IL MALE COLPISCE DIO GUARISCE
È l'inizio di un amore…
Tutto incomincia come un sogno, poi man mano che si va avanti accrescono opinioni e interessi diversi, e la fiamma incomincia a perdere il suo vigore e calore, quei cuori che sembravano essere così uniti, incominciano lentamente a distanziarsi l'uno l'altro. Questo può essere normale ma anche fatale. Amare senza essere amati è doloroso e umiliante, è come se una spada ti trafiggesse il cuore e l'anima.
Con il tempo le ferite possono guarire, ma ti restano i segni come un sigillo nel cuore. Ci sono tante malattie dolorose e insopportabile, ma se il cuore è sano, esso spinge ad andare avanti e far del meglio che si può. Gli organi del nostro corpo dipendono l’un dall’altro, se uno soffre, soffrono tutti gli altri.
Il cuore è il loro motore, da esso parte la gioia o la tristezza, la luce o le tenebre, se esso è in forma, dà forza di andare avanti a tutto il corpo, anche se c’è qualche anomalia. La forza del motore è indispensabile, da esso dipendono tutte le altre membra, se esso manifesta danni anche gli altri membri lo seguono. I mali sono tanti, ma ce né uno che colpisce direttamente il cuore, e questo è un malessere di nome “amore.
Tutte le malattie provocano sofferenze e dolori, ma il mal d’amore è un dolore che trafigge il cuore, come un ago invisibile. Esso punge e brucia dentro, e causa il collasso di tutte le altre membra. Questa storia è reale, è un tratto della vita di una persona a me vicina. Tutto è cominciato come un sogno, un sogno che ha lasciato un profondo segno.
Questo periodo movimentato e provato gli ha ferito il cuore, dopo di che essa si è ammalata di una grave malattia, (Leucemia del midollo osseo). I dottori gli hanno profetizzato che aveva solo tre mesi di vita. È stato per tutti un colpo inaspettato, era così giovane e in più aveva i bambini piccoli. Siamo rimasti tutti scioccati dalle prospettive dategli dai dottori, ma ormai non ci restava altro che pregare per lei. Le nostre e le sue preghiere erano sospiri bagnati di lagrime, alleviati dalla fede e la speranza.
Speravamo che il Signore Gesù Cristo avrebbe avuto misericordia e ci avrebbe ascoltato. Incominciò il calvario della (chemioterapia), realmente la speranza era zero, doveva avvenire veramente un miracolo. I dottori dissero che avrebbero fatto quello che potevano, ma non cera nessuna garanzia di guarigione. Passarono i tre mesi e lei era ancora in vita, i tre mesi si allungarono e diventarono anni.
In questi anni sono stati eseguiti diverse cure di (chemioterapia), era quasi impossibile sopravvivere a tali colpi! Sappiamo di cosa consiste una tale cura e cosa comporta, immaginiamoci se ne segue una dopo l’altra di continuo, e questo solo a distanza di brevi intervalli l’una dall’altra. È stato proprio in questo periodo che lei ha conosciuto le profondità del dolore e della fede.
Possiamo immaginarci la disperazione di una giovane mamma che riceve una tale prognosi, che per amore dei suoi figli e per la vita stessa, si tiene stretta solo ad un filo di speranza, un sottilissimo filo senza nessuna garanzia che esso regga. Eppure era la sua unica speranza, tenersi stretta a questo invisibile filo sospeso fra la vita e la morte. In tali situazioni hai solo un desiderio, quello di vivere e sopravvivere alla malattia.
Ormai lei era diventata quasi oggetto di scienze della medicina, si provava e riprovava su di lei questo e quello. Ma la speranza era solo nelle mani di Dio, e questo lo sapevano bene anche i dottori ormai. Oggi possiamo dire che tutte quelle sofferenze sono stati un balsamo di guarigione per la sua anima, e per altri intorno. In mezzo a tutte quelle tribolazioni, lei ha potuto sperimentare la Potenza di Dio per mezzo della fede.
Più soffriva e più si avvicinava a Lui. La sofferenza e la fede si potrebbero paragonare ad un torchio, più si gira il torchio intorno alla vite, più il succo esce. Purtroppo l’uomo per natura cerca Dio solo quando ne ha bisogno; ma molto spesso neanche allora lo cerca, ma si rivolge e affida a uomini come lui. Comunque tornando indietro; lei ormai aveva capito che la sua vita era appesa ad un filo sottile, direi invisibile; e questo filo era Dio stesso per mezzo del Suo Figlio Gesù Cristo, solo Lui avrebbe potuto risuscitarla alla vita.
Così la fede in Gesù è diventato il Suo pane quotidiano. La Roccia dalla quale sorge l'acqua della vita, ove poteva dissetarsi e nutrirsi e andare avanti. Le sue sofferenze erano tante, ma la sua fede era più forte, ad essa si aggiungeva anche la voglia di vivere e vedere crescere i sui piccoli. Ha incominciato ad avvicinarsi sempre di più alla natura, dopo le cure necessarie, il suo mondo erano i monti. Lì, si sentiva molto più vicino al suo vero “Dottore Dio. Lui non è solo “Dottore ma anche Padre. Un Padre premuroso, pronto ad intervenire in nostro aiuto se glielo chiediamo fedelmente.
Il Signore non ci offre soltanto la Salvezza eterna, ma vuole esserci vicino e aiutarci anche in questa vita, per affrontare tutte le prove che essa ci riserva, ne abbiamo veramente bisogno. Conoscerlo è fondamentale per vivere e sopravvivere in mezzo al deserto, e per conoscere e scoprire sempre di più il Suo misterioso mondo che ci circonda. Se lo Spirito del Signore vive in noi, gli occhi dell’anima si aprono alla vita, e ci permettono di vedere e ammirare le Sue meraviglie.
Lui ci permette di ammirarli e capirli così come sono nella loro vera natura, quella natura ricevuta nella “Creazione. Tornando a lei! Nel mezzo di questa dolorosa prova, anche l'uomo che era suo marito il padre dei sui figli l’abbandonò, per correre fra le braccia di chi da tempo lo consolava a sua insaputa. Le conseguenze della malattia e della chemioterapia erano evidenti, con le sue forze non riusciva a sbrigare le faccende giornalieri e prendersi cura dei bambini; così gli veniva offerto un aiuto a secondo del bisogno che aveva. Tante persone a lei vicino l'hanno aiutata come potevano anche con i bambini.
Le sofferenze erano presenti anche e specialmente per i bambini, che non potevano capire cosa stava succedendo, e in più se ne era andata anche la persona a loro più vicina e fidata. A tutto quello sconforto, si aggiunse anche quello di perdere chi poteva dargli affetto e prendersi cura di loro, il padre stesso. Ormai lui poteva essere l’unica speranza per loro, l’unica persona che poteva dare loro amore e protezione, specialmente in quei momenti così oscuri e incerti.
Ma come spesso accade che le tempeste non si limitano a portar via solo una tegola, ma diverse, a volte scoprono tutta la casa. Il padre scelse il momento più sensibile e disperato per abbandonarli a sé stessi. I bambini erano tutti piccoli, da uno a sei anni di età circa, loro non erano veramente consapevole di quello che avveniva intorno a loro, ma in qualche modo comprendevano che la loro madre poteva lasciarli da un momento all'altro, ed era incomprensibile che il loro padre li aveva abbandonati in quella situazione.
A causa di tutto ciò, hanno imparato sin dalla più tenera età a confidare nel Signore, cercare di trovare in Lui l’affetto e l’amore che gli era venuto a mancare in famiglia. Il loro pane quotidiano era la Parola di Dio e la preghiera. Erano preghiere di lagrime che sgorgavano dal loro tenero cuore. Sin da piccoli hanno imparato ad aver fiducia nel Signore, e così hanno potuto sperimentare il Suo grande amore, anche attraverso le persone che ha usato per stargli vicino.
Non è facile per un bambino rinunciare all’amore di un genitore, e perciò anche loro cercavano in tutti i modi di riconquistare l'amore di quel padre che gli sembrava averlo perduto. Ma inutilmente, sembrava che a lui non interessava più tenere unita la famiglia, e neanche a prendersene cura. I più grandi hanno sofferto molto di questo allontanamento del padre, ma soprattutto la più piccola ne soffriva tanto, e cercava di contattarlo, nella speranza che si avvicinasse a lei e alla famiglia, ma lui non sembrava affatto interessato.
Ogni volta che lo cercava veniva respinta e umiliata, gli veniva risposto di tornarsene da sua madre e di lasciarlo in pace. Dopo anni di sofferenza dentro e fuori, anche la bambina si è ammalata. L'attesa della diagnosi fu un tempo di speranza e preghiera, ma il colpo finale non ci fu risparmiato, la risposta ci arrivò come un fulmine, aveva un “tumore al cervello. Per tutti noi fu terribile, la sua mamma usciva e entrava dagli ospedali, da una chemioterapia passava all’altra, la cosa più triste era che non si sapeva per quanto tempo sarebbe rimasta ancora in vita.
A questo risultato, anche la bambina doveva essere ricoverata, anche per lei incominciava la via “crucis. Lei sembrava un angelo, era una bambina solare che sorrideva sempre, era piccola e minuta ma sembrava un raggio di sole. Solo al pensiero del risultato ricevuto dai dottori mi spezzava il cuore, non riuscivo a trattenere le mie lagrime, sentivo un dolore forte che mi trafiggeva il cuore. Per tre giorni e tre notti non ho smesso di pregare e di piangere e disperarmi, chiedendo al Signore perché tutto quello?
Il mattino del terzo giorno, mi sono svegliata con gli occhi sonnolenti e appiccicati di lagrime, mi sono seduta per un momento sul bordo del letto, non ero del tutto ancora sveglia anche perché avevo dormito poco e male. Incominciavo appena ad aprire gli occhi, in quel momento il mio sguardo ha sfiorato i primi raggi di sole abbaglianti, che entravano attraverso i vetri della finestra e si riflettevano nello specchio facce fronte.
Proprio in quell’attimo, vedo fra quei raggi abbaglianti un viso d’uomo di bell'aspetto e dal viso un po’ allungato, i capelli lunghi fino sulla spalla circa e dal color castano scuro, e la barba non troppo lunga. In quel momento mi sono svegliata completamente, in un primo momento pensavo che fosse qualcuno che girava per la camera, e mi son detta: “perché non potete dormire? Ero veramente stanca di tutta la situazione, e mi sembrava di incominciare a vaneggiare. Ma guardandomi intorno ho visto che oltre a me tutti dormivano.
Mi sono alzata di colpo dallo stupore pensando chi poteva essere “Costui? E così mi sono avviata verso la cucina con lo sguardo rivolto verso il frigo, lì sul frigo stava attaccata una cartolina che avevo ricevuto insieme a gli auguri alla nascita di mia figlia, dall’allora presidente del comune in cui vivo. C’erano scritti dei bei versi, che realmente non avevo capito cosa significherebbero per me.
Fra il silenzio e i pensieri essi hanno attirato il mio sguardo come una luce nel buio, incominciai a leggerli, mentre li leggevo mi sembrava che il Signore mi stava parlando, mi sembrava di essere all’uscita di un tunnel, vedevo solo quella scritta luminosa davanti e sentivo l’eco rimbombante di quei versi che stavo leggendo. In quell’attimo ho capito che questa era la risposta alle mie preghiere e lagrime di quei giorni.
“QUESTA FU' LA SUA RIPOSTA”
GESÙ “VEDE IL TUO CUORE ADDOLORATO
CONTA TUTTE LE TUE LAGRIME
LUI CAPISCE, COME NESSUN ALTRO
I TUOI SOSPIRI E IL TUO SPERARE
LASCIA SPAZIO ALLE TUE LAGRIME DAVANTI A LUI
PORTAGLI PESI E DOLORI
È TUTTO QUELLO CHE TI AFFLIGGE
CORRI DAL SUO CUORE
CREDILO - QUANDO LA SUA MANO TI PRESE
CON TUTTA LA TUA VITA
LUI FARÀ SORGERE DALLE TUE SOFFERENZE
UNA PROFONDA BENEDIZIONE
BEATO COLUI CHE HA FIDUCIA NEL SIGNORE
ESSO VEDRÀ LA SUA GLORIA
SOLO LÌ SOPRA CAPIRÀ E LO RINGRAZIERÀ.
Questa risposta mi tocco profondamente e seppi che il SIGNORE gli avrebbe risparmiato la VITA. Le prove e le sofferenze non mancano mai, ma se noi abbiamo fiducia in Lui, avrà cura di noi. Tornando alle loro condizioni di famiglia, esse non erano facile, gli mancava l'autonomia necessaria per andare avanti, quindi c'era bisogno di qualcuno che li potesse stare vicino e offrirgli l’aiuto indispensabile.
Ma chi sarebbe stato questo qualcuno? Nessuno poteva prendessi a pieno tempo questa responsabilità, perché sappiamo che ognuno di noi ha la sua casa e famiglia, e poi siamo solo umani. La domanda era come andare avanti? Loro avevano bisogno in prima linea dell’aiuto del Signore, ma anche di aiuto diretto che gli avrebbe permesso di poter andare avanti, e questo permanentemente. Non cera altro che continuare a pregare e sperare, aggiungendo un tassello in più alla preghiera, “che il Signore Gesù gli mandasse un angelo terreno che gli potesse stare vicino affettuosamente e aiutarli permanentemente.
Questa richiesta si è fatta attendere un po'! Adesso non aveva bisogno solo lei di aiuto ma anche la bambina e gli altri fratellini. C’era abbastanza da fare, doveva essere veramente un “mandato da Dio per potersi caricare tutto quel peso. Nonostante lei abbia sopravvissuto per miracolo Divino, le conseguenze e i segni della malattia erano presenti. Quindi gli mancava la sua autonomia, aveva problemi con le mani e con la vista ecc. Aveva bisogno di ogni aiuto possibile.
Nonostante ciò non ha mai perso la speranza di migliorare e farcela, faceva e intraprendeva tutto quello che gli era possibile, aveva una gran voglia di vivere e vincere. Alla morte non ci pensava neanche, lei credeva fermamente alla Grazia ricevuta in Cristo Gesù. Anche se in primo momento non ha accettato la malattia e le sofferenze come una medicina dell’anima, ma forse più come un castigo per la sua ribellione. Dopo tanto sperare e penare, il Signore della misericordia che aveva raccolto tutte quelle Lagrime, mandò il Suo servo.
Un giorno qualcuno bussò alla sua porta, e lei insicura si avvicinò ad essa e gli chiese chi fosse e cosa voleva! La malattia l’aveva tolto forze e sicurezza, e quindi non si avventurava più tanto di uscire dal suo ambiente conosciuto. Da tempo c'era un guasto idraulico lì nell'appartamento, e quindi dovevano venirlo ad aggiustare prima o poi. Un giorno hanno mandato un operaio ad aggiustarlo ma probabilmente senza preavviso, e perciò lei non sapendo chi stava bussando alla porta non si fidava di aprirla.
Ma dopo aver comunicato con lui l’aprì, e visto che era il tecnico per aggiustare il guasto ne fu contenta, finalmente un guaio in meno. Finito il lavoro, lei lo invitò a restare a cenare qualcosa con loro. Esso viveva già da un po’ di tempo da solo, sembrava di cuore umile e sincero e in più era un figlio di Dio, era convertito a Gesù e lo seguiva. Lei ha trovato in lui una persona abbastanza comprensiva, e così gli ha potuto svuotare un po’ il suo cuore, aveva proprio bisogno di poter comunicare con qualcuno che la capiva.
Lui ha avuto la pazienza di ascoltarla, e infine le loro sofferenze gli hanno toccato il cuore, così ha incominciato a stargli vicino e li aiutava come poteva. Per loro l’aiuto di quest’uomo fu benvenuto come la piaggia nel deserto. Le sofferenze gli avevano succhiato forze e speranze, il loro giardino era assetato di aiuto conforto e amore, costui era la pioggia da tempo desiderata e aspettata, e anche l'angelo terreno che il SIGNORE ha scelto per loro, la risposta alle nostre preghiere. Questa amicizia è diventata per lui un compito del Cuore.
Il Signore ha “Operato miracolosamente in questa famiglia, nonostante la morte aveva già esteso le sue grinfie su di loro. Il Signore ha operato nella malattia e nella sofferenza, non li ha mai abbandonati. Tutti i giorni si prendeva cura di loro, o mandava uno o l’altro in loro aiuto. Non è stato facile, ma Gesù gli era sempre vicino. Il miracolo non è solo quello di aver sopravvissuto, ma anche di averli portati fra le Sue braccia in tutti questi lunghi anni di malattia, e continua a farlo.
E in più di averli liberati da tutti gli impigli e scombugli che “satana gli metteva fra i piedi. Con l’aiuto del suo servo, vivono l’amore reale e presente del nostro Signore Gesù Cristo. Lui lo ricompensi di tutto e per tutto, quello che ha fatto e farà per loro e lo Benedica. È completa questa “Benedizione nella sua famiglia e gli dia immensa gioia, e si serva di lui per la sua Gloria. Il Signore ha mantenuto la Sua promessa, gli è stata regalata la Vita. Il loro corpo è provato, ma quando il Signore è con noi non dobbiamo aver paura.
Lui cammina insieme a noi se cadiamo ci alzerà, e non ci lascerà tendare oltre le nostre forze, non ci caricherà un peso più pesante di quello che siamo in grado di portare, anche se spesso non ci sembra così. Se ci affidiamo a Lui siamo in buone mani. Lui è la Vita, e la protegge in tutti i sensi! La morte è il frutto del peccato, il Signore vuole che tutti siano salvati e che niuno perisca.
Se accettiamo Gesù Cristo nella nostra vita, accettiamo la Vita, e la Vita che entra in noi “vivifica quello che il peccato ha fatto morire. Chi vive senza aver aperto il proprio cuore a Gesù, è morto alla Vita, è un morto che vegeta, esso vive sotto il dominio del peccato ed è schiavo di esso. Il peccato provoca le sofferenze dell’anima e del corpo e di conseguenza la morte.
Quindi per aspettarsi un intervento Divino nella propria vita, bisogna far entrare in essa lo Spirito Santo, è lasciargli il trono “io, l’ego è sotto il dominio del peccato, solo se esso cede il posto al Signore Gesù le condizioni dell’individuo possono migliorare. L’uomo si ritiene intelligente e savio, ma corre dietro idoli di materia morta e li chiama il suo “dio; ma come possono rispondergli tali oggetti fatti di materia morta? E come dire ad un morto, mangia cammina, muoviti e lavora! Come si può paragonare un Dio Santo Santissimo a degli oggetti o creature immobili o mobili, di materia morta!
Come si può aspettare aiuto o risposta dalla polvere? La cecità dell’anima è il virus peggiore che esista, di codesti infetti né pieno il mondo. Quello che il mondo chiama sapienza è pazzia per Dio, e quello che Dio chiama Sapienza è pazzia per l’uomo che va a perdizione! Io ne sono certa e sicura, che se il Signore vive realmente in noi, il nostro stato di vita e salute cambia come la notte e il giorno. I mali e le malattie che ci assillano sono il peso dei nostri peccati, sono il sacco che noi ci portiamo sulle spalle, esso ci logora fino al punto di schiacciarci sotto il suo peso.
È ora di aprire gli occhi e di tornare alla realtà! Ci sono molti seduttori in questo mondo, ognuno cerca un modo o una strada diversa per voler arrivare a Dio. C’è tanto smarrimento e idolatria, teorie di uomini che si fanno chiamare maestri e profeti, o santo padre e santi ecc. Codesti sono servi di un “dio straniero, non del Dio Creatore, esse portano le pecore allo smarrimento e al macello, non all’ovile del Padre. Tutto questo era ancora comprensibile quando la gente non aveva accesso alla Parola di Dio!
Ma oggi che Essa è libera per tutti, è incredibile che ci siano ancora esseri umani che si affidano ai falsi profeti, e vanno a perdizione insieme a loro. Guai all’uomo cieco che preferisce seguire i ciechi, essi cadranno entrambi nel burrone. Beato l’uomo che Legge la Parola di Dio e viene a conoscenza della verità, esso è savio. Tornando alla guarigione del corpo!
Se soffriamo di qualche malessere, andiamo dal dottore non dai ciarlatani o gli stregoni, essi ti derubano dei soldi della salute e anche dell’anima. Ma prima che vai dal dottore, ti assicuri che sia fidabile! Come mai l’uomo mette tanta attenzione per il corpo materiale, ma non mette la stessa attenzione per l’anima? Come mai si sceglie il miglior dottore per un corpo che è destinato a perire, e non si prende cura di assimilare il vero Dio, quello che salva il corpo e l’anima?
Come mai si fa di tutto per guarire il corpo, assumendo la medicina che un dottore fallibile prescrive, senza nessuna garanzia che essa aiuta. E non si prende cura di ascoltare il Dottore “Infallibile, facendo uso della medicina che Lui prescrive, per guarire completamente l’anima e il corpo? Come mai tutta questa cecità? È chiaro che dietro a tutto questo c’è colui (satana) che non vuole che l’uomo sia felice, non vuole che esso viva sano e salvo, ma che muoia nel suo peccato a perdizione eterna, e di questo lui né godrà molto.
Il frutto del peccato sono le sofferenze e la morte materiale ed eterna. Tutte le malattie partono dall’anima, se essa è malata, tutto il corpo lo è, se essa è sana anche il corpo lo è. Se veramente Dio vive in noi, ripristina la salute dell’anima e del corpo. Gesù disse: la tua “fede ti ha guarito! La guarigione non avviene per la moltitudine delle preghiere, e neanche per mezzo di preghiere fatte da persone più spirituali o meno, essa non avviene per simpatia di uno o dell’altro, non avviene per “oco poco.”
La guarigione avviene tramite la fede e la sua misura, (per esempio Gesù disse: se avreste fede come un granello di senape spostereste le montagne)! e questa fede viene richiesta al malato stesso. Si può pregare per altre persone, e questo è un comandamento, perché la preghiera di gruppo è paragonata ad un fuoco; fa molta differenza se c’è un sol legno al fuoco o un intero bosco. Pregate l’un per l’altro dice il Signore.
Ma la guarigione diretta è quella che avviene se il malato stesso accetta Gesù nella sua vita e lo segue, non come vuole lui ma come sta scritto nella S. Bibbia. Il Signore mira a salvare prioritariamente l’anima, e questo avviene solo se l’individuo comprende il bisogno di aprire il cuore a Gesù Cristo e ricevere il perdono dei peccati. Perciò miei cari aprite le porte del vostro cuore a l’unico vero Dottore del corpo e dell’anima. E la guarigione è nelle Sue mani, e non vi deluderà di certo.
Non spendete il vostro tempo e denaro dietro a quelli che vi derubano dei vostri beni e non potranno fare niente per voi, più che peggiorare la vostra situazione da male in peggio; e non solo, essi vi derubano della cosa più preziosa la Vita eterna. Ma venite e “aprite il vostro cuore a Gesù Cristo, vi risparmierete tempo e denaro, salute e sofferenza, e in più sarete premiati a vita Eterna, adempiuta e felice in comunione con il Vero Padre e Dottore.
Lui si prende cura di noi già qui sulla terra dal momento che ci affidiamo a Lui. Ci guiderà finché potremo di nuovo continuare a camminare insieme. Lasciati guidare dalla Sua mano, non appettare che le tue forze svaniscono, ma se poi avviene, Gesù è ancora ad aspettarti a braccia aperte. Non lasciarti continuare ad ingannare, ormai il tempo della Grazia è compiuto.
GESÙ CRISTO potrebbe tornare da un momento all'altro, e coloro che lo stanno aspettando, potranno sfuggire al terrore che si riverserà sulla Terra, allora tutti coloro che non hanno ascoltato la Sua voce piangeranno e si dispereranno amaramente.
Non ascoltare le voci intorno, ma ascolta la voce del “SALVATORE
Il SIGNORE Ci BENEDICA.