A COSA SERVE QUELL’ORRENDA MASCHERA?
Cosa raccoglierai in quei campi di grano che tu hai seminato? Se la semente era buona anche il frutto lo sarà, altrimenti la zizzania inghiottirà le poche spighe che riusciranno a mettere qualche chicco di grano, ed essa sarà il tuo raccolto nella tua mano, Ti sei invaghito nel mondo della vanità e tutto il tuo lavoro è vanità!
Ora sei come la pula sfoglia di grano che il vento porta molto lontano, la sfoglia muore e non mette radici, perché la vita in essa è divisa. Come un'aquila, “vola lo Spirito Santo sul mondo e le genti, e come un vento fino e tagliente legge i cuori e le menti.
Non ce roccia o spelonca che ti possa nascondere, sarai come il grano disteso al sole, ogni suo raggio ti perfora e scruta fino infondo al cuore.
Niente ti potrà nascondere dai suoi raggi infuocati come una fornace ardente, neanche il venticello che soffia leggero come una brina a prima mattina. Sotto quei raggi infuocati anche la brezza del vento che soffia porta con sé la sua fiamma ardente.
Chi potrà nascondersi davanti ad una fonte di luce e calore che nel suo ardore fa piangere spirito e materia. Quei raggi infuocati scioglieranno la tua maschera come la cera sulle fiamme. Essi ti libereranno della tua prigionia, svelando al mondo la tua vera identità.
È meraviglioso lasciarsi avvolgere da quella luminosa fonte di luce e calore, e per di più senza maschere e veli, senza il peso di quell’orrenda prigione che ti priva di essere quello che sei e vuoi veramente essere, libero così come sei stato desiderato e creato, libero e leggero come una piuma che aleggia fra i raggi di quella luce abbagliante.
A cosa serve nascondersi sotto una maschera oscena e asfissiante, a cosa serve nascondersi dai raggi del sole, quando poi lo Spirito della Luce ti penetra corpo e anima, come una spada affilata e tagliente, a nulla serve affaticarsi di nascondersi alla presenza della luce.
Essa ti conosce meglio di te stesso, e con le sue carezze ti sfiora e abbraccia di continuo anche se tu non avverti i suoi brividi, con i suoi calorosi raggi ti culla dolcemente sussurrandoti quando ti ama.
Che bello essere quello che si è, senza sì e senza ma, sei meraviglioso così come sei, vieni alla luce e scopri la tua bellezza, solo fra i suoi raggi potrai scoprire i tuoi segreti nascosti, che ti trascini faticosamente dietro.
Sei una creatura bella e libera, perché cerchi di mascherare la tua bellezza e quello che realmente sei? questa maschera ti toglie energie e valori, essa è come una prigione che ti priva di vivere e godere la tua vita in libertà.
Sei un fiore meraviglioso amato e curato nel giardino Divino, lasciati guardare e ammirare come un fiore di primavera, che ai primi raggi di sole apre il suo meraviglioso vestito colorato e profumato, per ammirare e farsi ammirare, per dare e ricevere virtù e gioia.
Siamo il giardino dell’Eterno così come siamo, non tutti i fiori hanno la stessa dimensione e la stessa forma, variano le loro forme e i loro colori ma anche i loro profumi, non tutti hanno le stesse virtù e lo stesso compito, chi serve a uno scopo chi ad un altro.
Indipendentemente dalla loro forma e compito, fanno parte tutti dello stesso giardino e sono curati ed amati e privilegiati allo stesso modo. Come potremo vivere se saremo circondati da solo margherite o rovi? sarebbe noioso e scomodo ma anche sterile intorno a noi.
La meraviglia del Creato consiste nell’infinita varietà delle creature, senza di loro non c’è sopravvivenza sul pianeta blu. Siamo quello che siamo senza veli e maschere, perché così come siamo, siamo speciali e unici nel vasto giardino del Padre, lasciamoci ammirare dai Suoi raggi infuocati d’amore per noi, lasciamoci accarezzare dai raggi della Sua luce abbagliante.
Aspettiamolo nelle prime ore del mattino mentre passa come un venticello di brezza primaverile per svegliarci e rafforzarci al nuovo giorno. Lui ama immensamente il Suo giardino, e lo percorre con amore di continuo, in esso Lui è più che visibile e palpabile.
Noi lo vediamo e conosciamo nella perfezione delle Sue meravigliose Opere. Chi dice al contrario, continua a mascherarsi per non farsi vedere e conoscere per quello che è, esso nasconde e rinnega le sue origini, nonostante sia un fiore dello stesso giardino, ne rinnega l’identità.
Ma lui non sa e ne vuol sapere, che come i raggi del sole trapassano le intense foreste e danno vita alle creature sotto di esse, anche lui è trapassato e scrutato fin infondo all’anima sua, da quella Luce infuocata e abbagliante.
Anche lui vive di “Essa e della Sua Misericordia, nonostante la sua cecità spirituale. Tutti ci nutriamo e abbeveriamo alla stessa Sorgente di Vita. Torniamo al Creatore, e lasciamoci ammirare ed adoperare a Gloria Sua…