UNO SGUARDO NELL’ALDILÀ …  ESPERIENZE DI STORIE VISSUTE

Era la seconda metà di Luglio 2018 e mi trovavo nella mia amata Italia, e come di solito anche quella mattina avevo svolto qualche lavoretto in giardino. Ma a causa delle mie spine nella carne e del caldo mi sentivo veramente stanca e priva di ogni energia.

Così mi sono sdraiata sul divano per riposarmi un attimo, da quello che mi ricordo, che caddi subito in uno stato di incoscienza. Ad un tratto mi son trovata in un Mondo simile alla terra. Un Mondo dai colori vivi e brillanti, essi testimoniavano la sua natura sana e “Vergine.

Vedevo intorno delle foreste dal verde cupo splendente, non si vedeva nessuna imperfezione o degenerazione in quella natura, sembrava che strozzava di salute. Erano alture e colline coperte di folte foreste verdeggianti.

Poi mi son trovata davanti a delle valli dalle quali scorreva un fiume dalle acque verde come le foreste che si rispecchiavano in esse. Io guardavo incantata quelle belle foreste e il fiume che scorreva fra le rocce, e il luminoso verde degli alberi che si rispecchiava nelle sue acque limpide, ero meravigliata da tanto splendore e purezza.

Guardavo dal basso verso l’alto, ammirando quelle acque zampillanti come tanti fili d’argento e cascate di diademi, da sembrare uno scintillio di pietre preziose, dal verde brillante all’azzurro celestiale dei cieli, dal color argento abbagliante di miriade di diamanti. Ero talmente incantata da quelle meraviglie che rimasi per un tratto lì ferma ad ammirarli.

Infondo alla valle in mezzo al fiume c’era un’enorme conga d’acqua dal verde cupo brillante, era una conga molto grande e profonda, larga da un’estremità all’altra del fiume, che a vederla suscitava anche un certo rispetto e timore. Io pensavo “Vau, se uno finisce lì dentro e non sa nuotare non ne uscirà più!

Essa mi riportava indietro nella mia infanzia, che da piccola mi piaceva camminare nei ruscelli, a volte incontravo delle conghe un po' profonde e mi facevano paura perché non sapevo nuotare. Mi guardavo intorno e mi sembrava di trovarmi in un mondo che non conoscevo, che non avevo mai visto prima d’ora.

La prima cosa che mi ha attirato lo sguardo era la purezza di quel mondo, quello che alla Terra è venuta a mancare dal peccato Originale; il resto appariva simile a questo mondo.

Tutto era così bello, ma io avevo un chiodo fisso in testa di voler ritornare. Mi ricordai di un appartamento che avevamo fra le montagne, ma non ero in possesso delle sue chiavi.

E mentre mi spostavo nell’aria da un posto all’altro, dico nell’aria, perché mi resi conto che io non camminavo, ma mi spostavo nell’aria come una farfalla. Cercavo a fatica di poter avvistare la direzione e la zona dove quel famoso appartamento si trovasse, ma non riuscivo a vedere nessun indizio che mi portasse a quell’indirizzo.

Poi mi trovai su una stradina con del briciolo naturale e ben curata, e mi fermai un tratto per guardarmi intorno, e mentre stavo lì vidi venirmi incontro un gruppo di persone, loro guardavano me e io loro, ma non ci conoscevamo fra noi, parlavano fra loro in lingua spagnola.

Poi mi allontanai di nuovo, e dato che non riuscivo a comprendere dove mi trovassi, cercavo di orientarmi in quale direzione si potrebbe trovare quell’appartamento, perché esso era l’unico indizio che mi ricordavo, e che mi avrebbe potuto riportare indietro dalle persone amate.

Cercavo di dirigermi verso ovest perché mi sembrava la giusta direzione, e mentre mi spostavo vedevo dei ponti e delle strade ben costruite e curate, non potevo accertarmi di che materiale fossero fatti, sembravano simile alle nostre. Tutto intorno c’erano verdeggianti colline e alture coperti da fitti boschi, e fra loro c’erano paesi e case sparse di qua e di là, proprio come qui sulla Terra.

Ad un tratto mi resi conto che non avrei trovato più quelle chiavi né l’appartamento, incominciavo a perdere la speranza di poter ritornare nel mondo di prima, mi sembrava che tutta la mia fatica era vana. Allora mi sono diretta verso un’altura, era una collina rocciosa e brulla e priva di arbusti, le sue rocce mi apparivano dal color bianco calcareo.

Ma mentre ero lì a fissarli, il mio sguardo venne attirato dallo splendore di quelle pietre, che a prima vista mi sembravano simili a quelli delle nostre alture. Lo “Spirito mi fece capire che erano di “perla, esse variavano dal color bianco al ciclamino porpora, e ognuna di loro era rintagliata di meravigliosi merletti di fiori, la “Voce dello Spirito mi ha detto che erano rintagli naturali, non erano opere artefatti da artefici, ma che quella era la loro natura.

Io non mi stancavo di ammirare le loro forme e colori, che si svanivano l’uno nell’altro come un incantevole merletto fiorito. Erano così perfetti, che non potevano essere opera di un artigiano.

Non mi stancavo di ammirarli e guardarmi intorno, fissando con attenzione una pietra dopo l’altra mentre mi muovevo verso la cima. Più mi avvicinavo ad essa e più i loro colori e forme apparivano intensi.

Giunta lì, guardai davanti a me e vidi un’enorme “Roccia massiccia che scendeva come una cascata d’acqua verso il basso, formando onde e zampilli di perle rocciosi, addobbati di rintagli di rose e altre forme di fiori, che scorrevano inondandosi l’un nell’altro fra forme e colori.

Essa era rintagliata come le altre pietre, forme e colori si scioglievano fra loro di tono in tono come una danza. A differenza delle altre rocce, in “essa abbondava il color porpora “sangue, e i rintagli in forma di rose. Quelle meravigliose forme e colori si univano fra loro come un arcobaleno in un pieno giorno di primavera; sembrava di trovarmi in una favola.

Ero curiosa di vedere dove quell'interminabile cascata di roccia terminasse, e mi spinse un po’ in avanti dove essa iniziava, ma nonostante i miei sforzi, non vedevo altro che l’infinito al disotto. Alla presenza di tutto ciò, ebbi gran rispetto e timore. Guardando quell’immensa roccia che svaniva nell’infinito, pensai fra me: “Vau, se si cade di qua dove si finirà?

Ormai il pensiero di tornare indietro si allontanava sempre di più dalla mia mente, mi incominciavo a sentirmi bene in quella pace e serenità. Non mi ricordavo realmente chi e cosa avevo lasciato nel mio mondo, mi sentivo felice e tranquilla come un bambino, era un sentimento indescrivibile. Mi sembrava di vivere in un’oasi di benessere circondata da tanto amore, era un sentimento mai provato prima.

Non avvertivo nessun dolore come nel mondo naturale, mi sentivo giovane e leggera come una farfalla che svolazza fra mille colori e profumi sopra una distesa in fiore. Sembrava che l’orologio del tempo si fosse fermato, esso non aveva più importanza come in questo mondo, c’era tutto il tempo che si voleva a disposizione. E così rimasi lì ad ammirare quello spettacolo incantevole.

Ad un tratto incominciavo a sentire in lontananza una vocina fine che mi chiamava, mamma - mamma svegliati, mi sembrava una voce conosciuta. Lì non ero più veramente cosciente del mondo che avevo lasciato dietro di me, anche se all’inizio avvertivo la voglia di tornare indietro. Mi ricordavo come attraverso un velo che lì avevo lasciato delle persone che amavo, ma non assimilavo dettagliatamente chi e cosa avevo lasciato.

Quell’eco di quella vocina fine e insistente mi sembrava che venisse da un’altra dimensione, essa non smetteva di chiamarmi e si avvicinava sempre di più, e mentre quella vocina diventava sempre più intensa e rimbombante, mi sembrò di essermi tuffata improvvisamente docilmente nel mio corpo, poi mia figlia mi tocco leggermente dicendomi: “mamma ci sei?

Io credo che lei è stata la chiave che mi ha riportato indietro. In un primo momento non mi resi conto di quello che avevo vissuto, ho pensato che avesse fatto uno strano sogno.

La cosa strana che quando mi sono messa a riposare sul divano, non mi sentivo solo stanca ma anche molto debole, non capivo cosa mi stesse succedendo. Quando sono ritornata indietro mi sentivo perfettamente bene, non avevo più nessun malore.

Fra tutte le meraviglie che ho visto di quel splendido Mondo, mi tornava in mente quella “Roccia che scendeva a cascate verso l’infinito, oltre ad essere indescrivibilmente bella, Essa era di “certo un “Simbolo di un’importanza primaria! Ho pregato che il Signore Gesù Cristo mi facesse comprendere quello che mi aveva mostrato.

E il Signore mi ha “risposto, mi ha fatto capire che quella enorme “roccia che scendeva a cascata verso l’infinito, Era Cristo Che è venuto dal Mondo invisibile a Salvare quello visibile compreso l’uomo. Essa era come ho già descritto tutta in perla, rintagliata in varie forme di fiori ma abbondantemente di rose, i colori variavano dal color bianco al ciclamino porpora che si univano all’intensità del rosso “sangue.

Quella Roccia è Gesù Cristo che è venuto a versare il Suo Sangue per tutti noi, per tutti coloro che lo accettano come loro Signore e Salvatore.

Lui è la Roccia che fa da Ponte fra il cielo e la Terra, fra Dio Padre e gli uomini. Lui è la sorgente d’acqua viva; Gesù disse: chi viene a me, Io gli darò da bere di “codesta acqua, e lui non avrà più sete in “eterno.

Lui è l’unica via di Salvezza, e anche l’unica Via che porta al Padre, al di fuor di Lui non c’è salvezza. Lui è la Roccia, la Pietra angolare sulla quale è costruita la Sua chiesa, è anche l’unica via di comunicazione fra Dio Padre e l’uomo, è l’unico telefono collocato con il Creatore.

Il Mondo nell’aldilà è simile al mondo che noi conosciamo, solo che esso è puro e “Vergine, così come era il giardino “EDEN nella Creazione Divina. Oltre ad essere un Mondo parallelo, è meraviglioso, è un’”Oasi di pace e felicità assoluta.

Mentre mi trovavo lì non mi ricordavo realmente quello che mi ero lasciato dietro, non avevo nessun’ombra di stress o qualcosa simile, mi sentivo felice e parte di quel meraviglioso Mondo. Beato colui che accetta Cristo come suo Salvatore, esso può addormentarsi tranquillamente e sognare di ritrovare un dì quel tanto desiderato Paradiso perduto.

Esso è lì ci sta aspettando con le sue belle foreste dal verde cupo brillante, e dai rinfrescanti ruscelli che scintillano come diamanti fra quella luce che varia dai mille colori.

È un Mondo da sogni, un sogno reale per tutti coloro che desiderano farne parte. Lì non c’è più travaglio e sofferenze né tanto meno la morte, perché essa è stata annientata. Cristo Gesù ci ha “Riscattato dalla morte, morendo Lui Stesso al nostro posto.

Lui Si è caricato dei nostri peccati, diventando peccatore al nostro posto. Ha portato su di Lui tutte le nostre colpe e peccati fino su “Golgata, e lì su quella Croce li ha inchiodati.

Ha annientato i nostri peccati una volta per sempre per mezzo del Suo Sacrificio. Lui è L’Agnello senza peccati, che è diventato peccato per noi. Quale amore più grande di questo c’è?

Chi non riesce a comprendere una così profonda dichiarazione d’amore, non sa cosa è l’amore vero, esso non vive ma vegeta, e non vedrà e vivrà la vita, e tanto meno il meraviglioso Mondo “futuro, preparato per tutti coloro che credono a Dio e a quello che ha “adempiuto per noi per “mezzo del Suo Figlio Gesù Cristo.

Il Signore ci Benedica

STORIA DI PREMORTE

Una mia sorella ha avuto un’esperienza di premorte all’età di nove anni circa.

Non stava tanto bene quei giorni, avvertiva malori vari, la mamma era veramente preoccupata, e faceva di tutto per far migliorare il suo stato di salute.

Per farla contenda la mamma gli ha comprato un gelato, a quei tempi i gelati e cose vari si ricevevano solo alle feste o in qualche occasione. E dato che la gente nel paese comprava di raro tali leccornie per i figli, probabilmente quel gelato era già scaduto da tempo, quello che la mamma non poteva sapere.

Dopo aversi mangiato quel gelato, la bambina è peggiorata in un lampo, ha incominciato ad avvertire grandi dolori all’addome accompagnati da vomito e diarrea. Quando la mamma si è accorta della gravità, lei aveva già perso conoscenza. Allora senza “esitare ha preso il suo corpo ormai già quasi privo di vita fra le braccia ed è corsa più veloce che poteva dal dottore.

Bisogna prendere in considerazione che il cammino dalla sua casa al dottore richiedeva dai venti minuti o più a buon passo, poi pensare che aveva fra le braccia un peso morto, ormai la bambina non dava più segni di vita, il corpo aveva perso ogni rigidità, penzolavano braccia e piedi.

Questa povera donna era ormai cosciente che probabilmente non c’era niente da fare, ma la forza della “fede la spingeva a sperare e pregare. Lei secondo quello che ci ha raccontato, ha percorso quel cammino come una raffica di vento, correndo e chiedendo la “grazia al Signore Gesù Cristo di riportargli la sua figlioletta indietro. Arrivata dal dottore ha deposto quell’esamine corpicino su un tavolino lì presente, il dottore gli ha chiesto se si rendeva conto della situazione.

Gli disse che lui non avrebbe potuto fare più niente per la bambina, perché ormai era troppo tardi, ma dato che era il dottore di famiglia e conosceva le circostanze disse: va bene io farò una puntura alla bambina, questa iniezione può aiutarla o sbrigarla, non abbiamo altra scelta.

Altrimenti dovresti partire subito per l’ospedale, ma tua figlia ci arriva di certo morta, e questo anche perché l’ospedale distava a minimo due ore di macchina dal paese.

Poi se la porti all’ospedale e muore là, non potrai portarla facilmente a casa, essa sarà sigillata lì, e non la potrà vedere neanche il Padre. Il papà lavorava all’estero, e quindi prima che arrivasse ne sarebbe passato diverso tempo.

Mia madre si trovò fra l’incudine e il martello, e quindi scelse di portarsela a casa ormai. A quei tempi cerano poche auto nel paese, e il dottore per non lasciarla tornare a piedi con la bambina in braccio, cerco di trovare qualche autista che la portasse a casa.

Ma non c’era nessuno, c’era solo un’autista con il suo mezzo disponibile, l’addetto alle pompe funebre. Lei ringrazio il dottore e ripresasi la bambina a penzoloni fra le braccia ritorno a casa con l'aiuto di questo autista. La depose sul letto e fece quello che poté! Poi si inginocchio davanti a quel corpicino esamine e implorò la grazia di Dio a gran fede, lei non poteva accettare che quella bambina se ne sarebbe volata via come una farfallina nel vento.

Non poteva e non voleva accettarlo, anche perché si sentiva in colpa di avergli dato quel gelato guasto; e poi cosa gli avrebbe raccontato al suo marito, come era successo? cosa era stata la causa e così via?

Non poteva accettare che il suo fiorellino si fosse spezzato in un baleno, e si sarebbe svanito all’improvviso, come un piccolo petalo strappato da un vento gelido e impetuoso. In quei minuti di disperazione che erano paragonabili al tic tac dell’orologio, non c’era cosa più importante che “Pregare con gran “Fede”.

Lei ha chiesto la Grazia al Signore Gesù Cristo, ed è stata premiata per la sua gran “Fede. Pian piano il battito del polso della bambina incominciò a dar segni di vita e a riprendersi, la mamma era fuori di sé stesso dalla gioia, era tanto riconoscente al Signore che lo raccontava sempre e a tutti coloro che poteva, che il Signore Gesù Cristo gli aveva riportato in vita il suo amato fiorellino che tanto amava.

Dopo che la bambina si è ripresa non si ricordava nei dettagli quello che era avvenuto, ma poco dopo ha chiesto alla mamma perché l’aveva portata davanti al cancello del “cimitero. Lei era andata qualche volta con i genitori a far visita ai morti, e quindi teneva impresso quel cancello. La mamma non comprese in un primo momento quello che lei voleva significare.

Poi ha incominciato a raccontare quello che aveva vissuto in quei momenti, ha detto che lei aveva avvertito quella puntura che il dottore gli aveva fatto nella palma del piedino come una puntura di una piccola spina, e poi non si ricordava niente più. E mentre tutto questo avveniva, lei si rese conto che era uscita dal suo corpicino, ed indossava un vestitino bianco di Tullo, simili a quelli della prima comunione.

E come una farfallina volava nell’aria avvolta da una folgorante luce, non sentiva né più dolore e né tristezza, si sentiva raggiante e felice. Ad un tratto si è trovata davanti un gran cancello, al di là di esso c’era una luce ancora più raggiante e luminosa di quella che l’avvolgeva.

Lei come una farfallina svolazzando aspettava che quel cancello si aprisse per poter andare oltre, era fortemente attirata da quella luce abbagliante che si trovava all’interno e desiderava veramente entrare, e visto che il cancello non si apriva, pensava fra sé, ma perché nessuno mi apre. Ad un tratto ha avvertito una “Voce dolce e soave che gli ha sussurrato: “il tuo tempo non è ancora arrivato, devi tornare indietro.”

Non fu tanta felice della risposta datagli, perché era fortemente curiosa e attratta di andare oltre il cancello. Poi pian piano si è ripresa abbastanza bene, anche se ogni cosa richiede il suo tempo e resta il suo segno. Oggi è una moglie e mamma, e anche una nonna felice.

Nel frattempo ha conosciuto il grande amore e la grande Luce che l’attraeva dall’altra parte del cancello. Lei è passata dall’altra parte del cancello nell’amore di Cristo, in Lui ha trovato la serenità e la speranza di poter far parte sia in questo Mondo che nell’altro di quell’immensa Luce.

Con tutti gli alti e bassi della Vita, Gesù Cristo è la nostra Luce che illumina il nostro cammino, Lui è la nostra Roccia che ci sostiene e preserva da ogni “terremoto e tempesta che la vita ci preserva. In Lui abbiamo tutto quello che abbiamo di bisogno per l’anima e il corpo.

Lui è la fonte della Vita e l’Eterna gioia, Il Re della vita e della morte. Davanti a Lui la morte non può “Sussistere perché essa è stata “Vinta ed “eliminata per mezzo del Suo Sacrificio “Offerto per noi sulla Croce. “HO morte dove è il tuo dardo?” Dio è Vita, la morte non può sussistere davanti a Lui.

Beato l’uomo che si avvicina a Dio in Cristo Gesù, e dà soltanto a Lui la Gloria e l’Onore perché solo Lui ne è “Degno. Gesù disse: quando pregate non fate come i pagani, che si credono di essere ascoltati per la moltitudine delle loro dicerie, ma pregate con “fede in Spirito e Verità, e credete che quello che chiedete lo riceverete. Non siete come una barca sbattuta qua e là dal vento, ma restati fermi nella fede Di Cristo Gesù, e sarete premiati per essa.

Il Creatore della Vita vi “illumini, e vi guidi ad amarlo e affidarsi a Lui in Cristo in ogni circostanza. Gesù Disse: se la vostra fede è grande come un granello di senape, allora sposterete le “montagne, Lui parla delle montagne che si presentano nel corso della nostra vita. Gesù disse ancora: se “credete a Me, tutte le “Opere che io faccio le farete anche voi! (“risuscitare i morti e guarire gli ammalati ecc.)

Perché se Cristo Vive in noi, non siamo noi che viviamo ma Cristo in noi, e se Lui vive in noi opera anche per mezzo di noi, se glielo permettiamo attraverso la nostra fede in Lui. Quindi non dondoliamo come la barca al vento, ma fidiamoci ciecamente di Cristo Gesù, e vedremo adempirsi la Sua Gloria in noi e tramite noi. Siamo dei figli e servitori fedeli e ne saremo grandemente premiati ancora in questa vita, e vedremo rifiorire il nostro deserto.

Preghiamo intensamente e fedelmente in Spirito e Verità, per i nostri cari e per coloro che conosciamo, per i sofferenti e gli ammalati, per i dipendenti di droga e altre dipendenze, preghiamo per i carcerati che Gesù spezza le loro catene e li guarisca dentro, e che le prigioni si trasformino in luoghi di lode e gloria a Dio, anche e soprattutto in mezzo alle sofferenze Dio è Vincitore. Gesù Cristo non è venuto a salvare coloro che si ritengono giusti, ma coloro che si ritengono peccatori e bisognosi del Suo perdono.

Preghiamo per i sofferenti negli ospedali o in qualsiasi altro luogo, per i senza tetto e i disoccupati e disperati. Preghiamo per i morenti, perché lascino questo Mondo nella Grazia di Cristo Salvatore.

Preghiamo per i Politici di tutta la Terra, perché il “diavolo va in giro come un leone “ruggente, per disseminare zizzania e discordia ovunque, specialmente fra i "grandi e le "famiglie. Non lasciamo spazio a “satana, ma restiamo uniti all’amore del Signore fedelmente in Spirito e Verità.

Il Signore ci Benedica e protegga e guidi…

LA GLORIA APPARTIENE ALL’ETERNO IN CRISTO GESÙ