IL PATTO DEL SANGUE

LA VITA È NEL SANGUE… IN ESSO È LA VITA.

(Deuteronomio. 12: 23- 24.): 23Astieniti tuttavia dal mangiare il sangue, perché il sangue è la vita; tu non devi mangiare la vita insieme con la carne. 24Non lo mangerai. Lo spargerai per terra come l’acqua.)

(Levitico. 17: v.14.): perché la vita di ogni essere vivente è il suo sangue, in quanto sua vita; perciò ho ordinato agli Israeliti: Non mangerete sangue di alcuna specie di essere vivente, perché il sangue è la vita d'ogni carne; chiunque ne mangerà sarà eliminato. “Ma guardati assolutamente dal mangiare il sangue, perché la vita di ogni carne è il sangue; nel suo sangue sta la vita, perché il sangue è la vita).

Dio ha creato l'uomo per amare ed essere amato, ma questo sogno è stato interrotto dall'uomo tramite la sua disubbidienza. L'uomo ha perso la Vita Eterna per non aver ubbidito al suo Creatore. Il suo riscatto poteva essere pagato solo dalla Vita stessa. Solo una vita senza peccato poteva pagare il prezzo del peccato. Dal peccato “Originale tutti gli uomini nati dalla carne sono sotto il “dardo del peccato, essi nascono e muoiono da peccatori. Solo Dio è puro e senza peccato; e perciò non cera in tutto il creato nessuna creatura che avrebbe potuto pagare il riscatto dal peccato.

(Genesi.3:15.): io porrò inimicizia fra te e la donna e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo e tu li ferirai il calcagno.) Questa è la profezia di Dio; “che la progenie della donna avrebbe ristabilito di nuovo la comunione con la Vita. La parola “Vita” ha un significato infinito, non è solo nascere e vivere o vegetare per poi morire e basta! Essa è Dio Eterno, infinita Sapienza, amore incondizionato, ma anche Giustizia e Verità.

Per capire meglio cosa è il mistero della vita, bisogna conoscere più da vicino la Sua «Fonte. Non è possibile acquisire tale conoscenza solo con l’appartenenza ad un gruppo religioso o culturale che sia, ma bisogna abbeverarsi alla “Sorgente per conoscerne il sapore e il beneficio delle sue acque. Infatti non si può giudicare dall’apparenza, ma solo se si è confrontati direttamente. Solo se si gustano le acque si può giudicare la sorgente.

Molti giudicano la sorgente ma non conoscono il sapore e il contenuto delle sue acque. Per conoscere la Fonte della Vita bisogna abbeverarsi alle sue acque. La Fonte di codeste acque è Colui che ci ha “Riscattati, Gesù Cristo il Salvatore. Per avvicinarsi al Signore non si ha bisogno di intermediari, ma solo della fede vera. La fede non è qualcosa che possiamo vedere o toccare, ma è un sentimento una speranza che risiede nell’anima di ogni essere umano.

Tutti hanno una fede, anche coloro che gli sembra di non credere a niente, essi credono e come! Quando noi piantiamo un Albero da frutta o altro, lo piantiamo nella speranza di ricevere dei frutti o dei fiori e goderceli. Quando piantiamo codesta pianta non ha ancora frutti o fiori, forse è solo un minuscolo seme o una piccola radice, o un arbusto brullo senza nessuna identità, ma noi lo piantiamo perché speriamo che esso produca dei frutti o dei fiori. Questo credere e sperare si chiama “fede.

Il problema dell’uomo non è la fede, ma l’ignoranza che acceca la vera fede! Se abbiamo fede nelle opere delle nostre mani, è perché li vediamo e tocchiamo. Ma nonostante vediamo e tocchiamo la materia dalla quale speriamo che produce dei frutti da noi desiderati, i frutti non li vediamo, ma li speriamo e immaginiamo con il cuore e la mente. La fede è certezza di cose che si sperano ma non si vedono!

(Ebrei 11:1-3-40): La fede è la certezza che quello che si spera si realizzerà, la chiara dimostrazione di realtà che non si vedono. 2 Grazie a essa gli uomini dei tempi antichi ebbero conferma dell’approvazione di Dio.3 Per fede comprendiamo che i sistemi di cose furono preparati mediante la parola di Dio, per cui ciò che si vede è venuto all’esistenza da ciò che non si vede.)

Per fede Abramo a Creduto a Dio, Abramo credeva per fede ad una Potenza Soprannaturale che lui avvertiva e sentiva nell’anima ma non vedeva. Abramo non vedeva e sentiva dal vivo, ma in Spirito! (Genesi. 12:1-4): 1Il Signore disse ad Abramo: «Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò.

2Farò di te una grande nazione e ti Benedirò, renderò grande il tuo nome e possa tu essere una benedizione. 3Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò, e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra». 4Allora Abramo partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot.)

Abramo comunicava Spiritualmente con Dio, la sua fede verso il Signore era talmente forte e verace che lui sentiva realmente la Sua voce che gli parlava. Fra loro c’era una forte comunione, basata sulla fiducia reciproca, e per quello che il Signore lo chiama; il mio amico Abramo. Abramo credette a Dio per fede non per visione, Dio gli parlò e lui ubbidì! La chiave di questa forte amicizia fra Dio e Abramo era la fede incondizionata fra loro. Dio conosce i cuori, e vedeva il cuore di Abramo e come lo amava, e questo lo rendeva felice.

Abramo aveva allacciato una forte comunione amichevole e fiduciosa con questa Potenza Soprannaturale, sperimentava e trascorreva ore e ore nel mezzo della notte a scrutare le profondità dell’universum e le sue meraviglie, e mentre tutto questo avveniva, lui si intratteneva con questa Potenza misteriosa, amichevole e “benefica. Abramo si sentiva molto bene in presenza di questa Fonte di Energia benefica.

Si sentiva attratto da Essa come una calamita, era consapevole che non avrebbe potuto vivere senza di quel “Balsamo di benessere, senza di quella Sorgente vitale e dissetante. Questo sentimento lo avvertiva maggiormente, quando si prendeva tempo di comunicare con questa grande Energia Soprannaturale. Quindi Abramo aveva scoperto la “Sorgente del “Benessere. Essa era diventata la Sua guida il suo migliore amico, l’alito che respirava ecc., per Abramo era ormai chiaro che non avrebbe potuto vivere più senza di Lui.

Abramo non faceva più niente senza averne prima parlato con il Suo Misterioso Amico. Ogni cosa che aveva in mente o voleva intraprendere ne parlava con Lui, amava comunicare con il suo Amico nel buio della notte sotto il cielo stellato, o nel silenzio del deserto, lui era sempre in comunione con il suo amato Signore. Ormai Abramo credeva ciecamente all’esistenza di un grande Dio invisibile, dal quale tutto aveva avuto inizio, il visibile e l’invisibile. Per Abramo non c’era il sì o il ma, ma lui ubbidiva e basta, perché era certo che questo suo grande Amico voleva il meglio per lui.

Qualunque richiesta o scelta avrebbe fatto era quella giusta e basta. Abramo era diventato il migliore amico di Dio Creatore (che meraviglia)! Abramo credeva ciecamente a tutto quello che il suo Amico gli diceva, credeva che a Lui tutto era possibile, anche che avrebbe potuto trasformare l’impossibile in possibile. E perciò il suo Misterioso Amico Spirituale trasformava l’impossibile in “possibile a favore di Abramo, proprio per la grande fede che Abramo aveva in Lui. È meraviglioso poterlo sperimentare nella propria vita come lo sperimentò Abramo, questo è possibile se noi lo vogliamo veramente.

Dio è sempre lo stesso, come era con Abramo lo è anche con noi, dipende solo da noi se glielo permettiamo o meno. Basta avvicinarsi a Dio con cuore puro e sincero, parlare e comunicare con Lui come un bambino comunica con i suoi genitori. Dio non ha bisogno di filosofici, ma di cuori semplici e umili, non cerca i savi di questo mondo, ma gli analfabeti e i miseri, i poveri e gli umili di cuore. Lui manifesta la Sua Gloria a gli umili di cuore, a coloro che la società respinge e ignora, basta avvicinarsi a Lui proprio come un bambino si avvicina ai suoi genitori.

Abramo ha creduto per fede ed è stato immensamente Benedetto, è diventando il padre della fede del numeroso popolo di Dio, e in lui tutte le generazioni della terra sono benedette. Anche noi abbiamo accesso alla stessa benedizione per mezzo della “fede, se essa è verace come quella di nostro padre Abramo. Questa benedizione è a disposizione di tutti coloro che lo cercano di vero cuore.

(Vediamo come Abramo credeva il possibile nell’impossibile, lui sapeva che il Suo grande Amico era il Dio dell’impossibile, che a Lui tutto è sottomesso). Per un uomo carnale una tale fede è “fanatismo, ma per i “figli di Dio è Vita vera. (Genesi. 16. 1): 1Sarài, moglie di Abram, non gli aveva dato figli perché era sterile.)

(Genesi 12:7): 7Il Signore apparve ad Abram e gli disse: «Alla tua discendenza io darò questa terra» (Abramo credette nonostante sua moglie era sterile) Allora Abram costruì in quel luogo un altare al Signore che gli era apparso.)

(Genesi 15: 1-7): 1Dopo tali fatti, fu rivolta ad Abramo in visione, questa parola del Signore: «Non temere, Abramo. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande». 2Rispose Abramo: «Signore Dio, che cosa mi darai? Io me ne vado senza figli e l’erede della mia casa è Eliese di Damasco». 3Soggiunse Abramo: «Ecco, a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede».

4Ed ecco, gli fu rivolta questa parola dal Signore: «Non sarà costui il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede». 5Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle»; e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». 6Egli “Abramo credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia. 7E gli disse: «Io sono il Signore, che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questa terra».)

(Genesi 17:1-9): 1Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse: «Io sono Dio l’Onnipotente: cammina davanti a me e sii integro. 2Porrò la mia alleanza tra me e te e ti renderò molto, molto numeroso». “3Subito Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui: 4«Quanto a me, ecco, la mia alleanza è con te: diventerai padre di una moltitudine di nazioni. 5Non ti chiamerai più Abram, ma ti chiamerai Abramo, perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò.

6E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re.7Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. 8La terra dove sei forestiero, tutta la terra di Canaan, la darò in possesso per sempre a te e alla tua discendenza dopo di te; sarò il loro Dio». 9Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione.)

(Genesi 17:15): 15Dio aggiunse ad Abramo: «Quanto a Sarài tua moglie, non la chiamerai più Sarài, ma Sara. 16Io la benedirò e anche da lei ti darò un figlio; la benedirò e diventerà nazioni, e re di popoli nasceranno da lei». 17Allora Abramo si prostrò con la faccia a terra e rise e pensò: «A uno di cento anni può nascere un figlio? E Sara all’età di novant’anni potrà partorire?».

18Abramo disse a Dio: «Se almeno Ismaele potesse vivere davanti a te!». 19E Dio disse: «No, Sara, tua moglie, ti partorirà un figlio e lo chiamerai Isacco. Io stabilirò la mia alleanza con lui come alleanza perenne, per essere il Dio suo e della sua discendenza dopo di lui. 20Anche riguardo a Ismaele io ti ho esaudito: ecco, io l’ho benedico e lo renderò fecondo e molto, molto numeroso: dodici prìncipi egli genererà e di lui farò una grande nazione.

21Ma stabilirò la mia alleanza con Isacco, che Sara ti partorirà a questa data l’anno venturo». 22Dio terminò così di parlare con lui e lasciò Abramo, levandosi in alto.) Tornando indietro all’origine del peccato, alla separazione con Dio Padre fonte di Vita! Il peccato è il frutto della disubbidienza verso Dio, esso è paragonabile ad un seme, tale è il seme e tale sarà la pianta che da esso germoglia.

 

Quindi la disubbidienza verso dei nostri primi genitori verso il Creatore, ha contribuito ad un cambiamento della loro genetica, da immortali felici a mortali infelici. Questo evento che ha sconvolto e cambiato la loro vita, ha modificato la loro genetica da perfetti ad imperfetti, da senza peccati a peccatori, da immortali a mortali, da uno stato di perfetta armonia felicità e benessere, ad uno stato di imperfezione e insoddisfazione totale.

Mentre prima della disubbidienza vivevano in piena armonia con Dio Padre ed erano felici, adesso erano privi della Sua presenza, e nello stesso tempo anche privi dei suoi “Doni, «Pace e Amore, Felicita e Serenità, salute e immortalità. Dio Creatore è la Vita, e quindi nel momento che l’uomo si è ribellato a Lui, si è interrotta non solo la comunione fra loro, ma anche il cordone ombelicale che li teneva permanentemente uniti.

Questa interruzione è avvenuta come abbiamo detto a causa della ribellione dell’uomo verso il suo Creatore, essa ha prodotto il peccato, e il peccato ha provocato la separazione fra Dio e l’uomo. Dio Padre è, Santo-Santissimo, e quindi non ha niente in comune con il peccato, esso non può esistere e sussistere in Sua presenza. E perciò Adamo ed Eva sono stati scacciati dal bel giardino Eden e dalla presenza del Padre Creatore.

Prima vivevano nella grazia di Dio, alimentati dalla Vita stessa per mezzo del cordono ombelicale che li univa, adesso erano stati privati da tutto ciò, e quindi erano costretti a badare a sé stessi. Il peccato al quale si erano sottomessi per mezzo della disubbidienza, li ha resi schiavi di esso, ed eredi dei suoi frutti e delle sue conseguenze. Sappiamo che il peccato produce sofferenza e morte.

(Romani 6): 1Che diremo dunque? Rimaniamo nel peccato perché abbondi la grazia? 2È assurdo! Noi, che già siamo morti al peccato, come potremo ancora vivere in esso? 3O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? 4Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.

5Se infatti siamo stati intimamente uniti a Lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione. 6Lo sappiamo: l’uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché fosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. 7Infatti chi è morto, è liberato dal peccato. 8Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, 9sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. 10Infatti egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio.

11Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù. 12Il peccato dunque non regni più nel vostro corpo mortale, così da sottomettervi ai suoi desideri. 13Non offrite al peccato le vostre membra come strumenti di ingiustizia, ma offrite voi stessi a Dio come viventi, ritornati dai morti, e le vostre membra a Dio come strumenti di giustizia. 14Il peccato infatti non dominerà su di voi, perché non siete sotto la Legge, ma sotto la grazia. 15Che dunque? Ci metteremo a peccare perché non siamo sotto la Legge, ma sotto la grazia? È assurdo!

16Non sapete che, se vi mettete a servizio di qualcuno come schiavi per obbedirgli, siete schiavi di colui al quale obbedite: sia del peccato che porta alla morte, sia dell’obbedienza che conduce alla giustizia? 17Rendiamo grazie a Dio, perché eravate schiavi del peccato, ma avete obbedito di cuore a quella forma di insegnamento alla quale siete stati affidati. 18Così, liberati dal peccato, siete stati resi schiavi della giustizia. 19Parlo un linguaggio umano a causa della vostra debolezza.

Come infatti avete messo le vostre membra a servizio dell’impurità e dell’iniquità, per l’iniquità, così ora mettete le vostre membra a servizio della giustizia, per la santificazione. 20Quando infatti eravate schiavi del peccato, eravate liberi nei riguardi della giustizia. 21Ma quale frutto raccoglievate allora da cose di cui ora vi vergognate? Il loro traguardo infatti è la morte. 22Ora invece, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, raccogliete il frutto per la vostra santificazione e come traguardo avete la vita eterna. 23Perché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.)

Quindi l’uomo dal peccato Originale ha cambiato il suo stato di essere e vivere, da infallibile a fallibile, e codesta “genetica l’ha tramandata a tutta la sua discendenza! Ma nonostante la loro disubbidienza, Dio non ha mai smesso di amarli e prendersi cura di loro e delle future generazioni. Il Signore non si è arreso alle trappole di “satana e al suo piano diabolico, quello di mettersi al posto del Creatore; ma ha reagito imminente come Sovrano Assoluto. Dio ha annunziato la Salvezza delle Sue creature cadute nella trappola dell’avversario “satana.

Ha predetto il Suo intervento di salvezza, la Sua venuta sulla terra, e il prezzo che Lui stesso avrebbe pagato come “Riscatto per l’uomo e il creato. Abbiamo detto che colui che avrebbe potuto riscattare dal peccato doveva essere senza peccato, doveva essere Santo-Santissimo, perfetto Veritiero, e questo solo Dio lo è. Quindi solo Lui il Creatore poteva “Riscattare le Sue creature sedotte.

Dio annuncia la Sua venuta sulla terra:( Genesi 3,14-15): 14 Allora l'Eterno DIO disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, “sii maledetto fra tutto il bestiame e fra tutte le fiere dei campi! Tu camminerai sul tuo ventre e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita. 15 E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei; esso ti schiaccerà il capo, e tu ferirai il suo calcagno».)

Il Salvatore è nato dalla progenie della “donna, (qui si parla solo della progenie della donna) non dell’uomo)

E dunque chi sarebbe stato il padre?  Come abbiamo detto che per riscattare la vita che era stata sedotta dal peccato, doveva pagare una Vita senza peccato, che non discendesse da esso. Solo Dio Creatore avrebbe potuto Riscattarci dalla grinfia di “satana, e liberarci dalle sue eterne catene, solo Lui avrebbe potuto pagarne il prezzo richiesto.

Dio Padre Manda il Suo “messaggero per annunciare la venuta del Salvatore nel mondo: (Luca c.1: v.26-38): 26Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».

29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

34Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio.

36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.)

Abbiamo letto che nel sangue è la vita, quindi doveva essere versato del sangue, per riconquistare la vita, del sangue senza peccato. Dio non ha mai abbandonato l'uomo, anche dopo la rottura della comunione fra loro; ha cercato di stargli vicino, accompagnarlo e consigliarlo, amarlo e proteggerlo, non ha mai smesso di mandare avanti le stagioni per poter seminare, raccogliere e nutrirsi. La Sua presenza è ovunque, vede e sorveglia ogni cosa anche l’uomo.

Ma nonostante il Signore fosse da per tutto non poteva avvicinarsi alla sua creatura a causa del peccato, esso era il muro che li separava. Le sue conseguenze erano evidenti ovunque, nell’uomo e nella natura in generale. Il peccato aveva preso il sopravvento su tutto, o meglio dire satana aveva preso il sopravvento su tutto, per colpa dell’uomo che gli si era sottomesso di propria volontà. A causa del fallimento dell’uomo, è caduto nel laccio del peccato e della sottomissione a “satana, anche tutto quello che gli era stato affidato da Dio Padre.

(Genesi 1: 19-28)19E fu sera e fu mattina: quarto giorno. 20Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». 21Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. 22Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra».

23E fu sera e fu mattina: quinto giorno. 24Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie». E così avvenne. 25Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona.

26Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. 28Dio li benedisse e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».)

Solo una vita senza peccato poteva riscattare la vita sottomessa al peccato. Doveva essere versato del sangue senza peccato per riscattare quello peccatore, dato che la vita è nel sangue. Il Peccato aveva separato il Creatore dalle Sue amate creature, aveva scavato un incolmabile vuoto fra loro, che dalla parte dell’uomo nessuno mai avrebbe potuto colmare.

Nessuno nato dall’uomo avrebbe potuto adempiere questo vuoto e ricucire codesto strappo. Nessuna creatura di natura materiale avrebbe potuto diventare un ponte di collocamento fra Dio e l’uomo. Sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento leggiamo che Dio non ha mai abbandonato il Suo popolo; ha cercato sempre una via di mezzo per poter comunicare con esso.

Dando loro la possibilità di avvicinarsi a Lui tramite dei sacrifici offerti per l’espiazione dei loro peccati, per esempio: “dei sacrifici di agnelli senza difetti ecc. Attraverso il sangue di questi sacrifici di agnelli ecc., veniva coperto simbolicamente il loro peccato, e così potevano avvicinarsi al loro Creatore. Questi sacrifici non avevano il potere di perdonare i peccati ma solo di coprirli, e quindi dovevano continuamente essere ripetuti ogni qualvolta che il peccatore si presentava dai sacerdoti nel Tempio, per chiedere di pregare per i suoi peccati.

Sin dal peccato originale l'uomo nasce, vive e convive con il peccato. Prima della venuta di Gesù, se esso si vuole avvicinare al suo Creatore, doveva di continuo versare del sangue, del sangue di agnelli ecc. senza macchie e difetti; perché Dio è Santo e perfetto, e quindi non accetta imperfezioni o impurità. Dato che la vita è nel sangue, essa si può riscattare solo attraverso di esso, offrire una vita perfetta, come riscatto di quella imperfetta.

(Romani 3:21)21Ora invece, indipendentemente dalla Legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla Legge e dai Profeti: 22Giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. Infatti non c’è differenza, 23perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, 24ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della “redenzione che è in Cristo Gesù.

25È lui che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue, a manifestazione della sua giustizia per la remissione dei peccati passati 26mediante la clemenza di Dio, al fine di manifestare la sua giustizia nel tempo presente, così da risultare Lui giusto e rendere giusto colui che si basa sulla fede in Gesù.)

Dio è Santo e odia il peccato. L’odio di Dio verso il peccato è una cosa seria è realmente presente. La Sua “Ira contro di esso è implacabile senza il perdono dei peccati. Lui è misericordioso e lento all’ira, ma non scambia il peccatore per innocente e viceversa. Quindi se il peccato non viene “espiato seguono le conseguenze, esse possono tardare ma non mancare di certo.

Che speranza vi è dunque per noi, dal momento che “tutti abbiamo peccato e siamo privi della gloria di Dio?” Al verso 25 troviamo la risposta di Dio a questa domanda di massima importanza. Vi è speranza per noi, perché Dio ha provveduto una propiziazione, il sangue versato di Cristo. “Il quale (Cristo) Dio ha prestabilito come propiziazione mediante la fede nel Suo Sangue.

L’ira di Dio contro il peccato ha colpito Lui (Gesù Cristo) invece di colpire noi. Di questa verità il profeta Isaia aveva ricevuto la rivelazione centinaia d’anni prima della nascita di Cristo. “Noi tutti eravamo erranti come pecore, ognun di noi seguiva la sua propria via; e l’Eterno ha fatto cadere su lui (Gesù) l’iniquità di noi tutti” (Isaia 53:6).

Il sangue di Cristo è prima di tutto una propiziazione per il peccato, un segno che soddisfa l’ira Santa di Dio contro il peccato. Egli è la “nostra Pasqua” nel vedere il Suo sangue Dio passa oltre e ci risparmia, peccatori come siamo. ((1Corinzi 5:7), 7Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato per noi! 8Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e verità.)

Questa propiziazione è valida principalmente per il credente solo mediante la “fede, essa non è ereditaria o trasmettibile attraverso riti e geologie religiosi, per esempio: il battesimo religioso ecc. Essa si riceve per “fede soltanto attraverso la “fede in Colui che ha “Espiato il peccato dell’umanità Cristo Gesù.

È essenziale riconoscere il suo stato di peccatore, davanti al Signore Giusto e Santo, e chiedere il Suo perdono. Aprire le porte del proprio cuore a Gesù Cristo, colui che il Padre ha “Sacrificato al nostro posto sulla Croce. Solo così tutta l’ira di Dio contro i peccati del credente è pienamente soddisfatta, solo nel sangue di Cristo. Senza il versamento del sangue, non c'è perdono del peccato.

(Esoso 12: 7-14): 7. Si prenda del sangue del sacrificio, e si metta sui due stipiti e sull' architrave della porta delle case dove lo si mangerà.  12In quella notte io passerò per la terra d’Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d’Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell’Egitto. Io sono il Signore l’Eterno! 13Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d’Egitto. 14 Quel giorno sarà per voi un giorno di ricordanza, e lo celebrerete come una festa in onore dell'Eterno.)

(Esodo c.12: v. 21-28): Mosè dunque chiamò tutti gli anziani di Israele, e disse loro: sceglietevi e prendetevi degli agnelli per le vostre famiglie, e immolate la Pasqua. E prendete un mazzetto di issopo, intingetelo nel “sangue che sarà nel bacino, e spruzzate di quel “sangue che sarà nel bacino l'architrave e i due stipiti delle porte; e nessuno di voi varchi la porta di casa sua, fino al mattino. poiché l'Eterno passerà per colpire gli egiziani; e quando vedrà il “sangue, sull'architrave e sugli stipiti l'Eterno passerà oltre la porta, e non permetterà al distruttore d’entrare nelle vostre case per colpirvi.)

Se il sangue degli agnelli ecc. è bastato a preservare il popolo di Israele dalla morte e dalle sofferenze, quanto di più basterà il Sangue del nostro Signore Gesù Cristo a salvarci dalla morte Eterna? Lui è l'Agnello “Immolato per i nostri peccati, solo tramite il Suo Sangue c'è il perdono dei peccati. Lui è il “ponte che ci collega a Dio Padre e alla Vita Eterna. Come abbiamo potuto esaminare, non c'è un'altra strada che l'uomo abbia a disposizione per essere salvato.

Lodato e glorificato sia il tuo Santissimo nome o Gesù nostro salvatore, Tu che hai sparso una volta per sempre il tuo prezioso Sangue, mettendo fine allo spargimento del sangue dei sacrifici di agnelli ecc. senza macchie e difetti. Tu che sei il Figlio di Dio, nato per opera del Suo Spirito, e non da seme di uomo corruttibile, puoi Salvare appieno coloro che si avvicinano a Te per mezzo della “Fede.

Abbiamo letto, che nel passato prima della venuta di Gesù sulla terra, coloro che volevano avvicinarsi a Dio, dovevano offrire un sacrificio per coprire il loro peccato, e poter avvicinarsi a Lui. Il loro sacrificio serviva a calmare l’ira di Dio verso il peccato che avevano commesso. Doveva essere versato del sangue per placare la Sua “Ira, offrire una vita senza macchie e difetti, per poter coprire il peccato del peccatore.

Gesù Cristo essendo Nato dal Padre Santo e senza peccato, è l’Unico che non solo ci perdona i nostri peccati se ci confessiamo a Lui con “fede, ma li cancella completamente come non fossero mai esistiti. Il sangue dei becchi e degli agnelli ecc. serviva solo a coprire i peccati alla presenza di un Dio Santo e Giusto. Ma il Sangue di Gesù Cristo ha il potere di cancellare e annientare i peccati, sia quelli ereditati dal peccato Originale, che quelli che si commettono direttamente, e non solo ha il potere di assolverci dai peccati e la loro prigionia, ma ci dà in cambio una vita prospera, in comunione con Lui e il Padre in Eterno.

Gesù è Colui che ha riallacciato il cordone ombelicale, che era stato spezzato dal peccato Originale, tramite la disubbidienza e ribellione dei nostri antenati verso il Padre Creatore. Lui è il nuovo Ponte dell’alleanza fra Dio e l’uomo, un ponte messo a disposizione da Dio Padre per tutti coloro che lo accettano personalmente. Per un sol uomo è venuto il peccato nel mondo; e per un sol uomo è venuta la Salvezza, perché chiunque creda in Lui non morrà ma passerà dalla morte alla vita.

(Lett.ai Romani.5:12-17) 12Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e con il peccato la morte, e così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato. 13Fino alla Legge infatti c’era il peccato nel mondo, e anche se il peccato non può essere imputato quando manca la Legge, 14la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire.

15Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di più la grazia di Dio e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo si sono riversati in abbondanza su tutti.

16E nel caso del dono non è come nel caso di quel solo che ha peccato: il giudizio infatti viene da uno solo, ed è per la condanna, il dono di grazia invece da molte cadute, ed è per la giustificazione. 17Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo.)

(levitico.7: 1-3.): Questa è la legge del sacrificio della colpa è cosa santissima, nel luogo dove si sgozza l'olocausto sì sgozzerà la vittima del sacrificio, per la colpa; e se ne spargerà il sangue sull'altare. da ogni lato.)

(levitico.9:1-2.): Mosè chiamò Aronne e i suoi figli e gli anziani di Israele, e disse ad Aronne: prendi un vitello giovane, un sacrificio espiatorio, e un montone per un olocausto, offrili entrambi senza difetto, e offrili al Signore.)

(levitico.9: 6- 10.): 6Mosè disse: «Ecco ciò che il Signore vi ha ordinato; fatelo e la gloria del Signore vi apparirà». 7Mosè disse ad Aronne: «Avvicinati all’altare: offri il tuo sacrificio per il peccato e il tuo olocausto e compi il rito espiatorio in favore tuo e in favore del popolo; presenta anche l’offerta del popolo e compi per esso il rito espiatorio, come il Signore ha ordinato».

8Aronne dunque si avvicinò all’altare e scannò il vitello del sacrificio per il proprio peccato. 9I suoi figli gli porsero il sangue ed egli vi intinse il dito, lo spalmò sui corni dell’altare e sparse il resto del sangue alla base dell’altare; 10ma il grasso, i reni e il lobo del fegato della vittima per il peccato li fece bruciare sopra l’altare, come il Signore aveva ordinato a Mosè. Aronne si avvicinò all'altare e sgozzo il vitello del proprio sacrificio espiatorio.)

(Deuteronomio.15:19). (consacrerai al Signore tuo Dio ogni primogenito maschio che nascerà nei tuoi armenti e nelle tue greggi. Non metterai al lavoro, il primogenito della tua vacca e non toserai il primogenito della tua pecora.)

Gesù è il primogenito, l'Unigenito Figlio di Dio.

(Deuteronomio.16:2) (celebrerai la Pasqua al Signore tuo Dio, sacrificando vittime delle tue greggi e dei tuoi armenti, nel luogo che il Signore avrà scelto come dimora del suo nome.)

Anche Dio padre ha scelto il luogo dove sacrificare il suo amato Figlio, come l'Agnello senza macchie e peccati, “Offerto come Sacrificio per noi, questo luogo si chiama Golgata. Questo è l'altare dove l'Agnello di Dio ha sparso il suo sangue, per riconciliarci una volta per sempre con il nostro Dio Creatore.

Lui è l’Agnello senza peccato, nato dal Padre stesso, ed ha potuto pagare il prezzo del peccato una volta per sempre, per tutti coloro che si avvicinano a Dio per mezzo di Lui. Grazie al nostro Salvatore Gesù Cristo, non dobbiamo versare più nessun sangue di agnello, di becchi o tori che siano! Tutto è stato “Compiuto sull'altare di Golgata. Lì Gesù ha versato il Suo Sangue per te e per me.

(Numeri. 9:11-12.) Celebreranno la pasqua, il quattordicesimo giorno del secondo mese, all’imbrunire, mangeranno la vittima con pane e azzimo e con erbe amare; non lasceranno nulla di avanzo fino al mattino, e non ne spezzeranno nessun osso, la celebreranno secondo tutte le leggi della Pasqua.

(Esodo12:46) si mangi ogni agnello in una medesima casa; non portate fuori nulla della carne d'esso, e non né spezzate alcun osso.)
Tutto quello che i profeti hanno profetizzato negli anni fino ad oggi, si è quasi tutto adempiuto, mancano solo gli ultimi avvenimenti narrati nella S. Bibbia.

Tutte le profezie profetizzati sin dai tempi più remoti, a riguardo il nostro Salvatore Gesù Cristo, si sono adempiuti nei più precisi dettagli. A prescindere dalla Sua miracolosa venuta nel mondo, la Sua nascita e vita qui sulla terra, e tutti i miracoli che ha adempiuto fra gli uomini, e la sapienza e l'amore che ha manifestato a chi lo circondava, e in fine le sue sofferenze e morte senza nessuna colpa, e dopo tre giorni la Sua Gloriosa Risurrezione.

Tutto questo è stato predetto dal Padre per mezzo dei suoi Profeti sin dai tempi più remoti. E tutto si è adempiuto secondo le profezie. Dio è venuto nel suo mondo per mezzo del Suo Figlio, per visitarci e salvarci, ma non è stato accolto, ma odiato e perseguitato come un malfattore. Lui non meritava una tale accoglienza scorbutica e persecutiva, eppure non si difendeva difronte a tanta cattiveria, e avrebbe potuto farlo perché Lui era senza peccato, erano le nostre colpe di cui si era caricato.

La Sua venuta, la Sua vita e morte sulla Croce, la Sua Gloriosa Risurrezione, l'apparizione in diversi l'luoghi ai suoi apostoli, la gloriosa “Assunzione in cielo davanti a gli occhi degli apostoli. Tutto si è “Adempiuto in Lui come era stato predetto. Tutto questo è più che sufficiente per credere che Gesù Cristo è il figlio di Dio Creatore, e anche l'unica via per essere salvati.

Chi “ignorerà questa realtà, non gli resta altro che la condanna della morte eterna, l’eterna separazione dal Creatore e dalla Sua Luce.
(Cronache.7:1-3) (quando salomone ebbe finito di pregare, il fuoco scese dal cielo, consumò l'olocausto e i sacrifici, e la gloria del signore riempì la casa.)

(Giov.1:29-30) (il giorno seguente Giovanni (Battista) vide Gesù che veniva verso di lui e disse: ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo, "questi è Colui del quale dicevo: dopo di me viene un uomo, che mi ha "preceduto, perché egli era prima di me).

(Salmo.1:12) (rendete omaggio al figlio, affinché il Signore non si adiri, e voi non periate nella vostra via, perché l'improvvisa Sua Ira potrebbe divampare. Beati tutti quelli che confidano in Lui.

(Isaia.9:1-5-6) (il popolo che camminava nelle tenebre vede una gran luce, su quelli che abitavano il paese dell'ombra della morte, la Luce risplende.
Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle. Sarà chiamato Consigliere Ammirabile, Dio Potente, Padre Eterno, Principe della pace, per dare incremento all'impero, e una pace senza fine al trono di David e al suo regno. Per stabilirlo fermamente e sostenerlo mediante il diritto e la giustizia, da ora e per sempre. Questo farà lo zelo del signore degli eserciti.)

(Geremia.30:21): Il loro principe sarà uno di essi, e chi li dominerà uscirà di mezzo a loro.)

(Michea.4:2): Verranno molta nazione e diranno: venite, saliamo al monte del Signore alla casa di Dio di Giacobbe, Egli ci insegnerà le sue vie, e noi cammineremo nei suoi sentieri. Poiché da Sion uscirà la legge, da Gerusalemme la Parola del Signore (Gesù Cristo) egli sarà Giudice fra molti popoli, arbitro fra nazioni potenti e lontane.)

(Michea.5:1-4):Ma da te o Betlemme Eufrata,  piccola per essere tra le migliaia di giuda, da te mi uscirà Colui che sarà dominatore in Israele, le cui “origini risalgono ai tempi antichi ai “giorni eterni.
Perciò egli li darà in mano ai loro nemici, fino al tempo in cui "colei che deve partorire, partorirà, e il resto dei suoi fratelli,  tornerà a raggiungere i figli di Israele.

Egli starà là e pascolerà il suo gregge, con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore suo Dio. E quelli abiteranno in pace, perché allora Egli, sarà grande fino all'estremità della terra. Sarà Lui che porterà la pace.)

(Zaccaria.9:9): Esulta grandemente o figlia di Sion, ecco il tuo Re viene a te, Egli è Giusto e vittorioso, umile in groppa a un asino.)

(Matt.21:5): Dite alla figlia di Sion ecco il tuo Re viene a te, mansueto, umile montato sopra un asinello).

(Ezechiele.34:11) (Infatti così dice Dio il Signore: eccomi Io stesso mi prenderò cura delle mie pecore, e andrò in cerca di loro.)

(Ev.Giov.10:11): Io sono il buon pastore, il buon pastore, dà la sua vita per le pecore.) “Sì, lui ha dato la Sua vita per te e per me, per tutti coloro che lo riconoscono. Ci sta chiamando e cercando, rispondiamolo e corriamoci incontro.
(Ev. Matt.26:64): Gesù gli rispose dicendo: tu l'ai detto; anzi vi dico che da ora in poi, "vedrete il Figlio dell'Uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nuvole del cielo.)

(Ev. Luc.22:19-20): Poi prese del pane, rese grazie e lo ruppe, e lo diede loro dicendo: << questo è il mio Corpo che è dato per voi, fate questo in memoria di me>>. allo stesso modo, dopo aver cenato, diede loro il calice dicendo: << questo calice è il nuovo patto nel Mio Sangue, che è versato per voi.)

Lui ha messo fine ai sacrifici, diventando Lui stesso “Sacrificio per noi.
(Ev.Giov.6:35-39-40): Gesù disse loro: Io Sono il Pane della Vita chi viene a me non avrà più fame, e chi crede in me non avrà mai più sete. ma Io ve l’ho detto, voi mi avete visto, eppure non credete. Tutti quelli che il padre mi dà, verranno a me, e colui che viene a me, non lo caccerò fuori. Perché sono “disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di Colui che mi ha mandato, che io non perda nessuno di quelli che mi ha dati, ma che li risusciti nell'ultimo giorno.

Poiché questa è la volontà del padre mio, che chiunque contempla il Figlio e crede in Lui, abbia vita eterna, e io l’ho risusciterò nell’ultimo giorno.) Gesù Cristo è il Figlio di Dio Generato dal Padre, nato, cresciuto e sofferto da uomo, morto per riscattarci dal peccato e dalla morte "eterna. Il terzo giorno, Dio Padre lo ha “Risuscitato dalla morte. Lui è stato il primo uomo a Risuscitare dalla morte, chiunque crede in Lui “Vivrà, non morrà, ma passerà dalla morte alla vera Vita.

La nascita, la vita e le sofferenze, la morte e la Risurrezione
del nostro Signore Gesù Cristo è tutta "realtà, non solo profetizzata dai profeti ed adempiutasi, ma è testimoniata da molti testimoni allora presenti, vedi (Evangeli). Essa è una realtà "storicamente "avvenuta e registrata nella storia." Niente e nessuno può dimostrare e testimoniare il "contrario.

Non c'è via più sicura di questa per la "salvezza dell'anima, e la salute del corpo e dello spirito. Riconosci che hai bisogno di Gesù Cristo e del suo perdono, inginocchiati davanti a Lui, «ringrazialo per tutto quello che ha sofferto per te.
Non lasciarlo più soffrire, ma aprigli il tuo cuore, ti sta aspettando perché ti ama,
ti stende la Sua mano aggrappati ad essa…

GESÙ CRISTO CI BENEDICA