I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
i Disturbi del Comportamento Alimentare le conseguenze e le loro cause.
Dalla separazione da Dio, l’uomo si sente incompleto. Il distacco genitoriale lo ha separato dal cordone che lo alimentava alla vita. Questa amara realtà non viene riconosciuta dalla scienza umana, essa cerca le cause della sua sofferenza nella debolezza della carne; invece che nella separazione dalla Vita.
(Genesi 1:31): 31Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. Dio non ha generato un creato solo bello e buono, ma perfetto! Anche Adamo ed Eva erano felici e sereni, loro non davano pregio alla bellezza del loro corpo, anzi non si accorgevano neanche di essere nudi.
(Genesi 2: 25) 25Ora tutti e due erano nudi, l’uomo e sua moglie, e non provavano vergogna.
Loro erano felici come bambini, la presenza del Padre li adempiva appieno. Non avevano preoccupazioni né di quello che gli era intorno, né di loro stessi. Finché sono rimasti in comunione con Colui che li aveva creati, erano come dei bambini spensierati e felici. Questa felicità è sparita dal momento che il cordone ombelicale che li univa al Padre si è spezzato.
In questo momento si è interrotta anche l’alimentazione che li nutriva e teneva in vita. Dal momento che è scomparsa la loro felicità e sicurezza, è intervenuta l’incertezza e la paura su ogni base, nell’esistenza e nella vita. Prima erano felici perché non solo sapevano di essere amati, ma erano avvolti dal caloroso Amore del Padre. La paura e l’incertezza sono sintomi di abbandono.
L’uomo si preoccupa di curare i sintomi ma non la causa che li alimenta. La paura incominciò a perseguitare l’uomo dal primo istante che si è separato dalla Sorgente della Vita.
(Genesi 3: 8) 8Poi udirono il rumore dei passi del Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno, e l’uomo, con sua moglie, si nascose dalla presenza del Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino.)
L’ assenza d’amore provoca incertezza; l’incertezza a sua volta la paura, la paura conduce alla sofferenza. La separazione da Dio è l’inizio di ogni “malessere! La causa del male nel mondo è dovuta proprio alla separazione dal Creatore. Il “Dottore in grado di curare questo malessere è solo Dio! Solo chi ha creato una creatura la conosce alla perfezione, e solo lui può guarire il suo malessere.
Ma come può questo Padre rimediare al malessere di essa se non vuol saperne di Lui? Come può farlo se essa non si affida a Lui, ma a quelli che non la conoscono? La miseria dell’umanità è quella di fidarsi degli “apprendisti non del “Maestro! Dio è colui che ci ha “Generato e Creato, e ci conosce alla perfezione; gli apprendisti invece devono prima studiare l’opera e comprenderla per poter intervenire in suo aiuto.
Ma come abbiamo già detto; che la causa di ogni malessere parte dall’anima; quindi prima di “consultare un dottore del corpo, dobbiamo “Consultare prima quello dell’anima. Ogni malessere parte da “essa; specialmente quello di non accettarsi come si è! I disturbi dell’alimentazione, è un tassello malato che ha radice profonde nell’anima della creatura. Essa si sente non amata così come è; e cerca di attirare l’attenzione degli altri su di “essa in tutti i modi, nella speranza di essere più attraente ed interessante, e diventare oggetto di lodi.
L’individuo si affatica a voler far apparire attraente il suo corpo meglio possibile! Questa sindrome malata è dovuta alla società in cui viviamo. Essa spinge codeste “Vittime verso il precipizio! La richiesta di modelle sempre più belle e magre nel campo della moda è una trappola per i giovani! Anche il mercato di “idoli di porno e sex, portano i giovani al suicidio. A tutto ciò si aggiungono i comportamenti razziali e discriminativi verso i deboli o le persone obese ecc.
Il virus più pericoloso e mortale è proprio la mancanza d’amore verso sé stesso e verso gli altri. Questo virus fa più “vittime di una grande guerra; ma non sembra essere la preoccupazione principale, né fra i piccoli, tantomeno fra i grandi. Si parla delle conseguenze che vediamo nel mondo, ma non della causa. Ripeto, la causa è la mancanza di Dio nel cuore degli uomini!
Bene o male tutti si credono “figli di Dio e si pensano di appartenergli; ma questo è un inganno! A una coppia di genitori non gli appartengono tutti i figli del mondo, ma solo quelli che sono nati dalla loro unione, solo loro sono i figli legittimi che ne portano il nome; essi possono diventare genitori potativi di altri bambini, solo se li adottano come loro figli.
Altrimenti codesti genitori non hanno nessun diritto di chiamare figli tutti quelli della strada, tantomeno di educarli. L’uomo dalla generazione nel seno materno, riceve l’Alito Vivente dal Creatore, ma è solo una Sua creatura non un figlio. Figlio lo può diventare se accetta l’Adozione per mezzo del Sacrificio “offerto da Gesù Cristo sulla Croce.
Questa è la nascita Spirituale di cui parla: (Ev.Giov.3:6): 3Gli rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio». / 5Rispose Gesù: «In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito.)
Questa nuova nascita per mezzo dello Spirito Santo, permette alla creatura di essere “adottata e divenire figlio di Dio. Non dobbiamo soffermarci su quello che dicono gli uomini, ma su quello che dice l’Eterno. Alcune teorie religiose raccontano che tutti sono figli di Dio, e quindi tutti sono salvati! Questo non consiste da nessuna parte, tanto meno nella S. Bibbia.
Se così fosse, il Sacrificio di Gesù Cristo sulla Croce sarebbe stato “inutile. Realmente i genitori possono chiamare figli ed educarli come tali, solo coloro che sono stati generati o adottati da loro. Così anche Dio, Lui non costringe nessuno con la forza; e perciò i suoi figli sono quelli che lo amano e lo cercano come un Padre, essi sono anche pronti ad ascoltarlo e mettere in pratica la Sua volontà. Lui si può prendere cura di loro liberamente, perché lo desiderano e dicono “Abba Papà!
Non si può insegnare e correggere un figlio che non ti appartiene, perché oltre alla sua ribellione, c’è quella dei suoi genitori. Le creature che non hanno per Padre il Creatore, hanno l’avversario come tale. Una vita separata dal Padre Celeste è malata dentro, essa cerca di guarire questo malessere con i piaceri del mondo. Cosa si può aspettare dalle generazioni, quando coloro che li mettono al mondo sono lontano dalla “Sorgente della vita e dell’amore.
Ogni malessere deve essere preso alla radice, non ai frutti che esso produce. Il “Mondo per guarire deve tornare a Dio, alle sue “Radici vitali, ad avere una comunione sana e verace con Lui. Se i genitori vogliono veramente aiutare i loro figli, gli devono insegnare sin dal primo giorno di nascita la Sua via; leggergli ogni giorno la Sua parola e pregare con loro.
Insegnargli ad amarlo e Conoscerlo, per poi amare sé stessi e il mondo che li circonda. Se li amano veramente devono prendere il problema alla radice non ai rami. Se l’albero è malato dalle radici non serve a niente trattare i rami. Bisogna riallacciare il “Cordone ombelicali con Colui che ci ha generato; curare i sintomi non serve a niente, perché il male continua a covare, e prima o poi “riemerge di nuovo.
Bisogna rivolgersi al dottore dell’anima e del corpo se vogliamo sconfiggere il “Cancro che sta uccidendo l’umanità, le cure superficiali sono anche causa di peggioramento. L’uomo non solo si rivolge a coloro che non possono risolvere il problema alla radice; ma si spoglia della sua esistenza, che in seguito provoca in lui altri malesseri. Molto spesso si viene spogliati di bene e benesseri per poter salvare chi si ama, ma infine si deve ingoiare il dolore anche di perderlo.
Dio è, ed “Opera sempre lo stesso, ieri come oggi e in eterno. Lui è ovunque anche nella nostra vita, ma non interviene con la forza; lascia a ognuno la sua scelta. “Interviene solo se lo cerchiamo in Spirito e Verità, e prendiamo atto della Sua Parola! Dobbiamo sapere che Lui non è una ruota di ricambio, che lo cerchiamo solo quando ne abbiamo di bisogno. Dio non si lascia “manipolare da “nessuno, perché conosce la profondità dei nostri cuori e li scruta; ma se ci rivolgiamo a Lui con “fede verace ci ascolta e risponde di certo e sicuro. Torniamo a Lui, insegniamo ai nostri figli le Sue vie.
Purifichiamo il giardino dell’Eterno (la famiglia) dal nocivo, alimentiamola con prodotti sani e genuini (la Parola di Dio) ed essa crescerà sana e prospera. Non possiamo piangere sul latte versato, perché esso si è unito alla polvere; e questo perché non abbiamo fatto attenzione alle cause della sua caduta.
Quante sofferenze e lagrime che si potrebbero “evitare se ogni essere umano cercherebbe Dio in Spirito e Verità? Se si cura la pianta dall’inizio non si arriva alle conseguenze del malessere. Tutti i mali hanno una radice, anche le malattie Alimentari.
I Disturbi Alimentari, Anoressia e Bulimia e le loro conseguenze
I disturbi del comportamento alimentare, l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa, il disturbo di alimentazione incontrollata sono patologie complesse, conseguenti a disturbi psicopatologici, che alterano profondamente la qualità della vita dei giovani pazienti e delle loro famiglie. Possono provocare conseguenze fisiche anche gravissime, quali insufficienza renale, osteoporosi, alterazioni cardiovascolari, e in alcuni casi portano anche alla morte.
L’anoressia e la bulimia rappresentano la seconda causa di morte tra gli adolescenti di sesso femminile, dopo gli incidenti stradali. I disturbi della condotta alimentare, di cui l’anoressia e la bulimia nervosa sono le manifestazioni più note e frequenti, hanno effetti spesso devastanti sulla salute psichica e fisica e quindi sulla qualità di vita di adolescenti e giovani adulti.)
Se a codesti giovani gli verrebbe insegnato sin dall’inizio l’amore, non arriverebbero ad odiare sé stesso e gli altri. Il problema di questa società è mancanza di “Volontà! Si parla di mancanza di tempo, ma non è così! Mi chiedo quando tempo trascorre ogni individuo davanti gli schermi televisivi o i diversi modi di comunicazioni digitali? E quando tempo dedica ai suoi piaceri personali? Per tutto si ha tempo o almeno si trova, ma per cercare Dio non si ha proprio tempo!
Poi si lamentano di una generazione incontrollabile, e si piange sul latte versato! Se si investirebbe più tempo con loro e con Dio, si guadagnerebbe tempo e denaro, vita e salute. A cosa serve di guadagnare il mondo intero, quando si perde la vita? Per salvare la vita di un figlio daresti tutto anche te stesso! E perché non si incomincia dall’inizio a dare un po' di tutto il meglio, e anche del proprio tempo? Investendo in una costruzione solida e sicura, fondata sulla” Roccia invece che sulla sabbia?
Chi investe i suoi risparmi bene sin dall’inizio; potrà goderne i suoi frutti in età avanzata; ma chi investe male dall’inizio non avrà buone speranze ma preoccupazioni. Quindi vale proprio la pena di ripensarci! Perdere un figlio è un dolore che ti strappa il cuore; esso non si rimarginerà mai. Insegniamo ai nostri figli le vie del Signore, e risparmieremo a loro e noi tanti dolori inutili.
Di Anoressia si può morire
I Disturbi del Comportamento Alimentare hanno effetti spesso devastanti sulla salute psichica e fisica e quindi sulla qualità di vita di adolescenti e giovani adulti. Se non trattati subito, possono diventare una condizione permanente e nei casi gravi portano alla morte. Se trattati si possono risolversi nell’arco di tre o quattro anni, la maggior parte dei casi la guarigione è stabile.
L’obesità è anche un problema psico, da esso è possibile guarire se si conoscono le cause. Esse hanno diverse facce e forme, ma hanno in comune la stessa origine, il vuoto dell’anima! Quello di non sentirsi abbastanza amati e capiti. Dove manca l’amore “Agape manca tutto, essa è la Fonte di un amore umile e limpido, che ci permette di scrutare nel cuore delle creature. Questo Amore ci spingerci ad amarli così come sono senza pregiudizi e aspettative.
Quanti ragazzi vengono ignorati e umiliati dai loro stessi famigliari e dai loro simili? con tali espressioni: (“tu non sei capace a far niente, sei ignorante, sei grasso o sei magro, guardati allo specchio, devi mettercela tutta, devi portarmi buoni voti da scuola ecc.) Codesti genitori invece di essere loro stesso uno specchio per i loro figli, chiedono al contrario! I figli sono paragonabili a piccole piantine che hanno bisogno di cure e attenzioni e sano nutrimento, e non solo per il corpo ma anche per l’anima, per potersi sviluppare sani e senza manchi.
Io penso che nessuno è perfetto, bene o male tutti falliamo in qualche modo; ma il problema non è fallire, ma di non evitare il fallimento. Se le piantine li nutriamo sani dall’inizio, sono in grado di combattere i malesseri e cercheranno di sopraffarli. L’insegnamento sano che diamo ai nostri figli gli resterà come una guida per tutta la vita, anche se cadono riescono ad alzarsi, perché il loro cuore gli riporta in mente i buoni insegnamenti.
La maggior parte dei problemi psiche dei giovani hanno origine nella propria famiglia. Queste sofferenze e lagrime possono essere evitati se si torna a Dio, e non per mezzo di religioni e filosofie umane, ma in Spirito e Verità. Quando ci avviciniamo a Lui scopriamo un nuovo mondo, ci sentiamo amati, e impariamo ad amare noi stessi, senza sì e ma, ma incominciamo a scoprire chi siamo e da dove veniamo, e perché siamo qui sulla terra, e dove siamo diretti dopo.
Questa conoscenza ci rafforza ad avere fiducia nel Padre in Cielo ma anche in noi stessi. Rende forti e fiduciosi di sé stessi, sapendo che siamo amati così come siamo, non come “vorremo essere, e in più siamo il Tempio Vivente di Dio. Se Lui sceglie di vivere in noi così come siamo, è un onore indescrivibile. Immaginiamo, che un povero o un emarginato riceva visite dalla “regina di Inghilterra, che gli dice di voler albergare in casa sua; sarebbe dell’incredibile per esso, oltre ad essere un onore indescrivibile!
Ma qui non parliamo di un re umano, ma del Re dei re, Lui vuole vivere in ognuno che lo ama e decide di seguirlo. Non solo vuole abitare in coloro che lo amano, ma vuole guarirli nell’anima e nel corpo, e permettergli una vita serena e appagata fino ad età avanzata, una vita che non finisce con la morte del corpo, ma continua in eterno. Lui è la Vita e l’adempimento della salute dell’anima e del corpo. Le malattie dell’anima provengono dall’essenza di Dio, se questo desiderio viene “adempiuto essa guarisce e di conseguenza anche il corpo.
Chi si avvicina a Lui non avverte manchi ma è felice così come è! Chi conosce Dio gli affida sé stesso e tutto quello che possiede. Chi non lo conosce si affida su quello che vede, e dedica tutto a sé stesso; fa di sé e dei suoi avere il suo “dio. Ma questo non lo aiuterà e salverà nel giorno dell’avversità! Fare di sé stesso un “dio porta a distruggersi, perché non si è mai contenti di quello che si è, ma si spinge oltre, fino ad autodistruggersi. Curare il proprio corpo e la propria salute è un “Comandamento di Dio, e questo a maggior motivo se Lui abita in noi.
Ma fare del proprio corpo oggetto di “culto è “idolatria, ed è un grave peccato davanti a Dio. Tutto viene da Lui, neanche il nostro corpo ci appartiene perché fa parte del creato, esso è opera e operato del Creatore. Nessuno ha diritto di danneggiare o distruggere il dono della vita, perché essa è un dono di Dio, Lui là da e Lui se la riprende al tempo prestabilito. Chi distrugge questo Tempio sarà “giudicato per il danno fatto.
Chi lascia ammalare il proprio corpo privandolo dei beni di prima necessità, lo “Suicida! Questo non è una morte naturale ma un “Delitto davanti a gli occhi di Dio, e per tale viene “giudicato il responsabile. Il Signore ci dice di non tentarlo! Ogni cosa che facciamo consapevolmente con un alto rischio per la nostra vita, è una “tentazione a Dio! Anche mangiare sproporzionatamente senza controllo è un suicidio, questo comportamento il rischio di alcune gravi malattie come ad esempio le patologie cardio-vascolari, il diabete tipo 2, l’ipertensione, alcune forme di cancro, disturbi del sonno e del respiro.
Il tessuto in eccesso favorisce il diabete, le patologie osteo-articolari e quelle cardio-vascolari, i disturbi del sonno e della respirazione. Nel caso di apnee notturne e colpi di sonno durante il giorno, viene aumentato il rischio di morte improvvisa. Inoltre, l’obesità comporta un rischio maggiore di mortalità per tumori.
L’obesità è un importante problema che minaccia la salute dell’uomo.
Conseguenze dei disturbi alimentari legati all’anoressia nervosa e alla bulimia.
Associate al sovrappeso e all'obesità.
Le complicazioni dell’anoressia nervosa sono principalmente conseguenza della restrizione calorica e dei relativi deficit nutrizionali, mentre nella bulimia sono piuttosto determinate dai metodi di compensazione adottati. L’anoressia nervosa è la malattia psichiatrica con il più alto tasso di mortalità: questo si potrebbe chiamare suicidio. Il tasso di queste ultime e la mortalità sono invece più bassi nella bulimia nervosa.
Le aree della vita potenzialmente danneggiate dai disturbi dell’alimentazione sono quattro: salute fisica; funzionamento psicologico; relazioni interpersonali e carriere scolastica e lavorativa. Maggiore è la durata e la gravità del disturbo dell’alimentazione, più numerose sono le aree della vita danneggiate e più gravi sono i danni che la persona subisce.
Complicazioni mediche dell'anoressia nervosa
L’anoressia nervosa è associata a numerosi disturbi e disfunzioni che sono direttamente legati alla perdita di peso ed alla restrizione calorica. La mortalità della malattia si aggira attorno al 5 o 6% e le complicazioni mediche sono la causa di circa la metà dei decessi. L’anoressia restrittiva porta a calo del peso. La malnutrizione e la gravità e la durata della malattia sono i maggiori fattori di rischio per lo sviluppo delle complicazioni mediche.
Il catabolismo proteico e del grasso provoca perdita di volume cellulare ed atrofia di organi come cuore, cervello, fegato, intestino, reni e muscoli. Un trattamento con buon risultato dipende dal miglioramento di nutrizione dell’individuo. Le principali complicanze mediche dell’anoressia nervosa. Sono elencati nelle prossime righe.
Complicazione della bulimia nervosa
1)Apparato cardiovascolare:
ipotensione arteriosa, bradicardia, riduzione di volume e massa cardiaca, prolasso mitralico, aritmie, allungamento del QT, aumentata dispersione del QT, versamento pericardico, cardiomiopatia.
2)Sistema ginecologico:
amenorrea, infertilità, complicazioni durante gravidanza e parto.
3)Sistema endocrino:
ipogonadismo ipotalamico, osteoporosi, low T3, ipercortisolemia, ipoglicemia, diabete insipido centrale.
4)Apparato gastrointestinale:
gastroparesi, stipsi, dilatazione gastrica, rialzo di transaminasi, epatite, pancreatite.
5)Sistema ematologico ed immunitario:
anemia, leucopenia, trombocitopenia, alterazioni dell’immunità cellulare.
6)Sistema renale ed elettrolitico:
insufficienza renale prerenale su emoconcentrazione, insufficienza renale cronica su carenza di potassio (abuso di lassativi), ipopotassiemia, ipomagnesemia, ipofosfatemia, alcalosi metabolica.
7)Sistema nervoso: polineuropatia periferica, atrofia cerebrale, deficit cognitivi, dilatazione ventricolare, encefalopatia carenziale (Wernicke), crisi epilettiche.
8)Pelle: xerosi (pelle secca), peli lanuginosi, perdita dei capelli, acne, iperpigmentazione e carotenodermia (ingiallimento della cute), dermatite seborroica, acrocianosi, perniosi, petecchie, livedo reticularis, paronichie, prurito, striae distaense.
La malnutrizione prolungata ha come conseguenza tutta una serie di sintomi, che fungono da fattore di mantenimento del disturbo alimentare.
Complicanze mediche della bulimia nervosa
La bulimia nervosa è caratterizzata da episodi di abbuffate e metodi di compensazione di vario tipo (vomito autoindotto, abuso di diuretici, abuso di lassativi, utilizzo di clisteri). Le complicazioni mediche della bulimia nervosa possono interessare diversi organi e sono legate principalmente al sistema adottato per mantenere il peso.
Le principali complicazioni sono descritte a livello del tratto gastrointestinale con ipertrofia delle ghiandole submandibolari e parotidi, dismotilità esofagea, riflusso gastroesofageo, sindrome di Mallory Weiss, rottura dell’esofago, dilatazione gastrica, diarrea e malassorbimento, ipomotilità colica, costipazione, ileo ipokaliemico, melanosis coli e pancreatite.
A livello renale ed elettrolitico le complicazioni sono spesso legate all’abuso di lassativi e diuretici e sono prevalentemente l’ipopotassiemia, l’ipocloremia, la disidratazione e l’alcalosi metabolica. I disturbi elettrolitici cronici possono poi portare ad insufficienza renale come nell’anoressia nervosa.
Le complicazioni cardiologiche sono invece meno frequenti e vanno dall’ipotensione, prevalentemente ortostatica, ai disturbi del ritmo cardiaco e alterazioni elettrocardiografiche (depressione del segmento ST, allungamento dell’intervallo QT, ecc.).
A livello endocrinologico vi è spesso un’irregolarità del ciclo mestruale fino all’amenorrea. La prevalenza del diabete mellito è inoltre superiore nei pazienti con bulimia nervosa rispetto a controllo. Osteopenia e osteoporosi sono presenti prevalentemente in pazienti che hanno avuto precedentemente un Periodi di anoressia nervosa.
Gli episodi di vomito ripetuto provocano problemi a livello del cavo orale e dei denti. Vi è una aumentata sensibilità alle temperature alte e basse oltre ad una progressiva decalcificazione del dente. La mucosa orale è irritata dall’acidità gastrica e si può presentare arrossata e infiammata. Sono da evitare cibi acidi, mentre viene consigliato l’utilizzo di gomma da masticare per stimolare la secrezione salivare.
A livello cutaneo vi possono essere diverse manifestazioni che vanno dalla xerosi, alle petecchie, all’acne. Un segno dermatologico è però praticamente patognomonico per la bulimia nervosa con episodi di vomito autoindotto ed è il cosiddetto segno di Russel (formazione callosa a livello dorsale delle dita della mano dovute al contatto con la bocca durante gli episodi di vomito autoindotto).
Da queste malattie si può guarire specialmente con la buona volontà. La possibilità di ricadute e alta, specialmente se il problema non viene preso alla radice. Se l’individuo non trova un sostegno solido ricade facilmente. Una volta che la malattia ha preso il suo corso, la vittima ricade facilmente nelle sue grinfie.
Con le sue forze è difficile uscirne, si ha bisogno di sostegno, ma soprattutto si deve rendersi conto che la sua vita è preziosa e non ha il diritto di buttarla via così. Ma questo cambiamento emotivo deve nascere nell’anima del paziente, e ciò non viene dall’uomo ma da Dio. La medicina più efficace è quella dell’anima; essa spinge a volere e potere, perché il Suo motore non è di natura umana ma Divina. Se chiediamo a Dio di intervenire ed aiutarci a uscire dal dramma, lo fa di certo.
Lui ci dà nuove energie e ci apre le porte chiuse, ci aiuta a trovare la giusta terapia, ma soprattutto ci dà la forza di voler vivere e lottare. Ci aiuta a capire chi siamo e perché siamo qui, e quanto ci ama, e il piano che ha per noi. Questo dà alla persona un senso per vivere, di accettarsi così come è ed amarsi, a non dipendere dall’opinioni degli uomini ma quelle di Colui che lo ama “incondizionatamente.
Questo fondamento diventa per lui una roccia stabile sulla quale può costruire il suo futuro. È importante che esso resta aggrappato per mezzo della fede alla Sua Roccia Gesù Cristo. Una piantina dopo le tempeste ha diverse ferite e malformazioni, e per un tempo ha bisogno di essere sostenuta e curata, fino a quando è in grado di cavarsela da sola. Prendiamoci cura di chi amiamo, e affidiamoci al miglior dottore che possa esistere, esso si chiama Gesù Cristo, fuor di Lui non c’è vita, tantomeno una guarigione dell’anima.
La mia guarigione all’anoressia nervosa e bulimia
Nella mia giovane età non avevo chili superflui ma ero molto magra. All’inizio ne soffrivo un po' perché non sapevo come vestirmi, guardavo spesso le mie amiche un po’ più formate, e avrei voluto avere qualche chilo in più anche io. Ma con il passare del tempo mi sono abituata al mio corpo e non mi dava più fastidio essere così magra.
Più tardi avevo preso un paio di chili in più, e questo mi incominciava ad infastidire, e ho incominciato a saltare i pasti. All’inizio resistevo alla fame, ma con il tempo non sentivo neanche il bisogno più di mangiare. Quando era l’ora di pranzo non mi presentavo, oppure alla vista di esso mi voltava lo stomaco e me ne andavo. Ero abbandonata a me stessa perché ero lontano di casa.
Non raccontavo a nessuno di quello che vivevo. Ad Alimentare questo fenomeno era soprattutto il mio stile di vita di allora. Mi sembrava che non me ne andasse una buona, né nell’amore e neanche nella vita di ogni giorno. Venivamo sfruttati come schiavi, e non potevi neanche dire la tua altrimenti ti trovavi in mezzo alla strada. Si stava zitti e si faceva quello che veniva richiesto.
Nell’amore proprio non ne azzeccavo neanche una come volevo io. Ero veramente demoralizzata da tutto ciò, e così ho incominciato a disinteressarmi della vita. Mi sembrava che essa non mi offrisse proprio niente. Nata e cresciuta in una famiglia dove l’amore era qualcosa di “estraneo, le sofferenze e le frustrazioni prendevano il suo posto.
Uscita dalla casa paterna pensavo di andare incontro ad un futuro migliore, invece mi son trovata in mezzo ad un mondo assetato di denaro e piaceri, dove la vita non era altro che uno scambio di merce a buon mercato. Sembrava proprio che non aveva senso viverla. Io ero una religiosa “cattolica, ma non avevo nessuna comunione con Dio, anzi non mi passava neanche per la testa di cercare un tale rapporto. Mi era stato insegnato di aver timore di questo Dio, perché castigava i peccatori.
Bè, io con tutta la mia fede da cattolica mi rendevo conto che non ero una delle più brave da meritarmi un premio, e così mi tenevo a distanza da Lui. Ci credevo sì ma di più non mi avvicinavo, almeno in quel periodo. Nella mia adolescenza lo avevo cercato con insistenza, ma poi mi ero ormai incamminata per le vie del mondo. Anche se esse mi offrissero bene e male, mi rendevo conto che un’altra via non c’era, o almeno io non riuscivo a trovarla.
Mi piaceva uscire con gli amici e divertirmi, amavo vestirmi bene e indossare bigiotteria varie, e chiaramente avere un bell’aspetto. Non mi mancava più di tanto il nutrimento, tanto pensavo meno mangio più attraente è il mio corpo. Sono andata avanti per un periodo così, ma mammano che andavo avanti mi venivano a mancare le forze di alzarmi e andare a lavorare.
Nel frattempo ho dovuto fare un intervento chirurgico, e questo mi ha peggiorato la situazione, in modo che non riuscivo quasi più a camminare. Mi facevano tanto male i muscoli dalle gambe, ma nonostante tutto mi costringevo a forza ad andare avanti nel mio compito giornaliero. Mi sembrava strano il fatto che quando mi pettinavo perdevo molti capelli.
Ma stupidamente io non associavo questi malesseri alla mia alimentazione, anche perché non facevo controlli medici, mi accontentavo di vivere giorno per giorno come veniva. Non mi preoccupava né il presente né il futuro, ero veramente cieca. Non mi veniva neanche in mente di preoccuparmi della mia salute, e tanto meno di quello che ne pensava Dio del mio comportamento. Oggi rendendomi conto come io vivevo e pensavo ai tempi, mi metto nei panni dei giovani.
A quei tempi avrei avuto bisogno di una buona guida e sostegno, ma ero abbandonata a me stessa. Oggi credo con certezza che già allora il Padre Celeste vegliava su me. A volte non mangiavo per diversi giorni, eppure mi alzavo e andavo a lavorare, oggi mi chiedo come mi era possibile? Poi sono ritornata per un tempo a casa, e mi sono ripresa un po’, anche se il nutrimento per me rimaneva un tema, mangiavo quando e quello che voleva altrimenti digiunavo. Poi con gli anni mi sono sposata ho avuto dei figli.
Fra la salute e le gravidanze il mio corpo non era più lo stesso. Appena mi sono resa conto di come ero diventata, mi odiavo solo a guardarmi allo specchio, non mi sopportavo. Non sapevo cosa indossare, tutto mi andava stretto. Ero proprio snervata dalla mia figura, ma oltre ad essa mi sentivo male, non digerivo, avevo proprio problemi di sovrappeso. Incominciavo una dieta dopo l’altra, ma non serviva a niente, spendevo tanti soldi in pastiglie per diete, che infine odiavo prendere perché non servivano a niente.
Per un tempo ho continuato così, ma visto che non riuscivo a perdere peso, ho incominciato a mangiare per frustrazione, e poi non sopportando l’idea che mi avevo mangiato tutta quella roba andavo a “vomitarla. Prima lo facevo ogni tanto, poi sempre di più frequente, infine non sopportavo l’idea di aver mangiato, non volevo tenermi quel cibo nello stomaco, mi sentivo costretta a rigettarlo.
Più che altro era un chiodo fisso nella mia testa, che non mi lasciava altro spazio. Durante il giorno salivo e scendevo dalla bilancia, la mia preoccupazione era la lancetta che segnava i chili, essa mi terrorizzava se la vedevo un po' più avanti. Era una vera schiavitù. All’inizio è incominciato tutto per perdere del peso, per essere più attraente e vestirmi meglio, per piacere a me e a gli altri.
Poi invece incominciò a diventare il mio stile di vita, più perdevo chili e più volevo perderne. Senza neanche rendermi conto si stava ripetendo quello che avevo vissuto diversi anni addietro, la perdita dei capelli e i forti dolori muscolari alle gambe ecc. Ma io non riuscivo a smetterla, neanche quando le mie amiche mi dicevano che mi stavo suicidando. Non li ascoltavo, pensavo fra me, quelle sono solo gelose che ho perso tanti chili.
Ero convinta che più chili perdevo più ero attraente per me soprattutto, ma non mi rendevo conto ancora una volta che stavo precipitando. Poi con l’aiuto di alcuni servi del Signore ho incominciato a capire che non ero per caso in questo mondo, e che il Signore mi amava ed aveva un piano con me, e che non potevo buttare via la mia vita così senza senso. Piano piano studiando la Parola di Dio, il Signore mi parlava e rafforzava giorno per giorno.
E così ho incominciato a prendermi cura di me e della mia salute. Ho messo via la bilancia, e mangiavo secondo richiesta del corpo con diligenza. Il percorso non è stato facile, all’inizio dovevo resistere all’idea di andare a “rigettare il cibo assunto. Ogni qualvolta che la testa mi diceva di farlo, io dicevo no, perché il Signore mi amava così come ero. Ho fatto questa terapia per un dato tempo con me stessa, poi ho incominciato ad abituarmi a mangiare di meno e giusto, e trascorrere più tempo nella natura.
Pian piano il mio sguardo si è rivolto sempre di più verso il Signore che verso me stessa e gli altri. Sapevo di essere amata dal Padre, e questo mi ha dato le forze di amarmi e accettarmi così come ero e come il Signore volesse che io fossi. Sono ormai passati tanti anni, non ho mai più provato a ricadere con l’aiuto del Signore, non ne sento neanche il bisogno, anche se il mio corpo avrebbe bisogno di liberarsi di un paio di chili in più, non per la bellezza ma per la salute.
Bè, il Signore sa quello che ho di bisogno e mi guiderà per la giusta strada, mi fido ciecamente di Lui. Mi sento amata e in buone mani, cosa voglio di più? Affidati anche tu a Lui, vedrai e crederai quando è buono il Padre con tutti coloro che vi si affidano in Spirito e Verità…
IL MALESSERE DELL’ANIMA È UNA FERITA CHE SANGUINA
Questo malessere estende le sue radici sin dalla più giovane età. Spesso si pensa che un bambino non comprende quello che succede intorno, e non potrà trascinarsi dietro sentimenti di ricordi di un’età immatura, e neanche che essi potrebbero influenzare sulla sua vita futura. Tutto quello che un bambino sin dall’infanzia vede e vive influenzano la salute della sua anima, che con il tempo si manifesta a quella del corpo.
Coloro che gli sono attorno sono per lui i suoi protettori e specchi da imitare. Immaginiamoci se lui viene al mondo in un nido sbagliato, che invece di essere amato e protetto è costretto a subire maltrattamenti e paure, se non di peggio. L’anima è sensibile, specialmente di una creatura così piccola e solare, nonostante la sua tenera età registra ogni situazione nel suo intimo.
Una creatura che viene al mondo in un nido di vespe, ne subisce dei gravi danni alla sua anima. Sono danni che spesso non lasciano tracce nel corpo, ma profondi solchi nell’anima. Una giovane vita che subisce maltrattamenti e violenze, viene uccisa nell’anima. Molto spesso queste vittime non conoscono le origini del malessere che si trascinano dietro. Non hanno una spiegazione plausibile di quell’oscurità che li priva di vedere la luce.
In tanti casi le cause sono conosciute, e si ha più possibilità di poter aiutare le vittime, se pur si lasciano aiutare. Molti casi di violenza e maltrattamenti incominciano sin dal seno materno, e quindi non è possibile individuare come e quanto danno riceve la creatura. Nessuna famiglia è un nido perfetto per il nuovo arrivato, i problemi e le incomprensioni non mancano mai fra i coniugi.
La vita della nuova creatura viene influenzata automaticamente da tutto quello che sente e vede intorno. Per gli adulti può apparire tutto normale, ma la mente e il cuore del bambino lo registra tutto altro. Il bambino è una creatura che ha bisogno di affetto e comprensione ma anche sani insegnamenti. Lui ha bisogno di essere circondato da buoni maestri, che gli insegnano ad amare ed essere amato per potersi sviluppare fiducioso e sano di mente.
Ma questo modo di vivere spesso resta solo un desiderio, sia per i componenti della famiglia che per il nuovo arrivato. Gridi e bisticci e altri comportamenti scorretti, trasformano quello che dovrebbe essere un luogo di comunione famigliare, in un luogo di tormento per tutti. Questi comportamenti segnano delle ferite nell’anima di quella creatura. Queste ferite incominciano a sanguinare mammano che essa si sviluppa, manifestandosi anche in ribellione e aggressione, o in altri disturbi. Molti genitori sono consapevole del danno fatto a causa del loro stile di vita vissuto.
Altri invece gli sembra di essere stati dei genitori buoni e premurosi, e non vedono in loro nessuna colpa. Molto spesso sono proprio quei genitori che si credono di essere dei buoni specchi per i loro figli che falliscono; perché forse sono concentrati troppo sulle loro aspettative. Fare dei figli è facile, ma crescerli è un compito difficile, specialmente quando non si ha Dio come “Consigliere.
Lui ci ha creati liberi, poteva anche crearci sottomettessi alla Sua volontà se voleva, ma questo non è amore ma schiavitù. Se Lui ci ha creato liberi come Lui è, vuole che anche noi viviamo questo dono e lasciamo viverlo a gli altri. L’uomo è sottomesso a Cristo, e Cristo al Padre Celeste; se siamo in Cristo dobbiamo camminare come Lui camminò, nell’amore e nel perdono.
L’amore è un vasto tema, per esempio: (1Corinzi, c.13: 1-8) 1 Quand'anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non ho amore, diventò un bronzo risonante o uno squillante cembalo. 2 E se anche avessi il dono di profezia, intendessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede da trasportare i monti, ma non ho amore, non sono nulla.
3 E se spendessi tutte le mie facoltà per nutrire i poveri e dessi il mio corpo per essere arso, ma non ho amore, tutto questo niente mi giova. 4 L'amore è paziente, è benigno; l'amore non invidia, non si mette in mostra, non si gonfia, 5 non si comporta in modo indecoroso, non cerca le cose proprie, non si irrita, non sospetta il male; 6 non si rallegra dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità, 7 tollera ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. 8 L'amore non viene mai meno.)
Se viviamo liberi nell’amore del Signore, dobbiamo lasciare liberi di vivere anche gli altri. Se Dio non ci costringe e opprime, perché lo facciamo noi a gli altri? Dio non ci insegna con arroganza e prepotenza, ma con umiltà e pazienza, lasciandoci il tempo di pensarci e fare la decisione giusta. Noi siamo chiamati ad insegnare ai nostri figli il cammino giusto se veramente li amiamo, ma non opprimendoli con la forza ma farcelo comprendere con l’amore.
Il tono fa la musica e non al contrario. Un buon concerto dipende dall’armonia dei toni. I problemi psichici dei giovani sono cresciuti insieme a loro nella famiglia e la società in cui vivono. I genitori sono “autorizzati da Dio ad essere uno specchio per i loro figli, e insegnare loro per primo a “Conoscerlo a amarlo, e poi insegnarle premurosamente con amore a vivere sulla terra. Prepararli a diventare forti e coraggiosi per poter affrontare la vita e i problemi che si presentano.
Questo è un compito molto difficile, ma può diventare facile se noi stessi camminiamo in comunione con Dio e insegniamo questo cammino ai nostri figli. Se non lo facciamo, cosa vogliamo aspettarci per noi e per loro? Anche io ho camminato una parte della mia vita insieme alle tenebre, e questo lo pagato a caro prezzo! A quei tempi non chiedevo consiglio al Signore perché non avevo una comunione vivente con Lui, e decidevo e operavo secondo il mio “io.
Uno dei più grandi errori che ho fatto ai tempi è stato quello di aver sposato l’uomo sbagliato, e di aver voluto salvare quello che era già perduto. Questa decisione ha causato gravi danni alla mia salute, ma i danni più gravi sono stati causati a gli “innocenti. Essi sono venuti alla luce in mezzo alle tenebre, e queste tenebre erano talmente fitte che non lasciavano penetrare neanche un raggio di luce.
Queste povere creature hanno vissuto insieme a me incubi di paura e terrore, era ormai il tono giornaliero. Con il tempo sembrava essersi ormai abituati a vivere in quel modo, i piccoli sembravano solari e abbastanza tranquilli. Però mammano che crescevano le loro ferite incominciavano a sanguinare, ho cercato di farli aiutare ma hanno rifiutato ogni aiuto. Loro non avevano un rapporto armonioso con il padre, lo sopportavano e si andava avanti.
Io ero il pilastro che tenevo in piedi quello che potevo. Sin dal seno materno ho insegnato ai miei figli le vie di Dio, appena nati gli cantavo le lodi del Signore, e più tardi ho incominciato a leggergli la Bibbia dei bambini ogni sera. Questo gli piaceva molto. Poi ce stato un periodo che stavo veramente male, a tal modo che non riuscivo a stare lì vicino a leggergli qualche storia.
E questo a loro mancava molto, e non volevano andare a letto senza che non gli avessi letto qualcosa. Quindi ero costretta a farlo anche con poche forze. Avevo il vecchio e il nuovo testamento descritti a storielle per bambini, era molto affascinante leggere e spiegare quelle storie, lo facevo veramente con entusiasmo.
A volte passavamo parecchio tempo insieme, perché loro mi chiedevano di spiegargliele, e sembrava che non si saziassero mai di ascoltare. Penso che quei momenti sono stati i più belli e fruttuosi di tutto il resto. Io avevo fatto degli studi Biblici e quindi me la cavavo abbastanza bene nelle spiegazioni. Questo lo abbiamo fatto per tutti gli anni dell’infanzia. Poi e subentrata l’adolescenza, e quindi hanno intrapreso altre vie ed interessi.
Nonostante io li proteggevo e accudivo come potevo dalla violenza del padre, non ho potuto evitarle le ferite dell’anima. Queste ferite si aprivano mammano che crescevano, si manifestavano attraverso aggressioni e ribellione. Nell’adolescenza ne ho avuto le prove evidenti; essi hanno incominciato a incamminarsi in mondo a me sconosciuto, nonostante io li avessi avvertiti e ammoniti; non c’è stato niente da fare, loro hanno proseguito quel cammino.
Questo mi ha provocato molto dolore, ma non mi restava che pregare per loro. Sembrava che le tempeste per me non terminassero mai. Vivevo di continuo in mezzo ad esse, avendo accanto un uomo violento e infedele. E come se non bastasse, stavo perdendo anche coloro che amavo più di ogni altra cosa per vie sbagliate.
Non sapevo quale pesce pescare, farli aiutare si rifiutavano, abbandonarli a sé stesso non potevo, non mi restava che continuare a sopportare e pregare. Pregavo insieme alla chiesa di Cristo, e mi univo con essa per trovare un po' di conforto. I giorni sono diventati mesi, e i mesi anni, gli anni decenni! Pensavo che il Signore li tirasse fuori prima o poi dai guai in cui si erano cacciati, ma ormai la speranza lasciava il posto al vuoto.
Sembrava che le mie preghiere rimanessero inascoltate, chiedevo spesso disperatamente al Signore perché non si muoveva foglia; Lui mi rispondeva che li avrebbe salvati, e mi incoraggiava dolcemente. Nonostante tutto, hanno portato avanti gli studi, io li seguivo e aiutavo come potevo. Appena il primo ha compiuto diciotto anni ha voluto farsi la patente. Quindi a tutti gli altri problemi si aggiungeva anche quello della finanza.
Avevo speranza che dopo gli studi le cose cambiassero, ma non è stato così! Uno dopo l’altro sono caduti in depressione, uno per colpa di delusioni d’amore. Dopo ci ciò mi sono resa conto che dovevo aiutarlo perché il suo stato di salute non era dei migliori. Così ho deciso di farlo venire ad abitare da me, con la speranza che migliorasse. Ma il Suo stato di salute è peggiorato, e io ne subivo anche le conseguenze, esse sono ben conosciute!
Poi è rimasto più del previsto con me, anche perché non lavorava e gli mancava tutto. Mi trovavo con due problematici in casa e una mia vita privata, una situazione quasi insopportabile. Il peggio era, che uno non sopportava l’altro, e io dovevo fare di continuo il loro arbitro. Poi il più piccolo si è messo insieme ad una brava ragazza, ma la convivenza con lui era veramente difficile a causa del suo stato depressivo.
Mi sembrava che tutte quelle ferite dell’anima che avevano ricevuto nella loro infanzia, si aprivano una dopo l’altra, io non sapevo come poterle rimarginare. Resistevo a quell’inferno per amore e anche perché mi rendevo conto che era solo colpa mia, di essermi incamminata per una strada tanto tortuosa, e aver coinvolto degli innocenti.
Cosa potevo fare altro, dovevo tirare il carro, altrimenti precipitavamo tutti. Ma per aggiunger un tassello in più, oltre alla depressione si aggiungevano anche altri problemi. Nel frattempo mi ero liberata dalla causa principale, mi ero separata, mettendo fine ad un lungo dramma. Per me era chiaro che stare vicino ai miei figli era vitale per loro.
Uno di loro che è di temperamento più forte ha incominciato a fare il ribelle, e quindi è divenuto poi vittima anche della legge. E questo gli è costato caro negli anni, specialmente nella salute. Le persecuzioni hanno tante facce. Spesso la Legge pesca i pesciolini ma lascia passare le balene, e questo porta la nostra società e i nostri giovani alla “depressione e allo sconforto, e non di raro al “suicidio. Non riconoscono realmente a chi devono aiutare, e a chi devono castigare!
Oltre alle lotte famigliari si aggiungevano anche quelli. Invece di essere aiutati ricevevamo ancora più colpi, nonostante le mie li supplicasse non ero ascoltata. A causa di problemi di salute e finanziari era difficile per questi ragazzi andare avanti, l’aiuto gli veniva in gran parte negato, perché non erano ragazzi della strada. Io cercavo di mantenere a galla il tutto come potevo, lavorando giorno e notte. Questa situazione ha incominciato a pesare su tutti, specialmente su di loro, e così si sono incominciati a demoralizzarsi.
Uno dopo l’altro hanno incominciato a dare segni di “anoressia, io facevo di tutto per costringerli a prendere cibo. Li supplicavo, ma spesso non serviva a niente. Uno stava peggio dell’altro; e non aveva più tanto interesse a voler continuare a vivere, e mangiava poco e niente, l’unica cosa che lo manleva in vita era il caffe con un po' di latte. Era ormai diventato pelle e osso, oltre a questo lui soffriva di una grave malattia al polmone, che forse aveva origine nell’apprendistato.
In quel tempo li facevano lavorare senza un severo controllo protettivo; penso che avevano lavorato anche con l’Amianto, e forse questa polvere gli aveva causato dei gravi danni. Mentre faceva l’apprendistato, mi ricordo che una mattina non riusciva ad alzarsi, sono andata a vedere cosa avesse, e l’ho visto in quel letto tutto tremante e inzuppato dal sudore. Ho chiamato il dottore ma’ non ha potuto spiegarmi cosa avesse. Io so che da allora non è stato più bene.
Dopo quattro mesi che aveva finito lo studio, il suo polmone si è rotto in diversi posti. E da allora è incominciato il calvario fra la morte e la vita, e questo è durato più di dieci anni. Dopo diverse operazioni che sembrano falliti, è avvenuto il “Miracolo della guarigione. Il Signore in quella notte oscura ha fatto splendere la Sua Luce in quel letto d’ospedale. Ormai i dottori avevano detto che non c’era più niente da fare!
Io in quella notte non ho dormito, sono rimasta sveglia fra pensieri e lagrime, poi verso le prime ore dell’alba il Signore mi ha mostrato in una visione di averlo guarito, a Lui la Gloria. Io Ho creduto con Fede alla guarigione ed essa si è manifestata subito e nel tempo. Restava il suo problema alimentare, Io lo incoraggiavo a nutrirsi un po’ alla volta, ma lui faceva fatica a prendere cibo, anche perché subiva di continuo pressione psiche che le “autorità facevano su di lui, nessuno voleva riconoscere il suo stato di salute tanto meno aiutarlo.
Questo gli costava tanta energia che al momento non aveva, al contrario gli toglieva la voglia di vivere e lottare. Ma io non ho mai smesso di stargli vicino, li confortavo a lui e al fratello con la Parola di Dio. Li abbracciavo e gli facevo capire che la loro vita era preziosa per me, piangevamo e ridevamo insieme. Ho lottato contro le ingiustizie delle “Autorità al loro fianco. Non ascoltavo nessuno ma solo la voce del cuore e Dio.
Ero decisa di non prendere consiglio da niente e nessuno, ma solo dal Signore, e questo mi ha dato una forza del leone per lottare contro il male, e le ali dell’aquila per volare sopra esso. Oltre a tanto male che ci era piombato a dosso, non ci sono state risparmiate le persecuzioni per mezzo delle “Autorità, e questo per diversi anni per motivi assurdi; fino al punto che il Signore è intervenuto, e alcuni di loro non sono più.
Altri non so dove sono finiti. Dopo un dato tempo il Signore mi ha parlato dicendomi:” dove sono i tuoi nemici? Cercali e vedi se li trovi! Io ho pregato e continuo a farlo perché il Signore li perdoni, perché essi non sapevano quello che facevano, altrimenti non l’avrebbero fatto.
Dopo l’anoressia e la malattia dell’uno, si è ammalato di essa in parte anche l’altro, e questo anche a causa della persecuzione che gli veniva fatta. Oggi sta un po' meglio, ma essa gli ha causato gravi danni ai denti e al sistema nervoso. Io avevo tutti i motivi di mollare perché mi era impossibile far fronte e sopportare tutto ciò. Ma non ho mai mollato né di pregare né di sperare.
Quando non c’è la facevo a stare in piedi stavo inginocchio o per terra. Quello che ci ha tenuto tutti in vita è stata la Potenza di Dio per mezzo di Gesù Cristo. Nessuno, dico proprio nessuno può sopportare con le proprie forze un tale calvario e non restarci seppellito sotto. Quello che ha dato la forza a i miei figli di sopravvivere è stata la mano del Signore e la Sua forza, che ha usato anche per mezzo di me.
Loro mi hanno detto diverse volte, Grazie mamma noi viviamo per te. Io gli ho risposto di essere solo un attrezzo nelle mani di Dio. Lui li ha guidati e salvati perché li ama. Spesso mi hanno ringraziato della fede che gli ho piantato sin da piccoli, e che essa li ha dato la forza di non mollare. L’amore per Dio e per me li ha strappati ai pericoli e alla morte molte volte.
Realmente siamo dei Miracolati, viviamo perché il Signore vive in noi, altrimenti non era possibile. Quando Dio è con noi, chi può essere contro di noi? In tutti questi anni di sofferenze e debolezze, “satana si è inventato di tutto per dichiararci guerra e distruggerci, ha usato la debolezza della carne, e anche uomini a suo servizio, ma non ci è riuscito. Lui è stato sconfitto e allontanato da noi dal Signore Gesù Cristo.
Il Signore mi ha mostrato in diverse visioni che ci protegge con la Sua mano Potente, e ci circonda con fiamme di fuoco, in modo che il male non può avvicinarsi e danneggiarci. Il Signore Gesù Cristo è la nostra Forza il nostro “Baluardo che veglia su tutti coloro che lo “Amano. Apriamogli i nostri cuori e la nostra vita e Lui ci farà fiorire come il deserto dopo la pioggia. Alleluja…