PADRE NOSTRO

che sei nei cieli

sia Santificato il Tuo nome,
venga il Tuo regno,
sia fatta la Tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.

 

PADRE NOSTRO CHE SEI NEI CIELI

“Padre… significa datore della vita – “Generare – o colui che ha generato – Creatore (Colui che ha creato e generato) “Padre Sovrano della sua creatura che ha creato e generato). Padre creatore… Sovrano (vuol dire anche: Colui che ci si può affidare ciecamente, perché “nessuno crea un’opera con tanto amore e poi l’abbandona o ignora!

Anzi fa di tutto che essa possa vivere e sopravvivere nei tempi, anche fra le intemperie. Colui che l’ha creata è l’unico ad avere la Sovranità “Assoluta su di essa, e anche la “Responsabilità della sua sopravvivenza. È l’unico che la conosce dettagliatamente in tutti i sensi. Tutti coloro che cercano di “manipolarla” sono degli “intrusi, dei ladri invidiosi che mirano solo a distruggerla.

“Affidabile, è una parola che garantisce sicurezza e certezza, un sentimento di serenità e speranza, vitale per il benessere dell’anima e del corpo. Quest’espressione di fiducia è un fondamento stabile e sicuro, un pilastro di sostegno certo in ogni circostanza. È un’oasi di pace e benessere sentirsi in buone mani e protetto in ogni momento, e di poter “seguire “fiduciosamente “Colui che ci conosce “perfettamente, e conosce alla “perfezione anche il “cammino che abbiamo davanti. Aver fiducia in Lui vuol dire vivere realmente sereni e fiduciosi, e non fra paure e incertezze.

La certezza produce serenità e pace nell’anima, e di conseguenza agisce come medicina miracolosa per il corpo. Sappiamo che il declino del corpo parte dall’anima, se l’anima è malata anche il corpo si ammala. Se invece essa gode di buona salute anche il corpo è sano. Responsabile Guida… Lui è colui che conosce alla perfezione l’opera Sua, tutti gli organi materiali e Spirituali che siano, e anche le loro esigenze, e sa come intervenire per la loro salute e sopravvivenza!

Il vasaio forma e riforma il vaso a suo piacere, se ne viene fuori qualcosa che non corrisponde al suo disegno o con qualche danno, incomincia d’accapo e impasta di nuovo l’argilla, la forma e riforma fino a raggiungere il suo obiettivo desiderato. I fattori sono di natura diversa, non è di solito colpa del “Vasaio se l’opera non riesce già dal primo momento!

La causa può essere l’argilla troppo dura o morbida, un risultato deludente o un corpo estraneo in essa. Per la buona riuscita dell’opera desiderata, il vasaio è costretto a ricominciare daccapo, questo provoca perdita di tempo e più lavoro di quello previsto, e per l’argilla più “sofferenza, essa dovrà essere ripulita, rimpastata e raffinata per poterla adoperare di nuovo. Lui ha l’immagine chiara della sua opera sin dall’inizio, ancora prima di incominciare a lavorarla.

Padre e padrone Assoluto: Sovrano dell’opera che vuole e crea. È anche l’assoluto responsabile della sua riuscita, a sua soddisfazione e immagine, ma anche per asservire perfettamente al compito per cui è stata progettata e creata. Lui è anche l’unico che conosce sia l’opera che la materia di cui è fatta, e quindi può intervenire in suo aiuto a secondo il fabbisogno di essa. È l’unico responsabile ed esperto sicuro per le sue opere. Nessun altro potrebbe rimpiazzarlo, se non ché un intruso che per gelosia vorrebbe manipolare o distruggere l’opera originale.

L'etimologia della parola “padre è strettamente connessa a quella di “Pane; in termini è la radice della parola pronunciata “A - che è legata al concetto di “protezione e “nutrizione, da cui “patì, che vuol dire "antenato" del latino “pater. Il padre è quindi, colui che si assume il compito di provvedere alla sopravvivenza della famiglia e al suo sostentamento. Esso vuol dire "pane" della famiglia -nutrimento -sostenitore di essa!

CHE SEI NEI CIELI

L'espressione "che sei nei cieli! Dopo le parole "Padre" e "Nostro" troviamo ora l'espressione "che sei nei cieli" che ci dà l’idea e il senso di un Padre irraggiungibile e lontano, ma che realmente ha ben altro significato! Che sei nei cieli” “non specifica un luogo, bensì il modo di essere. Un Essere, senza un corpo materiale, bensì Spirituale; non visibile ma invisibile a gli occhi umani. Spiritale vuol dire anche libero e invisibile, libero di un corpo che lo tiene prigioniero in un uno o più luoghi definiti, invisibili ha gli occhi umani.

Un essere Spirituale non è legato alla materia, ma è libero di essere ovunque. A differenza delle creature “Dio è il Creatore. Lui non è determinato, bensì “indeterminato, È ovunque. Lui dice: “guardate la terra, essa è un piccolo punto a gli occhi Miei, “guardate i cieli, essi non hanno inizio né fine, Io sono ancora più grande di essi, Sono L’Alfa – L’Omega… L’inizio e la fine – senza inizio e senza fine… Io Ero – Io Sono… Io Sarò… Lui si chiama: “IO SONO” … questa definizione non menziona né un inizio né una fine, bensì un’esistenza Infinita…

Un ’Essere Immortale e Supremo, Assoluto nel Suo Essere e Operare, una Potenza Spirituale di Infinita Sapienza e Maestà, un “Padre misericordioso e amorevole, “Creatore e “Generatore di ogni cosa che sia, compreso l’uomo. Nella cultura ebraica esistevano più cieli; per il popolo Ebreo Dio abitava nella parte “inaccessibile. Qui viene sottolineata la trascendenza di Dio, la sua infinita grandezza. L’espressione Padre, vuol dire nello stesso tempo “Amore e protezione, responsabilità certa…

Questo ci indica chiaramente che Lui non è lontano, bensì molto vicino a noi, in noi e intorno a noi… non è un Padre distratto come accade a gli uomini, ma attento a tutte le nostre esigenze. Scruta attentamente i nostri cuori e le nostre vie… non si preoccupa solo dell’oggi ma di tutta la nostra esistenza, sia terrena che Eterna…Non si preoccupa solo della vita materiale ma anche di quella Spirituale – combinandola e abbinandola parallelamente. Non è solo l’ALFA e l’OMEGA ma il Creatore Assoluto di tutto e tutti.

È un PADRE attento e “Affidabile, anche se ci sembra di non vederlo con gli occhi della carne, ci è possibile vederlo con quelli dello Spirito attraverso la fede in Lui. Senza fede non possiamo né comunicare, né ricevere comunicazione. La “Fede è “indispensabile per comunicare con Lui, senza di essa non possiamo piacergli e incontrarlo, e neanche avvertire la Sua presenza in noi e intorno a noi. La mancanza di fede è la causa principale che ci fa sentire lontano dalla Sorgente della Vita e dal suo benessere, dandoci così l’immagine di un Dio lontano da noi e dai nostri fabbisogni, che non si prende cura di noi. Lontano vuol dire: non essere “Presente!

Ma Lui ci dice: che ci ama a tal punto di non risparmiare Sé stesso per noi! È Venuto nel Mondo in mezzo a noi nel Suo Figlio GESÙ CRISTO, e per mezzo di Lui ci ha “Riscattato dalla morte sicura, in questo ci ha manifestato il Suo immenso amore, più amore di così non esiste, dare la propria vita per chi ami. La parola “Padre” vuol dire: Autore e datore e della Vita… codesta vita diventa vitale e verace solo alla conoscenza del suo Datore e Autore Originale e Autentico… “esempio: (una vita adottata trova la sua serenità interiore solo quando gli è possibile conoscere le sue origini genetiche.)

Lui è un Padre Sovrano e Giusto, “perfetto in Sapienza e Amore… che vuole starci sempre vicino e unito a noi, non gli basta prendersi cura e avere comunione con noi, ma vuole esserci più vicino possibile, vivere nel nostro intimo, condividere con noi la gioia e il dolore, parlane insieme, aiutarci e consolarci, indicarci e guidarci per la strada migliore. Lui vuole essere un Padre vero per noi, e non solo esserlo; vuole il meglio per noi, vuole abbracciarci e stringerci amorevolmente, vuole consolarci e asciugarci ogni lagrima, e condividere ogni istante insieme. Questo Papà non vuole fare solo il papà, ma vuole essere anche il nostro migliore amico, il nostro Consigliere e Avvocato, il nostro “Protettore e “Guida sicura.

Il Suo infinito Amore non si astiene solo ad “Adempire tutto ciò mentre siamo in questo corpo materiale, Lui ha progettato un’Eternità insieme a noi, fuori da ogni sofferenza e malessere, in un mondo “Perfetto, luminoso e gioioso. Il Suo desiderio è di vivere eternamente in piena armonia con noi, di gioire e festeggiare insieme, immersi fra canti e colori e infinita pace. Il Padre sta attendendo questo momento da tanto tempo, beato colui che accetta il Suo invito. La definizione della parola “che sei nei cieli” parla di trascendenza, di infinito. Un’espressione completa l’altra.

Dio ci è intimo, ci è Padre, Perché è l’Infinito, il Trascendente. L’espressione “che sei nei cieli” non indica un luogo, ma la Maestà di Dio e la sua presenza nel cuore dei giusti. Il cielo, è il Trono di Dio Padre, ma non l’unico luogo della sua Presenza! Lui dice: il cielo è il mio trono, la terra lo sgabello dei miei piedi! Vediamo che la Sua presenza è ovunque, niente e nessuno potrà nascondere la Sua Presenza e Maestà, né i cieli né la terra, tanto meno il mare e gli abissi in esso. I cieli sono il Suo trono, la residenza Spirituale Eterna del Padre, la Vera patria, verso la quale siamo in cammino e alla quale già apparteniamo se abbiamo comunione vera per mezzo di GESÙ CRISTO con Lui.

SIA SANTIFICATO IL TUO NOME

In questo ci riconosciamo Suoi figli, se lo amiamo veramente, gli portiamo rispetto e onore. Amarlo veramente vuol dire adempiere anche la Sua volontà, credere ed aver fiducia in Lui. La parola Amore ha un vasto significato e contenuto, quando si ama sinceramente, si cerca anche di fare il possibile di adempiere la volontà del soggetto, al contrario non è vero amore, ma solo parole senz’anima. Amare, vuol dire anche rispettare e perdonare, essere misericordioso e umile, non cercare solo il proprio interesse, ma anche quello altrui.

Il nome del Padre è onorato o umiliato a secondo il nostro operare. Sappiamo che la carne è debole, e cerca di soddisfare i suoi sentimenti, lo spirito al contrario è spinto a cercare l’invisibile, la spiritualità. Dipende a chi diamo più spazio in noi, alla carne e la sua richiesta o allo spirito. Se diamo più spazio allo spirito, adempiamo la volontà del Padre, se la fede è verace! Lo spirito contrasta la voce dell’egoismo per mezzo della fede. Ma dove questo Dono viene a mancare l’egoismo ha il sopravvento, e il nome del Padre viene umiliato e svergognato.

Il Signore Gesù dice: “siate una lettera da leggere, siate luce! Questo invito è chiaro! La luce mette allo scoperto il nascosto e lo sporco, la lettera non parla ma si legge! Onorarlo e santificarlo, vuol dire conoscerlo e avere una relazione diretta con lui per mezzo di Gesù Cristo. Conoscere il Suo nome e chiamarlo per Esso, è importante, il Suo nome è (YHWH) IO SONO. Conoscere il nostro Padre, e anche l’Autore della nostra salvezza, che ha mandato il Suo Figlio GESÙ CRISTO a Riscattarci, è essenziale e vitale per noi, questo è possibile solo se leggiamo e ascoltiamo la Sua Parola, nella quale ci parla, la S. Bibbia! È importante ed essenziale “adempiere la Sua Volontà non quella degli uomini.

Rivolgersi “solo a Lui nel bene e nel male, così come un bimbo verso i suoi genitori. L’uomo ha dei genitori “biologici padre e madre, “e non (padri e madri)”! Anche se può averni diversi adottivi, ma coloro che lo hanno generato sono e restano quelli biologici. Così anche con il Padre Creatore, Colui che ci ha Creato è il Padre originale. I genitori biologici sono solo attrezzi usati da Lui per rivestirci di un corpo materiale e visibile, e prendersi cura di noi e prepararci alla vita. Ma la materia senza lo Spirito non ha vita in sé, lo Spirito è quello che vivifica e dà vita alla materia, quindi senza l’intervento del Padre che è “l’Autore della vita, essa non si potrebbe procreare.

Lui è “Io Sono” (“non noi siamo”) quindi se noi ci affidiamo e rivolgiamo nella preghiera ad altri “dii, che siano figure spirituali o materiali, commettiamo “adulterio verso il Padre celeste, e non lo Santifichiamo, ma Lo umiliamo e svergogniamo. Dio Padre è l’Alfa e l’Omega, l’Inizio e la fine, senza inizio e senza fine. Lui è Vita e Sapienza infinita, pace e amore. Il Padre è sempre attendo ai nostri fabbisogni, è presente in noi e intorno e ovunque. Come possiamo paragonarlo ad un idolo di materia morta? Che ha orecchie e occhi, e bocca, ma non parla, né vede e né sente!

COSA DICE LA S. BIBBIA SULL’'IDOLATRIA!

(Levitico 19:4): Non vi rivolgete agli idoli, e non vi fate degli dei di metallo fuso. Io sono il SIGNORE vostro Dio.

(Levitico 26:1): << "Non vi farete e non metterete in piedi né idoli, né sculture, né monumenti. Nel vostro paese non rizzerete pietre scolpite per prostrarvi davanti a loro, poiché io sono il SIGNORE vostro Dio.

(Levitico 26:30): Io distruggerò i vostri alti luoghi, spezzerò le vostre statue consacrate al sole, ammucchierò i vostri cadaveri sui resti dei vostri idoli e vi detesterò.

(Deuteronomio 4:16): affinché non vi corrompiate e non vi facciate qualche scultura, la rappresentazione di qualche idolo, la figura di un uomo o di una donna,

(Deuteronomio 7:5): Invece farete loro così: demolirete i loro altari, spezzerete le loro statue, abbatterete i loro idoli d’Astate e darete alle fiamme le loro immagini scolpite.

(Deuteronomio 12:3): Demolirete i loro altari, spezzerete le loro statue, darete alle fiamme i loro idoli d'Astate, abbatterete le immagini scolpite dei loro dèi e farete sparire il loro nome da quei luoghi.

(Deuteronomio 16:21): Non metterai nessun idolo d'Astate, fatto di qualsiasi legno, accanto all'altare che costruirai al SIGNORE tuo Dio;

(Deuteronomio 29:16): avete visto le loro abominazioni e gli idoli di legno, di pietra, d'argento e d'oro, che sono fra quelle.

(Deuteronomio 32:21): Essi mi hanno fatto ingelosire con ciò che non è Dio, mi hanno irritato con i loro idoli vani; e io li renderò gelosi con gente che non è un popolo, li irriterò con una nazione stolta.

(Giudici 2:11): I figli d'Israele fecero ciò che è male agli occhi del SIGNORE e servirono gli idoli di Bali;

(Giudici 2:13): abbandonarono il SIGNORE e servirono Bali e gli idoli di Astate.

(Giudici 3:7): I figli d'Israele fecero ciò che è male agli occhi del SIGNORE; dimenticarono il SIGNORE, il loro Dio, e servirono gli idoli di Bali e di Astate.

(Giudici 3:19): Ma egli, giunto agli idoli che sono presso a Giga, tornò indietro e disse: << O re, io ho qualcosa da dirti in segreto >>. Il re disse: << Silenzio! >> Tutti quelli che gli stavano intorno, uscirono.

(Giudici 3:26): Mentre essi indugiavano, Ed si diede alla fuga, passò oltre gli idoli e si mise in salvo a Seria.

(Giudici 6:25): Quella stessa notte, il SIGNORE gli disse: << Prendi il toro di tuo padre e il secondo toro di sette anni, demolisci l'altare di Bali che è di tuo padre, abbatti l'idolo che gli sta vicino

(Giudici 6:26): e costruisci un altare al SIGNORE, al tuo Dio, in cima a questa roccia, disponendo ogni cosa con ordine; poi prendi il secondo toro e offrilo come olocausto usando il legno dell'idolo che avrai abbattuto.

(Giudici 6:28): Quando la gente della città l'indomani mattina si alzò, ecco che l'altare di Bali era stato demolito, che l'idolo postovi accanto era abbattuto e che il secondo toro era offerto in olocausto sull'altare che era stato costruito.

(Giudici 6:30): Allora la gente della città disse a Iosa: << Conduci fuori tuo figlio e sia messo a morte, perché ha demolito l'altare di Bali e ha abbattuto l'idolo che gli stava vicino >>. (essi -la gente - sono dalla parte degli idoli, invece che dalla parte di Dio!)

(Giudici 8:33): Dopo la morte di Gedeone, i figli d'Israele ricominciarono a prostituirsi agl'idoli di Bali e presero Bialberi come loro dio.

(Giudici 10:6): I figli d'Israele continuarono a fare ciò che è male agli occhi del SIGNORE e servirono gli idoli di Bali e di Astate, gli dèi della Siria, gli dèi di Sidone, gli dèi di Moai, gli dèi degli Ammoniti e gli dèi dei Filistei; abbandonarono il SIGNORE e non lo servirono più.

(Giudici 17:5): Così quest'uomo, Mica, ebbe una casa per gli idoli; fece un efod e degli idoli domestici e consacrò uno dei suoi figli, che teneva come sacerdote.

(Giudici 18:14): Allora i cinque uomini che erano andati a esplorare il paese di Lasi dissero ai loro fratelli: << Sapete voi che in questa casa c'è un efod, ci sono degli idoli domestici, un'immagine scolpita, di metallo fuso? Considerate ora quello che dovete fare >>.

(Giudici 18:17): Ma i cinque uomini che erano andati a esplorare il paese salirono, entrarono in casa, presero l'immagine scolpita, l'efod, gl'idoli domestici e l'immagine di metallo fuso, mentre il sacerdote stava davanti alla porta con i seicento uomini armati.

(Giudici 18:18): Quando furono entrati in casa di Mica ed ebbero preso l'immagine scolpita, l'efod, gli idoli domestici e l'immagine di metallo fuso, il sacerdote disse loro: << Che fate? >>

(Giudici 18:20): Il sacerdote si rallegrò nel suo cuore; prese l'efod, gl'idoli domestici e l'immagine scolpita e si unì a quella gente.

(1Samuele 7:3): Allora Samuele parlò a tutta la casa d'Israele, e disse: << Se davvero tornate al SIGNORE con tutto il vostro cuore, togliete di mezzo a voi gli dèi stranieri e gli idoli di Astate, volgete risolutamente il vostro cuore verso il SIGNORE e servite lui, lui solo. Allora egli vi libererà dalle mani dei Filistei >>

(1Samuele 7:4). Così i figli d'Israele tolsero via gli idoli di Bali e di Astate, e servirono il SIGNORE soltanto.

(1Samuele 12:10): Allora gridarono al SIGNORE e dissero: "Abbiamo peccato, perché abbiamo abbandonato il SIGNORE e abbiamo servito gli idoli di Bali e d'Astate; ma ora liberaci dalle mani dei nostri nemici, e serviremo te".

(1Samuele 15:23): infatti la ribellione è come il peccato della divinazione, e l'ostinatezza è come l'adorazione degli idoli e degli dèi domestici.

Poiché tu hai rigettato la parola del SIGNORE, anch'egli ti rigetta come re >>.

(1Samuele 19:13): Poi Mica prese l'idolo domestico e lo pose nel letto; gli mise in capo un cappuccio di pelo di capra e lo coprì con un mantello.

(1Samuele 19:16): Quando giunsero quegli uomini, ecco che nel letto c'era l'idolo domestico con in testa un cappuccio di pelo di capra.

(1Samuele 31:9): Tagliarono la testa a Saul, lo spogliarono delle sue armi e mandarono intorno, per il paese dei Filistei, ad annunciare la buona notizia nei templi dei loro idoli e al popolo;

(2Samuele 5:21): I Filistei lasciarono là i loro idoli, e Davide e la sua gente li portarono via.

(1Re 14:15): Il SIGNORE colpirà Israele, che sarà come una canna agitata nell'acqua; sradicherà Israele da questa buona terra che aveva data ai loro padri, e li disperderà oltre il fiume, perché si sono fatti degl'idoli di Astate provocando l'ira del SIGNORE.

(1Re 14:23): Costruirono anch'essi degli alti luoghi con statue e idoli d'Astate su tutte le alte colline e sotto ogni albero verdeggiante.

(1Re 15:12): eliminò dal paese quelli che si prostituivano, fece sparire tutti gl'idoli che i suoi padri avevano fatti,

(1Re 16:13): a causa di tutti i peccati che Basa ed Ella, suo figlio, avevano commessi e fatto commettere a Israele, provocando l'ira del SIGNORE, Dio d'Israele, con i loro idoli.

(1Re 16:26): seguì in tutto la via di Roboamo, figlio di Nerbata, e si abbandonò ai peccati che Roboamo aveva fatto commettere a Israele, provocando lo sdegno del SIGNORE, Dio d'Israele, con i suoi idoli.

(1Re 16:33): Acqua fece anche l'idolo d'Astate. Acqua fece più di quello che avevano fatto tutti i precedenti re d'Israele per provocare lo sdegno del SIGNORE, Dio d'Israele.

(1Re 21:26): Si comportò in modo tanto abominevole, andando dietro agli idoli, come avevano fatto gli Amorei che il SIGNORE aveva cacciati davanti ai figli d'Israele.

(2Re 13:6): Ma non si allontanarono dai peccati con i quali la casa di Roboamo aveva fatto peccare Israele; e continuarono a camminare per quella via; persino l'idolo di Astate rimase in piedi a Samaria.

(2Re 17:10): avevano eretto colonne e idoli sopra ogni colle elevato e sotto ogni albero verdeggiante;

(2Re 17:12): e avevano servito gli idoli, mentre il SIGNORE aveva loro detto: << Non fate una cosa simile! >>

(2Re 17:16): e abbandonarono tutti i comandamenti del SIGNORE, loro Dio; si fecero due vitelli di metallo fuso, si fabbricarono degli idoli d'Astate, adorarono tutto l'esercito del cielo, servirono Bali;

(2Re 17:41): Così quelle genti temevano il SIGNORE, e allo stesso tempo servivano i loro idoli; e i loro figli e i figli dei loro figli hanno continuato fino a questo giorno a fare quello che avevano fatto i loro padri. (non si può servire due padroni, Dio e “satana, o uno o l’altro!

(2Re 18:4): Soppresse gli alti luoghi, frantumò le statue, abbatté l'idolo d'Astate, e fece a pezzi il serpente di rame che Mosè aveva fatto; perché fino a quel tempo i figli d'Israele gli avevano offerto incenso; lo chiamò Neuston.

(2Re 21:3): Ricostruì gli alti luoghi che Ezechia suo padre aveva demoliti, costruì altari a Bali, fece un idolo d'Astate, come aveva fatto Acqua re d'Israele, e adorò tutto l'esercito del cielo e lo servì. (Non si adora il sole e la luna e il Firmamento con tutto quello che è in Esso, “ma solo Dio in Cristo Gesù!)

(2Re 21:7): Mise l'idolo d'Astate, che aveva fatto, nella casa della quale il SIGNORE aveva detto a Davide e a suo figlio Salomone: << In questa casa, e a Gerusalemme, che io ho scelta fra tutte le tribù d'Israele, porrò il mio nome per sempre;

(2Re 21:11): << Poiché Manasse, re di Giuda, ha commesso queste azioni abominevoli, e ha fatto peggio di quanto fecero mai gli Amorei, prima di lui, e mediante i suoi idoli ha fatto peccare anche Giuda,

(2Re 21:21): imitò la condotta di suo padre, servì quegli idoli che aveva servito suo padre, e li adorò;

(2Re 23:5): Destituì i sacerdoti idolatri che i re di Giuda avevano istituito per offrire profumi negli alti luoghi delle città di Giuda e nei dintorni di Gerusalemme, e quelli pure che offrivano profumi a Bali, al sole, alla luna, ai segni dello zodiaco, e a tutto l'esercito del cielo.

(2Re 23:6): Tolse dalla casa del SIGNORE l'idolo d'Astate, che trasportò fuori da Gerusalemme verso il torrente Chadron; lo bruciò presso il torrente Chadron, lo ridusse in cenere, e ne gettò la cenere sulle tombe della gente del popolo.

(2Re 23:14): Spezzò le statue, abbatté gli idoli d'Astate, e riempì d'ossa umane quei luoghi.

(2Re 23:15): Abbatté pure l'altare che stava a Betel, e l'alto luogo, costruito da Roboamo, figlio di Nerbata, il quale aveva fatto peccare Israele. Bruciò l'alto luogo e lo ridusse in polvere, e bruciò l'idolo d'Astate.

(2Re 23:24): Giosia fece anche sparire gli evocatori di spiriti e gli indovini, gli idoli domestici, gli idoli e tutte le abominazioni che si vedevano nel paese di Giuda e a Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge, scritte nel libro che il sacerdote Ciccia aveva trovato nella casa del SIGNORE.

1Cronache 10:9 Spogliarono Saul, portarono via la sua testa e le sue armi, e mandarono dappertutto per il paese dei Filistei ad annunziare la buona notizia ai loro idoli e al popolo;

(1Cronache 16:26): Poiché tutti gli dèi dei popoli son idoli vani, ma il SIGNORE ha fatto i cieli.

(2Cronache 14:2): Tolse via gli altari degli dèi stranieri, e gli alti luoghi; spezzò le statue, abbatté gli idoli di Astate.

(2Cronache 17:6): Il suo coraggio crebbe seguendo le vie del SIGNORE; e fece anche sparire da Giuda gli alti luoghi e gli idoli di Astate.

(2Cronache 19:3): Tuttavia si sono trovate in te delle buone cose, poiché hai fatto sparire dal paese gli idoli di Astate, e hai applicato il tuo cuore alla ricerca di Dio >>.

(2Cronache 24:18): ed essi abbandonarono la casa del SIGNORE, Dio dei loro padri, e servirono gli idoli di Astate e gli altri idoli; e questa loro colpa provocò l'ira del SIGNORE contro Giuda e contro Gerusalemme.

(2Cronache 31:1): Quando tutte queste cose furono compiute, tutti gli Israeliti che si trovavano lì partirono per le città di Giuda, frantumarono le statue, abbatterono gli idoli di Astate, demolirono gli alti luoghi e gli altari in tutto Giuda e Beniamino, e in Efraimo e in Manasse, in modo che nulla più ne rimase. Poi tutti i figli d'Israele se ne tornarono alle loro città, ciascuno nella sua proprietà.

(2Cronache 33:3): Ricostruì gli alti luoghi che Ezechia suo padre aveva demoliti, eresse altari ai Bali, fece degli idoli di Astate, e adorò tutto l'esercito del cielo e lo servì.

(2Cronache 33:7): Mise l'immagine scolpita dell'idolo, che aveva fatto, nella casa di Dio, riguardo alla quale Dio aveva detto a Davide e a suo figlio Salomone: << In questa casa e a Gerusalemme, che io ho scelta fra tutte le tribù d'Israele, porrò il mio nome per sempre.

(2Cronache 33:15): Tolse dalla casa del SIGNORE gli dèi stranieri e l'idolo, abbatté tutti gli altari che aveva costruiti sul monte della casa del SIGNORE e a Gerusalemme, e gettò tutto fuori dalla città.

(2Cronache 33:19): E la sua preghiera, e come Dio si arrese ad essa, tutti i suoi peccati e tutte le sue infedeltà, le località dove costruì gli alti luoghi e pose degli idoli di Astate e delle immagini scolpite, prima che si fosse umiliato, sono cose scritte nel libro di Ozia.

(2Cronache 34:3): L'ottavo anno del suo regno, mentre era ancora ragazzo, cominciò a cercare il Dio di Davide suo padre; e il dodicesimo anno cominciò a purificare Giuda e Gerusalemme dagli alti luoghi, dagli idoli di Astate, dalle immagini scolpite e dalle immagini fuse.

(2Cronache 34:4): In sua presenza furono demoliti gli altari dei Bali e abbattute le colonne solari che c'erano sopra; e frantumò gli idoli di Astate, le immagini scolpite e le statue; e le ridusse in polvere, che sparse sulle tombe di quelli che avevano offerto loro dei sacrifici;

(2Cronache 34:7): demolì gli altari, frantumò e ridusse in polvere gli idoli di Astate e le immagini scolpite, abbatté tutte le colonne solari in tutto il paese d'Israele, e tornò a Gerusalemme.

(Salmi 78:58): lo provocarono a ira con i loro alti luoghi, lo resero geloso con i loro idoli.

(Salmi 96:5): Poiché tutti gli dèi delle nazioni sono idoli vani; il SIGNORE, invece, ha fatto i cieli.

(Salmi 97:7): Son confusi gli adoratori di immagini e quanti si vantano degl'idoli; si prostrano a lui tutti gli dèi.

(Salmi 106:36): Servirono i loro idoli, che divennero un laccio per essi;

(Salmi 106:38): e sparsero il sangue innocente, il sangue dei propri figli e delle proprie figlie, che sacrificarono agl'idoli di Canaan; e il paese fu profanato dal sangue versato.

(Salmi 115:4): I loro idoli sono argento e oro, opera delle mani dell'uomo.

(Salmi 135:15): Gl'idoli delle nazioni sono argento e oro, opera di mano d'uomo.

(Isaia 2:8): Il suo paese è pieno d'idoli: si prostra davanti all'opera delle sue mani, davanti a ciò che le sue dita hanno fatto.

(Isaia 2:18): Gli idoli scompariranno del tutto.

(Isaia 2:20): In quel giorno, gli uomini getteranno ai topi e ai pipistrelli gli idoli d'argento e d'oro, che si erano fatti per adorarli;

(Isaia 10:10): Come la mia mano è giunta a colpire i regni degli idoli dove le immagini erano più numerose che a Gerusalemme e a Samaria,

(Isaia 10:11): non posso io forse, come ho fatto a Samaria e ai suoi idoli, fare anche a Gerusalemme e alle sue statue?" >>

(Isaia 17:8): non volgerà più lo sguardo verso gli altari, opera delle sue mani; non guarderà più a ciò che le sue dita hanno fatto, agli idoli di Astate e alle colonne solari.

(Isaia 19:1): Oracolo sull'Egitto. Ecco, il SIGNORE cavalca una nuvola leggera ed entra in Egitto; gli idoli d'Egitto tremano davanti a lui e all'Egitto si scioglie il cuore nel petto.

(Isaia 19:3): Lo spirito che anima l'Egitto svanirà, io renderò vani i suoi disegni; quelli consulteranno gli idoli, gli incantatori, gli evocatori di spiriti e gli indovini.

(Isaia 27:9): In questo modo è stata espiata l'iniquità di Giacobbe, e questo è il frutto della rimozione del suo peccato: egli ha ridotto tutte le pietre degli altari come pietre di calce frantumate, in modo che gli idoli di Astate e le colonne solari non risorgeranno più.

(Isaia 31:7): Poiché, in quel giorno, ognuno getterà via i suoi idoli d'argento e i suoi idoli d'oro, che le vostre mani hanno fatto per peccare.

(Isaia 40:19): Un artista fonde l'idolo, l'orafo lo ricopre d'oro e vi salda delle catenelle d'argento.

(Isaia 40:20): Colui che la povertà costringe a offrir poco sceglie un legno che non marcisca, e si procura un abile artigiano, per fare un idolo che non vacilli.

(Isaia 41:7): Il fabbro incoraggia l'orafo; chi usa il martello per levigare incoraggia colui che batte l'incudine, e dice della saldatura: << + buona! >> Egli fissa l'idolo con dei chiodi, perché non si smuova.

(Isaia 41:29): Ecco, tutti quanti costoro non sono che vanità; le loro opere non sono nulla, i loro idoli non sono che vento e cose da niente.

(Isaia 42:8): Io sono il SIGNORE; questo è il mio nome; io non darò la mia gloria a un altro, né la lode che mi spetta agli idoli.

(Isaia 42:17): Ma volgeranno le spalle, coperti d'infamia, quelli che confidano negli idoli scolpiti e dicono alle immagini fuse: "Voi siete i nostri dèi!"

(Isaia 44:9): Quelli che fabbricano immagini scolpite sono tutti vanità; i loro idoli più cari non giovano a nulla; i loro testimoni non vedono, non capiscono nulla, perché essi siano coperti di vergogna.

(Isaia 44:12): Il fabbro lima il ferro, lo mette nel fuoco, forma l'idolo a colpi di martello e lo lavora con braccio vigoroso; soffre perfino la fame e la forza gli vien meno; non beve acqua e si affatica.

(Isaia 44:13): Il falegname stende la sua corda, disegna l'idolo con la matita, lo lavora con lo scalpello, lo misura con il compasso, ne fa una figura umana, una bella forma d'uomo, perché abiti una casa.

(Isaia 44:17): Con l'avanzo si fa un dio, il suo idolo, gli si prostra davanti, lo adora, lo prega e gli dice: "Salvami, perché tu sei il mio dio!"

(Isaia 44:19): Nessuno rientra in sé stesso e ha conoscimento e intelletto per dire: "Ne ho bruciato la metà nel fuoco, sui suoi carboni ho fatto cuocere il pane, vi ho arrostito la carne che ho mangiata; con il resto farei un idolo abominevole? Mi inginocchierei davanti a un pezzo di legno?"

(Isaia 45:16): Saranno svergognati, sì, tutti quanti delusi; se ne andranno tutti assieme coperti di vergogna i fabbricanti d'idoli;

(Isaia 45:20): << Adunatevi, venite, accostatevi tutti assieme, voi che siete scampati dalle nazioni! Non hanno intelletto quelli che portano il loro idolo di legno e pregano un dio che non può salvare.

(Isaia 46:1): Bel crolla, Nero cade; le loro statue sono messe sopra animali, su bestie da soma; questi idoli che voi portavate qua e là sono diventati un carico; un peso per la bestia stanca!

(Isaia 48:5): io ti annunziai queste cose anticamente; te le feci sapere prima che avvenissero, perché tu non avessi a dire: "Le ha fatte il mio idolo, le ha ordinate la mia immagine scolpita, la mia immagine fusa".

(Isaia 57:13): Quando tu griderai, venga a salvarti la moltitudine dei tuoi idoli! Il vento li porterà via tutti, un soffio li toglierà di mezzo; ma chi si rifugia in me possederà il paese, erediterà il mio monte santo >>.

(Isaia 66:3): Chi scanna un bue è come se uccidesse un uomo; chi sacrifica un agnello, come se accoppasse un cane; chi presenta un'offerta, come se offrisse sangue di porco; chi fa un profumo d'incenso, come se benedicesse un idolo. Come costoro hanno scelto le proprie vie e prendono piacere nelle loro abominazioni,

(Isaia 66:17): << Quelli che si santificano e si purificano per andare nei giardini dietro all'idolo che è là in mezzo, quelli che mangiano carne di porco, cose abominevoli e topi, saranno tutti consumati >>, dice il SIGNORE.

(Geremia 10:5): Gli idoli sono come spauracchi in un campo di cocomeri, e non parlano; bisogna portarli, perché non possono camminare. Non li temete! perché non possono fare nessun male, e non è in loro potere di far del bene >>.

(Geremia 14:22): Fra gli idoli vani delle genti, ve ne sono forse di quelli che possano far piovere? o è forse il cielo che dà gli acquazzoni? Non sei tu, SIGNORE, tu, il nostro Dio? Perciò noi speriamo in te, poiché tu hai fatto tutte queste cose.

(Geremia 16:18): Prima darò loro una doppia retribuzione per la loro iniquità e per il loro peccato, perché hanno profanato il mio paese, con quei cadaveri che sono i loro idoli ripugnanti, e hanno riempito la mia eredità delle loro abominazioni.

(Geremia 17:2): Come si ricordano dei loro figli, così si ricordano dei loro altari e dei loro idoli di Astate presso gli alberi verdeggianti sugli alti colli.

(Geremia 18:15): Eppure il mio popolo mi ha dimenticato, offre profumi agli idoli vani; lo hanno fatto inciampare nelle sue vie, che erano i sentieri antichi, per seguire sentieri laterali, una via non appianata,

(Geremia 43:12): Appiccherà il fuoco alle case degli dèi d'Egitto, le brucerà e deporterà gli idoli, e si avvolgerà del paese d'Egitto come il pastore si avvolge nella sua veste; e ne uscirà in pace.

(Geremia 50:2): << Annunziatelo fra le nazioni, proclamatelo, issate una bandiera, proclamatelo, non tenetelo nascosto! Dite: "Babilonia è presa! Bel è coperto di vergogna, M’eroda è infranto! Le sue immagini sono coperte di vergogna; i suoi idoli, infranti!"

(Geremia 50:38): La siccità è sospesa sopra le sue acque, che saranno prosciugate; poiché è un paese d'immagini scolpite, vanno in delirio per quegli spauracchi dei loro idoli.

(Ezechiele 6:4): I vostri altari saranno devastati, le vostre colonne solari saranno spezzate, e farò cadere i vostri cadaveri davanti ai vostri idoli.

(Ezechiele 6:5): Disseminerò i cadaveri dei figli d'Israele davanti ai loro idoli, spargerò le vostre ossa attorno ai vostri altari.

(Ezechiele 6:6): Dovunque abitate, le città saranno rese desolate, gli alti luoghi devastati, affinché i vostri altari siano desolati e segno di colpa, i vostri idoli siano infranti e scompaiano, le vostre colonne solari siano spezzate e tutte le vostre opere siano spazzate via.

(Ezechiele 6:9): I vostri superstiti si ricorderanno di me fra i popoli dove saranno stati deportati, poiché io spezzerò il loro cuore adultero che si è allontanato da me e farò piangere i loro occhi che hanno commesso adulterio con i loro idoli; avranno disgusto di loro stessi, per i mali che hanno commessi con tutte le loro abominazioni.

(Ezechiele 6:13): Voi conoscerete che io sono il SIGNORE, quando i loro morti saranno in mezzo ai loro idoli, attorno ai loro altari, sopra ogni alto colle, su tutte le vette dei monti, sotto ogni albero verdeggiante, sotto ogni quercia dal folto fogliame, là dove essi offrivano profumi d'odore soave a tutti i loro idoli.

(Ezechiele 8:3): Egli stese una forma di mano e mi prese per una ciocca dei miei capelli; lo spirito mi sollevò fra terra e cielo, e mi trasportò in visioni divine a Gerusalemme, all'ingresso della porta interna che guarda verso il settentrione, dov'era situato l'idolo della gelosia, che provoca gelosia.

(Ezechiele 8:5): Egli mi disse: << Figlio d'uomo, alza ora gli occhi verso il settentrione >>. Io alzai gli occhi verso il settentrione, ed ecco che al settentrione della porta dell'altare, all'ingresso, stava quell'idolo della gelosia.

(Ezechiele 8:10): Io entrai, e guardai; ed ecco ogni sorta di figure di rettili e di bestie abominevoli, e tutti gli idoli della casa d'Israele dipinti sul muro tutto attorno;

(Ezechiele 14:3): << Figlio d'uomo, questi uomini hanno innalzato idoli nel loro cuore e si sono messi davanti all'intoppo che li fa cadere nella loro iniquità; come potrei io essere consultato da costoro?

(Ezechiele 14:4): Perciò parla e di' loro: "Così dice DIO, il Signore: Chiunque della casa d'Israele innalza i suoi idoli nel suo cuore e pone davanti a sé l'intoppo che lo fa cadere nella sua iniquità, e poi viene al profeta, io, il SIGNORE, gli risponderò come si merita per la moltitudine dei suoi idoli,

(Ezechiele 14:5): allo scopo di toccare il cuore di quelli della casa d'Israele che si sono allontanati da me per i loro idoli".

(Ezechiele 14:6): Perciò di' alla casa d'Israele: "Così parla DIO, il Signore: Tornate, allontanatevi dai vostri idoli, distogliete le vostre facce da tutte le vostre abominazioni.

(Ezechiele 14:7): Poiché, a chiunque della casa d'Israele o degli stranieri che soggiornano in Israele si separa da me, innalza i suoi idoli nel suo cuore e pone davanti a sé l'intoppo che lo fa cadere nella sua iniquità e poi viene al profeta per consultarmi per suo mezzo, risponderò io, il SIGNORE, proprio io.

(Ezechiele 16:36): Così parla DIO, il Signore: Poiché il tuo denaro è stato dilapidato e la tua nudità è stata scoperta nelle tue prostituzioni con i tuoi amanti, a motivo di tutti i tuoi idoli abominevoli e a causa del sangue dei tuoi figli che hai dato loro,

(Ezechiele 18:6): se non mangia sui monti e non alza gli occhi verso gli idoli della casa d'Israele, se non contamina la moglie del suo prossimo, se non si accosta a donna mentre è impura,

(Ezechiele 18:12): opprime l'afflitto e il povero, commette rapine, non restituisce il pegno, alza gli occhi verso gli idoli, fa delle abominazioni,

(Ezechiele 18:15): non mangia sui monti, non alza gli occhi verso gli idoli della casa d'Israele, non contamina la moglie del suo prossimo,

(Ezechiele 20:7): Dissi loro: << Gettate via, ognuno di voi, le abominazioni che attirano i vostri sguardi e non vi contaminate con gli idoli d'Egitto; io sono il SIGNORE, il vostro Dio! >>

(Ezechiele 20:8): Ma essi si ribellarono a me e non vollero darmi ascolto; nessuno di essi gettò via le abominazioni che attiravano il suo sguardo e non abbandonò gli idoli d'Egitto; allora parlai di voler riversare su di loro il mio furore e sfogare su di loro la mia ira in mezzo al paese d'Egitto.

(Ezechiele 20:1):6 perché avevano rigettato i miei precetti, non avevano camminato secondo le mie leggi e avevano profanato i miei sabati, poiché il loro cuore andava dietro ai loro idoli.

(Ezechiele 20:18): ma dissi ai loro figli nel deserto: << Non camminate secondo i precetti dei vostri padri, non osservate le loro prescrizioni, non vi contaminate mediante i loro idoli!

(Ezechiele 20:24): perché non mettevano in pratica i miei precetti, rigettavano le mie leggi, profanavano i miei sabati e i loro occhi andavano dietro agli idoli dei loro padri.

(Ezechiele 20:30): << Perciò, di' alla casa d'Israele: "Così parla DIO, il Signore: Quando vi contaminate seguendo le vie dei vostri padri e vi prostituite ai loro idoli esecrandi,

(Ezechiele 20:31): quando, offrendo i vostri doni e facendo passare per il fuoco i vostri figli, vi contaminate fino a oggi con tutti i vostri idoli, dovrei forse lasciarmi consultare da voi, casa d'Israele? Com'è vero che io vivo, dice DIO, il Signore, io non mi lascerò consultare da voi!

(Ezechiele 20:39): << "A voi dunque, casa d'Israele, così parla DIO, il Signore: Andate, servite ognuno i vostri idoli, poiché non volete ascoltarmi! ma il mio santo nome non lo profanerete più con i vostri doni e con i vostri idoli!

(Ezechiele 21:26): Infatti il re di Babilonia sta sul bivio, all'inizio delle due strade, per tirare presagi: scuote le frecce, consulta gli idoli, esamina il fegato.

(Ezechiele 22:3): e di': "Così parla DIO, il Signore: O città che spandi il sangue in mezzo a te stessa perché il tuo tempo giunga, e che ti fai idoli per contaminarti!

(Ezechiele 22:4): Per il sangue che hai sparso ti sei resa colpevole, e per gli idoli che hai fatto ti sei contaminata; tu hai fatto avvicinare i tuoi giorni e sei giunta al termine dei tuoi anni; perciò io ti espongo all'insulto delle nazioni e allo scherno di tutti i paesi.

(Ezechiele 23:7): Essa si prostituì con loro, che erano tutti il fiore dei figli d'Assiria, e si contaminò con tutti quelli per i quali s'appassionava, con tutti i loro idoli.

(Ezechiele 23:30): Queste cose ti saranno fatte, perché ti sei prostituita correndo dietro alle nazioni, perché ti sei contaminata con i loro idoli.

(Ezechiele 23:37): Infatti hanno commesso adulterio, hanno sangue nelle loro mani; hanno commesso adulterio con i loro idoli, e gli stessi figli che mi avevano partoriti, li hanno fatti passare per il fuoco perché servissero loro di pasto.

(Ezechiele 23:39): Dopo aver immolato i loro figli ai loro idoli, in quello stesso giorno sono venute nel mio santuario per profanarlo; ecco, quello che hanno fatto in mezzo alla mia casa.

(Ezechiele 23:49): La vostra scelleratezza vi sarà fatta ricadere addosso, voi porterete la pena della vostra idolatria, e conoscerete che io sono DIO, il Signore >>.

(Ezechiele 30:13): Così parla DIO, il Signore: Io sterminerò da No gli idoli, ne farò sparire i falsi dèi; non ci sarà più principe che venga dal paese d'Egitto e metterò lo spavento nel paese d'Egitto.

(Ezechiele 33:25): Perciò, di' loro: "Così parla il Signore, DIO: Voi mangiate la carne con il sangue, alzate gli occhi verso i vostri idoli, spargete il sangue, e dovreste possedere il paese?

(Ezechiele 36:18): Perciò io riversai su di loro il mio furore a motivo del sangue che avevano sparso sul paese e perché l'avevano contaminato con i loro idoli;

(Ezechiele 36:25): vi aspergerò d'acqua pura e sarete puri; io vi purificherò di tutte le vostre impurità e di tutti i vostri idoli.

(Ezechiele 37:23): Non si contamineranno più con i loro idoli, con le loro abominazioni né con le loro numerose trasgressioni; io li tirerò fuori da tutti i luoghi dove hanno abitato e dove hanno peccato, li purificherò; essi saranno mio popolo e io sarò loro Dio.

(Ezechiele 44:10): Inoltre, i Leviti che si sono allontanati da me quando Israele si sviava, e si sono sviati da me per seguire i loro idoli, porteranno la pena della loro iniquità;

(Ezechiele 44:1):2 Siccome hanno servito il popolo davanti ai suoi idoli e sono stati per la casa d'Israele un'occasione di caduta nell'iniquità, io alzo la mia mano contro di loro, dice DIO, il Signore, giurando che essi porteranno la pena della loro iniquità.

(Osea 3:4): I figli d'Israele infatti staranno per parecchio tempo senza re, senza capo, senza sacrificio e senza statua, senza efod e senza idoli domestici.

(Osea 4:17): Efraimo si è unito agli idoli; lascialo!

(Osea 8:4): Si sono costituiti dei re, senza il mio ordine; si sono eletti dei prìncipi, a mia insaputa; si sono fatti, con il loro argento e oro, degl'idoli destinati a essere distrutti.

(Osea 10:5): Gli abitanti di Samaria trepideranno per le vitelle di Batave; sì, il popolo sarà in lutto per l'idolo, e i suoi sacerdoti tremeranno per esso, per la sua gloria, perché questa svanirà da lui.

(Osea 10:6): L'idolo stesso sarà portato in Assiria, come un dono al re difensore; la confusione s'impadronirà di Efraimo, e Israele sarà coperto di vergogna per i suoi disegni.

(Osea 13:2): Ora continuano a peccare, si fanno con il loro argento delle immagini fuse, idoli di loro invenzione, che sono tutti opera d'artefici. Di loro si dice: << Scannano uomini, baciano vitelli! >>

(Osea 14:8): Efraimo potrà dire: "Che cosa ho io più da fare con gli idoli?" Io lo esaudirò e veglierò su di lui; io, che sono come un verdeggiante cipresso; da me verrà il tuo frutto >>.

(Giona 2:9): Quelli che onorano gli idoli vani allontanano da sé la grazia;

(Michea 1:7): Tutte le sue immagini scolpite saranno infrante, tutte le sue offerte agli idoli saranno arse con il fuoco, io ridurrò tutti i suoi idoli in desolazione, perché sono offerte raccolte come salario di prostituzione e torneranno a essere salario di prostituzione >>.

(Michea 5:13): Io estirperò in mezzo a te i tuoi idoli di Astate, distruggerò le tue città

(Abacuc 2:18): A che serve l'immagine scolpita, perché l'artefice la scolpisca? A che serve l'immagine fusa che insegna la menzogna, perché l'artefice confidi nel suo lavoro e fabbrichi idoli muti?

(Sofonia 1:4): << Stenderò la mano su Giuda e su tutti gli abitanti di Gerusalemme; eliminerò da questo luogo quanto rimane di Bali, il nome dei preti degli idoli, con i sacerdoti,

(Zaccaria 10:2): Poiché gl'idoli domestici dicono cose vane, gl'indovini vedono menzogne, i sogni mentono e danno un vano conforto; perciò costoro vanno smarriti come pecore, sono afflitti, perché non c'è pastore.

(Zaccaria 13:2): In quel giorno avverrà >>, dice il SIGNORE degli eserciti, << che io sterminerò dal paese i nomi degli idoli e non se ne farà più menzione; anche i profeti e gli spiriti immondi farò sparire dal paese.

(Atti degli Apostoli. 7:41): E in quei giorni fabbricarono un vitello, offrirono sacrifici all'idolo e si rallegrarono per l'opera delle loro mani.

(Atti 15:20): ma che si scriva loro di astenersi dalle cose contaminate nei sacrifici agli idoli, dalla fornicazione, dagli animali soffocati, e dal sangue.

(Atti 15:29): di astenervi dalle carni sacrificate agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati, e dalla fornicazione; da queste cose farete bene a guardarvi. State sani >>.

(Atti 17:16-22-30): Mentre Paolo li aspettava ad Atene, lo spirito gli s'inacerbiva dentro nel vedere la città piena di idoli 22 Allora Paolo, alzatosi in mezzo all'Areopago, disse: Cittadini ateniesi, vedo che in tutto siete molto timorati degli dei. 23 Passando infatti e osservando i monumenti del vostro culto, ho trovato anche un'ara con l'iscrizione: Al Dio ignoto. Quello che voi adorate senza conoscere, io ve lo annunzio.

24 Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è Signore del cielo e della terra, non dimora in templi costruiti dalle mani dell'uomo 25 né dalle mani dell'uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa, essendo Lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa. 26 Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l'ordine dei tempi e i confini del loro spazio, 27 perché cercassero Dio, se mai arrivino a trovarlo andando come a tentoni, benché non sia lontano da ciascuno di noi.

28 In Lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come anche alcuni dei vostri poeti hanno detto: Poiché di Lui stirpe noi siamo. 29 Essendo noi dunque stirpe di Dio, non dobbiamo pensare che la divinità sia simile all'oro, all'argento e alla pietra, che porti l'impronta dell'arte e dell'immaginazione umana. 30 Dopo esser passato sopra ai tempi dell'ignoranza, ora Dio ordina a tutti gli uomini di tutti i luoghi di ravvedersi.)

(Atti 21:25): Quanto ai pagani che hanno creduto, noi abbiamo scritto decretando che si astengano dalle cose sacrificate agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalla fornicazione >>.

(Romani 1:22): Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti 23 e hanno cambiato la gloria dell'incorruttibile Dio con l'immagine e la figura dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. 24 Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, 25 poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.

(Romani 2:22): Tu che dici: << Non commettere adulterio! >> commetti adulterio? Tu che detesti gli idoli, ne spogli i templi?

(1Corinzi 5:10): non del tutto però con i fornicatori di questo mondo, o con gli avari e i ladri, o con gl'idolatri; perché altrimenti dovreste uscire dal mondo;

(1Corinzi 5:1):1 ma quel che vi ho scritto è di non mischiarvi con chi, chiamandosi fratello, sia un fornicatore, un avaro, un idolatra, un oltraggiatore, un ubriacone, un ladro; con quelli non dovete neppure mangiare.

(1Corinzi 6:9): Non sapete che gl'ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v'illudete; né fornicatori, né idolatri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti,

(1Corinzi 8:1): Quanto alle carni sacrificate agli idoli, sappiamo che tutti abbiamo conoscenza. La conoscenza gonfia, ma l'amore edifica.

(1Corinzi 8:4): Quanto dunque al mangiar carni sacrificate agli idoli, sappiamo che l'idolo non è nulla nel mondo, e che non c'è che un Dio solo.

(1Corinzi 8:7): Ma non in tutti è la conoscenza; anzi, alcuni, abituati finora all'idolo, mangiano di quella carne come se fosse una cosa sacrificata a un idolo; e la loro coscienza, essendo debole, ne è contaminata.

(1Corinzi 8:10): Perché se qualcuno vede te, che hai conoscenza, seduto a tavola in un tempio dedicato agli idoli, la sua coscienza, se egli è debole, non sarà tentata di mangiar carni sacrificate agli idoli?

(1Corinzi 10:7): e perché non diventiate idolatri come alcuni di loro, secondo quanto è scritto: << Il popolo si sedette per mangiare e bere, poi si alzò per divertirsi >>.

(1Corinzi 10:14): Perciò, miei cari, fuggite l'idolatria.

(1Corinzi 10:19): Che cosa sto dicendo? Che la carne sacrificata agli idoli sia qualcosa? Che un idolo sia qualcosa?

(1Corinzi 12:2): Voi sapete che quando eravate pagani eravate trascinati dietro agli idoli muti secondo come vi si conduceva.

(2Corinzi 6:16): E che armonia c'è fra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio: << Abiterò e camminerò in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo >>.

(Galati 5:20): idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sette,

(Efesini 5:5): Perché, scappiatelo bene, nessun fornicatore o impuro o avaro (che è un idolatra) ha eredità nel regno di Cristo e di Dio.

(Colossesi 3:5): Fate dunque morire ciò che in voi è terreno: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e cupidigia, che è idolatria.

(1Tessalonicesi 1:9): perché essi stessi raccontano quale sia stata la nostra venuta fra voi, e come vi siete convertiti dagl'idoli a Dio per servire il Dio vivente e vero,

(1Pietro 4:3): Basta con il tempo trascorso a soddisfare la volontà dei pagani vivendo nelle dissolutezze, nelle passioni, nelle ubriachezze, nelle orge, nelle gozzoviglie, e nelle illecite pratiche idolatriche.

(1Giovanni 5:21): Figlioli, guardatevi dagl'idoli.

(Apocalisse 2:14): Ma ho qualcosa contro di te: hai alcuni che professano la dottrina di Barlaam, il quale insegnava a Balzac il modo di far cadere i figli d'Israele, inducendoli a mangiare carni sacrificate agli idoli e a fornicare.

(Apocalisse 2:20): Ma ho questo contro di te: che tu tolleri Zabel, quella donna che si dice profetessa e insegna e induce i miei servi a commettere fornicazione, e a mangiare carni sacrificate agli idoli.

(Apocalisse 9:20): Il resto degli uomini che non furono uccisi da questi flagelli, non si ravvidero dalle opere delle loro mani; non cessarono di adorare i demoni e gli idoli d'oro, d'argento, di rame, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare.

(Apocalisse 21:8): Ma per i codardi, gl'increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori, gli stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda >>.

(Apocalisse 22:15): Fuori i cani, gli stregoni, i fornicatori, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna.

VENGA IL TUO REGNO

La parola venga il tuo regno, invita Dio a vivere e operare in mezzo a noi. Ma questo è possibile solo se prendiamo sul serio e mettiamo in pratica la parola “PADRE” dando solo a Lui l’onore di Esserlo! Dio può vivere in mezzo a noi solo se il nostro cuore e culto è rivolto solo a Lui fedelmente e devotamente.

VEDIAMO GENESI: C. 3.)

8 Poi udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno e l'uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. 9 Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?».

Qui vediamo che Dio era insieme a loro, e quindi erano protetti e felici, fino al momento in cui gli hanno disubbidito, a quel punto è incominciato l’allontanamento da Dio, e nello stesso tempo la fine della loro intensa e spensierata felicità…

Prima loro erano solo felici, non vedevano oltre questa realtà, le conseguenze della disubbidienza si sono manifestati a loro dopo l’accaduto, solo allora si è aperto il velo che gli impediva di vedere oltre, in quel momento si sono aperti i loro occhi, e sono resi conto che erano nudi. V. (10 Rispose: «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto».

“Nudi vuol dire anche essere privi di ogni protezione e sentimento affettivo, essere lasciati al loro destino a sbrigarsela da soli. Ma questa non è stata una scelta fatta da Dio Padre, ma da loro, che hanno scelto liberamente di seguire il consiglio dell’avversario, nonostante erano stati avvertiti anche delle conseguenze che una tale scelta avrebbe causato su di loro.

Anche oggi l’uomo non ha né scuse né scampo! Lui sa molto bene che la ribellione verso il “Creatore conduce alla Morte, ma nonostante ciò continua caparbiamente a non voler ascoltare e cambiare “rotta. Continua a proseguire ascoltando il suo “ego” non la voce dello Spirito, ma quella della carne.

venga il tuo regno: vuol dire che Dio REGNA “Assolutamente sul Suo Creato e su di noi, anche se adesso non sembra il caso! Nonostante ciò, Lui ha tutto sotto controllo! Se lascia quello che vediamo intorno a noi, è per nostra scelta di volontà, siamo noi a causare tutto il male che ci autodistrugge, attraverso la nostra disubbidienza e la mancanza di fede in Lui. E questo per non ascoltare la Sua voce e far la Sua volontà, bensì la nostra, tutto questo male nel mondo sono le conseguenze delle nostre scelte.

Tornando indietro, la definizione “RÈ e SOVRANO… specifica assoluta Autorità e Sovranità, sia sulla Vita che sulla morte! Il re è l’unico che può assolvere o condannare i suoi sudditi, se emana un “decreto, esso deve essere eseguito, non è possibile rievocarlo!

Lui è il responsabile assoluto di coloro che lo hanno scelto, non esiste un altro che lo può contraddire o rimpiazzarlo. Questo i Suoi sudditi lo sanno benissimo, lui non tollerasse nessuna indisciplina verso di lui e il suo trono. Lui è responsabile della vita e la sicurezza del Suo regno e del popolo, questo vuol dire che tutto deve essere sottomesso sotto il suo controllo e disciplina. Non può fare equivoci, ma deve far valere la Legge uguale per tutti, (quello che realmente non corrisponde ad un “re in carne e ossa, perché c’è la corruzione della carne).

Se noi chiediamo a Dio Padre di vivere in mezzo a noi e guidarci, dobbiamo anche dare a Lui la “GESTIONE della nostra vita, della nostra casa e famiglia, e soprattutto della Patria podestà! Se Dio Allestisce il Suo regno in mezzo a noi, vuol dire che è il nostro “assoluto Sovrano, e la Sua Legge deve essere presa sul serio e messa in opera, senza rivolgersi a destra e sinistra; da amministratori o operatori che non fanno parte del Suo regno. Il re è l’unico sovrano, il popolo è chiamato ad ubbidire ai suoi ordini, anche se non sono di proprio gradimento! Se la legge del regno viene messa in atto, il regno e i sudditi prosperano. Se poi i sudditi non mettono in atto gli ordini del re, seguono le conseguenze.

(Nel Padre Nostro si dice: “Venga il Tuo Regno” ma realmente sono pochi consapevole del vero significato di queste parole). La maggioranza non prega, ma “recita, non con il cuore ma solo con la bocca. Se la nostra fede fosse reale e leggessimo più accuratamente la Sua Parola la S. Bibbia, e la mettessimo in atto, Dio potrebbe Regnare in mezzo a noi, e tutto questo male nel Mondo non ci fosse. La malattia più grave dell’umanità é la “ribellione verso il Creatore e la Sua volontà!

Le bugie e le false promesse di carattere religioso che gli rivolgiamo, non vengono dal cuore ma solo dalla bocca. Esse non sono frutto della fede, ma balbettii inutili e senza senso, spesso dicerie ripetuti a memoria, senza la partecipazione dello Spirito e la coscienza. Questo fenomeno è noto dai modi di culto di tanti religiosi!

SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ
La volontà del Padre è di “Credergli “Incondizionatamente, credere che Lui è: IO SONO… in Eterno, e a tutto quello che ha “Adempiuto per noi per mezzo del Suo Figlio GESÙ CRISTO, e che Lui è venuto dal Padre…

GESÙ è il Figlio di DIO- IO SONO… La Bibbia lo chiama "Figlio del Padre"

(2 Giovanni 3): O "generato dal Padre" (Giov. 1,14): O "Il nato da Dio"

(1 Giovanni 5:18): La Bibbia usa il termine Figlio di Dio, perché Gesù non è stato creato dal nulla; Ma è stato Generato dal Padre Stesso… essendo nato da Dio per Opera dello Spirito Santo. Gesù è chiamato il "Figlio “Unigenito"

(Giovanni 3:16): Quindi solo Gesù è il Figlio Unigenito (in greco: "monogenesi”)

(Giovanni 1: 14,18): 14E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di Verità. 15Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di Lui che io dissi: Colui che viene dopo di me
è avanti a me, perché era prima di me». 16Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia. 17Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. 18Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre,
è Lui che lo ha rivelato.

(Giovanni 3: 16.18): 16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di Lui. 18Chi crede in Lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’Unigenito Figlio di Dio.)

Questo rende Gesù unico rispetto al resto della creazione, in quanto “proviene direttamente dal Padre ed è il primo dalla creazione. Questa nascita dal Padre ha avuto luogo all'inizio. L'inizio del primo giorno della creazione

(Proverbi 8: 22): 22 Il Signore mi ha creato all'inizio della sua attività, prima di ogni sua opera, fin d'allora.

(Colossesi 1:15-20): 15 Egli è immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura;16 poiché per mezzo di Lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, e Principati e Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di Lui e in vista di Lui.17 Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in Lui.

18 Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa; il principio, il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, per ottenere il primato su tutte le cose. 19 Perché piacque a Dio di fare abitare in Lui ogni pienezza, 20 e per mezzo di Lui riconciliare a sé tutte le cose, rappacificando con il Suo sangue versato sulla Croce, cioè per mezzo di lui, tutte le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli.

(1 Giovanni 1: 1 - 4): 1In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. 2Egli era, in principio, presso Dio: 3tutto è stato fatto per mezzo di Lui e senza di Lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. 4In Lui era la Vita e la Vita era la Luce degli uomini.)

Quello che fu dal principio, che abbiamo udito, che abbiamo visto con i nostri occhi, che abbiamo attentamente contemplato e che le nostre mani hanno toccato, circa la parola della vita (sì, la vita fu resa manifesta, e abbiamo visto e rendiamo testimonianza e vi riferiamo (circa) la Vita eterna che era col Padre e ci fu resa manifesta.)

(Giovanni.14:5-7): Tommaso gli disse: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo sapere la via?» 6 Gesù gli disse: «Io Sono la Via, la Verità e la Vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 7 Se mi aveste conosciuto avreste conosciuto anche mio Padre; e fin da ora lo conoscete, e l'avete visto».

(Apocalisse 3.v.20): Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me.
21 Chi vince lo farò sedere presso di me sul mio trono, come anch'io ho vinto e mi sono seduto con il Padre mio sul suo trono.

(Giov. 14: 7-11): 7Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». 8Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». 9Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? 10Non credi che Io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che Io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le Sue opere. 11Credete a me: Io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.)

Come cristiani sappiamo che Egli ci rivela il Padre, perché chiunque ha visto il Figlio ha visto anche il Padre.

(Giovanni. 8. 14). Gesù rispose: «Anche se Io rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove vengo e dove vado.

Gesù ha affermato in alcuni passi del Vangelo, di essere Dio.

Nel Nuovo Testamento si dice 42 volte che Gesù è Figlio di Dio.

(In Luca 22. 70) Gesù si dichiara Figlio di Dio: "Allora tutti esclamarono: Tu dunque sei il Figlio di Dio? Ed Egli disse loro: Lo dite voi stessi: Io lo sono".

Essere figlio di qualcuno significa che sia il padre che il figlio sono della stessa natura; se il padre ha la natura animale, il figlio ha la natura animale; se il padre ha la natura umana, il figlio ha la natura umana. Poiché Dio Padre ha la natura Divina, di conseguenza Gesù essendo suo Figlio, ha la natura Divina (con il termine natura si intende sostanza).

Avendo entrambi la stessa natura Divina, possono entrambi fare le stesse cose (così come un figlio di natura umana, può fare le stesse cose di un padre che ha la stessa sua natura): hanno la stessa potenza e possibilità, quindi nessuno dei due è superiore all'altro.

In poche parole il Figlio e il Padre hanno entrambi gli stessi poteri Divini. Come conseguenza se il Padre esiste dall'eternità anche Gesù Figlio esiste dall'eternità, insieme a Lui. Prima della sua incarnazione Gesù è presente come il Verbo incarnato. Nel grembo della Vergine Maria, il Verbo ha acquisito insieme alla natura Divina che già aveva, anche la natura umana. Il nome Gesù in ebraico significa JHWH (jhavhé) Salvo.

Nell'Antico Testamento troviamo il nome di Emmanuele che significa Dio con noi, ed è riferito, nell'interpretazione cristiana, a Gesù. Analizziamo altri passi dei Vangeli.

(Giovanni. 10. 30): Io e il Padre siamo una cosa sola. Gesù e il Padre non sono la stessa persona ma hanno la stessa natura Divina.

(Giovanni 14.v.28): Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me. 29 Ve l'ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate.

(Giovanni 1.1): In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.

(Giovanni 1.14): E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di Unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.)

Il Verbo è Gesù che si è incarnato (si fece carne) nel grembo di Maria, ed è venuto ad abitare in mezzo a noi. In principio era Gesù (Gesù esiste dall'Eternità), Gesù era presso Dio (Gesù è distinto dal Padre, Lui è una persona e il Padre ne è un'altra) e Gesù era Dio (Gesù ha la stessa natura Divina del Padre).

Il testo originale, scritto in greco, si presenta così come descritto; i testimoni di Geova aggiungono l'articolo indeterminativo un dove non dovrebbe esserci, e così leggono: il Verbo (o Parola) era un dio. Facendo questa aggiunta vogliono far passare Gesù come un dio minore.

(Giovanni 5. 18): Proprio per questo i Giudei cercavano di ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.

I Giudei volevano uccidere Gesù per tre motivi:

l. Gesù violava il sabato, durante il quale gli Ebrei non possono fare nessun lavoro; Gesù non solo predicava di sabato, ma operava anche miracoli.

2.. Chiamava Dio suo Padre; affermando così di essere della stessa natura di Dio.

3. Si faceva uguale a Dio (Gesù avendo la natura divina è Dio).

(Giov. 5. 22-24): 22Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, 23perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. 24In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.

Lo stesso onore che si deve dare al Padre, lo si deve dare anche al Figlio; Gesù è Dio come è Dio il Padre, perché avendo la stessa natura del Padre, Egli ha la stessa potenza e gloria.

Merita quindi lo stesso onore del Padre.

(Giov. 8 58): E Gesù: In verità, in verità vi dico: primo che Abramo fosse, Io Sono.

Abramo era vissuto più di 1000 anni prima di Gesù; dicendo in verità, Gesù afferma di “essere prima di Abramo.

Gesù cita un passo dell'Antico Testamento e precisamente:

(Esodo 3. 14): Io Sono Colui che Sono, dirai agli Israeliti: Io Sono mi ha mandato a te.

Io Sono è una forma verbale (presente del verbo essere).

Dio che è “infinito, non può essere racchiuso in un nome; utilizza una forma verbale perché il verbo esprime la natura (o essenza) del soggetto, ma non lo limita. Il nome di Dio che si trova nella Bibbia originale scritta in ebraico (Antico Testamento) è composto da quattro consonanti, JHWH, che gli Ebrei non leggono.

Per far capire a coloro che leggevano, che si trattava del nome di Dio si sono aggiunte due vocali: la “A” di Adonai (che significa Signore) e la “E” di Eliomi (che significa Dio). I cattolici leggono con l'aggiunta di queste vocali: JHAWHE, che non è il nome di Dio, originale, ma una costruzione letteraria per leggere le quattro consonanti (Tetragramma) che compongono il nome di Dio.

Gesù quindi usa l'appellativo che Dio ha usato, per sé stesso; egli vuole far comprendere ai Giudei che è uguale a Dio. Gesù dice ai suoi discepoli che la natura del Padre è anche la sua; i discepoli non riescono subito a riconoscerlo come Dio, perché Gesù si presenta nella natura umana.

Dato che i discepoli non riescono a vedere la natura divina, devono credere che Egli è Dio almeno per il fatto che Gesù opera miracoli (solo Dio può operare miracoli).

(Giov. 20: 24-29): 24Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
26Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso.

Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». 27Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». 28Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». 29Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».)

Tommaso, pentendosi per ciò che aveva detto: (al versetto 25 si mostra scettico nel credere che Gesù risorto sia potuto apparire ai discepoli), riconosce, alla vista del risorto, la divinità di Gesù. Infatti mio Signore e mio Dio non può essere un'espressione di stupore, ma è una richiesta di perdono unita ad un riconoscimento della Divinità di Gesù.

Il termine Signore, in greco Kris, S. Paolo lo usa esclusivamente per Gesù; il termine Dio invece, in greco Theo, lo usa solo per indicare Dio Padre.

(Luca. 23, 39-43): 39Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». 40L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? 41Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». 42E disse: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno». 43Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».)

Uno dei ladroni provoca Gesù chiedendogli di salvarsi e di salvarli se è davvero Dio; l'altro ladrone riconosce in Gesù Dio e gli confessa le proprie colpe dicendogli che è stato punito giustamente (fa una confessione). Subito dopo aver riconosciuto che è Dio, il ladrone lo chiama Gesù, chiedendogli il dono della vita eterna, perché capisce che essendo Dio non può morire.

Un punto delicato si tocca nel versetto 43 quando Gesù dice al ladrone che sarà in Paradiso con Lui; questa frase ha due diverse traduzioni:

1. In verità ti dico oggi, sarai con me in Paradiso.

2. In verità ti dico, oggi sarai con me in Paradiso.

1. Questa è la tesi affermata dai testimoni di Geova che spostando una virgola cambiano il senso della frase. Come scritta al punto l, la frase ha questo senso: Oggi ti dico che in un futuro prossimo sarai in Paradiso con me. I testimoni di Geova non credono che dopo la morte del corpo l'anima va in Paradiso; secondo loro l'anima non esiste, ma solo alla fine del mondo risorgerà il nostro corpo, nel giorno del Giudizio Universale (allora si andrà in Paradiso, prima no!).

2. Questa è la tesi dei cattolici; il senso della frase al punto 2 è questo: In verità ti dico che oggi stesso sarai con me in Paradiso. L’anima va subito in Paradiso e solo nel giorno del Giudizio Universale risorgerà il nostro corpo.

La tesi giusta è quella dei cattolici (numero 2); ciò si può dire consultando la versione originale greca del Nuovo Testamento.

(Filippesi.2. 6): il quale, pur essendo di natura Divino non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio.

Gesù è di natura Divina, e nonostante fosse uguale al Padre nella natura, non ha rifiutato di obbedire al Padre e renderci nota la Sua Divinità.

(Filippesi. 2. 7): “ma spogliò sé stesso assumendo la condizione di servo diventando simile agli uomini.

Gesù ha assunto la natura umana (si è fatto simile agli uomini).

(Filippesi. 2. 8): (Gesù) “apparso in forma umana umiliò sé stesso facendosi obbediente fino alla morte, alla morte di croce.

Gesù si è umiliato facendosi uomo, inoltre ha obbedito al Padre. Obbedire deriva dal latino Ab-Adire (da ascoltare); quindi ha il senso di saper ascoltare. Gesù ha saputo ascoltare il desiderio del Padre, salvare l'umanità, anche fino alla morte sulla Croce.

(Filippesi. 2. 9): Per questo Dio lo ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome.

Se Gesù è uguale a Dio Padre nella natura, perché il Padre lo ha esaltato? Il Padre ha esaltato Gesù costituendolo nella Signoria su Tutto il creato.

(Filippesi 2 .10): Affinché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto la terra. Il Padre ha “esaltato Gesù cosicché, nel nome di Gesù, “tutta la creazione, tutte le creature si inginocchiano (segno di adorazione); si inginocchiano nei cieli (gli angeli e i santi), sulla terra (gli uomini), e come segno di sottomissione sotto la terra (i demoni).

(Filippesi 2. 11): E ogni lingua confessi: Gesù Cristo è Signore a gloria di Dio Padre. Tutti devono affermare che Gesù è Dio.

(Colossesi 2. 9): È in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della Divinità.

Nel Corpo di Cristo c'è la Divinità in “Tutta la sua pienezza (Tutto Dio). Gesù non può essere inferiore al Padre, perché Gesù è Dio completo in tutta la sua sostanza, in tutti i suoi poteri e in tutta la sua gloria.

(Colossesi 1:15-17): 15 Egli è immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura; 16 poiché per mezzo di Lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà. Tutte le cose sono state create per mezzo di Lui e in vista di Lui. 17 Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in Lui.)

Gesù è stato generato: che differenza c'è tra generare e creare?

1. generare significa far parte ad altri una cosa che già si possiede;

2. creare significa trarre fuori dal nulla.

A livello Divino Gesù è stato generato dall'Eterno, vale a dire esiste da sempre con il Padre ed ha in sé ciò che il Padre possedeva e gli ha comunicato. Si può prendere un “esempio umano, il rapporto tra la mente ed il pensiero: non esiste un pensiero se non c'è una mente che lo pensa; nel momento che c'è la mente c'è anche il pensiero, perché non esiste una mente che non pensa, (se non pensasse non sarebbe mente).

Trasportando il discorso a livello divino, si sa che Dio Padre e Gesù Dio esistono da sempre insieme.

Gesù è irradiazione della gloria di Dio, ma ancora molto di più, Egli è l’impronta della sua sostanza. L’impronta non è altro che una riproduzione identica alla sostanza (o natura, come è stato già accennato in passato), è l'essere proprio della persona; quindi che Gesù è la “riproduzione “identica dell'essere proprio di Dio.

(Ebrei. 1. 5): Infatti a quale degli angeli Dio ha mai detto: Tu sei mio figlio; oggi ti ho generato?

Solo Gesù può dirsi Figlio di Dio in quanto è stato generato dall'Eterno; gli angeli sono stati invece creati nel tempo; Gesù è quindi “superiore agli angeli, per il fatto stesso che il Padre gli ha “comunicato la natura Divina (vedi generazione).

Noi uomini, in quanto creati, siamo figli di Dio adottivi; Dio ci ha adottati quali suoi figli “grazie alla “Morte e Resurrezione di Gesù.

(Ebrei.1. v.6): Lo adorino tutti gli angeli di Dio.

Gli angeli devono adorare Gesù in quanto è Dio; lo stesso Padre afferma che Gesù è da adorare, quindi ha la sostanza Divina.

(Ebrei. 1.): 1Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei “profeti, 2ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del “Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo. 3Egli è “irradiazione della sua gloria e “impronta della sua “sostanza, e tutto sostiene con la sua parola potente.

Dopo aver compiuto la purificazione dei peccati, sedette alla destra della maestà nell’alto dei cieli, 4divenuto tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato. 5Infatti, a quale degli angeli Dio ha mai detto: Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato? E ancora: Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio?
6Quando invece introduce il primogenito nel mondo, dice: Lo adorino tutti gli angeli di Dio. 7Mentre degli angeli dice: Egli fa i suoi angeli simili al vento, e i suoi ministri come fiamma di fuoco.

8al Figlio invece dice: Il Tuo Trono, Dio, sta nei secoli dei secoli; e: Lo scettro del tuo regno è scettro di equità; 9hai amato la giustizia e odiato l’iniquità, perciò Dio, il tuo Dio, ti ha consacrato con olio di esultanza, a preferenza dei tuoi compagni. 10E ancora: In principio tu, Signore, hai fondato la terra e i cieli sono opera delle tue mani. 11Essi periranno, ma tu rimani; tutti si logoreranno come un vestito.

12Come un mantello li avvolgerai, come un vestito anch’essi saranno cambiati; ma tu rimani lo stesso e i tuoi anni non avranno fine. 13E a quale degli angeli poi ha mai detto: Siedi alla mia destra,
finché io non abbia messo i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi?  14Non sono forse tutti spiriti incaricati di un ministero, inviati a servire coloro che erediteranno la salvezza?)

Questo è un passo molto chiaro; il Padre dice con chiarezza che Gesù è Dio (lo chiama Dio) e afferma inoltre che esiste da sempre (in eterno).

Cosa significa adorare e venerare, nella nostra fede?

Adorare vuol dire: “riconoscere la supremazia di Dio (quindi si adora “solo Dio.

(Matt. 2. 2): Dov'è il Re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti per adorarlo.

I Magi, che rappresentano il mondo pagano in quanto non erano Giudei e quindi non credevano in Dio Padre, riconoscono in Gesù Dio, e lo adorano.

(Matt. 2. 11): Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo odorarono. Poi offrirono i loro doni oro, incenso e mirra.

Ancora una volta i Magi fanno dei gesti che possono essere fatti solo nei confronti di Dio; infatti si inginocchiano e adorano Gesù.

Successivamente regalano a Gesù tre oggetti ed ognuno di questi ha un significato particolare:

1. Oro, perché riconoscono Gesù come Re;

2. Incenso, perché riconoscono Gesù come Dio (l'incenso si dà solo a Dio e serve per l'adorazione);

3. Mirra, perché riconoscono Gesù come uomo (la mirra è un'erba che si usava per i morti).

COME IN CIELO COSÌ IN TERRA

Qui invitiamo ancora Dio Padre per mezzo della preghiera ad abitare in mezzo a noi. Ma come può avvenire questo? Se prima non ci avviciniamo a Lui e gli facciamo posto nella nostra vita e in mezzo a noi? Ancora in questa espressione vediamo come il mondo si è abituato a recitare codeste espressioni senza rendersi conto del contenuto di esse!

Dio è “Santissimo… e non ha niente in comune con il peccato. “(Ribelli e ribellione, guerre e odio, omicidii e suicidi, ingordigia e invidia, idoli e idolatria, perversi e perversione, perseguitati e perseguitatori, ladri e ladroni e così via. In tutta questa immondezza di peccato non c’è posto per un Dio Santissimo, se prima non avviene la “conversione, se prima l’uomo non si rende conto dello stato in cui si trova e cambia rotta.

Cambia strada, e cerca il Vero Dio attraverso la fede e lo Spirito, non per visioni e idoli, non per credi e culture umane, ma aprendo il proprio cuore in Spirito e verità, a Colui che ha dato la Sua vita come prezzo di Riscatto per tutti, Gesù Cristo il Signore. Avvicinandosi a Lui con fede pura, conoscendo e mettendo in pratica la Sua volontà, così come sta scritto nelle S. Scritture.

DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO.

Lui il Creatore sa molto bene quello che abbiamo bisogno, sa che abbiamo bisogno del nutrimento dell’anima e del corpo, e non solo! Come in una famiglia c’è bisogno di tutto, del lavoro e una casa, e tutti gli accessori che servono al buon funzionamento di essa. Tutto questo dipende anche dalla finanza a disposizione, per poter permettersi il più o il meno. Ma oltre a tutto l’essenziale, per un buon clima famigliare, è di vitale importanza una buona comunicazione fra essa, non ignorando il dono primario che è l’amore, la comprensione e il perdono ecc.

La famiglia ha anche bisogno di nutrimento, ma non solo quello materiale, ma soprattutto quello spirituale. Essa dovrebbe essere un luogo di ritrovo e ristoro, di armonia e incontri affettivi, ma come in tutte le famiglie, c’è il buon tempo e anche le tempeste. Ma Se tutti cooperano per il bene comune, l’armonia e il benessere abbonda, se invece ognuno cerca il proprio interesse, ignorando il sano principio, allora le divisioni e le discordie avranno il sopravvento, il luogo di ristoro si trasforma in luogo di tormento.

Il Padre Eterno vuole il meglio per noi, e non solo per questa vita, ma eternamente. L’uomo non ha bisogno solo di pane materiale per nutrire il corpo, ma anche di pane “spirituale per nutrire l’anima! Il pane materiale nutre il corpo, i beni materiali nutrono l’egoismo umano, che realmente più ne ha e più ne richiede, la “fame dell’egoismo non conosce limiti, è capace a tutto pur di sfamare il suo appetito e di accumulare sempre di più, essa è in grado di distruggere e distruggersi.

Se ci nutriamo “sano è un bene per la salute del nostro corpo, altrimenti è un danno! Il mangiar troppo o poco non è salutare! Se siamo in grado di controllare la fame dell’egoismo ci sarà salutare per il corpo e l’anima. Chi ha poco non è contento, ma chi ha molto ha di più tormento! In conclusione l’uomo comunque gira la moneta non si sente appagato. Tutto quello che con fatica o inganni accumula nel corso della vita, non può garantirgli un tramonto sereno e spensierato. Tutto è vanità e resta qui su questa terra, a cosa serve tutto quello acquistato e accumulato, quando tutto finisce come è iniziato?

Nudi siamo venuti al mondo e nudi ce ne andiamo. Il nostro pane quotidiano necessario, non consiste solo in pane materiale che nutre il corpo, ma anche quello spirituale che nutre l’anima. Nel pane quotidiano è racchiuso tutto il fabbisogno dell’anima e del corpo, il corpo non si nutre di solo pane, ma per una nutrizione sana ci vuole un’alimentazione variata. Per nutrire l’anima è indispensabile anche una nutrizione variata, “essa è composta di esperienze positive e negative, piacevoli e spiacevoli, tristi e confortevoli, gioiose e deludenti e così via.

Tutto serve a formarci e rafforzarci per una crescita sana, tutto avviene per il nostro bene. Padre “dacci oggi il nostro pane quotidiano, “dacci Padre quello che abbiamo bisogno per affrontare i problemi che ci si presentano, per esempio: la salute e la guarigione, il lavoro e la forza di poter lavorare, la sapienza di risolvere questo o l’altro problema che vi presenta, la diplomazia e la pazienza, la correttezza e l’amore, la mia salute e quella die miei cari, la forza di alzarmi ogni giorno, la grazia di tornare sani e salvi a casa, una casa confortabile e accogliente, una moglie o un marito fedele e riconoscente, dei figli sani e consapevoli.

L’uomo non vive di solo pane… ma di tutto quello che fa parte di lui e della sua vita, tutto questo è il suo pane quotidiano, indispensabile per il benessere dell’anima e del corpo. Dio creò per primo l’uomo Adamo, e da un suo costato creò la donna e gli diede il nome Eva, e la condusse ad Adamo dicendo: non è buono che l’uomo sia solo! Il pane quotidiano comprende tutto quello che l’uomo ha bisogno. Il Signore sa cosa l’uomo ha bisogno molto di lui. Noi ci interessiamo solo al cibo del corpo, che infine muore insieme ad esso; ma Dio si preoccupa di nutrire il corpo e l’anima, in modo che possiamo avere la vittoria sulla morte e vivere in eterno.

La correzione di Dio è indispensabile e salutare per il corpo e l’anima, è fa parte del pane quotidiano. Solo attraverso la carestia si impara ad apprezzare l’abbondanza e condividerla, solo tramite la sofferenza si impara ad apprezzare il bene stare, e capire meglio i sofferenti, solo attraverso l’umiliazione si comprende chi viene umiliato, solo attraverso la povertà si può comprendere meglio il povero…Tutto avviene per il nostro bene, per nutrire il corpo e l’anima, per trasformarci in una luce che rischiara il cammino davanti e intorno a noi. Questo è pane di vita e Vita Eterna.

E RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI

Perdonare…  sempre

Nel brano del vangelo di Matteo che riguarda il perdono: la parabola del servo spietato (Matt 18:21-22): 21Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: «Signore, se mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». 22E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.)

(Matt 18:23-35): 23Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. 24Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. 25Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. 26Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. 27Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.

28Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. 29Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. 30Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito. 31Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto.

32Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. 33Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. 34Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. 35Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

Vediamo in questa parabola, che costui che aveva ricevuto grazia dal re, dal momento che si rifiutò di aver grazia verso il suo prossimo, la sua situazione diventò peggio di prima, esso fu dato in mano dei suoi aguzzini fino che non avrebbe pagato l’ultimo spicciolo e senza agevolazioni.

Qui vediamo la misericordia di Dio, Lui condona il debito al primo debitore ma solo dopo la sua supplicazione, al contrario dell’altro debitore non graziato dal primo, Lui ha preso direttamente la difesa dell’offeso, non preso in considerazione dal primo debitore da lui graziato, “condannando così severamente il primo debitore a cui gli aveva rimesso il debito. Lui è un Padre misericordioso ma anche severo, non tollera l’ingiustizia verso i deboli e gli indifesi. Con questa parabola Gesù ci fa capire chiaramente come pensa e opera il Padre, non scambierà di certo il colpevole per innocente e viceversa.

Pietro capisce che il perdono è essenziale nella vita cristiana e preservarne anche il suo valore. Non solo una volta ma Sempre!

Alla domanda degli apostoli rivolta a Gesù quante volte dovremo perdonare, Lui risponde: “Settanta volte sette”.

Come sappiamo, il numero sette è il numero della “pienezza per Israele, e la risposta di Gesù si basa proprio su questo numero che richiama anche :

(Genesi 4:23-24): 23 Lamech disse alle mogli: Ada e Zilla, ascoltate la mia voce;
mogli di Lamech, porgete l'orecchio al mio dire: Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura e un ragazzo per un mio livido.  24 Sette volte sarà vendicato Caino ma Lamech settantasette».

Sappiamo come Dio intervenne con durezza verso il Faraone che non voleva lasciare andare il Suo popolo, commosso dal grido di Israele ridotto in schiavitù in Egitto.

Egli occorre in aiuto dell’oppresso e del debole e lo trae fuori dall’oppressione. Il Dio dell’Antico Testamento, è lo stesso Dio del Nuovo Testamento che Gesù ci ha fatto conoscere. “Non corrispondo al Suo Essere, la teoria di un Dio solo misericordioso, ma è un Dio che sa usare la forza quando serve, non per difendere i propri interessi, ma per difendere gli interessi di colui che è calpestato e ignorato, per difendere i deboli e gli esiliati, occorre in aiuto a coloro che gridano a Lui dal profondo della fossa delle sofferenze, al loro grido non indugia a rispondere ed agire in loro aiuto, al loro grido fa scintillare il lampo da un’estremità all’altra dei cieli.

Fa tremare cieli e terra col tuono della Sua voce… il Suo furore si trasforma in raffiche di vento impetuoso che soffia con gran tumulto e furore… raccoglie pesanti nuvole nere e furenti e li spinge dove vuole, sfrecciano da essi miriade di cristalli di ghiaccio che rimbombano e colpiscono ovunque…lasciandosi dietro il segno della loro fervente furia. Il Padre Eterno non sonnecchia, i Suoi occhi scrutano il visibile e l’invisibile. Nessun suono sfugge al Suo udito, Lui è ovunque presente…

Secondo quello che Gesù ci insegna, il perdono vero è quello che viene dal profondo del cuore! Il desiderio di perdonare nasce da un senso di misericordia verso l’offensore, ma è anche un sollievo di liberazione per chi perdona, questa forza liberatrice si trasforma in nuova energia, e permette di perdonare senza indugiare. Chi ha ricevuto il perdono in Cristo Gesù, accettandolo come suo personale Salvatore, è anche pronto a perdonare, in un cuore dove abita il Signore non c’è posto per odio e discordia.

Ma se Cristo non vive in noi, e noi stessi non abbiamo ricevuto la grazia del perdono, non siamo neanche in grado di perdonare gli altri. Il perdono è un privilegio darlo, ma esso è veritiero solo quando tu lo hai già ricevuto per primo, attraverso la conversione in Cristo Gesù, solo alloro prenderà vigore in te la grazia di perdonare anche gli altri. Il perdono vero genera una nuova grazia in te e verso gli altri.

Il perdono è come la pioggia su un terreno arido, essa darà vita a quello che in apparenza era già morto, ma se ciò non avviene, allora la pioggia non era sufficiente. Se il perdono non parte dal cuore non ha vigore. Ovunque vive Cristo Gesù, vive anche la Sua forza rigeneratrice e guaritrice.

La Sua Potenza si può manifestare in te e per mezzo di te, solo se il Signore siede sul tuo trono “io, altrimenti si è solo velati del Suo nome, è importante appartenere a Cristo Gesù, e non ad una denominazione religiosa. Non è rilevante a quale denominazione cristiana si appartiene, ma è di essenziale importanza sapere di appartenere a Cristo Gesù, e di essere sigillati con il Suo Spirito Santo. La vita con Dio non è un gioco, che oggi perdi e domani ci riprovi!

Essa è una scelta da fare, un cammino che puoi intraprendere o lasciare, è una scelta di vita o di morte! La scelta la fai adesso in questa vita per tutta l’eternità. Abbiamo visto che il Padre è anche Giusto, non solo misericordioso! Quindi non farà passare il colpevole per innocente! Se si sceglie un cammino, si deve essere coscienti della scelta. Dio ci ama ma non si lascia manipolare. Non dobbiamo prendere alla leggera la Sua Misericordia, perché essa ha una data di scadenza, essa scade in quell’istante che l’individuo lascia il corpo materiale.

Da quel momento scade il tempo della misericordia di Dio per lui, e incomincia la condanna Eterna, se non ha accettato il dono della salvezza in Cristo Gesù, mentre era in vita. La “conversione non avviene tramite un battesimo imposto da altri, ma dalla richiesta del proprio cuore. Quindi l’appartenenza ad una denominazione cristiana non salva.

COME ANCHE NOI LI RIMETTIAMO AI NOSTRI DEBITORI

Il desiderio di essere perdonati e la difficoltà di perdonare! Bene o male tutti siamo d’accordo e proviamo sollievo nel ricevere il perdono, ma non siamo disposti a darlo facilmente! La proposta di Dio in questo punto ci può apparire come un ricatto, ma realmente è solo un’offerta, Dio ci offre il perdono, e ci chiede di fare altrettanto verso i nostri debitori, non ci costringe a farlo, ma ci invita a fare quello che fa Lui, di seguire il suo esempio! Dipende se lo seguiamo o torniamo indietro!

Se abbiamo accettato Cristo nella nostra vita, stiamo anche proseguendo con Lui, il perdono non è nient’altro che un invito a continuare a camminare nelle Sue orme, e non accanto ad esse. Torniamo alla parabola del debitore, lui era felice di aver ricevuto il condono dei suoi debiti, ma non era affatto d’accordo di condonarli al suo prossimo, il re era stato misericordioso con lui, ma lui non aveva nessuna misericordia con l’altro; gli andava bene che non doveva pagare più il Suo debito, ma non gli andava bene che l’altro non lo pagasse a lui.

Qui vediamo in campo l’egoismo umano e l’amore per il materialismo! Se costui avrebbe avuto rispetto del re e del suo operare, avrebbe seguito il suo esempio, e avrebbe rimesso anche lui il debito al suo prossimo. Il castigo aggravato gli è stato inflitto per il suo comportamento malvagio, ma anche per aver calpestato l’onore e la misericordia del sovrano. Se non siamo pronti a perdonare, ma assetati di ricevere il perdono, non meritiamo nessuna misericordia, nessun condono dei peccati da parte di Dio.

Nessuno di noi merita il perdono e la vita eterna, perché tutti discendiamo dal peccato Originale, dai nostri antenati ribelli e idolatri. Tutti abbiamo peccato consapevoli o meno, e meritiamo la condanna eterna. Non esiste il piccolo o il grande peccatore. Siamo tutti nella stessa barca in mezzo alle acque impetuose, tocca a noi scegliere se vogliamo continuare guidare la barca con le nostre forze e perire, oppure lasciare il timone nelle mani dell’esperto della tempesta e della barca?

Se siamo con Lui nella barca, “ascoltiamolo!  Lui ci invita a perdonare, a seguire il suo esempio se vogliamo essere perdonati, non solo in segno di riconoscenza verso di Lui, ma “soprattutto per il nostro bene, per la salute del corpo e dell’anima. Il perdono non condonato diventa un macigno, una pesante pietra dentro di noi, che ci lacera l’anima e il corpo.

Tutte le malattie dell’anima prima o poi aggrediscono il corpo, se l’anima gode di buona salute anche il corpo ne gode e non si ammala facilmente. Perdonare, vuol dire non portare rancore, poter guardare negli occhi colui che ti ha fatto il torto, senza provare rabbia o odio, bensì misericordia. Molti scambiano il perdono con il dovere! Il perdono è un dono ricevuto per grazia, il dovere invece è un comando imposto senza libera scelta. Il Dio creatore non impone niente a nessuno, lui offre la libertà di scegliere, assumendosi le conseguenze di tale scelte.

Lui non ci comanda di perdonare i nostri nemici, ma ci offre la possibilità di farlo per il nostro bene, seguendo il Suo esempio, potendo esperimentare la vera liberazione e guarigione dell’anima, poter così godere dei doni del Suo Spirito, “Pace e Amore, serenità e umiltà, vita e verità e molto di più. Questo ci è possibile solo se facciamo posto a Dio in noi, ed eliminiamo i macigni e le pietre che ci portiamo dentro. Il profeta Giona aveva avuto il compito da Dio di andare ad avvertire il popolo di Ninive, perché si pentissero dei loro peccati, e sarebbero tornati a Lui, e gli avrebbe potuto perdonare i loro peccati, ma Giona cambio strada, disubbidì a Dio perché non voleva che costoro ricevessero il perdono di Dio.

Giona riceve il compito da Dio che gli ordina di andare a Ninive. Ninive era la grande città, capitale degli Assiri che avevano distrutto il popolo di Israele, quindi era la città assolutamente nemica, la città che in un certo senso bisognava odiare, perché di solito i nemici in genere si odiano, o si vogliono tenere distanti. Dio dice: “Va nella città nemica e proclama che la loro malvagità è salita fino a me, e quindi se non si convertono la citta sarà distrutta.

Ma invece di fare quello che Dio gli aveva detto, Giona fugge dalla parte opposta. Invece di andare verso Oriente fugge verso Tarsi, prende il mare e poi finisce nel ventre del pesce, dal quale supplica Dio di salvarlo, e che se lo avrebbe salvato sarebbe andato a predicare a Ninive, il pesce lo vomitò sulla riva, e una volta salvato dalle acque, il Signore ritorna a dargli l’incarico: “Va a Ninive e di’ loro, ancora 40 giorni e la città sarà distrutta se non si convertono”.

A questo punto Giona – visto come è andata la prima volta – si guarda bene dal disobbedire ancora, e va a Ninive. E lì succede qualcosa di inaspettato da Giona! Dopo la sua predica tutti si convertono anche il re, perfino gli animali fanno penitenza, tutti i viventi a Ninive cambiano vita. Un evento straordinario, Giona avrebbe dovuto esaltare di gioia e lodare Dio, ma al contrario, provò dispiacere che tutti si erano ravveduti,” (Giona 4).

Perché non erano amici del suo popolo, ma nemici! Quando si parla di perdono, il più o il meno risponde di non aver problema di perdonare, che non hanno nemici veri! Ma alla prima prova del fuoco incominciano a lamentarsi, ingiuriando e criticando l’accaduto, di perdono non c’è ombra, parlarne neanche. A volte ci sono quelle risposte per esempio:( non è facile perdonalo, me la combinata grossa, mi ha fatto molto male e così via) Anche Giona ha fatto lo stesso, non voleva che quel popolo ricevesse il perdono di Dio, e di conseguenza salvati dal castigo annunciato!

Ma perché tanto odio verso il popolo di Ninive? Perché esso aveva contribuito alla distruzione del popolo di Israele, aveva flagellato e violentato e ucciso donne e bambini, passato a fil di spada gli uomini israeliti, distrutto beni e averi del popolo. Giona aveva tutte le ragioni di comportarsi così, era giustificato nella carne, ma non a gli occhi di Dio! Questo non vuol dire che Dio non aveva misericordia e pietà del Suo popolo! Prima la misericordia e il dono del perdono, poi a secondo la scelta fatta, “la grazia o il castigo.

Dio voleva offrire al popolo di Ninive il condono dei peccati e la libertà di scegliere. Se loro lo avrebbero accettato prima che sopraggiungesse il castigo da Lui predetto, sarebbero stati graziati e salvati, altrimenti sarebbe sopraggiunto il castigo. Dio voleva distruggere Ninive e i suoi abitanti proprio per la loro ribellione malvagia, ma prima voleva dare loro la possibilità di scegliere liberamente la vita o la morte. Prima che Lui mette in atto un Suo “decreto, manda i Suoi soldati ad avvertire il popolo, dando così ai popoli la possibilità di scegliere fra la morte o la vita.

Anche oggi sta gridando a squarcia gola per mezzo dei Suoi operatori, dicendo: salvatevi e tornate a Me, ma pochi sono quelli che lo ascoltano, al contrario Ninive ha ascoltato e si è convertita al Signore, il re e gli uomini, persino le bestie e i campi hanno digiunato e pregato. E il Signore gli ha “concesso la grazia del perdono, ed è scampata al castigo distruttivo. Anche oggi viviamo nell’attesa del castigo finale, predetto e profetizzato in tutti i tempi dai servi di Dio, ma nonostante gli avvertimenti dei Suoi operatori, sembra che pochi se ne preoccupano.

Sodoma e Gomorra non ha ascoltato l’avvertimento dei servi di Dio, è non è scampata al castigo. Al contrario di oggi, Ninive si è convertita ed è tornata a Dio ed è stata “graziata. Il mondo di oggi è più paragonabile a Sodoma e Gomorra, invece di ravvedersi e cercare Dio in spirito e Verità, continuano ad andare avanti come meglio li pare e piace. Si fanno in due per andare allo stadio e al teatro, alle feste di idoli e idolatria, a incontri di perversi e perversioni e così via, ma non al Signore.

In conclusione è molto più facile ricevere il perdono che darlo! Il perdono non consiste nel piccolo o grosso peccato, nelle piccole o grandi ferite, ma vale per tutto e tutti, dal piccolo al grande peccato e peccatore, senza differenza di simpatia o preferenza. Esso è un Dono di Dio nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, e non siamo noi ad essere capaci di perdonare, ma la Sua forza d’Amore che vive in noi…

La misericordia di Dio vale per tutti uguale, Lui è misericordioso con tutti anche con i nostri nemici, anche se a noi questo non ci va giù come Giona! Lui si aspetta da noi che camminiamo nelle Sue orme se veramente lo amiamo.

“E NON ABBANDONARCI ALLA TENTAZIONE

Dio non tenda niente e nessuno

Noi in questo passo chiediamo a Lui di darci conoscenza del bene e del male, di discernere quello che è bene per noi o meno. Ma questa risposta la troviamo come tutte le altre nei Suoi comandamenti. Il problema è che sono pochi che si lasciano parlare da Dio, sono pochi che lo consultano direttamente tramite la comunione Spirituale e la Sua parola, e ascoltano la Sua voce nel cuore, o da un messaggio o messaggero mandatogli. In generale l’uomo si affida ad altri uomini, a preti o pastori che siano! Non dico che non bisogna ascoltare codesti uomini, perché se loro sono veramente guidati dallo Spirito di Dio, sono una guida anche per gli altri.

Ma come si fa a discernere gli spiriti se non si conosce lo Spirito di Dio? Questo è l’ostacolo che impedisce di discernere la verità dalle calunnie. Questo ostacolo si può abbattere solo attraverso la conoscenza della Verità! Essa libera dalle incertezze e dalle trappole del nemico. Leggere la Parola di Dio, ascoltare quello che Essa ci insegna, ci salva la vita a noi e gli altri che ascoltano. Dobbiamo renderci conto che solo chiedere non basta, bisogna capire che il dare e il ricevere vanno insieme.

Per ricevere qualcosa, bisogna prima fare o dire qualcosa! Se dal pozzo si tira sempre fuori acqua senza che ne entri, prima o poi si prosciuga. Tutto è collegato al comandamento del dare e ricevere! Se gli alberi da frutta e il giardino non li piantiamo e curiamo, come possiamo aspettarci di raccogliere i frutti a suo tempo? Se non ci tiriamo su le maniche e formiamo una famiglia e la curiamo a suo tempo, non dobbiamo poi guardare i figli degli altri e lamentarci di essere soli!

Se abbandoniamo la famiglia e le responsabilità che lei richiede dando spazio al nostro “EGO,” non dobbiamo meravigliarci delle conseguenze, (bisticci e divorzi, droga ecc.) Il comandamento del dare e ricevere è fondamendale in tutto il Creato e fra le creature. Per ricevere una risposta soddisfacente dalla preghiera del “Padre Nostro,” bisogna farci prima una domanda a noi stessi:<ma io cosa faccio per aspettarmi che tutto questo si adempia?>

Viviamo nella carne, e in noi vive il bene e il male, la carne è debole alla tentazione per mezzo di quello che vede e sente, e quindi è soggetta di cadere nelle sue reti e dargli retta. Lo Spirito invece è attirato dalle cose invisibili. Se l’individuo non ha una stretta “fusione con Dio lo spirito è cieco! Esso è rinchiuso come in un labirinto, cerca affannosamente una via di uscita ma senza risultati. Noi non siamo solo esseri viventi, ma siamo creature fatte a “immagine del “Creatore, l’anima che anima il nostro “essere e ci “rende vitali, non è altro che l’Alito del Dio vivente, e perciò essa non trova “requia in noi finché non ha comunione con il suo “Datore.

Possiamo cercare e girare quanto vogliamo nel labirinto delle “culture religiose, negli idoli fatti e inventati dagli uomini e così via! Essi non soddisfano la richiesta dell’anima, perché non sono della stessa provenienza. Essa troverà pace e ristoro solo quando si unirà al suo Creatore e Datore. Abbiamo visto e descritto la lotta fra la carne e lo spirito, questa lotta non è solo una lotta carnale, ma soprattutto spirituale. Sappiamo che c’è il bene e il male, Dio e l’avversario “satana! Dio Padre fa di tutto per portarci sulla giusta via, quella che aiuta e salva, il male invece fa di tutto per portarci su quella opposta!

La scelta è nostra, Dio ci lascia liberi di scegliere! Se ci lasciamo deviare dall’egoismo e ascoltiamo i sentimenti della carne, vince il male! Se ascoltiamo la voce dello Spirito Santo e restiamo in “Fusione con il Creatore, vince il Suo Spirito. Non per niente Gesù ha detto: “senza di me non potete far niente, perché la vostra lotta non è visibile ma “invisibile! Chi può vincere le forze invisibile se non Colui che è invisibile?

MA LIBERACI DAL MALE

Il male è tutto quello che potrebbe danneggiare l’anima e il corpo. Liberaci vuol dire preservaci, proteggici, avvertici, insegnaci, correggici e così via… Tutto questo Lui lo fa senza che noi glielo chiediamo, ma se glielo chiediamo rafforza la veglia. Realmente non ci rendiamo conto che Lui è sempre al pari passi con noi! Quante volte aspettiamo il treno o l’autobus, e a nostra sorpresa arrivano con ritardo, e insensatamente incominciamo a incolpare il tempo o l’autista a seconda, e “chissà se grazie a quel ritardo non siamo proprio stati preservati dal peggio?

Non c’è foglia che Dio non voglia, niente accade per niente, ma tutto per il nostro bene! Quante cose accadono durante le ventiquattro ore, ne accadono tanti! Ma molte altre potrebbero accadere! Se ci alziamo ben riposati e in buona salute, è per grazia, se alla fine della giornata torniamo sani e salvi a casa, siamo stati graziati e preservati. Se i nostri bambini nascono e crescono sani e salvi, è per grazia di Dio che veglia su di loro e tutti noi.

Se conosciamo e sposiamo un compagno o una compagna fedele, responsabile e amorevole, è per grazia Sua. Se le nostre bestie tornano dal campo sani e salvi, e perché sono stati preservati. Se in mezzo alla tempesta o la catastrofe la nostra casa regge, e il nostro campo e le bestie restano preservati dal peggio, è per grazia, se ne usciamo sani e salvi, ugualmente… È facile contare e rammentare i momenti di grazia! Ma cosa diciamo di quelli della disgrazia? Viviamo ancora nella carne, e non ci è dato di conoscere la “Mente del Signore!

A ognuno di noi gli viene data l’opportunità e la grazia di venire alla vita per mezzo dell’amore e la misericordia di Dio, ognuno di noi ha un percorso tracciato da Lui stesso, chi in un modo chi in un altro. Chi è profeta o pastore, chi è avvocato o politico o ingegnere, chi lavora il campo e fa il contadino e così via… ognuno viene fornito di un dono, una passione sin dalla nascita, altri la scoprono man mano che maturano. Chi viene per lungo tempo e chi per breve! Chi viene per restare e operare, chi solo per visitare. Le vie di Dio sono lontano da quelli dell’uomo, come il cielo è lontano dalla terra!

Chi conosce i segreti dell’Altissimo? Chi può Consigliarlo o Scrutarlo? Lui è l’Alfa e l’Omega, l’Inizio e la fine. L’Infinito… senza inizio e senza fine. Tutto quello che ci circonda compreso le persone a noi care, non sono di nostra proprietà, essi ci sono stati solo affidati per un tempo determinato, poi saranno chiamati da “Colui che li ha mandati, 2chi nel vasto mondo visibile, e 2chi in quello invisibile! Chi all’opera visibile chi a quella invisibile. Il nostro Padre è il Dio dell’Universo.

L’Universo è infinito e inscrutabile. Esso è un mistero come il Suo Creatore, la parola “mistero per noi che ancora viviamo nella carne, è qualcosa di molto grande e complesso, impossibile da scrutare e capire dagli occhi e la mente umana! Ma quando saremo nell’Eternità, il mistero che oggi ci sembra incomprensibile, sarà comprensibile, vedremo e capiremo, e solo allora comprenderemo il Suo Fare e Operare, e perché abbiamo dovuto attraversare e superare tante prove, fiumare e tempeste su questo pianeta, e “perché le persone che ci erano state affidati nell’amore, ci sono stati portati via in un attimo improvviso, senza una risposta!

Lui preserva o lascia, Segue il Suo disegno per il nostro bene. La pace e la gioia fanno bene al corpo e l’anima, e sono per il nostro bene, le sofferenze e le prove sono per il nostro bene, essi colpiscono e feriscono, lasciandoci segni o ferite inguaribili, ma servono alla guarigione della nostra anima, e quindi per il nostro bene. Per nostra natura ci rallegriamo quando vediamo il bel tempo, una giornata serena e solare, ma sappiamo anche che se tutti i giorni fossero uguali, non sarebbe bene per noi e il creato.

Non ci rallegriamo di certo quando vediamo apparire minacciose nuvole scure e tempestose, nonostante sappiamo di aver bisogno della pioggia, dentro di noi abbiamo paura delle conseguenze che essa comporta. Ma spesso il bisogno vince la paura. Se la siccità dura a lungo, tutto intorno si vede la sofferenza inaudita delle piante e degli animali, compreso l’uomo che dipende da tutto ciò! In tal caso la tempesta fa meno paura delle conseguenze della siccità!

Anche se esse si lasciano dietro morte e distruzione, dalle macerie nascerà nuova vita, quello che non fosse possibile se le tempeste verrebbero a mancare! Così anche nella nostra vita, quando va tutto bene diventa monotono, si diventa insensibili ed egoisti! Insensibili verso coloro che non hanno la possibilità di una vita migliore, per esempio: i discriminati e gli abbandonati, i sofferenti e le sofferenze altrui! L’unica cosa che ci unisce è la materia, siamo tutti di carne, e ci troviamo tutti nella stessa barca “Terra.

Prima o poi ognuno di noi assaggerà la sofferenza chi in un modo chi in un altro, questa non è una scelta ma una realtà naturale della materia! Chi vive nel corpo è anche esposto ai rischi che esso comporta. (malattie e incidenti, occupazione e disoccupazione, dolore e persecuzioni e discriminazioni! Tutto questo ha origine dal peccato Originale. La Creazione “creata perfetta è diventata imperfetta, per mezzo della ribellione dell’uomo verso Dio, e le conseguenze sono visibili sia nell’uomo che in tutto il resto del creato.

Dio affidò tutta la “Terra compreso le sue creature all’uomo.

(Genesi.1.28) Attraverso la sua ribellione verso Dio, ne ha subito grave danno anche il pianeta Terra. Il bugiardo “satana non ha preso prigioniero solo l’uomo, ma anche la Terra, questo è visibile nelle creature e nel creato! L’insofferenza incorda fra loro è visibile, anche fra le piante, tante piante non sopportano la presenza di altri vicini. L’avversario ha sedotto l’uomo con tutto quello che gli era stato affidato. L’imperfezione che vediamo e avvertiamo nell’uomo e nella natura, ha origine dal peccato Originale. Come vediamo che dopo che Dio aveva concluso la Sua Opera: vide che tutto era Buono e perfetto.

(Genesi. cap. 1)

24 Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie». E così avvenne: 25 Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. 26 E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».

27 Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. 28 Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra».

Vediamo che le conseguenze del peccato Originale sono gravosi sull’uomo e il resto del creato, Le conseguenze della ribellione di questi lontani genitori sono devastanti sulla creazione!

Ma grazie a Dio Padre che non ci ha abbandonato nella nostra miseria ignorante e ribelle, ma ha Offerto sé stesso per il Riscatto di tutti e tutto, tocca solo all’uomo decidere se vuole accettare questo “dono “unico e “meraviglioso, oppure fa come Adamo ed Eva, pensa di cavarsela meglio da solo? Tornando indietro, vediamo che le tempeste distruggono ma rigenerano anche nuova!

Così anche le sofferenze, esse provocano dolore e ferite, lasciano traccie e cicatrice, ma danno vita a un giardino di comprensione e umiltà, rigenerano il terreno dall’impurità e dai detriti che vi si erano accumulati, dando l’opportunità a piante che prima non potevano procrearsi in esso, di poter dar vita ad un nuovo ecosistema. Il creato è fuso insieme, noi siamo un pezzo del suo collage. Il bene o il male che noi facciamo e provochiamo al creato e le creature, torna a noi in allo stesso modo o sotto un’altra forma.

Se noi non abbiamo cura di quello che il Creatore ci ha affidato, ne raccoglieremo i frutti prima o poi! Se non curiamo con attenzione premurosamente la nostra salute, e quella della nostra famiglia, i nostri figli e il nostro compagno o compagna, torna a noi.  Se non educhiamo e insegniamo loro di camminare il cammino della vita con Dio, insegnandogli le Sue vie, non possiamo aspettarci buoni frutti da loro in futuro, e quindi torna a noi. Tutto quello che facciamo o diciamo prima o poi torna a noi.

C’è un detto che dice: fai bene e dimenticalo, fai male e pensaci! L’uomo raccoglie quello che semina! Se seminiamo buona semente, possiamo aspettarci dei buoni frutti, altrimenti raccoglieremo i frutti della semente che abbiamo seminato. Se seminiamo Amore e umiltà, verità e pace, misericordia e perdono, raccoglieremo anche tali frutti, vuol dire che quello che diamo, riceviamo indietro, quello che diciamo e facciamo a gli altri, ci torna e rimbomba indietro. Se seminiamo “odio e calunnie, intrighi e intriganti, riceveremo indietro la stessa moneta prima o poi.

L’uomo propone e Dio dispone! L’uomo chiede a Dio di liberarlo dalla tentazione e proteggerlo! Dio gli risponde di avvicinarsi a Lui e mettere in pratica la Sua volontà se vuole avere un buon risultato alla sua preghiera. La moneta ha due lati, una del re l’altra del popolo, i due lati non sono separati fra loro, ma incisi nello stesso pezzo di materia! Per usufruire dei doni di Dio, bisogna essere “fusi insieme” restare uniti insieme a Lui, come la moneta, essa non ha valore senza le due facce! E se questo corrisponde! Non c’è d’aver paura, siamo in buone mani.

SALMO C.1

1 Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
2 ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.
3 È come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.
4 Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
5 perciò non si alzeranno i malvagi nel giudizio
né i peccatori nell’assemblea dei giusti,
6 poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.

PACE E BENEDIZIONI DAL SIGNORE

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