OGNUNO DI NOI INSEGUE UN SOGNO
Vorrei essere felice!
Crescere forte e savio, bello e intelligente, diventare un personaggio importante e ricco, o almeno guadagnare abbastanza denaro per godere la vita. Incontrare il vero amore e vivere insieme una vita da sogno. Sì! questo è un sogno che quasi tutti inseguono, è un desiderio incarnato nella natura dell'uomo. Ma cosa succede se questo non si adempie?
Ci lasciamo cadere nel panico o ci isoliamo nel nostro mondo? allontanandoci dal mondo reale, abbandonando ogni speranza di continuare a lottare? Tali desideri sbocciavano in me sin dalla mia infanzia. Speravo che questi sogni diventassero realtà nel corso della mia vita.
Oltre le ricchezze e la salute, il mio più grande desiderio era quello di incontrare l’amore vero. Quell’amore che resiste a tutte le intemperie, che non tradisce e neanche abbandona, ma è fedele in ogni circostanza fino alla fine. Ma conoscendo la debolezza della carne, un tale amore non è frutto della carne, ma dello Spirito. Ma questa realtà si scopre cammino facendo.
Ero assetata di un tale desiderio di abbondanza e importanza, e in più di essere circondata di un amore incondizionato; sinceramente questo è il sogno di molti. Sognare e sperare è un sentimento che ci spinge a lottare per vincere. Ma come spesso succede, prima del trionfo bisogna sapere accettare le sconfitte. Sono proprio loro, che ci spingono a non arrendersi se si vuole arrivare al trionfo. Ormai è noto, chi si arrende ha già perso la battaglia.
Restare al fronte in uno stato di resa è suicidio. Chi vuole restare in vita, deve munirsi di forza di “volontà, fede e speranza. Realmente un sogno potrà anche essere un’illusione, ma se si ha “fede e si vuole realizzarlo si troverà la strada per farlo. E come scalare una montagna, se la guardi dal basso, penserai di non farcela, più la guardi e più perdi le forze e il coraggio di intraprendere la scalata.
Se vuoi arrivare lassù, devi incominciare a scalarla, e piano piano un po’ alla volta ti accorgi di essere sempre più vicino alla “vetta, il trionfo è vicino e certo. È importante che prima di intraprendere una tale avventura ci si fornisca del materiale necessario, sia per la sicurezza del corpo che quella dello spirito. Una tale impresa richiede forza di volontà e coraggio, ma anche tanta “Fede verso Colui che ti può preservare e proteggere, ma anche fornirti le energie necessarie durante quell’avventura faticosa e pericolosa. Così anche nel mio caso lo è stato. Ho incominciato a dipingermi il quadro dei miei sogni sin dalla mia più giovane età. Ero affascinata dal mio fantastico dipinto, aggiungevo di continuo nuove idee e colori. Era veramente un dipinto incredibilmente bello e variopinto.
Ero una bambina molto solare e felice, nonostante il mondo in cui vivevo. La natura mi attraeva passionalmente; mi incantavo davanti a ogni forma di vita, sia animale che vegetale. Amavo immergermi in quelle verdi boscaglie, scrutare ogni vita che in essi viveva e vegetava. Amavo correre fra i campi erbosi o in fiore. Vivevo nel mio mondo, un mondo puro e genuino, quello che oggi manca ai nostri figli. Non avevamo a disposizione il carro dei desideri:( denaro e abbondanza), ma quello della semplicità e la serenità.
Ci accontentavamo di quello che c’era, ci nutrivamo di quello che ricavavamo dai campi; e di uno o due vestiti nuovi all’anno per i giorni festivi, vestiti che ci facevano cucire su misura dai sarti del paese, e un paio di scarpe nuove anche per tali eventi. È tutto il resto dell’anno ci vestivamo e calzavamo di vestiti e scarpe che si compravano sui mercati dell’usato o del ribasso. Era una vita dura, basata sul lavoro, la semplicità e l’umiltà.
Non si aveva niente di troppo, non si conosceva la ricchezza e l’abbondanza, mancava di tutto, dal vestimento al nutrimento. Questo stato di vita spingeva a sognare una vita migliore. Fra la gente si parlava e vedevano situazioni diversi. Chi aveva la fortuna di appartenere ad un altro “ranco, il suo stato di vita era “evidente. Questa differenza era umiliante per chi non poteva permettersi poco o niente. Quindi sognare di costruirsi il proprio castello era di un’importanza vitale. Un castello di abbondanza e aria di festa.
Conoscevamo il nostro mondo e la sua faccia, ma non quello di fuori, e questo desiderio ci spingeva ad uscire fuori dal nostro mondo per conoscere l’altro. La speranza che il sogno si realizzasse era tanta. Ma questa speranza ha perso il suo vigore difronte ad un’altra realtà. Prima nonostante il duro lavoro e le condizioni di vita, si era protetti sotto le ali dei genitori. Anche se eravamo esposti a duro lavoro e prove, si aveva un luogo di ritrovo e riparo la casa paterna, dove ci si riuniva per comunicare e vivere insieme.
Anche se non tutti i giorni erano solari, come di solito è nella famiglia, ma eri circondato da chi ti fidavi e amavi. “anche se a volte non è così”! Una volta usciti dal nido famigliare tutto cambia, solo allora si vede e comprende la differenza da prima a poi. Essere giovani è attraenti un bel sentimento, si è ingenua, non si pensa al male che si nasconde nel cuore degli uomini, ti fidi ingenuamente di loro, e questo ti può essere fatale.
Il cuore dell’uomo è di natura malefico, in lui si creano i pensieri buoni e malvagi. Tutto ciò parte sempre dagli occhi che lo trasmettono al pensiero, ed esso a sua volta si dipinge un suo quadro e lo trasmettono al cuore. Se nel cuore vive lo Spirito Divino di Dio, in esso sbocciano pensieri buoni e costruttivi; ma se esso è “dominato dallo “spirito “malefico, sbocciano pensieri malefici e distruttivi.
Tutto ciò non si pensa e si comprende nel fiore della gioventù, ma si affida e fida facilmente del proprio prossimo, senza di pensare e vedere oltre il loro essere visibile. Ma nessuno conosce le profondità del cuore, solo al Creatore stesso è possibile. E per questo che senza di Lui si è esposti al pericolo e la morte in ogni momento di vita.
Ma se ci affidiamo a Lui ci aiuta e “preserva in ogni circostanza. Tornando al mio sogno d’infanzia; la realtà si manifestava sempre più diversa e lontana da quello che mi avevo dipinto per me. Una delusione non aspettava l'altra. Le occasioni di fare amicizia di amare e essere amata erano tanti, ma i sentimenti si incrociavano. Una spada continua mi trafiggeva il corpo e l'anima. Non era facile prendere la strada e la decisione giusta.
Ogni scelta aveva i due lati, cosa prendere e lasciare? Ogni scelta poteva aver un buon fine o al contrario, non restava che provare. Ma le decisioni della vita non sono un vestito che lo puoi cambiare come vuoi e quando vuoi. La vita è un tragitto che percorri, è un solco che tu tracci cammino facendo. Potrai cambiare direzione, ma non potrai neutralizzare il tragitto che hai tracciato, esso rimarrà una parte della tua vita, con tutte le sue “conseguenze.
Esse ti accompagneranno in bene o meno per il resto della tua vita. Come spesso capita, si intraprendono cammini e decisioni sbagliati, che tracciano un percorso doloroso e tortuoso. Anche se il tempo e le condizioni ti aiutano a cambiare strada e uscire fuori dal dilemma, la cicatrice del solco rimane. Tornando indietro, anche le mie decisioni sbagliati mi hanno condotto fuori Strada. “Inseguivo un Sogno!
Ero giovane attraente e vanitosa e pensavo che questo bastasse per arrivare a raggiungere il mio sogno. Ignoravo la Cosa più importante! Che tutto ciò non dipendeva dal mio modo di essere soltanto, ma da quello che la vita mi offriva. Chi sarebbe stato a conoscenza di tutto ciò? Se non la vita stessa, cosa è la vita? Essa è uno stato vitale di “Permanente esistenza. La vita è alimentata da un alito vitale in Eterno, anche dopo il decesso del corpo materiale.
Questo “Alito vivente è l’Alito di Dio Creatore che alimenta ogni sorte di vita del “creato. Quindi la vita è Dio Creatore, se parliamo di “essa, parliamo di Dio. Di questo l’uomo non è spesso consapevole, e quindi parla e opera come se la vita fosse un suo diritto, come se essa gli appartenesse, e la può manipolare in ogni senso a suo piacimento. Ma realmente non è così! Dio Creatore dà la vita, e solo Lui decide quando e come se la “riprende.
Tutto quello che ci circonda non è di nostra proprietà, ma di Colui che c’è l’ha affidato, per gestire ed amare, per poi goderne i suoi frutti per un tempo da Lui prestabilito. Quindi solo Colui Che è Vita può dare vita e guidare alla vita. Tutto questo non è ancora chiaramente comprensibile nella giovane età.
In conclusione, i nostri sogni si possono “realizzare solo se ci affidiamo completamente nelle mani di Colui che dà la vita, ed è Vita in Sé Stesso. Così non ho lasciato niente in sospeso, ho fatto del mio meglio, tirandomi su le maniche e lavorando duramente. In tal modo sono arrivata a costruirmi pian piano il castello desiderato economicamente.
Si poteva dire che il mio sogno si era in parte realizzato! Ma il desiderio più grande era rimasto “inadempiuto, l’amore vero, amare ed essere amata incondizionatamente. “Eppure potevo chiamarmi fortunata, il mio castello economicamente in parte si era realizzato, ma non era così! La mia vita mi sembrava vuota, un vuoto che partiva dal profondo del mio cuore. Un’immensa sofferenza tronava in me, al posto del mio sogno d’amore.
Solo al pensiero di una vita priva del vero amore mi distruggeva, solo il benessere economico di cui godevo, non poteva rimpiazzare l’amore che mi mancava. Avrei voluto tornare indietro e ricominciare tutto d'accapo, ma ormai questo non era possibile. Il solco che avevo tracciato era evidente con tutte le sue conseguenze.
Le mie forze incominciavano a vacillare e venir meno di giorno in giorno, il mio corpo perdeva sempre più energia di vita. Mi domandavo spesso dove erano svaniti i miei sogni? questa domanda senza risposta, era un chiodo fisso nel mio pensiero. Tutto quel mio desiderio di amare e essere amata, i sogni che io mi avevo dipinto dove erano finiti? Svaniti nel nulla! La mia vita era un vegetare di continuo.
Io non potevo e non volevo accettare quella vita, non avevo le forze di farlo. Era una lotta continua, vivere quello che non volevo, era come se fosse chiusa in una prigione senza porte e finestre. Non vedevo nessuna via di uscita, non mi restava altro che aspettare la fine dei miei giorni. Anche se il mio corpo ormai si era capacitato con l’idea di finire così i miei giorni, il mio spirito lottava contro; in realtà io volevo uscire da quel dramma e vivere una vita adempiuta e appagata.
Questa lotta mi costava molto energia, quello che il mio spirito voleva, la mia carne non era più ingrato di adempirlo. Questa lotta mi ha spinto verso il precipizio vero e proprio, seguita da tutte le altre conseguenze. Qualcuno mi diceva: che io potevo chiamarmi fortunata, avevo raggiunto una posizione finanziaria e rispettabile, ma, a me realmente mi sembrava che mi mancava tutto, mi mancava la “vita”.
Vivevo, ma mi sembrava di essere morta, oggi guardando indietro penso, che il mio corpo era in uno stato vegetativo, non più in grado di vedere la vita come realmente è, ma neanche di viverla come si dovrebbe. Ogni minimo sforzo mi sembrava una montagna da scalare, quella montagna era troppo alta e appicco per me, solo al pensiero cedevo e cadevo. Mi sembrava che tutto era morto in me, ma realmente lo spirito era l’unico a vivificare quel corpo che vegetava fra un mondo reale e irreale.
Non volevo quella vita, non mi interessava quella posizione, volevo solo uscire da quella prigione. Volevo solo ancora di nuovo correre fra foreste e prati in fiore, volevo solo ancora sentire il loro profumo e abbracciare i loro colori. Non mi importava più quella posizione “economica, non mi interessava più avere abbondanza e denaro. No, volevo solo uscire da quella prigione infernale senza via di uscita.
Volevo tornare nell’umiltà e la semplicità di una volta, anche se era faticosa quella vita, ma era salutare sia per lo spirito che per il corpo stesso. Respirare quell’aria pura, il profumo inebriante dei boschi, guardare dall’alto quelle immensa distese di campi di grano dorati che ondeggiavano fra il rosso colore brillante dei papaveri e il blu celestiale dei fiordalisi.
Quelle distese di onde dorate immerse in un mare di colori davano una sensazione di abbondanza e serenità, che al calar della sera si trasformavano in un’infinita distesa di piccole luci sfolgoranti, sembrava un velo stellato in quell’immensa oscura distesa e sotto il chiaror della luna. Erano tempi da sogno, la natura era più o meno ancora intatta. Non si conoscevano e usavano i “pesticidi velenosi e mortali che oggi si usano, sia per il creato che per le creature. La natura era più sana e anche l’uomo.
Ricordi indimenticabili, che i nostri figli non potranno più rivivere, perché gli è negata la possibilità, per colpa degli inquinamenti globali, per colpa del benessere chiamato (denaro), per colpa di coloro che si danno per intelligenti, ma sono delle guide insensate e ciechi. Non parlando di quei verdi campi di granoturco, con le loro spighe in fiore e i loro capelli variopinti, sembravano tante piccole creature che ondeggiavano spinti dal vento, come se si volessero abbracciare affettuosamente fra loro. Pian piano i loro capelli variopinti si trasformavano in chiome dorate, avvolgendo accuratamente il loro prezioso frutto giallo oro coperto da un vestito a misura. Tutti i raccolti di “grano e gran turco, ortaggi e castagne e olive ecc. erano la sopravvivenza e l’orgoglio dei contadini.
Una volta non si andava a fare la spesa al “supermarket, ma nella “dispensa, più si era bravi nel seminare e raccogliere e conservare, e più ricchezza di varietà si aveva a disposizione tutto l’anno. Il lavoro di contadini è un lavoro duro ma anche soddisfacente. Il raccolto di ogni tempo era un motivo di gioia e riconoscenza verso il Creatore. Nonostante il duro lavoro e le lunghe giornate nei campi sotto i raggi scottanti del sole, o la brezza del gelido freddo invernale, infine non si esitava a dar spazio all’aria di festa, ad organizzare cene e balli la sera.
Si preparavano pranzi squisiti e danze folkloristiche, la stanchezza svaniva nel nulla, e nuova energia sgorgava in mezzo a loro, cibo sano e buon vino era la ricetta prioritaria per tutta questa armonia. Si mangiava e beveva bene, si cantava e ballava, si conoscevano e innamoravano fra loro, si amava e si era amati.
Non dimenticando il modo romantico che ogni ammiratore corteggiava la sua amata, nel pieno rispetto. Una volta non era il “sesso in prima linea, ma il rispetto reciproco, mantenendo l’onore fino al “matrimonio sia per l’uomo che per la donna. Erano veramente altri tempi, tempi che oggi si lasciano a desiderare. Si mangiava e beveva a volontà nonostante la povertà, c’era tanto più amore umore fra loro, ma anche tanta fede nei loro cuori.
In realtà vivevano del più o del meno tutti nello stesso stato di vita, il denaro era raro, ma loro lo usavano poco, perché ognuno aiutava e dava all’altro e viceversa, si pagava con quello che si aveva e con il lavoro delle proprie braccia. La povertà era una ricchezza comune, ma loro ne facevano di essa una vera ricchezza per l’anima e il corpo.
Si viveva in condizioni di povertà e fatica tutto l’anno, ma erano sereni e appagati del loro lavoro, e non si spaventavano difronte alla povertà, ma davano il meglio di quello che avevano al loro prossimo, scambiandosi i viveri e la forza lavorativa, aiutandosi l’un l’altro come potevano, questo li univa e li rendeva anche capace di poter vivere in pace insieme nel meglio possibile. Avrei voluto volatizzarmi e volare lontano, magari tornare indietro ai tempi che furono, tornare ad una vita semplice e umile, ma appagata e serena.
Volare via da ogni problema e responsabilità! Ma dove? Le struggenti conseguenze me li avrei portati dietro ovunque, anche se non lo avrei voluto essi mi avrebbero seguito anche nel mio pensiero! Alcuni conoscenti mi dicevano che dovevo essere grata della mia posizione economica, ma io non li capivo affatto, per me essa non aveva il primo posto nella mia vita. Al primo posto in me c’era Dio Padre e Creatore, e poi la vita come un suo regalo, tutto quello che avevamo non lo ritenevo un nostro possesso ma solo affidatoci da gestire.
Infatti niente ci appartiene, neanche noi stessi ci apparteniamo, perché tutto è di Colui che lo ha creato e lo mantiene in esistenza e vita. Quindi quando si esprimevano in tal modo mi non era di mio gusto, ma li dicevo quello che ho appena detto. Ma nonostante ciò a volte pensavo, che in qualche modo avrebbero ragione, almeno secondo il modo di vedere umano.
Ma un giorno mentre ammiravo le meraviglie del giardino, mi guardai intorno e avvertii dal profondo del cuore un’emozione così profonda che non avevo mai sperimentato prima in tal modo, mi rendevo conto che il mio sogno si era economicamente realizzato, una bella casa, un bellissimo giardino e ancora di più. Ma in realtà ero vuota dentro, non avevo trovato né l’amore vero e né la pace, e per di più non avevo neanche più la salute. Tutto quello che mi era stato affidato non ero in grado di vederlo e goderlo con gioia.
In quel momento mi sono resa veramente conto, che realmente non avevo niente, neanche me stessa, perché tutto quello che avevo e vedevo mi era stato solo affidato. Quello che mi potesse apparentemente appartenere per un tempo, era la salute e la serenità, per poter vivere in pace e in armonia con me stessa e con coloro che mi erano intorno.
Ma questo era ormai solo un grido di aiuto emanato dalla mia anima. Tutto era così meraviglioso, i fiori e i colori inondati dal loro profumo inebriante, che la brezza primaverile spargeva nell’aria rigida e raggiante dalla luce del sole. Gli insetti si affaticavano a raccogliere il loro cibo, le farfalle che volavano di fiore in fiore fra i mille colori, era ormai primavera, i colori e i profumi scintillavano nell’aria sotto un manto bluastro e dorato dai luminosi raggi solari.
Tutto ciò, era aria di vita e di festa, ma io non riuscivo ad inserirmi in quell’aria di festa, riuscivo appena ad ammirare tali meraviglie, con il profondo desiderio di poter assaggiare un pizzico della loro gioia. Sentivo un profondo dolore dentro di me, essere spettatrice di tanta vita e armonia, ma di non poterne essere partecipe, perché il mio stato di salute non me lo permetteva.
Poi volsi il mio sguardo bagnato di lagrime verso l’alto, e mentre ammiravo quell’immensa distesa di blu che sembrava si allontanasse sempre di più da me, sussurrai dicendo: “O mio Signore e Padre in cielo, “tutto quello che ho non mi serve a niente se mi manca la cosa più importante, la “salute” per poter vivere la “vita che Tu mi hai regalato. Questo gesto e giorno sono rimasti come un sigillo nella mia vita. In quel momento mi resi conto realmente che la vita e la salute è un regalo di Dio.
E che tutto quello che possediamo fa parte del materialismo affidatoci, non per possedere ma per gestire alla meglio per noi e per le generazioni avvenire. L’uomo può possedere tutto l’oro del Mondo, ma se non ha le forze per goderselo e gestirlo, non ha niente. L'uomo non vive di solo pane, ma di sentimenti affettivi e protettivi. L’uomo non è in grado con la sua natura debole di poter assicurare ad un altro essere eterno amore e fedeltà.
E per quello che c’è tanta sofferenza e abbandono nel Mondo. Guai all’uomo che si affida ad un altro uomo, essi sono entrambi deboli e schiavi della natura umana. Con tutto l’amore che si prova per un’altra persona, ma è impossibile aspettarsi da essa una garanzia di amore e fedeltà incondizionata. Questo non è possibile alla natura umana.
Ma è possibile alla natura Divina, quindi se Dio vive in noi per mezzo di Gesù Cristo, Lui ci rende capaci di tutto ciò per mezzo del Suo Spirito Santo che vive in noi. L'uomo è stato creato ad immagine di Dio; questo si comprende nella sua natura “creativa e “affettiva, lui per vivere bene ha bisogno di essere circondato da sentimenti comprensivi e affettivi. Non solo l’uomo comprende tale lingua, ma tutto il creato, e questo perché “Esso è stato “Generato e Creato per mezzo dell’Amore “Agape”. Il creato è un’opera nata dall’Amore e la Sapienza “DIVINA”, “esso dipende da questo “Dono. Non è possibile portare avanti un rapporto senza amore vero, sia con l’uomo stesso che con il resto del “creato.
Se l’uomo è circondato d’amore e affetto può vivere anche con di meno, perché ha già l’essenziale per una vita serena. A volte danneggiamo la nostra salute proprio a causa del voler troppo. Con poco si può vivere, ma senza la salute non si vive ma si soffre. La posizione finanziaria è una certa sicurezza materiale, ma non può darti la felicità completa. Quando il tuo cuore è felice ti basta poco per vivere, basta accontentarsi di quello che si ha, senza guardare troppo lontano.
L'uomo che ha, e vuole avere ancora di più, e paragonabile a chi ha fame. C'è chi mangia per fame e chi mangia per abitudine, oppure per riempire il vuoto che ha dentro. Se esso non riesce a tener sotto controllo il suo disturbo rischia di ammalarsi. L'uomo sazio mangia solo quello che ha bisogno, è sta bene. Se il cuore trova il suo “equilibrio, la “fede, la “comprensione e il “vero amore, allora è sazio e non cerca questa felicità altrove, dove di certo non la troverà.
Io ho cercato tutto questo gran parte della mia vita nella direzione sbagliata. In questi anni di prove ho conosciuto l'altra faccia della vita. Non è mai troppo tardi, basta non arrendersi. Finché c’è vita c’è speranza, si è sempre in tempo di interrompere il cammino sbagliato e incamminarsi per quello giusto e prospero. Non bisogna lasciarsi andare, bisogna lottare e fare il meglio della situazione in cui ti trovi.
Essere pronti ad accogliere nuove situazioni che si presentano nella vita, può essere un'opportunità per imparare qualcosa di nuovo, uscendo poi da queste prove più forte e savio di prima. Bisogna saper vivere con il troppo e saperlo gestire, è saper vivere anche con il poco, mettendo in pratica la virtù della Sapienza. Non attaccarsi con il cuore alle cose materiali, ma gestirli come tali, con la consapevolezza che non ci appartengono, essi possono passare ad altri così come sono passati a noi.
Sono materia terrena come noi, e resteranno sulla terra. Essi possono renderti la vita per un tratto più facile e soddisfacente, ma anche al contrario se non hai le forze e le possibilità di gestirli. Se non ci attacchi il cuore, te li godi per quando ti è possibile, e poi lasci che qualcun altro continui il percorso con loro. Tanto prima o poi si debbono lasciare di certo. Perciò è un grande aiuto cambiare atteggiamento verso il mondo materiale. Di non disperarsi se non si ha quello che si desidera, o di non aver quello che si aveva prima, ma incominciare a fare del meglio di quello che si ha. Non tutti gli anni si può aspettare lo stesso raccolto, bisogna imparare a gestire quello che si raccoglie. Con i sentimenti è lo stesso.
Trovare l'anima gemella è molto importante, anzi è meraviglioso, però ogni rosa ha le sue spine, non cresce prima la rosa ma prima la pianta e lo stile, da essa crescono e sbocciano fiori bellissimi, ma tutto il resto della pianta è dotata di tante spine pronte a ferire chi vi si avvicina. Non si può amare la rosa e non voler accettare le spine, perché essi sono un corpo solo con essa. Nessuno di noi è perfetto.
A volte si chiede al proprio compagno o compagna di più di quello che esso ti riesce ad offrire. Questo atteggiamento è la causa di tante sofferenze nelle famiglie, il voler di più e ancora di più, non solo materialmente ma sentimentalmente. Questo succede quando l'uomo si aggrappa all'uomo come una sanguisuga. Questo insetto ti si aggrappa addosso e ti succhia un po’ alla volta il succo della vita, quindi non ti resta altro che liberartene se non vuoi subire di continuo lo stesso supplizio e dolore.
Questo comportamento non ha niente in comune con il vero amore. L’amore vero è paziente e fedele, comprensivo umile e pronto a perdonare, esso non tiene prigioniero niente e nessuno, ma ama essere libero e lasciare liberi, esso non si gonfia e non ha niente in comune con la prepotenza e l’arroganza. L’amore vero non accende il fuoco ma lo spegne, non alimenta la guerra ma la pace, ovunque soffia il suo vento spegne ogni incendio, e mette fine ad ogni tempesta.
Se Esso abita in noi ci cambia il modo di fare e pensare verso di noi stessi e gli altri, ci permette di vedere l’uomo e il creato con gli occhi dello Spirito, e ci rende possibile capirli e amarli come Dio li ama e capisce. L’unione voluta da Dio è un regalo per entrambi, quindi se ti è stato affidato un tale gioiello, trattalo anche come tale, e non danneggiarlo con lo spirito mondano, e non chiedere di più di quello che ti può dare.
Accontentarsi di quello che ti può offrire nelle sue capacità possibile, questo vale anche nel campo affettivo. In questo mondo impariamo di continuo, “nessuno si può chiamare “maestro, perché siamo tutti alunni, l’unico vero “Maestro è Gesù Cristo, se ci lasciamo insegnare e guidare da Lui diventeremo savi come Lui lo è.
Tutti abbiamo da “insegnare, anche coloro che si amano e si uniscono in matrimonio, specialmente nel matrimonio è importante crescere insieme, essere “fedeli verso Dio e verso loro stessi. Camminare mano nella mano, essere un sol corpo, non solo simbolicamente ma anche virtualmente. Uno aiuta e corregge l’altro nel meglio e per il meglio di tutta la famiglia. Nel matrimonio specialmente nessuno dei due è “maestro, ma sono entrambi allievi che hanno molto da imparare l’uno dall’altro.
L’insegnamento fra moglie e marito è vitale per tutta la famiglia, essi sono due pianticelle che devono accettare di crescere insieme. Si possono paragonare a due piantine uno vicino all’altro, nonostante siano vicino, essi hanno bisogno di una guida, all’inizio devono essere legati l’uno all’altro per poter crescere uniti senza deformarsi o allontanarsi l’un dall’altro. Poi una volta abituatisi a stare insieme non fanno più fatica, ma possono persino unirsi in un tronco solo.
La coppia ha bisogno di crescere insieme ed educarsi a vicenda, ma solo attraverso l’amore vero e fedele, non con la “dominanza e l’”arroganza perché così facendo, la fine di una tale unione è preannunciata. Dio condanna tali atteggiamenti, anche e soprattutto nel matrimonio e la famiglia. La famiglia è il Giardino dell’Eterno, chi distrugge tale giardino, fa un grande danno a Dio Creatore. Perciò la “dominanza e l’arroganza è un filtro malefico e “diabolico, che “satana usa per distruggere, lui mira soprattutto le “famiglie, perché sa che così provoca maggiormente danno e dolore a Dio Padre e Creatore.
Tutti questi anni di dure prove mi hanno insegnato a vivere, a essere umile a capire meglio gli altri. E soprattutto accontentarmi con quello che ciò del più o del meno, mettendo in patica la mia esperienza, facendo del poco molto. È risuscitato in me il dono tramandatomi dai miei antenati, di vivere in comunione con la natura e dei suoi frutti benefici. Ho scoperto i suoi inestimabili tesori, i quali spesso restano nascosti all’uomo mondano e senza amore per essa.
Mi sono resa conto che realmente nella natura abbiamo tutto a disposizione, c’è cibo per tutti i gusti, e la medicina per tutti i mali, basta solo avvicinarsi con rispetto e amore a questa immensa riserva di dispensa “Divina” Se l’uomo si rendesse conto veramente che con la distruzione di questa riserva vitale, sta mettendo fine alla sua unica risorsa che gli permette di vivere e nutrirsi, probabilmente cambierebbe idea.
Ma se ne accorgeranno di certo quando sarà troppo tardi, solo quando qualcosa non c’è l’hai più, apprezzerai il suo valore. Non sono sfuggita alle sofferenze, ma ho arricchito la mia riserva delle loro esperienze. Non vorrei a nessun prezzo perdere quello che ho trovato in questi anni di dure prove. Quello che io cercavo vanamente nell'uomo, l’ho trovato per fede in Cristo Gesù. In Lui ho trovato quello che cercavo, un amore incondizionato e fedele anche se in verità non lo meritiamo.
Lui ci ama indipendentemente dal nostro dire e fare, sa che viviamo nella carne, e siamo esposti a continue tentazioni fra il bene e il male. Lui ci capisci e ama come nessun altro. In Lui e insieme a Lui ho potuto sperimentare la parola “Amore “Agape” Quell’amore che non dipende dalle circostanze o dal dare e ricevere, ma che sa amare incondizionatamente e indipendentemente. Sentirsi amato, e provare dal profondo cuore una tale sensazione ti rende felice e appagato, e ti rende capace anche di amare gli altri allo stesso modo.
Sentirsi amato e protetto fra le braccia dell’Onnipotente, è meraviglioso, questo ti cambia la vita e ti permette di viverla in piena armonia con il Creatore e il Suo creato. Questo infinito amore fa sorgere in te il pieno rispetto verso di Lui e delle meraviglie che ha creato e ci ha affidato, perché le curassimo e custodissimo accuratamente, e ne godessimo i frutti con grazia e rispetto. E si, tutto ciò lo cercato per lunghi anni nel mondo visibile ma senza esito positivo. L'uomo può solo dare quello che riceve! Un attrezzo elettrico può solo funzionare se è attaccato alla presa che fornisce la “vera corrente elettrica.
Il nostro “Fornitore d’Amore “Agape ed energia vitale, è Dio il nostro Eterno Padre e Creatore. Lui che si è manifestato a noi per mezzo del Suo Figlio Gesù Cristo, un'altra fonte Energetica d’Amore e Vita non esiste. Le altre fonti sono quelli dello smarrimento che portano a perdizione Eterna. Dio è Verità e Vita, pace e Amore ecc. Se siamo uniti a questa fonte di Energia, non abbiamo bisogno di altre. Ci sono anche altri fornitori energetici, che in realtà sono le false energie, quelle pericolose che mettono in pericolo la tua vita e di quelli che ti ascoltano e ti sono intorno.
C'è voluto tanto tempo e peregrinare che io comprendessi tutto questo. Adesso non cerco di ricevere dall’uomo quello che non mi può dare perché lui stesso non lo ha. Ma mi accontento di quello che ricevo. Ma capisco che lui è umano e gli sono riconoscente di quello che mi può offrire nella sua possibilità. l'importante è la fedeltà reciproca e sapere che lui ti ama e ti rispetta con il suo comportamento e sentimento. Questo è la base principale, per il buon funzionamento in una coppia e nella famiglia.
Io ringrazio il mio Buon Padre in Cielo di avermi messo vicino un uomo simile, tutto quello che lui non mi può offrire ho imparato ad accettarlo, accontentandomi di quello che mi offre. Quando mi sembra che mi manca l'affetto o la comprensione che vorrei, so dove trovarlo, da Colui che ha sempre tempo e amore incondizionato a mia disposizione, dal mio Eterno Sposo Gesù Cristo.
Essendo avvolta dalla Sua attenzione e dal Suo Amore, il mio cuore è sazio e anche la mia anima. Sé tu lasci entrare Gesù nella tua vita con tutto il tuo cuore, allora proverai e capirai...
Troverai in Lui quello che niente e nessuno ti potrà mai dare…
IL VERO AMORE... LA FELICITÀ E LA VITA … ALLORA IL TUO SOGNO diventa realtà.