LA FEDE DELLA CHIESA DI CRISTO - VERRÀ PROVATA COL FUOCO - BEATO COLUI CHE NON VACILLA…

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE -1

1L’anno terzo del regno di Ioiakìm, re di Giuda, Nabucodònosor, re di Babilonia, marciò su Gerusalemme e la cinse d’assedio. 2Il Signore diede Ioiakìm, re di Giuda, nelle sue mani, insieme con una parte degli arredi del tempio di Dio, ed egli li trasportò nel paese di Sinar, nel tempio del suo dio, e li depositò nel tesoro del tempio del suo dio.

3Il re ordinò ad Asfenàz, capo dei suoi funzionari di corte, di condurgli giovani israeliti di stirpe regale o di famiglia nobile, 4senza difetti, di bell’aspetto, dotati di ogni sapienza, istruiti, intelligenti e tali da poter stare nella reggia, e di insegnare loro la scrittura e la lingua dei Caldei.

5Il re assegnò loro una razione giornaliera delle sue vivande e del vino che egli beveva; dovevano essere educati per tre anni, al termine dei quali sarebbero entrati al servizio del re. 6Fra loro vi erano alcuni Giudei: Daniele, Anania, Misaele e Azaria; 7però il capo dei funzionari di corte diede loro altri nomi, chiamando Daniele Baltassàr, Anania Sadrac, Misaele Mesac e Azaria Abdènego.
8Ma Daniele decise in cuor suo di non contaminarsi con le vivande del re e con il vino dei suoi banchetti e chiese al capo dei funzionari di non obbligarlo a contaminarsi. 9Dio fece sì che Daniele incontrasse la benevolenza e la simpatia del capo dei funzionari.

10Però egli disse a Daniele: «Io temo che il re, mio signore, che ha stabilito quello che dovete mangiare e bere, trovi le vostre facce più magre di quelle degli altri giovani della vostra età e così mi rendereste responsabile davanti al re».

11Ma Daniele disse al custode, al quale il capo dei funzionari aveva affidato Daniele, Anania, Misaele e Azaria: 12«Mettici alla prova per dieci giorni, dandoci da mangiare verdure e da bere acqua, 13poi si confrontino, alla tua presenza, le nostre facce con quelle dei giovani che mangiano le vivande del re; quindi deciderai di fare con i tuoi servi come avrai constatato».

14Egli acconsentì e fece la prova per dieci giorni, 15al termine dei quali si vide che le loro facce erano più belle e più floride di quelle di tutti gli altri giovani che mangiavano le vivande del re. 16Da allora in poi il sovrintendente fece togliere l’assegnazione delle vivande e del vino che bevevano, e diede loro soltanto verdure. 17Dio concesse a questi quattro giovani di conoscere e comprendere ogni scrittura e ogni sapienza, e rese Daniele interprete di visioni e di sogni. 18Terminato il tempo, stabilito dal re, entro il quale i giovani dovevano essergli presentati, il capo dei funzionari li portò a Nabucodònosor.

19Il re parlò con loro, ma fra tutti non si trovò nessuno pari a Daniele, Anania, Misaele e Azaria, i quali rimasero al servizio del re; 20su qualunque argomento in fatto di sapienza e intelligenza il re li interrogasse, li trovava dieci volte superiori a tutti i maghi e indovini che c’erano in tutto il suo regno. 21Così Daniele vi rimase fino al primo anno del re Ciro.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE - Spiegazione. C.1

1/ L’anno terzo, equivale alla metà di un tempo, che sarebbero 7 anni. Il terzo anno Nabucodònosor re di Babilonia marciò in Gerusalemme e l’assediò. La metà del tempo, l’anticristo capo di Babilonia la grande, si manifesta alle Nazioni, e assedia i “Santi, i quali raffigurano la nuova Gerusalemme del Signore.

Questo avviene con il “consenso di Dio, a causa dell’infedeltà del suo popolo. Visto che codesto popolo non ascoltava la Sua voce amorevole e premurosa, e non metteva in opera la sua volontà; propose di fargli parlare da un re crudele e sanguinario, non più con amore, ma con la spada. Il popolo disubbidiente si era invaghito in quello che vedeva, dava gloria all’opera delle sue mani, innalzava uomini invece che il suo Dio.

Tale comportamento provocò il Signore all’Ira, e dato che non avevano dato ascolto alla sua parola, li diede in balio di un re crudele e senza scrupoli; non avevano voluto ascoltare il loro Padre e Re buono, adesso dovevano sottomettersi ad uno controverso che mirava solo ai suoi interessi. Oltre tutto, codesto re fece portare via tutti gli utensili della casa di Dio, ai quali il popolo era legato, perché nonostante la loro disubbidienza, il Tempio del loro Dio era il loro orgoglio davanti alle Nazioni. 

Sembra proprio che erano più legati al Tempio che a Dio stesso, qui viene a galla anche il culto dell’idolatria. Il dolore di essere stati privati del Tempio e degli utensili “Sacri, era più grande delle sofferenze e l’umiliazione che subivano sotto schiavitù. Il Signore volle fargli capire il valore del pregio che avevano a disposizione, quello di essere il Suo popolo e che loro avevano ignorato e disprezzato con la loro assurda cecità, ignorando i Suoi avvertimenti di continuo.

Il Signore li ha lasciati cadere nelle mani di un re crudele, proprio a causa della loro disubbidienza verso di Lui. Oltre alla sofferenza e la persecuzione, codesto popolo ha dovuto bersi un fiele ancora più amaro; quello di divenire schiavo del suo nemico. E per di più, ha dovuto nutrirsi dell’umiliazione e la vergogna di tutti i popoli intorno, che lo ritenevano un popolo prescelto da Dio.

 Oltretutto è stato costretto a un dolore ancora più grande; quello di vedere il Tempio violato, e gli arredi dei quali ne erano gelosamente orgogliosi, esposti e a servizio di “dii stranieri e sconosciuti. Oltre tutte le umiliazioni e sofferenze, questo fu per loro il colpo mortale! Perché nonostante erano stati disubbidienti e idolatri, sapevano che il loro Dio era l’unico Vero Dio, e il Tempio e gli utensili erano “Sacri, consacrati a Lui.  

Oltre al popolo, il re Nebocodònosor desiderava avere a suo servizio i privilegiati fra loro, e anche di stirpe reale e senza difetto, forniti di intelligenza e sapienza. Quello che si ripeterà anche nel regno dell’Anticristo che verrà! I veri savi di questo mondo sono molto rari, e quindi ancora più preziosi dei diamanti.

Costoro sono coloro che servono il loro Dio fedelmente in Spirito e Verità. Nonostante l’Anticristo vuole essere adorato e servito come “dio, non gli passano “inosservati i fedeli servi di Dio, e quindi li costringerà a servirlo. Il profeta Daniele e i suoi amici fedeli all’Iddio Vivente, non ebbero via di uscita, ma furono condotti dal re nella sua reggia.

Non poterono opporre resistenza di essere condotti lì, ma si “opposero in modo diplomatico, e quindi decisero di non contaminarsi con i cibi e le bevande di corte. Restando così fedeli alla loro cultura, ma soprattutto al loro Dio, nutrendosi così di cibi salutari per l’anima e per il corpo. Loro decisero “fermamente di non contaminarsi con i cibi che gli erano stati offerti, ma di restare fedeli.

Vedendo la loro fermezza e fede, il loro Dio li rese di bell’aspetto, e più sani degli altri che si erano nutriti dei viveri reali. E così ebbero grazia davanti ai funzionari del re, di continuare a nutrirsi a loro piacimento. Daniele e i suoi amici furono premiati da Dio per la loro “ferma fede, rendendoli così sempre più sani e belli, ma anche più savi e intelligenti.

Per il loro bell’aspetto, e l’elevata conoscenza e sapienza che nutrivano, furono prescelti dal re. Non si trovavano sapienti pari a loro in tutto il regno, e perciò il re offrì loro seggi di elevata importanza. Quindi la fermezza della loro fede in Dio li coprì di benedizioni.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE -2

1Nel secondo anno del suo regno, Nabucodònosor fece un sogno e il suo animo ne fu tanto agitato da non poter più dormire. 2Allora il re ordinò che fossero chiamati i maghi, gli indovini, gli incantatori e i Caldei a spiegargli i sogni. Questi vennero e si presentarono al re. 3Egli disse loro: «Ho fatto un sogno e il mio animo si è tormentato per trovarne la spiegazione». 4I Caldei risposero al re: «O re, vivi per sempre. 

Racconta il sogno ai tuoi servi e noi te ne daremo la spiegazione». 5Rispose il re ai Caldei: «La mia decisione è ferma: se voi non mi fate conoscere il sogno e la sua spiegazione, sarete fatti a pezzi e le vostre case saranno ridotte a letamai. 6Se invece mi rivelerete il sogno e la sua spiegazione, riceverete da me doni, regali e grandi onori. Rivelatemi dunque il sogno e la sua spiegazione». 7Essi replicarono: «Esponga il re il sogno ai suoi servi e noi ne daremo la spiegazione». 

8Rispose il re: «Comprendo bene che voi volete guadagnare tempo, perché vedete che la mia decisione è ferma. 9Se non mi fate conoscere il sogno, una sola sarà la vostra sorte. Vi siete messi d’accordo per darmi risposte astute e false, in attesa che le circostanze mutino. Perciò ditemi il sogno e io saprò che voi siete in grado di darmene anche la spiegazione». 10I Caldei risposero davanti al re: «Non c’è nessuno al mondo che possa soddisfare la richiesta del re: difatti nessun re, per quanto potente e grande, ha mai domandato una cosa simile a un mago, indovino o Caldeo.

11La richiesta del re è tanto difficile, che nessuno ne può dare al re la risposta, se non gli dèi la cui dimora non è tra gli uomini». 12Allora il re andò su tutte le furie e, acceso di furore, ordinò che tutti i saggi di Babilonia fossero messi a morte. 13Il decreto fu pubblicato e già i saggi venivano uccisi; anche Daniele e i suoi compagni erano ricercati per essere messi a morte.

14Ma Daniele rivolse parole piene di saggezza e di prudenza ad Ariòc, capo delle guardie del re, che stava per uccidere i saggi di Babilonia, 15e disse ad Ariòc, ufficiale del re: «Perché il re ha emanato un decreto così severo?». Ariòc ne spiegò il motivo a Daniele. 16Egli allora entrò dal re e pregò che gli si concedesse tempo: egli avrebbe dato la spiegazione del sogno al re.

17Poi Daniele andò a casa e narrò la cosa ai suoi compagni, Anania, Misaele e Azaria, 18affinché implorassero misericordia dal Dio del cielo riguardo a questo mistero, perché Daniele e i suoi compagni non fossero messi a morte insieme con tutti gli altri saggi di Babilonia.19Allora il mistero fu svelato a Daniele in una visione notturna; perciò Daniele benedisse il Dio del cielo: 20«Sia benedetto il nome di Dio di secolo in secolo, perché a lui appartengono la sapienza e la potenza. 21Egli alterna tempi e stagioni, depone i re e li innalza, concede la sapienza ai saggi, agli intelligenti il sapere. 22Svela cose profonde e occulte e sa quello che è celato nelle tenebre, e presso di lui abita la luce.

23Gloria e lode a te, Dio dei miei padri, che mi hai concesso la sapienza e la forza, mi hai manifestato ciò che ti abbiamo domandato e ci hai fatto conoscere la richiesta del re». 24Allora Daniele si recò da Ariòc, al quale il re aveva affidato l’incarico di uccidere i saggi di Babilonia, si presentò e gli disse: «Non uccidere i saggi di Babilonia, ma conducimi dal re e io gli rivelerò la spiegazione del sogno». 25Ariòc condusse in fretta Daniele alla presenza del re e gli disse: «Ho trovato un uomo fra i Giudei deportati, il quale farà conoscere al re la spiegazione del sogno».

26Il re disse allora a Daniele, chiamato Baltassàr: «Puoi tu davvero farmi conoscere il sogno che ho fatto e la sua spiegazione?». 27Daniele, davanti al re, rispose: «Il mistero di cui il re chiede la spiegazione non può essere spiegato né da saggi né da indovini, né da maghi né da astrologi; 28ma c’è un Dio nel cielo che svela i misteri ed egli ha fatto conoscere al re Nabucodònosor quello che avverrà alla fine dei giorni.

Ecco dunque qual era il tuo sogno e le visioni che sono passate per la tua mente, mentre dormivi nel tuo letto. 29O re, i pensieri che ti sono venuti mentre eri a letto riguardano il futuro; colui che svela i misteri ha voluto farti conoscere ciò che dovrà avvenire. 30Se a me è stato svelato questo mistero, non è perché io possieda una sapienza superiore a tutti i viventi, ma perché ne sia data la spiegazione al re e tu possa conoscere i pensieri del tuo cuore.

31Tu stavi osservando, o re, ed ecco una statua, una statua enorme, di straordinario splendore, si ergeva davanti a te con terribile aspetto. 32Aveva la testa d’oro puro, il petto e le braccia d’argento, il ventre e le cosce di bronzo, 33le gambe di ferro e i piedi in parte di ferro e in parte d’argilla.

34Mentre stavi guardando, una pietra si staccò dal monte, ma senza intervento di mano d’uomo, e andò a battere contro i piedi della statua, che erano di ferro e d’argilla, e li frantumò. 35Allora si frantumarono anche il ferro, l’argilla, il bronzo, l’argento e l’oro e divennero come la pula sulle aie d’estate; il vento li portò via senza lasciare traccia, mentre la pietra, che aveva colpito la statua, divenne una grande montagna che riempì tutta la terra.

36Questo è il sogno: ora ne daremo la spiegazione al re. 37Tu, o re, sei il re dei re; a te il Dio del cielo ha concesso il regno, la potenza, la forza e la gloria. 38Dovunque si trovino figli dell’uomo, animali selvatici e uccelli del cielo, egli li ha dati nelle tue mani; tu li domini tutti: tu sei la testa d’oro. 39Dopo di te sorgerà un altro regno, inferiore al tuo; poi un terzo regno, quello di bronzo, che dominerà su tutta la terra. 

40Ci sarà poi un quarto regno, duro come il ferro: come il ferro spezza e frantuma tutto, così quel regno spezzerà e frantumerà tutto. 41Come hai visto, i piedi e le dita erano in parte d’argilla da vasaio e in parte di ferro: ciò significa che il regno sarà diviso, ma ci sarà in esso la durezza del ferro, poiché hai veduto il ferro unito all’argilla fangosa. 42Se le dita dei piedi erano in parte di ferro e in parte d’argilla, ciò significa che una parte del regno sarà forte e l’altra fragile.

43Il fatto d’aver visto il ferro mescolato all’argilla significa che le due parti si uniranno per via di matrimoni, ma non potranno diventare una cosa sola, come il ferro non si amalgama con l’argilla fangosa. 44Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno che non sarà mai distrutto e non sarà trasmesso ad altro popolo: stritolerà e annienterà tutti gli altri regni, mentre esso durerà per sempre.

45Questo significa quella pietra che tu hai visto staccarsi dal monte, non per intervento di una mano, e che ha stritolato il ferro, il bronzo, l’argilla, l’argento e l’oro. Il Dio grande ha fatto conoscere al re quello che avverrà da questo tempo in poi. Il sogno è vero e degna di fede ne è la spiegazione».

46Allora il re Nabucodònosor si prostrò con la faccia a terra, adorò Daniele e ordinò che gli si offrissero sacrifici e incensi. 47Quindi, rivolto a Daniele, gli disse: «Certo, il vostro Dio è il Dio degli dèi, il Signore dei re e il rivelatore dei misteri, poiché tu hai potuto svelare questo mistero».

48Il re esaltò Daniele e gli fece molti preziosi regali, lo costituì governatore di tutta la provincia di Babilonia e capo di tutti i saggi di Babilonia; 49su richiesta di Daniele, il re fece amministratori della provincia di Babilonia Sadrac, Mesac e Abdènego. Daniele rimase alla corte del re.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE – Spiegazione. C.2

Succede spesso di sognare qualcosa che vorresti ricordarti a tutti i costi, ma che non riesci a ricostruire insieme; a secondo del sogno, si è anche irrequieti e pensierosi. Nessuno conosce i fondamenti dell’Universo, tanto meno i pensieri nascosti dell’intimo umano! Solo il Creatore conosce l’uno e l’altro. Mentre il corpo riposa, lo spirito aleggia nel mondo visibile e invisibile, “esso è in contatto con entrambi i mondi e le potenze in essi. Riceve e trasmette i messaggi, di solito sotto forma di favella surreale, o almeno così la percepiamo con la nostra mente. Il mondo Spirituale comunica con noi attraverso lo “Spirito che vive in noi. Quindi un sogno può essere un messaggio spirituale, spesso incomprensibile dalla mente umana.

Chi può conoscere i messaggi spirituali, se non Colui che è Spirituale? Daniele sapeva che solo il Signore Dio poteva rivelare un tale segreto, perché solo Lui conosce i fondamenti dell’Universo, e le profondità del cuore umano. C’era quindi solo una cosa da fare, rivolgersi al Re dei Re, il Signore dei Signori, il Creatore di ogni cosa, dell’Universo e di tutto quello che esso contiene; e che solo Lui avrebbe potuto risolvere il mistero nascosto.

E così si consiglio con i suoi amici fedeli al Signore, e decisero di Chiedere grazia a Dio in preghiera, che gli manifestasse il sogno, risparmiando così le loro vite e quelle degli altri savi del regno. La risposta dell’Eterno non si fece aspettare, dopo poco tempo, il sogno e il suo mistero fu svelato a Daniele in una visione notturna.

La prima cosa che Daniele e i suoi amici fecero, fu quella di dare gloria a Dio, di innalzare il Suo Glorioso nome, e solo dopo si recarono dal servo del re, il quale era stato incaricato di uccidere tutti i savi del regno, costui li condusse davanti al re. Il re fu sollevato che Daniele fosse in grado di raccontargli il sogno che lui non si ricordava più, e che voleva a tutti i costi che un mortale glielo raccontasse.

Ma Daniele non si tenne per sé nessuna gloria; ma gli disse: o re, quello che lei chiede è impossibile per un mortale, tali segreti sono nascosti a gli uomini; solo Colui che è Spirituale e conosce i segreti più nascosti, può farceli conoscere e capire. Costui è Dio Creatore e Sovrano, e Lui ha voluto far conoscere a te o re tramite questo sogno, quello che avverrà in futuro sulla Terra.

Il Suo Spirito mi ha manifestato il vostro sogno e anche la spiegazione. Vediamo che in ogni cosa Daniele glorifica Dio, e non sé stesso, non cerca la sua gloria per eventuali guadagni o pregi, ma mette sempre al primo posto il Signore. Daniele aggiunge ancora, che l’attuale regno è stato affidato al re per volontà del Dio Altissimo, e non per quella umana. Il Profeta Daniele non si vergogna di dire al re la verità, non teme per la sua reputazione o il rischio che va incontro, ma da gloria a Dio in ogni situazione, senza si e senza ma. 

Il Suo principio era di “innalzare sempre al primo posto il suo Dio, che amava sopra ogni cosa. Questo amore “fedele, lo univa in modo speciale allo Spirito di Dio, privilegiandolo così davanti a gli altri, in bell’aspetto e sapienza ed intelligenza. Dio lo “colmava di benedizioni per la sua fedeltà. Daniele e i suoi amici avevano una comunione “profonda con Dio, per loro fosse stato meglio morire che disubbidirgli. 

Vediamo che per la loro fedeltà, il Signore “Iddio apri gli occhi del re “Nabucodònosor, il che diede “gloria al Dio che ha fatto il cielo e la terra con tutto quello che in essa consiste. Il re “riconobbe la “Sovranità di questo Dio Unico e Verace, su tutto e tutti. E dalla gioia premio Daniele e i suoi amici ancora di più, in modo che essi ricevettero un rango ancora più privilegiato nel suo regno, e anche un maggior rispetto fra tutti.

La loro fedeltà verso il loro Dio, suscitò fede e ammirazione da parte del re, che riconobbe la “Sovranità di questo Unico Vero Dio, e questo grazie a Daniele e i suoi amici che erano saldi e decisi nella fede, che non vacillavano a nessun prezzo, anche a costo della loro reputazione e vita.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C. 3

1Il re Nabucodònosor aveva fatto costruire una statua d’oro, alta sessanta cubiti e larga sei, e l’aveva fatta erigere nella pianura di Dura, nella provincia di Babilonia. 2Quindi il re Nabucodònosor aveva convocato i sàtrapi, i governatori, i prefetti, i consiglieri, i tesorieri, i giudici, i questori e tutte le alte autorità delle province, perché presenziassero all’inaugurazione della statua che il re Nabucodònosor aveva fatto erigere.

3I sàtrapi, i governatori, i prefetti, i consiglieri, i tesorieri, i giudici, i questori e tutte le alte autorità delle province vennero all’inaugurazione della statua che aveva fatto erigere il re Nabucodònosor. Essi si disposero davanti alla statua fatta erigere da Nabucodònosor.

4Un banditore gridò ad alta voce: «Popoli, nazioni e lingue, a voi è rivolto questo proclama: 5Quando voi udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell’arpa, del salterio, della zampogna e di ogni specie di strumenti musicali, vi prostrerete e adorerete la statua d’oro che il re Nabucodònosor ha fatto erigere.6Chiunque non si prostrerà e non adorerà, in quel medesimo istante sarà gettato in mezzo a una fornace di fuoco ardente». 

7Perciò tutti i popoli, nazioni e lingue, non appena ebbero udito il suono del corno, del flauto, della cetra, dell’arpa, del salterio e di ogni specie di strumenti musicali, si prostrarono e adorarono la statua d’oro che il re Nabucodònosor aveva fatto erigere.8Però in quel momento alcuni Caldei si fecero avanti per accusare i Giudei 9e andarono a dire al re Nabucodònosor: «O re, vivi per sempre! 10Tu hai decretato, o re, che chiunque avrà udito il suono del corno, del flauto, della cetra, dell’arpa, del salterio, della zampogna e di ogni specie di strumenti musicali, deve prostrarsi e adorare la statua d’oro: 11chiunque non si prostrerà e non l’adorerà, sia gettato in mezzo a una fornace di fuoco ardente.

12Ora, ci sono alcuni Giudei, che hai fatto amministratori della provincia di Babilonia, cioè Sadrac, Mesac e Abdènego, che non ti obbediscono, o re: non servono i tuoi dèi e non adorano la statua d’oro che tu hai fatto erigere».
13Allora Nabucodònosor, sdegnato e adirato, comandò che gli si conducessero Sadrac, Mesac e Abdènego, e questi comparvero alla presenza del re.

14Nabucodònosor disse loro: «È vero, Sadrac, Mesac e Abdènego, che voi non servite i miei dèi e non adorate la statua d’oro che io ho fatto erigere? 15Ora se voi, quando udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell’arpa, del salterio, della zampogna e di ogni specie di strumenti musicali, sarete pronti a prostrarvi e adorare la statua che io ho fatto, bene; altrimenti, in quel medesimo istante, sarete gettati in mezzo a una fornace di fuoco ardente.

Quale dio vi potrà liberare dalla mia mano?». 16Ma Sadrac, Mesac e Abdènego risposero al re Nabucodònosor: «Noi non abbiamo bisogno di darti alcuna risposta in proposito; 17sappi però che il nostro Dio, che serviamo, può liberarci dalla fornace di fuoco ardente e dalla tua mano, o re. 18Ma anche se non ci liberasse, sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dèi e non adoreremo la statua d’oro che tu hai eretto».

19Allora Nabucodònosor fu pieno d’ira e il suo aspetto si alterò nei confronti di Sadrac, Mesac e Abdènego, e ordinò che si aumentasse il fuoco della fornace sette volte più del solito. 20Poi, ad alcuni uomini fra i più forti del suo esercito, comandò di legare Sadrac, Mesac e Abdènego e gettarli nella fornace di fuoco ardente. 21Furono infatti legati, vestiti come erano, con i mantelli, i calzari, i copricapi e tutti i loro abiti, e gettati in mezzo alla fornace di fuoco ardente.

22Poiché l’ordine del re urgeva e la fornace era ben accesa, la fiamma del fuoco uccise coloro che vi avevano gettato Sadrac, Mesac e Abdènego. 23E questi tre, Sadrac, Mesac e Abdènego, caddero legati nella fornace di fuoco ardente. 24Essi passeggiavano in mezzo alle fiamme, lodavano Dio e benedicevano il Signore. 25Azaria si alzò e fece questa preghiera in mezzo al fuoco e aprendo la bocca disse: 26«Benedetto sei tu, Signore, Dio dei nostri padri; degno di lode e glorioso è il tuo nome per sempre. 27Tu sei giusto in tutto ciò che ci hai fatto;
tutte le tue opere sono vere, rette le tue vie e giusti tutti i tuoi giudizi. 28Giusto è stato il tuo giudizio per quanto hai fatto ricadere su di noi e sulla città santa dei nostri padri, Gerusalemme. Con verità e giustizia tu ci hai inflitto tutto questo a causa dei nostri peccati, 29poiché noi abbiamo peccato, abbiamo agito da iniqui, allontanandoci da te, abbiamo mancato in ogni modo.

Non abbiamo obbedito ai tuoi comandamenti, 30non li abbiamo osservati, non abbiamo fatto quanto ci avevi ordinato per il nostro bene. 31Ora, quanto hai fatto ricadere su di noi, tutto ciò che ci hai fatto, l’hai fatto con retto giudizio: 32ci hai dato in potere dei nostri nemici, ingiusti, i peggiori fra gli empi, e di un re iniquo, il più malvagio su tutta la terra.

33Ora non osiamo aprire la bocca: disonore e disprezzo sono toccati a quelli che ti servono, a quelli che ti adorano. 34Non ci abbandonare fino in fondo, per amore del tuo nome, non infrangere la tua alleanza; 35non ritirare da noi la tua misericordia, per amore di Abramo, tuo amico, di Isacco, tuo servo, di Israele, tuo santo, 36ai quali hai parlato, promettendo di moltiplicare la loro stirpe come le stelle del cielo, come la sabbia sulla spiaggia del mare.

37Ora invece, Signore, noi siamo diventati più piccoli di qualunque altra nazione, oggi siamo umiliati per tutta la terra a causa dei nostri peccati. 38Ora non abbiamo più né principe né profeta né capo né olocausto né sacrificio né oblazione né incenso né luogo per presentarti le primizie e trovare misericordia.

39Potessimo essere accolti con il cuore contrito e con lo spirito umiliato, come olocausti di montoni e di tori, come migliaia di grassi agnelli. 40Tale sia oggi il nostro sacrificio davanti a te e ti sia gradito, perché non c’è delusione per coloro che confidano in te. 41Ora ti seguiamo con tutto il cuore, ti temiamo e cerchiamo il tuo volto, non coprirci di vergogna. 42Fa’ con noi secondo la tua clemenza, secondo la tua grande misericordia.

43Salvaci con i tuoi prodigi, dà gloria al tuo nome, Signore. 44Siano invece confusi quanti mostrano il male ai tuoi servi, siano coperti di vergogna, privati della loro potenza e del loro dominio, e sia infranta la loro forza! 45Sappiano che tu sei il Signore, il Dio unico e glorioso su tutta la terra».46I servi del re, che li avevano gettati dentro, non cessarono di aumentare il fuoco nella fornace, con bitume, stoppa, pece e sarmenti. 

47La fiamma si alzava quarantanove cubiti sopra la fornace 48e uscendo bruciò quei Caldei che si trovavano vicino alla fornace. 49Ma l’angelo del Signore, che era sceso con Azaria e con i suoi compagni nella fornace, allontanò da loro la fiamma del fuoco della fornace 50e rese l’interno della fornace come se vi soffiasse dentro un vento pieno di rugiada. 

Così il fuoco non li toccò affatto, non fece loro alcun male, non diede loro alcuna molestia. 51Allora quei tre giovani, a una sola voce, si misero a lodare, a glorificare, a benedire Dio nella fornace dicendo: 52«Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri, degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedetto il tuo nome glorioso e santo, degno di lode e di gloria nei secoli.
53Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso, degno di lode e di gloria nei secoli.
54Benedetto sei tu sul trono del tuo regno, degno di lode e di gloria nei secoli.
55Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi e siedi sui cherubini,
degno di lode e di gloria nei secoli.
56Benedetto sei tu nel firmamento del cielo, degno di lode e di gloria nei secoli.
57Benedite, opere tutte del Signore, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
58Benedite, angeli del Signore, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
59Benedite, cieli, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
60Benedite, acque tutte, che siete sopra i cieli, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
61Benedite, potenze tutte del Signore, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
62Benedite, sole e luna, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
63Benedite, stelle del cielo, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
64Benedite, piogge e rugiade, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
65Benedite, o venti tutti, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
66Benedite, fuoco e calore, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
67Benedite, freddo e caldo, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
68Benedite, rugiada e brina, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
69Benedite, gelo e freddo, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
70Benedite, ghiacci e nevi, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
71Benedite, notti e giorni, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
72Benedite, luce e tenebre, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
73Benedite, folgori e nubi, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
74Benedica la terra il Signore, lo lodi e lo esalti nei secoli.
75Benedite, monti e colline, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
76Benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
77Benedite, sorgenti, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
78Benedite, mari e fiumi, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
79Benedite, mostri marini e quanto si muove nell’acqua, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
80Benedite, uccelli tutti dell’aria, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
81Benedite, animali tutti, selvaggi e domestici, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
82Benedite, figli dell’uomo, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
83Benedite, figli d’Israele, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
84Benedite, sacerdoti del Signore, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
85Benedite, servi del Signore, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
86Benedite, spiriti e anime dei giusti, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.
87Benedite, santi e umili di cuore, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.


88Benedite, Anania, Azaria e Misaele, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli, perché ci ha liberati dagl’inferi, e salvati dalla mano della morte, ci ha liberati dalla fiamma ardente, ci ha liberati dal fuoco. 89Lodate il Signore, perché egli è buono, perché il suo amore è per sempre. 90Benedite, voi tutti che temete il Signore, il Dio degli dèi, lodatelo e celebratelo, perché il suo amore è per sempre». 

91Allora il re Nabucodònosor rimase stupito e alzatosi in fretta si rivolse ai suoi ministri: «Non abbiamo noi gettato tre uomini legati in mezzo al fuoco?». «Certo, o re», risposero. 92Egli soggiunse: «Ecco, io vedo quattro uomini sciolti, i quali camminano in mezzo al fuoco, senza subirne alcun danno; anzi il quarto è simile nell’aspetto a un figlio di dèi». 93Allora Nabucodònosor si accostò alla bocca della fornace di fuoco ardente e prese a dire: «Sadrac, Mesac, Abdènego, servi del Dio altissimo, uscite, venite fuori».

Allora Sadrac, Mesac e Abdènego uscirono dal fuoco. 94Quindi i sàtrapi, i governatori, i prefetti e i ministri del re si radunarono e, guardando quegli uomini, videro che sopra i loro corpi il fuoco non aveva avuto nessun potere, che neppure un capello del loro capo era stato bruciato e i loro mantelli non erano stati toccati e neppure l’odore del fuoco era penetrato in essi.

95Nabucodònosor prese a dire: «Benedetto il Dio di Sadrac, Mesac e Abdènego, il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i servi che hanno confidato in lui; hanno trasgredito il comando del re e hanno esposto i loro corpi per non servire e per non adorare alcun altro dio all’infuori del loro Dio.

96Perciò io decreto che chiunque, a qualsiasi popolo, nazione o lingua appartenga, proferirà offesa contro il Dio di Sadrac, Mesac e Abdènego, sia fatto a pezzi e la sua casa sia ridotta a letamaio, poiché non c’è nessun altro dio che possa liberare allo stesso modo».

97Da allora il re diede autorità a Sadrac, Mesac e Abdènego nella provincia di Babilonia. 98Il re Nabucodònosor a tutti i popoli, nazioni e lingue, che abitano in tutta la terra: «Abbondi la vostra pace! 99Mi è parso opportuno rendervi noti i prodigi e le meraviglie che il Dio altissimo ha fatto per me. 100Quanto sono grandi i suoi prodigi e quanto potenti le sue meraviglie! Il suo regno è un regno eterno e il suo dominio di generazione in generazione».

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE -3 Spiegazione 

In questo capitolo leggiamo come il re Nabucodònosor, nonostante abbia sperimentato la vera fede di Daniele e compagni, e aver costatato con i suoi occhi la “Potenza del “Vero Dio; continuava a privilegiare i suoi idoli, e costringeva tutto il popolo ad adorarli.

Nessuno poteva sottrarsi ai suoi ordini, altrimenti veniva giustiziato immediatamente. La sua corte e il popolo avevano gran timore di lui, e quindi anche contro il loro parere, nessuno osava contraddirlo. Il re fece costruire una grande statua perché fosse adorata da tutti.

Poi venne il gran giorno di inaugurarla, e il re disse a tutto il popolo, che al suon della tromba tutti dovevano inginocchiarsi davanti ad essa, in caso contrario, i ribelli sarebbero stati gettati nella fornace ardente. Fra il popolo, al servizio del re, vi erano Anania, Misaele e Azaria, ai quali il re aveva dato altri nomi come vediamo; (Daniele era Baltassàr, Anania era Sadrac, Misaele era Mesac, e Azaria era Abdènego).

Essi adoravano solo il loro Dio, e quindi non ubbidirono al decreto del re, e non si inginocchiarono davanti alla statua. Il popolo visto ciò lo dichiarò al re, che fattili chiamare, li chiese perché non avrebbero ubbidito ai suoi ordini. Alloro gli offerse un’altra volta l’occasione di inginocchiarsi davanti ad essa, al suono della tromba, e gli disse: se adesso non vi inginocchiate e adorate la statua che io ho eretto, nessuno potrà liberarvi dalla mia ira, quindi dal fuoco ardente della fornace. 

Ma Anania, Misaele e Azaria, dissero: noi non ci inginocchieremo davanti alla tua statua, il nostro Dio è Potente da liberarci dalla tua ira e dalle fiamme ardente; “ma sappi che anche se non lo fa, noi non ci inginocchieremo davanti alla statua che tu hai eretto. Il re a tale risposta, fremeva di “ira, e fece scaldare la fornace sette volte di più. Dopo di ciò li fece legare e buttare in mezzo ad essa, il calore estremo che essa emanava uccise coloro che vi li gettarono dentro. Azaria in mezzo alle fiamme incominciò a Lodare e benedire Dio, dicendo: Signore Tu se Giusto, tutto questo male che ci è venuto a dosso per la nostra ribellione e quella dei nostri padri. Loro non si lamentavano o maledicevano ecc. Ma riconoscevano di essere colpevoli davanti a Dio, e che tale castigo era il minimo che meritavano. 

E insieme Benedivano Dio per la sua misericordia, per loro e per il popolo disubbidiente. È vista la presenza di Dio in mezzo a loro, lodavano tutti insieme l’Eterno Re e Creatore, ad alta voce. Invece di bruciare, glorificavano Dio in mezzo alle fiamme, l’amore per Lui era più forte della paura e della morte.

Il re faceva alimentare di continuo la fornace, con pece ecc. per assicurarsi che essi bruciassero. La fornace era talmente infuocata che inceneriva tutto in poco tempo, e così tutti compreso il re, guardavano come codesti uomini fossero stati inceneriti in pochi attimi. Ma per loro sorpresa, questi uomini non ardevano, ma camminavano in mezzo alle fiamme, e da tre erano diventati quattro, il quarto uomo aveva una luminosa sembianza Spirituale.

Insieme giravano nelle fiamme, ma non bruciavano. Il re con altri del popolo, guardavano sopraffatti come essi in mezzo alle fiamme non bruciavano, ma lodavano Dio ad alta voce; molti del popolo invece che si avvicinavano alla fornace per guardare meglio cosa avveniva dentro, venivano uccisi dalle fiamme che sventolavano fuori dalla fornace.

La Potenza del Dio Vivente in mezzo a loro, aveva trasformato le fiamme intorno a loro in un clima confortevole e protettivo, in modo che nessun capello della loro testa fu arso, e neanche i vestiti, e tanto meno emanavano odore di bruciato. Alla vista di tutto ciò il re li chiamo: servi del Dio Vivente venite fuori, ed essi uscirono dalla fornace ardente.

Il re rimase stupito alla vista di tutto ciò, e li esaltò, di essere rimasti fedeli al loro Dio; e che proprio per la loro ferma fede, aveva mandato il suo angelo a proteggerli e liberarli dalle fiamme. Loro avevano esposto la loro vita, il loro corpo alle fiamme, purché disobbedire a Dio che amavano sopra ogni cosa, anche al di sopra della loro vita stessa.

Per la loro ferma fede, molti esperimentarono la Potenza di Dio, anche il re, il quale “Benedisse il Dio di “Anania, Misaele e Azaria,” e fece un decreto, che ogni popolo e Nazione adorasse codesto Dio, perché Lui è il Vero Dio Vivente al di sopra di ogni altro “dio. La fede di Daniele e Anania, Misaele e Azaria, era verace, fondata sulla Roccia il Signore. loro preferivano morire che rinnegarlo, bruciare invece di essergli infedeli. Lo hanno dimostrato fermamente, non hanno vacillato; e per tutto ciò sono stati premiati e addobbati di bene e benessere. Hanno messo la loro fede a prova del fuoco, non hanno badato alla loro vita, ma l’hanno offerta al Signore, e Lui li ha preservati dalle fiamme ardenti. 

Erano certi e sicuri di essere in buone mani, e che il Signore sarebbe stato Potente da Salvarli; ma se non l’ho avrebbe fatto, loro erano certi che il manco stava dalla loro parte, e che tutto ciò era il prezzo del loro peccato e del popolo disubbidiente, e non colpa di Dio.

E perciò erano decisi a fidarsi di Lui fino alla morte, indipendentemente dall’operare del Signore. Questa loro “fede, ha smosso la mano di Dio a preservarli dal fuoco ardente, e dalla mano del re. Scuotendo così anche i fondamenti del cuore del re Nebocodònosor, che realmente era un re crudele e sanguinario.

Questo ci insegna ad essere fedeli, non solo a parole, ma con i fatti. Esserlo in ogni circostanza, soprattutto davanti alle prove infuocate della persecuzione e la sofferenza, fino alla morte. Meglio morire per Gesù Cristo, che tradirlo e vivere servendo l’avversario. Se viviamo, viviamo per Cristo, se moriamo, moriamo in Cristo, e ci risvegliamo in gloria vicino a Lui.

In ogni modo la scelta migliore e seguire Cristo Gesù, dentro e fuori le fiamme, fra rocce e montagne, boschi e boscaglie, spine e rovi, fiumi e fiumare. Meglio vivere un giorno con e per il Signore, che cento per il suo avversario; che è il vomito dei vomiti. Quindi oggi più che mai la chiesa ha bisogno di una forte scossa di risveglio, altrimenti si risveglia schiava dell’avversario; perché a causa del suo dormiveglia, scambia la strada giusta per quella opposta, e viceversa.

Temo, che la gran parte di essa si è deviata dal Signore, e ha imboccato l’esca di “satana, grazie alla sua infedeltà. La Vera chiesa di Cristo è quella “fedele, che non si adatta ai tempi e le culture, non si fida di uomini ma solo di Dio; e adora solo Lui in Spirito e Verità fino alla morte. Essa è pronta a morire per il Suo Sposo Gesù Cristo, pur di non rinnegarlo per salvarsi la pelle.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE. C.4.V.4:6.

4Allora vennero i maghi, gli indovini, i Caldei e gli astrologi, ai quali esposi il sogno, ma non me ne potevano dare la spiegazione. 5Infine mi si presentò Daniele, chiamato Baltassàr dal nome del mio dio, un uomo in cui è lo spirito degli dèi santi, e gli raccontai il sogno 6dicendo: «Baltassàr, principe dei maghi, poiché io so che lo spirito degli dèi santi è in te e che nessun mistero ti è difficile, ecco le visioni che ho avuto in sogno: tu dammene la spiegazione.>>

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE. Spiegazione. C.4.V.4:6.

Il Re riconobbe che in Daniele viveva un altro Spirito, che non era in nessun’altro! E questo Grazie alle fede che Daniele nutriva per il Suo Dio, e della fedeltà che gli offriva in prima linea. Daniele e i suoi amici erano servi dell’Iddio “Altissimo, e solo a Lui servivano e davano la Gloria, solo davanti a Lui si inchinavano. Non si sarebbero mai prostrati davanti a un “dio straniero e adorato. Loro servivano e adoravano “fedelmente il Vero Dio-(YHWH), mai e poi mai, gli sarebbe venuto in mente di vacillare! 

Gli erano fedeli per la vita e la morte! La paura non aveva potere su di loro, perché erano figli della Luce. Quando si è infuocati d’amore, si ama e basta; e niente e nessuno può spegnere tale fiamma. Essa illumina e riscalda i cuori, perché è alimentata dalla “Sorgente Divina! 

E se la fede è Verace, codesta fiamma diventa un incendio che divora ogni avversità! La chiave del bene e benestare è la “fede Vera, essa è l’arma che combatte contro l’avversità in ogni tempo. O popoli tutti, “rivestitevi dell’armatura della salvezza, restati fermi e fedeli al Vero Dio in Cristo Gesù, in ogni tempo e avversità; non vacillate come una barca sulle onde; non piegate le vostre ginocchia davanti al “bal del mondo, siate fedeli fino alla morte. E riceverete la corona della Vita, a Vita Eterna.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.4-V-14:15.

14Così è deciso per sentenza dei vigilanti e secondo la parola dei santi. Così i viventi sappiano che l’Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo può dare a chi vuole e insediarvi anche il più piccolo degli uomini”. 15Questo è il sogno, che io, re Nabucodònosor, ho fatto. Ora tu, Baltassàr, dammene la spiegazione. Tu puoi darmela, perché, mentre fra tutti i saggi del mio regno nessuno me ne spiega il significato, in te è lo spirito degli dèi santi».

SPIEGAZIONE. Riassunto.C.4. V.14:15.

Infine il re Nebucodònosor riconobbe la “Sovranità dell’Unico vero Dio, tramite la profonda fede dei suoi fedeli servi. Il re fu sorpreso dalla fede che Daniele e i suoi amici nutrivano per il loro Dio. E questo lo adempi di ammirazione verso di loro, in tal modo di soprannominarli consiglieri elevati del regno. 

Realmente, secondo tali leggi reali, la loro decisa fedeltà verso Dio, era chiaramente una ribellione verso il re, e quindi una condanna certa. Ma erano consapevoli, che “rinnegare Dio solo per risparmiarsi la pelle, per loro era peggio che morire. Sapevano che il loro Dio era insieme a loro, nella vita e nella morte, e se voleva, poteva liberarli in ogni tempo dalle mani dei loro avversari. 

La loro fede era fondata sulla “Roccia e non vacillava! E il Signore visto la loro fedeltà, stesi la sua mano su di loro, e mandò il Suo “angelo a liberarli dalle fiamme ardenti, e dall’ira dei mortali. E in più li addobbò di beni e “Benedizioni. Il Vero Padre Creatore, premia tutti coloro che si avvicinano a Lui con cuore sincero e fede. Ma chi vacilla non vedrà né beni e né Benedizioni, e la vita svanisce davanti ad esso come la nebbia del mattino.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.4. V.20:24.

20Che il re abbia visto un vigilante, un santo che discendeva dal cielo e diceva: “Tagliate l’albero, spezzatelo, però lasciate nella terra il ceppo con le sue radici, legato con catene di ferro e di bronzo sull’erba fresca del campo; sia bagnato dalla rugiada del cielo e abbia sorte comune con le bestie del campo, finché sette tempi siano passati su di lui”, 21questa, o re, ne è la spiegazione e questo è il decreto dell’Altissimo, che deve essere eseguito sopra il re, mio signore:

22Tu sarai cacciato dal consorzio umano e la tua dimora sarà con le bestie del campo; ti pascerai di erba come i buoi e sarai bagnato dalla rugiada del cielo; sette tempi passeranno su di te, finché tu riconosca che l’Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo dà a chi vuole. 23L’ordine che è stato dato di lasciare il ceppo con le radici dell’albero significa che il tuo regno ti sarà ristabilito, quando avrai riconosciuto che al Cielo appartiene il dominio. 24Perciò, o re, accetta il mio consiglio: sconta i tuoi peccati con l’elemosina e le tue iniquità con atti di misericordia verso gli afflitti, perché tu possa godere lunga prosperità».

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE. Riassunto.C.4. V.20:24.

Il Re dei Cieli pronunciò per mezzo del sogno, la sorte del re Nabucodònosor. E questo per la sua “arroganza, perché nonostante abbia conosciuto la Sua Gloria e Sovranità, non lo glorificò come tale. Allora il Signore lo fece cadere in un letto di abbandono, il che diventò come una bestia dei capi, e perse ogni onore e privilegio ricevuto. 

Ma Dio non lo rigetto del tutto, ma lo mise a dura prova, fino a quando esso non riconobbe le sue colpe davanti al “Sovrano Dio, e si umiliò. Questo è un esempio per tutti, specialmente per coloro che si rivestono del Suo nome, ma poi glorificano sé stessi in ogni. Dio ammonisce e corregge le sue creature, specialmente coloro che ama. I suoi seguaci sono incoraggiati a restare “Fedeli, e non vacillare sulle onde del mondo. Questa fedeltà può salvare la vita, e preservare da molte sofferenze inutili, ed essere uno scudo in tempi di persecuzione, dalla quale nessuno è escluso. 

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.4. V.22.

22Tu sarai cacciato dal consorzio umano e la tua dimora sarà con le bestie del campo; ti pascerai di erba come i buoi e sarai bagnato dalla rugiada del cielo; sette tempi passeranno su di te, finché tu riconosca che l’Altissimo domina sul regno degli uomini e che egli lo dà a chi vuole.>>

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.Riassunto.C.4. V.22.

Il Signore “Iddio dichiara chiaramente la Sua Assoluta Sovranità su tutto il Creato. Quindi nessuno si vanti della propria sapienza e conoscenza, e neanche della posizione ricevuta. Perché il Signore “innalza e abbassa chi vuole. Chi si abbassa davanti a Lui, sarà innalzato, ma chi si innalza sarà abbassato. 

Niente avviene per caso, ogni cosa è voluta o lasciata da Lui, per questo o l’altro scopo; per premiare o castigare, per ammonire e correggere, per annientare o liberare. Tutto dipende dal dare! Chi da buoni frutti ne riceverà altrettanto; ma chi da cattivi frutti non si aspetti di riceverne dei buoni.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.4. V.30:34.

30In quel momento stesso si adempì la parola sopra Nabucodònosor. Egli fu cacciato dal consorzio umano, mangiò l’erba come i buoi e il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo, i capelli gli crebbero come le penne alle aquile e le unghie come agli uccelli.

 31«Ma finito quel tempo io, Nabucodònosor, alzai gli occhi al cielo e la ragione tornò in me e benedissi l’Altissimo; lodai e glorificai colui che vive in eterno, il cui potere è potere eterno e il cui regno è di generazione in generazione. 32Tutti gli abitanti della terra sono, davanti a lui, come un nulla; egli tratta come vuole le schiere del cielo e gli abitanti della terra. Nessuno può fermargli la mano e dirgli: “Che cosa fai?”. 

33In quel tempo tornò in me la conoscenza e, con la gloria del regno, mi fu restituita la mia maestà e il mio splendore: i miei ministri e i miei dignitari mi ricercarono e io fui ristabilito nel mio regno e mi fu concesso un potere anche più grande. 34Ora io, Nabucodònosor, lodo, esalto e glorifico il Re del cielo: tutte le sue opere sono vere e le sue vie sono giuste; egli ha il potere di umiliare coloro che camminano nella superbia».

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.Spiegazione.C.4. V.30:34.

La Parola dell’Eterno è una “Fonte certa e sicura. Essa si adempie di certo, riversando cascate di benedizioni su quelli che lo amano e vi si affidano; e cascate di sofferenze su quelli che lo odiano. Quindi anche se le Sue profezie si lasciano aspettare, non resteranno “inadempiti! Alcuni dicono nel loro cuore: Dio è buono e “misericordioso, e quindi ci perdona di certo. 

Altri lo cercano solo quando non hanno altre soluzioni; altrimenti operano e vivono a piacimento, ignorandolo dentro e fuori della loro vita. Ma Il Signore “Veglia sui buoni e sui cattivi, e non gli sono occulti le loro opere e pensieri, e quindi prima o poi ne ricevono il giusto premio. Tutte le ginocchia dovranno piegarsi davanti al Re dei re, che lo vogliano o meno! 

Ma se prima o poi, l’uomo “deve inginocchiarsi davanti a Lui ed “umiliarsi, perché non farlo subito e scampare così alla condanna certa? E per di più, essere ricolmati di “Benedizioni già in questa vita? Perché aspettare, perdendo tempo e benedizioni, e infine ricevere anche la condanna eterna? 

Questo non è solo egoismo o mancanza di fede, ma cecità “cronica, mancanza di luce, certezza di profonde tenebre, che imprigionano l’individuo nell’anima, e lo sottopongono a uno stato vegetativo, realmente già morto, sia per questa vita che quella avvenire. La morte potrebbe somigliare a un tunnel oscuro senza nessuna ombra di luce. 

Un tunnel in cui si vegeta o si muore, senza mai conoscere lo splendore della luce, il suo calore benefico e i suoi raggi abbaglianti; senza mai poter vedere il color azzurro dei cieli, e il verdeggiante dei campi; e neanche mai sentire i suoni e i canti di tante preziose creature, e né vedere i colori e gustare gli infiniti sapori. Tanti mi potrebbe dire che sono una fanatica o una sognatrice! 

Io posso testimoniare di me. “Io ero cresciuta nella natura, ed ero ogni giorno a contatto con essa, eppure non riuscivo a vedere in lei il suo splendore, il suo pregiato valore. Da quando il Signore mi ha aperto gli occhi dell’anima, io vedo tutto con altri occhi, ne godo ogni attimo e ogni suono, ogni suo dono e colore.

Ammiro la luce e anche il suo prezioso bisogno, non potrei più “immaginarmi di vivere in un mondo di cecità Spirituale e “virtuale. Solo al pensiero mi rattrista, perché penso a tutti coloro che vegetano senza la Luce Divina, e avverto una spada che mi trafigge il cuore, ma non posso fare altro che pregare.

Quando desidero che il mondo conosca la luce, la vera Luce che è Cristo Salvatore, e si avverta dalle sue vie malvagie. Se avrei le ali, vorrei volare fra cieli e monti, e annunciare a tutti, quanto il Padre Celeste li ama, e desidera che lo cercano e si lascino salvare, non solo per la Vita “eterna, ma dal male “avvenire. 

Non ignoriamo oggi l’avvertimento del Signore l’Eterno, ma abbandoniamo le catene che ci tengono prigionieri, diciamo di no a “satana e al mondo che lo serve, aggrappiamoci alla mano del Signore che è ancora stesa per tutti coloro che lo desiderano.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.5. V.1:9.

1Il re Baldassàr imbandì un grande banchetto a mille dei suoi dignitari e insieme con loro si diede a bere vino. 2Quando Baldassàr ebbe molto bevuto, comandò che fossero portati i vasi d’oro e d’argento che Nabucodònosor, suo padre, aveva asportato dal tempio di Gerusalemme, perché vi bevessero il re e i suoi dignitari, le sue mogli e le sue concubine. 

3Furono quindi portati i vasi d’oro, che erano stati asportati dal tempio di Dio a Gerusalemme, e il re, i suoi dignitari, le sue mogli e le sue concubine li usarono per bere; 4mentre bevevano il vino, lodavano gli dèi d’oro, d’argento, di bronzo, di ferro, di legno e di pietra. 5In quel momento apparvero le dita di una mano d’uomo, che si misero a scrivere sull’intonaco della parete del palazzo reale, di fronte al candelabro, e il re vide il palmo di quella mano che scriveva. 6Allora il re cambiò colore: spaventosi pensieri lo assalirono, le giunture dei suoi fianchi si allentarono, i suoi ginocchi battevano l’uno contro l’altro. 

7Allora il re si mise a gridare, ordinando che si convocassero gli indovini, i Caldei e gli astrologi. Appena vennero, il re disse ai saggi di Babilonia: «Chiunque leggerà quella scrittura e me ne darà la spiegazione, sarà vestito di porpora, porterà una collana d’oro al collo e sarà terzo nel governo del regno». 8Allora entrarono tutti i saggi del re, ma non poterono leggere quella scrittura né darne al re la spiegazione. 9Il re Baldassàr rimase molto turbato e cambiò colore; anche i suoi dignitari restarono sconcertati.>>

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE. Spiegazione.C.5. V.1:9.

Il Tempio di Dio, è il Suo popolo, coloro che lo servono fedelmente in Spirito e Verità, i suoi arnesi, sono le arti del corpo. Nel tempo della “tribolazione, il Tempio di Dio viene demolito e derubato, e i suoi arnesi costretti alla schiavitù e l’idolatria! Beati coloro che restano fermi nel Signore e non vacillano, essi saranno gelosamente protetti e riscattati dal loro Dio. Ma coloro che cercheranno di sottometterli ai loro idoli, non la scamperanno ci certo; perché Dio vede ogni cosa, e stende la Sua mano e li salva.

I re moderni hanno anche loro abbandonato il Vero Dio, e si innalzano loro stessi come tali, e costringono sempre di più i popoli ad adorarli, ed accettare i loro idoli e ideologie. Tocca ai “seguaci del Signore la scelta, quella di ubbidire al re o a Dio! Il Signore “Iddio non costringe nessuno a seguirlo, ma premia chi sceglie di farlo, e lo preserva e protegge. Se pur non lo farebbe per metterci alla prova, la “vita è sua, e a Lui la Gloria in ogni modo e situazione.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.5. V.14:17.

14Ho inteso dire che tu possiedi lo spirito degli dèi santi e che si trova in te luce, intelligenza e sapienza straordinaria. 15Poco fa sono stati condotti alla mia presenza i saggi e gli indovini per leggere questa scrittura e darmene la spiegazione, ma non sono stati capaci di rivelarne il significato. 16Ora, mi è stato detto che tu sei esperto nel dare spiegazioni e risolvere questioni difficili. 

Se quindi potrai leggermi questa scrittura e darmene la spiegazione, tu sarai vestito di porpora, porterai al collo una collana d’oro e sarai terzo nel governo del regno». 17Daniele rispose al re: «Tieni pure i tuoi doni per te e dà ad altri i tuoi regali: tuttavia io leggerò la scrittura al re e gliene darò la spiegazione.>>

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.Spiegazione.C.5. V.14:17. 

I re di questo mondo, si gonfiano d’orgoglio davanti a tali titoli, e non riconoscono che tale privilegio gli è solo stato affidato, non solo dal popolo, ma dà Dio, e quindi essi potranno goderne i frutti con la Sua “benedizione, solo se sono dei servi veritieri e fedeli, verso Dio e il popolo. Essi sono al servizio di Dio per il popolo, e non per innalzare loro stessi, oppure altri poteri e potenti. 

Purtroppo molto spesso, anche codesti re si accorgono di essere “fallibili solo quando falliscono, e solo allora si ricordano che sono dei mortali, e hanno bisogno anche loro dell’aiuto di un Re “Infallibile. Chiunque si beffa del Signore ne paga le conseguenze. E ancora molto di più, colui che l’ha conosciuto e non l’ha Glorificato come tale, ma si è allontanato da Lui e dai Suoi comandamenti.

E non solo ha peccato lui, ma con la sua “incredulità egoistica è stato oggetto di caduta per molti. Questo si riferisce alla Chiesa di Cristo! Lei che conosce il suo Dio, è chiamata ad essere fedele, e correggere anche a costo di persecuzioni, coloro che accecati dalle tenebre, osano servirsi degli arredi del Tempio di Dio, erratamente, o per servire altri “dii, per esempio: (leggi e approvazioni errati ecc.). I veri servi di Dio sono chiamati ad ammonire e insegnare la Verità, per fede, e non per denaro o altri doni. Non servite altri “dii, e non mangiate cibi o fate uso di oggetti sacrificati a gli “idoli, perché attirerete l’Ira di Dio su voi, non possiamo servire a due Signori.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.5. V.20:28. 

20Ma, quando il suo cuore si insuperbì e il suo spirito si ostinò nell’alterigia, fu deposto dal trono del suo regno e gli fu tolta la sua gloria. 21Fu cacciato dal consorzio umano e il suo cuore divenne simile a quello delle bestie, la sua dimora fu con gli asini selvatici e mangiò l’erba come i buoi, il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo, finché riconobbe che il Dio altissimo domina sul regno degli uomini, sul quale colloca chi gli piace.22Tu, Baldassàr, suo figlio, non hai umiliato il tuo cuore, sebbene tu fossi a conoscenza di tutto questo. 

23Anzi, ti sei innalzato contro il Signore del cielo e sono stati portati davanti a te i vasi del suo tempio e in essi avete bevuto tu, i tuoi dignitari, le tue mogli, le tue concubine: tu hai reso lode agli dèi d’argento, d’oro, di bronzo, di ferro, di legno, di pietra, i quali non vedono, non odono e non comprendono, e non hai glorificato Dio, nelle cui mani è la tua vita e a cui appartengono tutte le tue vie. 24Da lui fu allora mandato il palmo di quella mano che ha tracciato quello scritto.

25E questo è lo scritto tracciato: Mene, Tekel, Peres, 26e questa ne è l’interpretazione: Mene: Dio ha contato il tuo regno e gli ha posto fine; 27Tekel: tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato insufficiente; 28Peres: il tuo regno è stato diviso e dato ai Medi e ai Persiani».

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE. Riassunto.C.5. V.20:28. 

Il Profeta Daniele ricorda al re Baldassar, figlio del re Nabocodònosor, quello che Dio aveva fatto a suo padre, e come lo aveva umiliata quando lui si era imnnalzato. Dicendogli, che lui avrebbe dovuto prenderne atto da tale insegnamento, e non innalzarsi davanti a Dio, tanto meno provocarlo ad “Ira, abusando degli arredi del Suo Tempio, che erano “consacrati a Lui; per glorificare i suoi “dii materiali e personali. 

Lui aveva “Sfidato l’Eterno, e quindi era degno di morte, e perciò, la sua sorte era già caduta sul suo collo, e la notte stessa fu “giustiziato. Dio dà il regno a chi vuole e viceversa, quindi il cuore dell’uomo non si gonfi di orgoglio, perché come sarà innalzato, sarà anche abbassato. Ma chi umilmente confida in Lui sarà preservato, e accresce in sapienza ed intelletto, e sarà saziato di una vita lunga e appagata. Esso è un vaso di beneficenza e benedizioni, per sé stesso e per gli altri. Restare fermi nella fede è un segno di fedeltà a Dio, ma anche un onore per sé stesso, e un pilastro sicuro per gli altri, specialmente per i deboli.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.6. V.1:10.

1Dario il Medo ricevette il regno, all’età di circa sessantadue anni.
2Dario volle costituire nel suo regno centoventi sàtrapi e ripartirli per tutte le province. 3A capo dei sàtrapi mise tre funzionari, di cui uno fu Daniele, ai quali i sàtrapi dovevano rendere conto perché nessun danno ne soffrisse il re. 4Ora Daniele era superiore agli altri funzionari e ai sàtrapi, perché possedeva uno spirito straordinario, tanto che il re pensava di metterlo a capo di tutto il suo regno. 

5Perciò tanto i funzionari che i sàtrapi cercavano di trovare qualche pretesto contro Daniele nell’amministrazione del regno. Ma non potendo trovare nessun motivo di accusa né colpa, perché egli era fedele e non aveva niente da farsi rimproverare, 6quegli uomini allora pensarono: «Non possiamo trovare altro pretesto per accusare Daniele, se non nella legge del suo Dio».
7Perciò quei funzionari e i sàtrapi si radunarono presso il re e gli dissero: «O re Dario, vivi in eterno! 

8Tutti i funzionari del regno, i governatori, i sàtrapi, i ministri e i prefetti sono del parere che venga pubblicato un severo decreto del re secondo il quale chiunque, per la durata di trenta giorni, rivolga supplica a qualsiasi dio o uomo all’infuori di te, o re, sia gettato nella fossa dei leoni. 9Ora, o re, emana il decreto e fallo mettere per iscritto, perché sia immutabile, come sono le leggi di Media e di Persia, che sono irrevocabili». 10Allora il re Dario ratificò il decreto scritto.>>

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE. Riassunto.C.6. V.1:10.

La fedeltà di Daniele verso Dio gli accresceva sempre più onori e privilegi, presso i reali e il popolo. Anche il re Dario riconosceva in lui una sapienza al di sopra di tutti gli altri funzionari del regno. E lo dichiarò loro capo e del popolo. Questo provoco gelosia, rabbia e sdegno fra essi, a tal punto di desiderare la sua morte.  

E non sapendo come farlo cadere in trappola, perché Daniele era giusto e veritiero davanti al re e al popolo, si resero conto, che c’era solo un modo per farlo cadere in trappola, quello di costringerlo a rinnegare il suo Dio, e adorare solo il re, per tutto il tempo del decreto da lui fatto. E così fecero la proposta al re, che ingenuamente abbocco, non conoscendo il loro disegno meschino e crudele che macinavano contro Daniele, il quale era molto amato dal re.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.6. V.1:14.

1Daniele, quando venne a sapere del decreto del re, si ritirò in casa. Le finestre della sua stanza si aprivano verso Gerusalemme e tre volte al giorno si metteva in ginocchio a pregare e lodava il suo Dio, come era solito fare anche prima.
12Allora quegli uomini accorsero e trovarono Daniele che stava pregando e supplicando il suo Dio. 13Subito si recarono dal re e gli dissero riguardo al suo decreto: «Non hai approvato un decreto che chiunque, per la durata di trenta giorni, rivolga supplica a qualsiasi dio o uomo all’infuori di te, o re, sia gettato nella fossa dei leoni?». 

Il re rispose: «Sì. Il decreto è irrevocabile come lo sono le leggi dei Medi e dei Persiani». 14«Ebbene – replicarono al re –, Daniele, quel deportato dalla Giudea, non ha alcun rispetto, né di te, o re, né del tuo decreto: tre volte al giorno fa le sue preghiere».

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE. Riassunto.C.6. V.1:14.

Daniele fu messo a dura prova! Disubbidire ai decreti del re, valeva a dire: che accettava consapevolmente la condanna proclamata. Ma Daniele non aveva scelta, disubbidire a Dio e adorare un altro dio, anche solo per poco tempo, per lui era peggio che morire. Quindi non poteva e non voleva ubbidire a quel decreto, tanto meno inchinarsi davanti al re ed adorarlo, anche se gli era fedele in tutto il compito affidatogli. 

Lui si “inchinava solo davanti a Dio, e solo a Lui “Adorava e pregava. E quindi senza troppo ripensamenti, continuo a glorificare il Suo Dio tre volte al giorno, e nello stesso tempo servire il re e la corte fedelmente. Ma i suoi avversari che stavano attentamente in agguato, lo sorpresero ad adorare il suo Dio, e lo dissero subito al re, il quale solo allora si rese conto della trappola tesagli dal “diavolo, tramite codesti servi malvagi. Ma dato che il suo “decreto era stato da lui consolidato, non poté tornare indietro, tanto meno annullarlo, e così fu costretto a buttare il suo fedele servo Daniele nella fossa dei leoni.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE. C.6.V.15:19.

15Il re, all’udire queste parole, ne fu molto addolorato e si mise in animo di salvare Daniele e fino al tramonto del sole fece ogni sforzo per liberarlo. 16Ma quegli uomini si riunirono di nuovo presso il re e gli dissero: «Sappi, o re, che i Medi e i Persiani hanno per legge che qualunque decreto emanato dal re non può essere mutato». 17Allora il re ordinò che si prendesse Daniele e lo si gettasse nella fossa dei leoni. Il re, rivolto a Daniele, gli disse: «Quel Dio, che tu servi con perseveranza, ti possa salvare!». 18Poi fu portata una pietra e fu posta sopra la bocca della fossa: il re la sigillò con il suo anello e con l’anello dei suoi dignitari, perché niente fosse mutato riguardo a Daniele. 19Quindi il re ritornò al suo palazzo, passò la notte digiuno, non gli fu introdotta nessuna concubina e anche il sonno lo abbandonò.>>

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE. Riassunto C.6.V.15:19.

Ma il re sapeva che Daniele aveva un forte e Potente alleato, e quindi trascorse la notte a pregare e digiunare, perché codesto Dio intervenisse in suo aiuto. E Dio ascolto la preghiera del re, ma soprattutto quella del suo servo che si trovava in mezzo a belve affamate. E mandò il Suo angelo a salvarlo dalla loro bocca affamata. Alla mattina di buon’ora, il re si diresse in fretta verso la fossa dei leoni, nella speranza che il Dio di Daniele lo avrebbe protetto e salvato, e così fu. 

Infine il re fece buttare in quella fossa i suoi nemici, coloro che avevano tramato contro di lui il male. Ma al contrario di Daniele, loro non furono risparmiati, nessuno occorse in loro aiuto, perché il loro mandante era il distruttore, non il Salvatore. Restare fedeli a Dio, non solo si è soccorsi e aiutati, ma anche onorati. La fede profonda è una “sorgente di vita, per quelli che l’alimentano, ma anche per quelli che vengono illuminati dai i raggi che essa emana attraverso di loro. 

Chi si avvicina a Dio fedelmente, sappi che Lui è la “Sorgente della Vita e del benessere quotidiano. Sa quello che abbiamo di bisogno, e perciò non preoccupiamoci di cosa ci nutriamo o vestiamo; tanto meno del domani, perché ogni giorno Lui fa uscire il sole, e a suo tempo cadere la pioggia su tutti e tutto, per nutrirli e dissetarli. Il Signore è VIVO e VEGETO, e veglia su tutto il Suo creato, niente e nessuno gli sfugge. 

Ogni cosa che avviene sulla terra, è paragonabile a una pioggia. Il deserto può risvegliarsi alla vita solo se viene bagnato dalla pioggia. L’uomo senza Dio è paragonabile a un deserto senza vita. Quindi ci vuole un acquazzone per risvegliarlo, a riconoscere che esso non è altro che un mortale. L’intimo del cuore umano, per risvegliarsi ha bisogno di essere scosso da qualche tempesta. 

Altrimenti resta rannicchiato in sé, senza accorgersi del male che lo consuma lentamente. Dio per amore, non può e non vuole restare a guardare, e per quello che lascia scuotere cielo e terra, dallo sguizzo abbagliante del lampo, e dall’imponente rimbombo del tuono. Annunciando tramite essi la tempesta, essa arriva furiosa sulle ali del vento, disseminando burrasche di grandine e pioggia, la sua ira soffia ovunque, senza risparmiare niente davanti al suo ardore. Lasciandosi dietro furore e spavento. 

Ma “essa non provoca solo danno, ma netta e guarisce le ferite del suolo indifeso, dalle canizie dei malvagi e gli ingrati. Pulisce il terreno inquinato, e spezza i rami secchi e inutili, lasciando posto a nuovi germogli e nuova vita. Disseta il terreno arido e lo alimenta, riempie le sorgenti perché essi dissetano ogni creatura in ogni tempo. E rammenta al mortale che esso non è altro che polvere. Si può innalzare quanto vuole, esso non arriverà mai a toccare il cielo, e conoscerne i suoi segreti con la sua forza. 

E nonostante il suo orgoglio e le sue ricchezze, tornerà ad unirsi alla polvere, dalla quale è stato tratto. Quindi la tempesta è un dono di Dio! Sia quella naturale, che quella lasciata dal Signore per rammentarci chi siamo, da dove veniamo, e dove andiamo. I governi della Terra si seguono e proseguono, cambiano regni e poteri, decreti e costrizioni, giustizie e ingiustizie. Tutto ciò avviene sotto il cielo, e non è ignoro al Re dei Re, il Signore dei Signori, l’ALFA e l’OMEGA. 

Lui comanda alle nuvole di spostarsi di qua e di là, e lasciar cadere sulla faccia della terra il balsamo della vita, perché essa si alimenti a gloria del Creatore. Il Signore dona in abbondanza, niente gli è occulto! L’uomo raccoglie quello che semina. Semina odio e ribellione, e raccoglie tempesta e distruzione. Semina pace e amore, e godrà di giornate di sole e piogge vivificanti, e infine un abbondante raccolto di benedizioni. 

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.6. V.26:29.

26Allora il re Dario scrisse a tutti i popoli, nazioni e lingue, che abitano tutta la terra: «Abbondi la vostra pace. 27Per mio comando viene promulgato questo decreto: In tutto l’impero a me soggetto si tremi e si tema davanti al Dio di Daniele, perché egli è il Dio vivente, che rimane in eterno; il suo regno non sarà mai distrutto e il suo potere non avrà mai fine. 28Egli salva e libera, fa prodigi e miracoli in cielo e in terra: egli ha liberato Daniele dalle fauci dei leoni». 29Questo Daniele fu in grande onore sotto il regno di Dario e il regno di Ciro il Persiano.>>

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.Riassunto.C.6. V.26:29.

Ancora una volta, grazie alla stabile fede di Daniele, il nome di Dio viene innalzato su regni e Nazioni. E la sua Gloria manifestata fra i popoli, e piogge di benedizioni seguirono su di essi. Per la fede di uno, la benedizione viene su molti. Qui vediamo ancora come protagonista la chiesa di Cristo, la nuova Gerusalemme. 

Chi dovrebbe proclamare la Gloria del Padre se non i figli? Chi si deve prendere cura del Suo regno se non i suoi eredi? Chi deve guidare e formare l’esercito se non la famiglia reale? La chiesa deve essere fedele e Veritiera, essa è l’esercito del Signore, e quindi deve essere pronta a difendere l’onore e il Regno del Padre, per la vita e la morte, senza si e senza ma! Se la chiesa non fa tutto ciò, chi dovrebbe farlo! 

Chi dovrebbe difendere il regno di Dio Padre! Non di certo l’avversario, colui che viene per distruggerlo. La chiesa è messa davanti alla scelta, quale re vuole servire, quello Eterno o quello materiale, davanti a quale dei due si vuole inchinare? Vuole salvarsi la pelle o l’anima? 

Lasciarsi dominare e guidare dalla paura, o dallo Spirito Santo di Dio, che può tutto, anche salvare dal laccio del nemico; e se pur tale salvezza non arrivasse, come prova di fede, quale mandante essa innalzerà, Dio o quelli che vede? La chiesa è causa in gran parte di questa situazione che ci troviamo, essa ha dormito profondamente per lunghi anni, nel frattempo l’avversario ha preso il sopravvento.

Adesso è tempo di svegliarsi, anzi è già troppo tardi, adesso si salvi chi può! La chiesa fedele non sarà abbandonata, sarà soccorsa a secondo della sua fedeltà, ma guai ai tiepidi e ai velati, essi non hanno fondamenti stabili, perché non sono fondati sulla “Roccia Cristo, ma sulle loro opere egoistiche e idolatriche, ed essi non persisteranno alla prova del fuoco, alla tempesta che si abbatte su tutta la terra, e periranno entrambi negli abissi degli oceani in burrasca.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.7. V.6:8.

6Dopo di questa, mentre stavo guardando, eccone un’altra simile a un leopardo, la quale aveva quattro ali d’uccello sul dorso; quella bestia aveva quattro teste e le fu dato il potere. 7Dopo di questa, stavo ancora guardando nelle visioni notturne, ed ecco una quarta bestia, spaventosa, terribile, d’una forza straordinaria, con grandi denti di ferro; divorava, stritolava e il rimanente se lo metteva sotto i piedi e lo calpestava: era diversa da tutte le altre bestie precedenti e aveva dieci corna. 8Stavo osservando queste corna, quand’ecco spuntare in mezzo a quelle un altro corno più piccolo, davanti al quale tre delle prime corna furono divelte: vidi che quel corno aveva occhi simili a quelli di un uomo e una bocca che proferiva parole arroganti.>>

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE. Riassunto.C.7. V.6:8.

Qui il Signore Spiega al Profeta Daniele quello che avverrà negli anni. Da quello che possiamo chiaramente apprendere, oggi ci troviamo nel regno della quarta bestia. Europa - Ordine Mondiale. Il quale dominio si ritiene al di sopra di ogni potere e podestà; persino al di sopra di Dio Creatore, e questo lo si vede dal loro operare. Tali leggi sono fuori dal concetto Divino. 

Tutto è a servizio dei poteri e degli interessi finanziari, che sono solo un paravento per chi vi è a capo! Realmente l’artefice di tale potere e potenze non mira alle ricchezze materiali, ma al “regno, “io “dio”! Il fine è quello di essere adorato come l’unico vero “dio, conquistarsi il potere e il dominio con la forza se pur deve essere. 

Questo ultimo regno, pian piano con il miele del benessere e l’abbondanza, ha mutato le leggi in suo favore, e non solo quelli da eseguire con o senza la forza; ma anche le leggi della natura, manipolando creato e creature. In tal modo, il suo piano sta andando a gonfie vele, e questo grazie ai ciechi, a ai media.

Questo regno sottometterà tutti al suo volere e potere; tale strategia è incominciata da molti anni addietro; si potrebbe dire dalla ribellione dell’uomo verso il Creatore. L’uomo si è distaccato da Dio, e si è attaccato al mondo visibile; al denaro e alle ricchezze varie, ha innalzato uomini al potere, dichiarandoli loro re, si sono affidati a loro ciecamente, e li hanno lasciati dominare. 

Codesti “dii, innalzati dal popolo, con il tempo si sono messi al posto di Dio. E visto la credibilità che il popolo gli ha concesso, si sono innalzati come “dio, annullando così le Leggi Divine, e sostituendole con le loro. Spremendo il Pianeta a piacimento e succhiandone le forze vitali. 

Purtroppo dietro a tale maschera si nasconde il vero avversario del Creatore, “satana stesso, lui si è mascherato di uomini in carne e ossa, disposti a realizzare il suo proposito. Purtroppo il suo piano è andato in adempimento anche grazie all’infedele “chiesa, che ha sonnecchiato, si è velata di Cristo ma ha realmente asservito l’avversario, nella sua cecità. 

E questo è stato possibile grazie all’ignoranza della Verità. Se si avrebbe studiato con fede la Parola di Dio, lo Spirito Santo avrebbe operato di più. Ma dato che hanno preferito sonnecchiare e ascoltare favole, il nemico ha trovato terreno fertile. La bestia acquisterà potere, e costringerà la chiesa fedele a scegliere fra la vita e la morte. Essa manipolerà la legge a suo interesse, e costringerà il popolo a sottomettersi, e a prenderne il “sigillo”666.

Da tempo, vediamo che ogni cosa è in suo potere: (la legge degli uomini, quella del pianeta ecc.). Ogni anno vengono annientati migliaia di “Ettari di bosco Equatoriale, che è il “Polmone della vita sulla Terra. Si disseminano nell’aria veleni con o senza Aerei. Si scaricano intere cisterne di veleni nei mari e nel sottosuolo, e ancora altre distruzioni occulti. 

Si manifesta contro ciò da decenni, ma senza successo, tutto si svolge come prima. Sembra proprio che ci sia un complotto contro la vita sul Pianeta! Ma chi potrebbe essere l’autore di tutto ciò, se non colui che odia la Vita, “satana.  Molti attrezzi che eseguono tali ordini, sono i suoi operatori. 

Ma sia l’autore che gli operatori sono solo marionette, autorizzati da uomini malvagi che gli danno il potere di operare. Uomini che non riconoscono la Sovranità di Dio, e non vogliono riconoscerla, ma innalzano il “dio di questo mondo, e vivono nelle fogne dei piaceri mondani. Per tale ribellione, Gesù è stato inchiodato sulla Croce; ma coloro che lo “rigettano continuando a vivere nel peccato, lo continuano a perseguitare e a inchiodare senza risentimento alcuno. 

Fra questi, in “primo posto sono coloro che credono a mezzo cuore, o si affidano a uomini come loro, coprendosi della denominazione della loro chiesa, dicendo: Signore – Signore, ma il loro cuore è lontano da Lui e dalla Sua Verità.

Tornando alla profezia! Questo quarto “regno prepara il terreno fertile al piccolo corno, Che è l’anticristo, il quale regno ha una breve durata; ma eseguirà e metterà in atto con il potere della forza e della “spada, tutte le leggi che prima non era stato possibile mettere in vigore, a causa del velo della libertà. 

Solo adesso molti si sveglieranno, e riconosceranno che hanno allevato e alimentato un drago invece che un umile pulcino. Molti l’hanno già capito, ma sono veramente in pochi che ci credono realmente; sperano ancora che sia solo una favola. Non fra molto essa diventerà reale! Quando si sente il suono della tromba di guerra, si deve credergli, se invece si ignora, non ci sarà tempo per mettersi in salvo quando il nemico piomberà a dosso.       

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.7. V.15:22.

15Io, Daniele, mi sentii agitato nell’animo, tanto le visioni della mia mente mi avevano turbato; 16mi accostai a uno dei vicini e gli domandai il vero significato di tutte queste cose ed egli me ne diede questa spiegazione: 17«Le quattro grandi bestie rappresentano quattro re, che sorgeranno dalla terra; 18ma i santi dell’Altissimo riceveranno il regno e lo possederanno per sempre, in eterno». 19Volli poi sapere la verità intorno alla quarta bestia, che era diversa da tutte le altre e molto spaventosa, che aveva denti di ferro e artigli di bronzo, che divorava, stritolava e il rimanente se lo metteva sotto i piedi e lo calpestava, ^

20e anche intorno alle dieci corna che aveva sulla testa e intorno a quell’ultimo corno che era spuntato e davanti al quale erano cadute tre corna e del perché quel corno aveva occhi e una bocca che proferiva parole arroganti e appariva maggiore delle altre corna. 21Io intanto stavo guardando e quel corno muoveva guerra ai santi e li vinceva, 22finché venne il vegliardo e fu resa giustizia ai santi dell’Altissimo e giunse il tempo in cui i santi dovevano possedere il regno.>>

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.Riassunto.C.7. V.15:22

La persecuzione dei cristiani ha avuto inizio dalla nascita di Gesù; hanno perseguitato Lui, e di seguito tutti i suoi seguaci. Le persecuzioni più asserragliati, sono stati eseguiti quasi sempre da estremisti religiosi, specialmente cristiani, i quali ne portavano il nome, ma ne rinnegavano la potenza Divina. 

Questo odio verso Cristo e i suoi seguaci si è dileguato fino ad oggi; anche se in Europa c’è stata una lunga tregua, nelle altre parte del mondo non hanno mai smesso di uccidere e perseguitare i cristiani, realtà che dall’occidente era nascosta o ignorata. Ma con la globalizzazione sta venendo tutto a galla; e non solo, ma tali culture estremiste sono state “importate in Europa sotto il velo di “buonismo! Anche in questo l’idealizzatore ha avuto successo; grazie ai ciechi, e l’infedele chiesa. 

Qualcuno potrebbe dire: “ma come avremo potuto “evitare tutto ciò, se Dio stesso lascia? È vero, Dio lascia tutto ciò a causa dell’infedeltà della sua chiesa, e gli abbomini del popolo ribelle ed egoista. Dio lascia tali sofferenze per causa dell’infedeltà e del peccato. Se almeno la chiesa fosse stata fedele, tante sofferenze si avrebbero potuto “evitare! Ma se almeno adesso la chiesa si “sveglierebbe, potrebbe lenire il peggio. 

Purtroppo “essa si sveglierà con la forza, quando gli piomba addosso la paura e la persecuzione. I lupi travestiti da pecora sono ovunque ormai, non si può fidare più di nessuno, solo del Signore Gesù. Ovunque ci saranno spie e spioni, accusatori e traditori, persino fra le proprie mura. La persecuzione dei veri cristiani prende vigore di giorno in giorno. 

Con la scusa di questo e quello, si cercherà di costringere tutti, liberi o schiavi, fedeli e infedeli, a sottomettersi al volere e potere della bestia. Chi osa ribellarsi a tali decreti, sarà espulso dalla società, e da diritti e privilegi, e sarà come la selvaggina nel mirino del cacciatore. Quindi se prima il privilegio di appartenere a Cristo, era una bella passeggiata di primavera, presto diventerà un privilegio da difendere dolorosamente, anche con la propria vita. 

In questa battaglia molti indietreggeranno, o lo rinnegheranno come Pietro, o cadono vittime della furia dell’avversario; e questo per mancanza di muscoli. Qui si parla di muscoli della fede, di allenamento e istruzione Biblica. Molti, con il bel tempo non si sono preoccupati di costruirsi un tetto, e fornirsi del necessario; di cercare Dio in Verità e lasciarsi “istruire, ma si sono affidati a uomini “menzogneri e infedeli, che gli profetizzano tempo sereno. 

La vera persecuzione della chiesa, avverrà quando sarà messa davanti alla scelta, di servire la “bestia o Cristo. E questo avverrà in modo diplomatico e legittimo! Molti lo rinnegheranno e ne prenderanno il “Marchio “666, solo per assicurarsi il loro posto di lavoro, o il privilegio di essere ben visti dalla società, o per sopravvivere. 

Senza sapere, che tale sopravvivenza ha in tutti i sensi una breve durata! Ma scegliere di “seguire Cristo per la Vita e la morte, dà vita, e “certezza di Vita eterna. Quindi chiesa “Svegliati dal dolce sonnecchiare!        

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.7. V.23:28.

23Egli dunque mi disse: «La quarta bestia significa che ci sarà sulla terra un quarto regno diverso da tutti gli altri e divorerà tutta la terra, la schiaccerà e la stritolerà. 24Le dieci corna significano che dieci re sorgeranno da quel regno e dopo di loro ne seguirà un altro, diverso dai precedenti: abbatterà tre re 25e proferirà parole contro l’Altissimo e insulterà i santi dell’Altissimo; penserà di mutare i tempi e la legge. I santi gli saranno dati in mano per un tempo, tempi e metà di un tempo. 26Si terrà poi il giudizio e gli sarà tolto il potere, quindi verrà sterminato e distrutto completamente. 

27Allora il regno, il potere e la grandezza dei regni che sono sotto il cielo saranno dati al popolo dei santi dell’Altissimo, il cui regno sarà eterno e tutti gli imperi lo serviranno e gli obbediranno».28Qui finisce il racconto. Io, Daniele, rimasi molto turbato nei pensieri, il colore del mio volto cambiò e conservai tutto questo nel cuore.>>

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.Riassunto.C.7. V.23:28.

Come leggiamo, la quarta bestia è causa di tanto male e distruzione al Pianeta e alle sue creature; “essa stritolerà la terra, e prosciugherà la forza dei popoli, succhiandone le loro ninfe vitali. Essa prepara il tavolo imbandito al potere dell’anticristo, il quale si manifesterà come un beneficente, e in tal modo acquisterà la fiducia di re e popoli, i quali lo riceveranno come un salvatore, e gli daranno appoggio e podestà di operare.

Dopo aver acquistato potere, costui mostrerà il suo vero volto, e ripudierà alcune nazioni che non gli si sottomettono, oppure non gli sono di profitto, e poi metterà in atto il suo piano “diabolico. Cambierà i tempi e le leggi a suo favore, farà risultare tutto legale, anche il “sigillo della “bestia, il “marchio 666, e chi lo rifiuta non può né comprare e né vendere, sarà un fuori legge sotto il suo mirino. Quale era la sorte dei disertori in tempo di guerra? Tale sarà quella dei cristiani sotto il dominio della “bestia. 

Molti credono che la chiesa sarà rapita prima della tribolazione; ma dalle Scritture in Daniele e nell’Apocalisse, in Matteo 24, e le lettere degli Apostoli e degli Efesini. Leggiamo chiaramente che essa sarà provata e setacciata per mezzo delle prove e della persecuzione che avverrà, quindi solo coloro che sono stabili nella fede in Cristo, potranno con il Suo aiuto resistere alla prova del fuoco. 

Il Signore ci dice che le prove serviranno a dividere le capre dalle pecore, i veri seguaci di Cristo dai velati, i veri servi dai falsi ecc. La fede sarà messa a prova di fuoco, se essa è fondato sulla Roccia Cristo, “Sopravviverà insieme al credente, che sarà preservato per la vita e la morte.

QUANDO AVVERRÀ IL RAPIMENTO DELLA CHIESA…

Dalle Scritture possiamo apprendere che il Rapimento avverrà dopo la grande tribolazione, verso la fine della seconda metà dei sette anni. Nessuno sa con certezza quando, dobbiamo affidarci al Signore, senza scavare oltre quello che ci è permesso. Se il Signore vorrà informarci più dettagliatamente riguardo il tempo, c’è lo dirà. 

Altrimenti noi dobbiamo camminare per “fede non per visione. L’importante che ci alleniamo per vincere la battaglia che ogni giorno si presenta, in tal caso saremo atleti allenati e preparati per il tempo della persecuzione, che avverrà di certo, anzi è già incominciato. Chi non si allena a correre con i pedoni, come farà quando dovrà spalleggiare i cavalli? Il nostro compito non è di mettere in sicuro il nostro corpo, ma di assicurargli una dimora certa per l’eternità. 

Questa dimora è materiale, essa è destinata a ritornare da dove è stata tratta, dalla polvere. A cosa serve assicurare una dimora a un corpo mortale! È di certo savio, assicurarne una eterna al nostro futuro corpo “immortale, il quale è predestinato a vivere in eterno. La dimora che adesso abbiamo è solo momentanea, e quindi da un momento all’altro siamo costretti a lasciarla. 

Qui acquistiamo e costruiamo, piantiamo e coltiviamo, con la speranza di goderne i frutti, ma non abbiamo la garanzia che quei frutti li gusteremo, e se pur, non sappiamo per quando! Quindi tutto quello che svolgiamo in questa vita, se non è fondato in Dio, è tutto vanità! Perché, non investiamo di più le nostre forze ad acquistare valori eterni, a costruirci una casa futura e indistruttibile, a seminare e piantare frutti eterni, i quali non si consumano e non marciscono, ma fioriscono e portano frutti in tutte le stagioni, e in eterno.

Non preoccupiamoci come sfuggire alla persecuzione, ma come sfuggire all’eterno e Giusto giudizio. Se “esso incomincia dalla Chiesa di Cristo, cosa ne sarà del resto! Noi non siamo figli di un fuori legge, e siamo costretti a nasconderci per salvarci la pelle! Ma siamo figli di Dio! Eredi al Trono Eterno, principi e principesse, responsabili delle cose del Padre. Se scappiamo e ci nascondiamo, il nemico invade il territorio, e distrugge ogni cosa che il Padre ci ha affidato per proteggere e gestire! 

Noi Siamo gli “Eredi, e quindi non dobbiamo cercare di nasconderci dal nemico, ma lo dobbiamo “Affrontare con “Fede e Verità! Di cosa abbiamo paura? La Vera chiesa non ha paura, ma si riveste delle armi della fede, e sella il suo cavallo di battaglia, e va incontro al nemico decisivamente da guerriero, con la certezza di vincerlo, sapendo che la sua sapienza e le sue forze non sono carnali, ma Spirituali. Dio è in noi, chi può esserci contro, chi può vincerci? Chi si nasconde e ha paura, non ha fede, ed ha già perso la battaglia.

(Efesini.C.6. V.10:18.): 10Per il resto, rafforzatevi nel Signore e nel vigore della sua potenza. 11Indossate l’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo. 12La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
13Prendete dunque l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno cattivo e restare saldi dopo aver superato tutte le prove. 14State saldi, dunque: attorno ai fianchi, la verità; indosso, la corazza della giustizia; 15i piedi, calzati e pronti a propagare il vangelo della pace. 

16Afferrate sempre lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutte le frecce infuocate del Maligno; 17prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio. 18In ogni occasione, pregate con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, e a questo scopo vegliate con ogni perseveranza e supplica per tutti i santi.    

(1 lettera ai Corinzi, C. 15.V.51:52.): 51Ecco, io vi annuncio un mistero: noi tutti non moriremo, ma tutti saremo trasformati, 52in un istante, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba. Essa infatti suonerà e i morti risorgeranno incorruttibili e noi saremo trasformati.

(Daniele.C.7. V. 25.): 25e proferirà parole contro l’Altissimo e insulterà i santi dell’Altissimo; penserà di mutare i tempi e la legge. I santi gli saranno dati in mano per un tempo, tempi e metà di un tempo. >> (Persecuzione della chiesa di Cristo.)

(Apocalisse.C.7. V.9:14): 9Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. 

10E gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e all’Agnello». 11E tutti gli angeli stavano attorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si inchinarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio dicendo: 12«Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen». 

13Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?». 14Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello.

(Apocalisse.C.11. V.13): 13In quello stesso momento ci fu un grande terremoto, che fece crollare un decimo della città: perirono in quel terremoto settemila persone; i superstiti, presi da terrore, davano gloria al Dio del cielo.

(Apocalisse. C. 12.V.6/V.13/17):6La donna invece fuggì nel deserto, dove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.

V.13Quando il drago si vide precipitato sulla terra, si mise a perseguitare la donna che aveva partorito il figlio maschio. 14Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, perché volasse nel deserto verso il proprio rifugio, dove viene nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo, lontano dal serpente.

V.17Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a fare guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che custodiscono i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù.

(Apocalisse.C.16. V17:18): 17Il settimo angelo versò la sua coppa nell’aria; e dal tempio, dalla parte del trono, uscì una voce potente che diceva: «È cosa fatta!». 18Ne seguirono folgori, voci e tuoni e un grande terremoto, di cui non vi era mai stato l’uguale da quando gli uomini vivono sulla terra.

(2 Tessalonicesi.C.2. V.1-4): 1 Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e alla nostra riunione con lui, 2 di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente. 3 Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione, 4 colui che si contrappone e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando sé stesso come Dio.

(1Tessalonicesi.C.4. V.15:17.) 15Sulla parola del Signore infatti vi diciamo questo: noi, che viviamo e che saremo ancora in vita alla venuta del Signore, non avremo alcuna precedenza su quelli che sono morti. 16Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; 17quindi noi, che viviamo e che saremo ancora in vita, verremo rapiti insieme con loro nelle nubi, per andare incontro al Signore in alto, e così per sempre saremo con il Signore.

(1 lettera ai Corinzi.C.15. V. 51:52.): 51Ecco, io vi annuncio un mistero: noi tutti non moriremo, ma tutti saremo trasformati, 52in un istante, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba. Essa infatti suonerà e i morti risorgeranno incorruttibili e noi saremo trasformati.

(Matteo: C.24.V.14:29): 14Questo vangelo del Regno sarà annunciato in tutto il mondo, perché ne sia data testimonianza a tutti i popoli; e allora verrà la fine.
15Quando dunque vedrete presente nel luogo santo l’abominio della devastazione, di cui parlò il profeta Daniele – chi legge, comprenda –, 16allora quelli che sono in Giudea fuggano sui monti, 17chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere le cose di casa sua, 18e chi si trova nel campo non torni indietro a prendere il suo mantello. 

19In quei giorni guai alle donne incinte e a quelle che allattano! 20Pregate che la vostra fuga non accada d’inverno o di sabato. 21Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale non vi è mai stata dall’inizio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà. 22E se quei giorni non fossero abbreviati, nessuno si salverebbe; ma, grazie agli eletti, quei giorni saranno abbreviati.
23Allora, se qualcuno vi dirà: “Ecco, il Cristo è qui”, oppure: “È là”, non credeteci; 

24perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi segni e miracoli, così da ingannare, se possibile, anche gli eletti. 25Ecco, io ve l’ho predetto. 26Se dunque vi diranno: “Ecco, è nel deserto”, non andateci; “Ecco, è in casa”, non credeteci. 27Infatti, come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. 28Dovunque sia il cadavere, lì si raduneranno gli avvoltoi.
29Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte.
 30
Allora comparirà in cielo il segno del Figlio dell’uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria. 31Egli manderà i suoi angeli, con una grande tromba, ed essi raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all’altro dei cieli.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.7. V.11:12.

11Continuai a guardare a causa delle parole arroganti che quel corno proferiva, e vidi che la bestia fu uccisa e il suo corpo distrutto e gettato a bruciare nel fuoco. 12Alle altre bestie fu tolto il potere e la durata della loro vita fu fissata fino a un termine stabilito.>>

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.Riassunto.C.7. V.11:12. 

La persecuzione “estrema inizierà nella metà di un tempo. Un tempo, secondo le Scritture è di sette anni, la metà, sono tre e mezzo. Quindi la furia dell’anticristo durerà per tre anni e mezzo circa. Questi sono gli anni peggiori, nei quali la vera chiesa sarà duramente perseguitata. 

Il piccolo corno, (l’anticristo) ha una breve durata, ma in questo periodo farà grande strage, soprattutto verso chi non si sottomette alla sua legge, e lo adora e innalza come “dio. Poi giungerà la sua fine, e sarà distrutto, e il suo cadavere sarà buttato nello stagno di fuoco, insieme a tutti colori che lo hanno innalzato e servito, e ne hanno preso il suo marchio “666”. 

Giunge il tempo, che il Signore nostro Salvatore metterà fine al Suo sistema malvagio! E molti che operavano insieme ad esso come uomini di potere, saranno espulsi dal loro compito, e i loro giorni saranno contati, a secondo la volontà del Signore. Il potere andrà nelle mani del Signore nostro Salvatore Gesù Cristo, che governerà le Nazioni con la verga della “Giustizia. 

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.7. V.9:10.

9Io continuavo a guardare, quand’ecco furono collocati troni e un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; il suo trono era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente. 10Un fiume di fuoco scorreva e usciva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano. a corte sedette e i libri furono aperti.>>

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELEC.7. V.13:14.

13Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo
uno simile a un figlio d’uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui.
14Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto.>>

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.Riassunto.C.7. V.9:10/13:14.

Infine il Re dei Re prenderà il potere sulla Terra, e la governerà con Giustizia e Verità, e la Sua pace l’inonderà, e coloro che l’hanno servito e Glorificato in Spirito e Verità, regneranno insieme a Lui nel “Millennio avvenire. Solo allora sarà ristabilito sulla terra il giusto giudizio, e la Sua pace abbonderà ovunque. Gloria al nostro Re, che è, e verrà, e sarà in “Eterno. 

Beati coloro che sceglieranno di seguirlo per la vita e la morte, e “non si inchineranno davanti alla “bestia e i suoi operanti. Beati coloro che sceglieranno di seguire per fede e amore Cristo Salvatore, e non ameranno la loro vita materiale, ma la offriranno a Sua Gloria. E restano saldi nella fede e nella speranza, nelle prove e nella tribolazione, fino alla fine, e saranno rifugio, aiuto e conforto per molti.  

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELEC.8.

23Alla fine del loro regno, quando l’empietà avrà raggiunto il colmo, sorgerà un re audace, esperto in enigmi. 24La sua potenza si rafforzerà, ma non per forza propria; causerà inaudite rovine, avrà successo nelle imprese, distruggerà i potenti e il popolo dei santi. 25Per la sua astuzia, la frode prospererà nelle sue mani, si insuperbirà in cuor suo e impunemente farà perire molti: insorgerà contro il principe dei prìncipi, ma verrà spezzato senza intervento di mano d’uomo. 26La visione di sere e mattine, che è stata spiegata, è vera. Ora tu tieni segreta la visione, perché riguarda cose che avverranno fra molti giorni».

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE. Spiegazione. C.8.V.23-26.

Alla fine di codesti regni, l’umanità ha raggiunto il colmo della perversione, e per adempire l’opera, sopraggiungerà il colmo. Per mancanza di fede “essa si è allontanata dal Creatore, lasciando sempre più terreno fertile all’avversario; il tal modo si è sottomessa inevitabilmente a “satana, lasciandogli la libertà di operare indisturbato. Sappiamo che il “distruttore non costruisce, ma demolisce; e quindi attraverso il velo del benessere e dei piaceri, ha lasciato ingoiare l’esca ai suoi seguaci! 

L’umanità ha vissuto per secoli secondo il suo parere, inventando e creando ogni suo ideale e progetto. Il suo egoismo lo ha deviato sempre di più, fino a voler essere sovrano di sé stesso e del mondo. I regni materiali lo hanno accecato e sedotto, a tal punto di desiderarli e conquistarli. L’uomo allontanandosi dal Padre Creatore, si è anche allontanato dalla sua realtà; quella di essere un pugno di polvere e niente altro! 

Da mortale si è innalzato a “immortale, e questo lo ha reso arrogante davanti a Dio. L’umanità preferisce affidarsi a quello che vede, e così innalza uomini e depone in essi speranza e fiducia, purtroppo costoro sono fallibili. Essa non riconosce la Sovranità di Dio, e il Sacrificio di “Salvezza offerto per mezzo di Gesù Cristo; ma si sceglie un salvatore a piacere e lo innalza quando vuole, e lo abbassa quando non gli va bene. 

Non c’è uomo giusto, neppure uno, quindi essendo tutti peccatori, si è tutti dedichi al male tramite la carne, e quindi si è soggetti a calunniare, a testimoniare il falso, a tradire e odiare ecc. Anche i potenti sono carnali, e sono vittime dallo stesso virus. Perciò chi si affida ad un uomo, deve aspettarsi di essere ingannato e deluso. Ma purtroppo l’uomo fa fatica ad avere fede nel Creatore, si affida e aggrappa più facilmente a quello che vede, questo ormai è un debole della carne. Se si innalzano umani che promettono benessere in tempo di abbondanza, cosà si farà in tempo di carestia? In tempo di carestia ogni sorgente è prosciugata, e quindi basta scorgerne una che emette acqua!

Essa attira tutti ad abbeverarsi, anche se le sue acque sono nocivi o a caro prezzo; quello che conta è avere una sorgente per dissetarsi. Questo avverrà negli ultimi tempi. L’uomo avendo abbandonato la vera “Sorgente di Vita, cercherà una sorgente promettente che lo disseta. Codeste sorgenti sono alimentate solo da piogge di stagioni, e non da una “Sorgente viva e inesauribile. 

Quindi come cambiano le stagioni, cambiano loro; d’inverno gelano, in primavera danno a sufficienza, d’estate essiccano del tutto, e in autunno a secondo le piogge incominciano a rinascere. Esse non sono sorgenti promettenti e certe, ma a sorpresa. Negli ultimi tempi verranno anni di carestia, non solo di natura materiale, ma anche spirituale. E quindi ogni aiuto promettente è benvenuto. 

E coloro che non conoscono il vero Dio, cadranno nel laccio del falso salvatore, (l’anticristo), il quale non esita a promette bene e benessere a chi lo riconosce. In un primo momento si mostrerà beneficente verso tutti a prezzo umanitario, poi man mano a prezzo di vita, ognuno che vorrà godere dei suoi privilegi dovrà giurargli fedeltà, accettando le sue leggi e prenderne il “marchio, il sigillo della bestia “666”. Vita per vita, chi vuole sopravvivere alla fame e alla persecuzione, deve offrirgli la sua vita in cambio, altrimenti diventerà sua vittima. 

Coloro che non hanno accettato “che Gesù Cristo ha “offerto la Sua Vita per salvare la loro; saranno poi “costretti a sacrificarla alla bestia. Sta scritto: maledetto l’uomo che si affida all’uomo, nel giorno della sciagura cadranno entrambi nella fossa. Infatti colui che si innalzerà al posto di Dio, avrà breve durata. Per un tempo costringerà con la forza tutti a sottomettersi alle sue leggi, e prenderne il marchio, perseguiterà “miratamente il popolo di Dio, coloro che seguono Gesù Cristo in Spirito e Verità. 

Farà strage fra coloro che si ribellano alle sue leggi. Ma poi verrà la sua fine, e sarà ucciso insieme al falso profeta, e saranno gettati nello stagno di fuoco, dove i loro corpi bruceranno notte e giorno. 

E tutti coloro che l’hanno seguito e servito, e ne hanno preso il suo marchio “666”, saranno uccisi dalla spada del Signore degli Eserciti. 

(Apocalisse 19:19:21):19 Vidi allora la bestia e i re della terra con i loro eserciti radunati per muover guerra contro colui che era seduto sul cavallo e contro il suo esercito. 20 Ma la bestia fu catturata e con essa il falso profeta che alla sua presenza aveva operato quei portenti con i quali aveva sedotto quanti avevano ricevuto il marchio della bestia e ne avevano adorato la statua. Ambedue furono gettati vivi nello stagno di fuoco, ardente di zolfo. 21 Tutti gli altri furono uccisi dalla spada che usciva di bocca al Cavaliere; e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni.>>         

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.9. V.1:7.

1Nell’anno primo di Dario, figlio di Serse, della progenie dei Medi, il quale era stato costituito re sopra il regno dei Caldei, 2nel primo anno del suo regno io, Daniele, tentavo di comprendere nei libri il numero degli anni di cui il Signore aveva parlato al profeta Geremia e che si dovevano compiere per le rovine di Gerusalemme, cioè settant’anni. 

3Mi rivolsi al Signore Dio alla ricerca di un responso con preghiera e suppliche, con il digiuno, veste di sacco e cenere 4e feci la mia preghiera e la mia confessione al Signore, mio Dio: «Signore Dio, grande e tremendo, che sei fedele all’alleanza e benevolo verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti, 5abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi! 6Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali nel tuo nome hanno parlato ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese. 7A te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE. Spiegazione.C.9. V.1:7)

Il Profeta Daniele era interessato a voler conoscere quello che sarebbe avvenuto in futuro al suo popolo, il contenuto di quello che Dio aveva profetizzato per mezzo del Profeta Geremia. Ma era consapevole che non poteva pretendere da Dio tale spiegazione, perché c’era di mezzo il peccato della loro disubbidienza. 

E quindi Daniele decise in cuor suo di umiliarsi davanti al Signore, e di chiedergli perdono per i suoi peccati e quelli del popolo. Riconobbe che il loro peccato era grave, perché non solo lo avevano disubbidito, ma umiliato davanti a popoli e nazioni. Si erano prostrati davanti a re umani e alle loro leggi, disubbidendo così alla Sua, e in più lo avevano sostituito con idoli morti, inchinandosi davanti a loro. Daniele riconobbe il grave peccato che pesava sul suo popolo, e si umilio con cuore afflitto. Quello che oggi dovrebbe fare ognuno di noi, chiunque si ritiene cristiano seguace di cristo. 

La chiesa del Signore dovrebbe riconoscere le sue colpe e la sua idolatria, e umiliarsi davanti al Signore. Perché non c’è nessun giusto, e chi si ritiene tale, è ancora più peccatore. Ognuno di noi pratica l’idolatria in un modo o nell’altro. Un “idolo lo può diventare ogni cosa, alla quale dedichiamo più tempo, interessi e attenzioni, che al Signore. 

Senza neanche accorgerci ci prostriamo spesso davanti a idoli diversi. Quindi non c’è nessuno senza colpe e peccati da “espiare, con preghiere spirituali, digiuno e pentimento. E non solo, ma anche cercare la comunione vera con il Signore, perché ci perdoni e illumini il nostro cammino. E ci aiuti a essere un sostegno per chi non sa dove appoggiarsi, una guida per chi non vede, una speranza di luce che brilla nelle tenebre. 

Ci rafforzi a sostenere il debole, e consigliare i forti, incoraggiare i disperati senza speranza, e intervenire in loro aiuto anche davanti alle leggi ingiuste. Il “vero seguace di Cristo non resta solo a guardare e pregare! Ma si lascia “realmente adoperare dal Signore come Suo attrezzo. Noi siamo la Chiesa di Cristo, e anche il Suo corpo, e se non operiamo noi, chi dovrebbe farlo? Sveglia Chiesa, è tempo di operare non di dormire o sonnecchiare. 

È tempo di semina e raccolta, non di siesta, avremo tutta un’eternità per fare la siesta. Adesso dobbiamo lavorare, per assicurarci un abbondante raccolto per l’eternità. Chi adesso non semina e raccoglie, non avrà la gioia di goderne i frutti eterni. Quindi la siesta di domani dipende dal raccolto di oggi. Beato l’uomo che si lascia guidare dal Signore, e mette in pratica la Sua legge. 

Esso non ha paura del domani, perché è nelle mani del suo Salvatore, che è sempre con noi. Se attraversiamo le acque, non ci lascia trascinare via dalla loro corrente, ma ci porta a riva sani e salvi. Non ci lascia bruciare dalle fiamme, anche quando ci troviamo fra essi, ci preserverà come i suoi servi fedeli nella “fornace ardente. Non ci lascia cadere, e se pur intoppiamo e cadiamo, ci rialza di certo.

(Isaia 40:29-31): 29 Egli dà forza allo stanco e accresce il vigore a colui che è spossato. 30 I giovani si affaticano e si stancano; i più forti vacillano e cadono;
31 ma quelli che sperano nel SIGNORE acquistano nuove forze, si alzano a volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano.>>

 IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.9

19Signore, ascolta! Signore, perdona! Signore, guarda e agisci senza indugio, per amore di te stesso, mio Dio, poiché il tuo nome è stato invocato sulla tua città e sul tuo popolo». 20Mentre io stavo ancora parlando e pregavo e confessavo il mio peccato e quello del mio popolo Israele e presentavo la supplica al Signore, mio Dio, per il monte santo del mio Dio, 

21mentre dunque parlavo e pregavo, Gabriele, che io avevo visto prima in visione, volò veloce verso di me: era l’ora dell’offerta della sera. 22Egli, giunto presso di me, mi rivolse la parola e mi disse: «Daniele, sono venuto per istruirti e farti comprendere. 23Fin dall’inizio delle tue suppliche è uscita una parola e io sono venuto per annunciartela, poiché tu sei un uomo prediletto. Ora sta’ attento alla parola e comprendi la visione:

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE. Spiegazione. C.9.V.19:23.)

Daniele continua a dire al Signore in preghiera, di operare per dar gloria al Suo “Nome non per loro, perché tutto il popolo non meritava la Sua misericordia, e che il castigo che era giusto e veritiero. Ma IL Suo nome sarebbe stato umiliato di fra i popoli intorno, a causa dei peccati di codesto popolo. Il Signore riguardò al cuore puro di Daniele! E nell’ora dell’offerta della sera, ora del ringraziamento dell’operato giornaliero, l’angelo volò “velocemente da lui.

L’angelo gli annunciò di volerlo istruire a capire la volontà di Dio, di quello che sarebbe avvenuto al suo popolo, e questo, non perché lui era meglio degli altri, ma perché credeva fedelmente al Signore, e si era umiliato ed aveva sofferto davanti a Dio, per il suo peccato e quello del popolo, si aveva stracciato il cuore non le vesti, e gli era immensamente grato della Sua misericordia. In tal modo il Signore non si fece attendere. 

Questo ci fa capire, che se oggi tutto va sotto sopra, è perché sono pochi i Daniel, che si umiliano con cuore trafitto davanti al Signore l’Eterno, per i propri peccati e per quelli di un popolo disubbidiente e ribelle. Svegliati tu che sei seguace di Cristo, dai onore al nome che porti, che è al di sopra di ogni nome, Cristo Gesù, il Salvatore del Mondo, Re dei Re, Signore dei Signori…

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.9

27Egli stringerà una solida alleanza con molti per una settimana e, nello spazio di metà settimana, farà cessare il sacrificio e l’offerta; sull’ala del tempio porrà l’abominio devastante, finché un decreto di rovina non si riversi sul devastatore».

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE. Spiegazione. 9.V.27.

Il piccolo corno si ingrandirà e prenderà potere. L’anticristo che è la bestia 666, fa alleanza con molti altri potenti, che gli daranno il benvenuto come un salvatore; proprio come è successo in passato con gli eroi della storia, che si hanno accaparrato il potere in tempi di miseria e disorientamento, promettendo soluzioni e benessere. 

Poi una volta ricevuta la fiducia dei potenti e di molti fra il popolo, si sono tolti la maschera, mostrando la loro vera natura, quella di crudeli dittatori. Questo avverrà anche con la venuta dell’anticristo. Se il popolo avesse la fede e la comunione con Dio, e si imboccasse le maniche, non ingoierebbe ogni esca, 

aspettando a braccia aperte un salvatore che fa piovere abbondanza! Ma sarebbe in grado di procurarsi il necessario, e discernere i tempi e le stagioni, e anche il Vero Dio e Salvatore. L’anticristo, o meglio dire il lupo rapace travestito da pecorella, ingannerà molti, specialmente coloro che non hanno una comunione “verace con il “Vero Salvatore. 

Esso dopo aver accreditato il privilegio di salvatore, metterà in atto le sue fauci. Farà alleanza con molti re per una settimana, che nella Bibbia equivale a circa: (sette anni, un anno per ogni giorno). Farà cessare il Sacrificio e l’offerta nel Tempio di Dio, e si innalzerà al Suo posto, e si farà adorare come dio. Finché non giunge il termine dei suoi giorni, e il Signore gli metterà fine.   

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.10. V.2:3.2In quel tempo io, Daniele, feci penitenza per tre settimane, 3non mangiai cibo prelibato, non mi entrò in bocca né carne né vino e non mi unsi d’unguento, finché non furono compiute tre settimane.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.10. V.7:12.

7Soltanto io, Daniele, vidi la visione, mentre gli uomini che erano con me non la videro, ma un grande terrore si impadronì di loro e fuggirono a nascondersi. 8Io rimasi solo a contemplare quella grande visione, mentre mi sentivo senza forze; il mio colorito si fece smorto e mi vennero meno le forze. 

9Udii il suono delle sue parole, ma, appena udito il suono delle sue parole, caddi stordito con la faccia a terra. 10Ed ecco, una mano mi toccò e tutto tremante mi fece alzare sulle ginocchia, appoggiato sulla palma delle mani. 11Poi egli mi disse: «Daniele, uomo prediletto, intendi le parole che io ti rivolgo, àlzati in piedi, perché ora sono stato mandato a te». Quando mi ebbe detto questo, io mi alzai in piedi tremando. 

12Egli mi disse: «Non temere, Daniele, perché fin dal primo giorno in cui ti sei sforzato di intendere, umiliandoti davanti a Dio, le tue parole sono state ascoltate e io sono venuto in risposta alle tue parole.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE. Spiegazione.C.10. V.2:3/7:12.)

Il Profeta Daniele era consapevole del peccato che codesto popolo era colpevole, e quindi non osava chiedere a Dio niente, perché esso non meritavano grazia ma giustizia. Lui era tanto addolorato di ciò, ma non poteva fare altro che stare inginocchio davanti al Signore e umiliarsi, sperando nella Sua “misericordia. 

Era talmente triste, che in quelle tre settimane non osò nutrirsi e vestirsi come di solito, ma fece “espiazioni davanti al Signore, con digiuno e lagrime, preghiere e ringraziamenti, per sé stesso e il popolo. Non osava giustificarsi in nessun modo, perché non c’erano ragioni per farlo. Sappiamo che l’uomo che opera il giusto, ma poi si ritrae da far il bene, e si devia dalla giustizia, annulla la grazia ricevuta prima. E le opere giuste di prima, non potranno essergli messi in conto di giustizia. 

E ugualmente l’ingiusto che si ritrae da far il male, e si pente operando in bene, sarà graziato perché si è ravveduto, e il male di prima non gli sarà più accreditato, ma gli è perdonato. Codesto popolo aveva perso la “grazia davanti a Dio, per causa dei loro peccati, che erano frutto della loro disubbidienza. Quindi esso era reo di morte non di grazia. Ma Dio riguardò al cuore di Daniele, perché lui lo amava profondamente, ed ascoltò la sua “umile supplica. 

Dio non esitò a mandargli il Suo messaggero. Leggiamo che quando Daniele vide la visione non era da solo, ma insieme ad altri uomini. Ma coloro non videro niente, avvertirono solo una Potenza soprannaturale, ed ebbero paura e scapparono a nascondersi. Daniele aveva una comunione profonda con Dio, e il Suo spirito non gli era estraneo, aveva una confidenza amichevole con Lui. Conosceva il modo come si manifestava e operava, e sapeva discernere la Sua presenza. Ma nonostante ciò, comunicava con umile rispetto con il Signore, senza ombra di paura. 

Anzi Daniele era immensamente grato a Dio di ogni sua attenzione, perché riteneva di non meritarla. Questo Daniele rappresenta la chiesa di Cristo! La chiesa non ha diritto e merito di ricevere nessuna grazia, perché ogni Benedizione di Dio è un dono non un merito. Anche perché essa non merita, proprio come il popolo di Israele. 

Essa si copre spesso del velo della denominazione cristiana a cui appartiene, ma quando viene messa davanti alla scelta di servirlo fedelmente, trova con certezza una giustificazione. Gesù disse: chi mi ama mi segua, ma chi mette mano all’aratro e poi torna indietro per qualche scusa, non è degno di me. Gesù non si è pentito cammino facendo ed è tornato indietro, ma ha proseguito diritto avanti, fra persecuzioni e fame, sete e freddo. Lui aveva accettato di “Adempire la volontà del Padre per ubbidienza, ma anche per l’amore che nutriva per Lui e le sue creature. 

E quindi non vacillò, nonostante fosse stato provato e tentato come noi nella carne, però rimase fedele fino alla morte sulla Croce. Questa è anche la scelta di un Suo vero seguace. Dio non ci costringe e seguirlo, ma c’è lo chiede con amore, tocca a noi scegliere se lo vogliamo o meno. Quello che Lui ci mette in chiaro è, di seguirlo con tutto il cuore, e non con un “mezzo o solo a parole. Il Signore guarda ai fatti e non alla moltitudine delle parole. 

Quindi un “vero Suo seguace, non scappa e si nasconde dalla Sua chiamata, ma ascolta e dice: Padre parla ti ascolto, e dopo di ciò, mette in opera la Sua Volontà! Vediamo che Daniele non solo era pronto ad ascoltarlo senza timore, lui si sentiva “indegno alla presenza di tanta Gloria. La Sua chiesa non deve nascondersi e continuare a “disubbidirgli, ma deve “gioire di avere il “privilegio di ascoltarlo e servirlo. È un onore, oltre ad essere una gran gioia servire il Signore, il Re dei re, il Signore dei signori. 

Immaginiamoci che onore avremo, e che gioia proveremo, se un re della terra ci chiederebbe di servirlo a corte, oppure di essere un operatore nel suo regno. Ma noi non siamo solo invitati a servire un re qualsiasi, ma il Re dei re, e in più abbiamo l’onore di essere da Lui adottati come figli! Rendiamoci profondamente conto, di quale onore siamo privilegiati! 

Nella visione leggiamo, che gli uomini che erano con Daniele scapparono e si nascosero dal timore; ma questi avevano tutte le ragioni di scappare, perché non conoscevano tale Potenza, gli era estranea. Coloro che non conoscono Dio, e non hanno comunione con Lui, lo temono, hanno paura della Sua presenza, perché temono la Sua “Ira, ben sanno che sono dei ribelli degni dell’eterno castigo. 

Ma i figli non temono il Padre perché lo conoscono, anzi essi si rallegrano alla Sua presenza. Se ci rallegriamo di essergli figli, allora onoriamolo “ubbidientemente, facciamo quello che ci chiede amorevolmente. Oltretutto, ci assicura che è sempre con noi in ogni avventura, non dobbiamo temere nulla. Quello che disse ai giorni che furono, ai suoi Profeti e Apostoli, lo dice attualmente a noi oggi. 

Prendiamo la Sua Parola sul serio, e attualizziamola per noi personalmente, e mettiamola in pratica. Presentiamogli sacrifici di opere giuste e fruttuose, non solo suppliche egoistiche. Solo Daniele udì la Parola di Dio e vide la visione, gli altri avvertirono una Potenza superiore, una forza soprannaturale, e si spaventarono. Daniele ebbe gran rispetto di Dio, e cadde con la faccia a terra.

Ma il Suo mandante lo tocco e rafforzò, e lo supplicò di ascoltare attentamente per intendere quello che stava per dirgli da parte di Dio, perché lui era grande amato dal Signore. E gli disse: che dal primo giorno che lui si era sforzato di intendere la Parola di Dio, “umiliandosi davanti a Lui, le sue preghiere erano state ascoltate, e aveva mandato il Suo angelo a dargli la “risposta tanta attesa da lui. Molti pensano che il Signore li dovrebbe ascoltare per la moltitudine delle loro parole, e anche per le loro opere.

Altri sono gelosi di fratelli e sorelle, perché quella o quello, sembra avere più grazia davanti al Signore di loro. Noi siamo il corpo di Cristo, Lui è il capo, il corpo è uno solo, ma le membra sono tante, ed ognuno di loro ha un compito diverso, ma utile e indispensabile all’altro, se alcuni di codeste membra vengono a mancare, il corpo si paralizza in parte o del tutto, dipende dall’organo colpito. Ci sono organi con funzione motoria, altri invece manuale, ma tutti sono indispensabili l’uno per l’altro per il buon funzionamento del corpo. 

Se invece alcuni organi si ammalano o vengono a mancare, gli altri ne sentono la mancanza e ne soffrono, oltre ad essere sovraccaricati dalle funzioni. Come nel corpo, ogni organo ha la sua funzione, così anche nella chiesa del Signore, uno ha la grazia della guarigione l’altro quella di scacciare gli spiriti, l’altro di predicare e profetizzare, altri ancora di pregare, e aiutare i deboli e i sofferenti, ecc. Molto dipende dalla nostra fede, se siamo fedeli servi o meno. Il Signore disse: a chi più è stato affidato, più gli sarà chiesto, e chi più ha, di più gli sarà dato. 

Questo lo leggiamo nella parabola dei talenti, nella quale parla dei servi fedeli e di quello infedele. Il Signore dà a chi vuole, e toglie a chi non è degno di ricevere. Lo Spirito Santo è simile un vento che passa, “Esso si posa dove vuole, e passa oltre dove non vuole, il che vuol dire: che si posa dove trova umiltà e dignità, e passa oltre dove codesti doni sono assente. La chiave della misericordia di Dio è la fede, la quale produce umiltà e Verità, e a sua volta “benevolenza ecc. La fede è l’inizio di una catena di tanti anelli l’un nell’altro, tutti insieme formano la sua stabilità e resistenza. 

Senza la fede nessuno può piacere a Dio! Se abbiamo problemi di fede, chiediamola a Dio, che dà a tutti in “abbondanza, specialmente a coloro che chiedono in Verità. 

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE. C.10.V.18:20.)

18Allora di nuovo quella figura d’uomo mi toccò, mi rese le forze 19e mi disse: «Non temere, uomo prediletto, pace a te, riprendi forza, rinfràncati». Mentre egli parlava con me, io mi sentii ritornare le forze e dissi: «Parli il mio signore, perché tu mi hai ridato forza».
20Allora mi disse: «Sai perché io sono venuto da te?>>

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE, Spiegazione. C.10.V.18:20.)

L’angelo del Signore fu mandato a Daniele per dargli la risposta desiderata, per dirgli che era grandemente amato dal Signore Iddio. Lo rafforzò e incoraggiò a non temere, ma di riprendere forza e ravvivarsi. E mentre parlava con lui, riprese forze e vigore. Se veramente amiamo Dio e lo mettiamo al primo posto nella nostra vita, anche noi siamo “prediletti come il Profeta Daniele. Dio non fa differenza di persone, ma di fede, perché conosce il profondo del cuore e tutti i suoi pensieri. 

Quindi se la nostra fede è verace, siamo i suoi prediletti; e le nostre preghiere sono come un incenso soave che si innalza davanti a Lui, il che non resteranno inascoltate. E la Sua risposta ci arriva veloce sulle ali del vento. Tutto dipende da noi, se siamo veritieri con noi stessi e con Dio! Non dimentichiamo, che possiamo prendere in giro gli uomini ma non il Signore che conosce i cuori!

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.11. V.20:31.

20Sorgerà quindi al suo posto uno che manderà esattori nella terra che è splendore del suo regno, ma in pochi giorni sarà stroncato, non nel furore di una rivolta né in battaglia. 21Gli succederà poi un uomo abietto, privo di dignità regale: verrà di sorpresa e occuperà il regno con la frode. 22Le forze armate saranno annientate davanti a lui e sarà stroncato anche il capo dell’alleanza.

23Non appena sarà stata stipulata un’alleanza con lui, egli agirà con la frode, crescerà e si consoliderà con poca gente. 24Entrerà di sorpresa nei luoghi più fertili della provincia e farà cose che né i suoi padri né i padri dei suoi padri osarono fare; distribuirà alla sua gente preda, spoglie e ricchezze e ordirà progetti contro le fortezze, ma ciò fino a un certo tempo.

25La sua potenza e il suo ardire lo spingeranno contro il re del mezzogiorno con un grande esercito, e il re del mezzogiorno verrà a battaglia con un grande e potente esercito, ma non potrà resistere, perché si ordiranno congiure contro di lui. 26I suoi stessi commensali saranno causa della sua rovina; il suo esercito sarà travolto e molti cadranno uccisi. 

27I due re non penseranno che a farsi del male a vicenda e, seduti alla stessa tavola, parleranno con finzione, ma senza riuscire nei reciproci intenti, perché li attenderà la fine, al tempo stabilito.28Egli ritornerà nel suo paese con grandi ricchezze e con in cuore l’avversione alla santa alleanza: agirà secondo i suoi piani e poi ritornerà nel suo paese. 29Al tempo determinato verrà di nuovo contro il paese del mezzogiorno, ma quest’ultima impresa non riuscirà come la prima. 

30Verranno contro lui navi dei Chittìm ed egli si sentirà scoraggiato e tornerà indietro. Si volgerà infuriato e agirà contro la santa alleanza, e al suo ritorno se la intenderà con coloro che avranno abbandonato la santa alleanza. 31Forze da lui armate si muoveranno a profanare il santuario della cittadella, aboliranno il sacrificio quotidiano e vi metteranno l’abominio devastante.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE. Spiegazione.C.11. V.20:31.

Sorgerà uno che si incoronerà sé stesso, il quale non è di stirpe reale e spunta inaspettato, esso si conquisterà il potere con intrighi, è convincerà ad eliminare le forze armate per interessi propri, e verrà meno al patto fatto con molti. Ma quando avrà conquistata la fiducia degli altri potenti e poteri, crescerà di fama, grazie ai suoi inganni, e molti lo crederanno e seguiranno. 

Esso farà il primo tentativo di appropriarsi il potere, ed entrerà nel paese, incominciando a mettere in atto il suo disegno; ma non ci riuscirà perché il tempo non è ancora sopraggiunto; sarà respinto con le sue stesse armi: (intrighi e inganni, e con la spada). 

Costui nonostante si abbia trascinato via molte ricchezze nell’impresa fallita, non lascia di inseguire il suo sogno, ma forze alleati lo respingeranno. Poi pieno di furia e ira si rivolta contro il paese Santo, e sarà aiutato da coloro che non conoscono il loro Dio, e hanno abbandonato la Sua Legge. Armerà i suoi fedeli, e profanerà il Tempio di Dio con i suoi abbomini.  

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.11. V.32:35.

32Con lusinghe egli sedurrà coloro che avranno tradito l’alleanza, ma quanti riconoscono il proprio Dio si fortificheranno e agiranno. 33I più saggi tra il popolo ammaestreranno molti, ma cadranno di spada, saranno dati alle fiamme, condotti in schiavitù e depredati per molti giorni. 34Mentre così cadranno, riceveranno un piccolo aiuto: molti però si uniranno a loro, ma senza sincerità. 35Alcuni saggi cadranno perché fra loro vi siano di quelli purificati, lavati, resi candidi fino al tempo della fine, che dovrà venire al tempo stabilito.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE. Spiegazione.C.11. V.32:35.

Con bugie e intrighi, l’anticristo “sedurrà coloro che non conoscono e seguono il Vero Dio, tanto meno conoscono la Sua Legge. Quindi in loro trova terreno fertile per poter seminare la sua zizzania. E insieme ai suoi fedeli profaneranno il Tempio, e dissemineranno persecuzione e terrore, specialmente verso coloro che non si inchinano al l suo potere e volere, e non lo adorano come “dio. Ma molti di fra il popolo di Dio gli daranno battaglia. 

I veri fedeli dell’Altissimo si “muoveranno e ne ammaestreranno molti, non si piegheranno davanti alla bestia, e non ne prenderanno il “marchio 666, ma resisteranno al suo diabolico ardore, mettendo in balio la propria vita. Non si fermeranno di “evangelizzare in ogni situazione, anche in mezzo alla persecuzione. Essi saranno soccorsi qua e la in diversi modi. Di fra il popolo di Dio si mischieranno anche lupi travestiti da pecora, (spioni), e ne tradiranno molti. 

Quindi il popolo del Signore resterà al fronte, continuerà a servire il Suo Dio in mezzo alla battaglia, tanti pagheranno con la vita. Molti cadranno per la loro fede, e per proteggere altri fedeli, i quali sopravviveranno miracolosamente fino al tempo della fine. Quindi la vera chiesa sarà provata con il fuoco, a codeste fiamme sopravviveranno solo alcuni valorosi guerrieri del Signore, perché gran parte di loro saranno perseguitati e uccisi.   

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.11. V.36:39.

36Il re dunque farà ciò che vuole, s’innalzerà, si magnificherà sopra ogni dio e proferirà cose inaudite contro il Dio degli dèi e avrà successo finché non sarà colma l’ira; poiché ciò che è stato decretato si compirà. 37Egli non si curerà neppure degli dèi dei suoi padri né del dio amato dalle donne né di altro dio, poiché egli si esalterà sopra tutti. 38Onorerà invece il dio delle fortezze: onorerà, con oro e argento, con gemme e con cose preziose, un dio che i suoi padri non hanno mai conosciuto. 39Nel nome di quel dio straniero attaccherà i bastioni delle fortezze e colmerà di onori coloro che lo riconosceranno: darà loro il potere su molti e distribuirà loro terre in ricompensa.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE. Spiegazione.C.11. V.36:39.

L’anticristo dopo aver acquistato potere, metterà in atto il suo piano. Si innalzerà come Dio, e proferirà parole odiose verso del Signore. Ma nonostante tutto ciò, l’ira di Dio si riverserà su di lui solo al tempo prestabilito. Esso non avrà rispetto del Signore, tanto meno degli uomini, neanche delle donne. Perché il suo fine è, che tutti si inchinano davanti a lui e lo adorano come “dio. 

L’unico “dio che esso adorerà sarà il materialismo, “oro e argento e altri oggetti preziosi. Lui si innalzerà, e costringerà i poteri e i potenti a sottomettersi al suo volere. E tutti coloro che lo riconosceranno, li addobberà di doni e onori, gli darà autorità di operare sui popoli, e gli spartirà i beni di molti in ricompensa. Ma perseguiterà fino alla morte coloro che non lo riconoscono e adorano. 

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.11. V.40:45.

40Al tempo della fine il re del mezzogiorno si scontrerà con lui e il re del settentrione gli piomberà addosso, come turbine, con carri, con cavalieri e molte navi; entrerà nel suo territorio e attraversandolo lo invaderà. 41Entrerà anche in quella magnifica terra e molti paesi soccomberanno. Questi però scamperanno dalla sua mano: Edom, Moab e la parte migliore degli Ammoniti.

42Metterà così la mano su molti paesi; neppure l’Egitto scamperà. 43S’impadronirà di tesori d’oro e d’argento e di tutte le cose preziose d’Egitto: i Libi e gli Etiopi saranno al suo seguito. 44Ma notizie dall’oriente e dal settentrione lo turberanno: egli partirà con grande ira per distruggere e disperdere molti. 45Pianterà le tende reali fra il mare e lo splendore della santa montagna; poi giungerà alla fine e nessuno verrà in suo aiuto.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.Spiegazione.C.11. V.40:45.

Ma al tempo della fine qualcosa va storto con il re di mezzogiorno:(Israel), e il re del settentrione:(l’anticristo), gli piomberà a dosso con carri e cavalieri e lo invaderà, e ’invaderà e saccheggerà anche altri paesi compreso l’Egitto, alcuni la scamperanno. Ma non appena gli arrivano notizie dal settentrione: (Gog e Magog, Gomer ecc. con gli alleati), esso si infiammerà nella sua ira, e parte per distruggerne molti, sapendo che ha poco tempo ancora a disposizione. E si fermerà fra i monti di Armageddon, dove avverrà la sua fine. 

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.12. V.1.

1Ora, in quel tempo, sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Sarà un tempo di angoscia, come non c’era stata mai dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE. Spiegazione.C.12. V.1.

Nel tempo della grande tribolazione, sorgerà Michele, il grande principe, a capo dell’esercito celeste, Esso vigila sul popolo eletto del Signore, guerreggerà per loro e al loro fianco, contro l’esercito visibile e invisibile di “satana il distruttore. L’esercito celeste con a capo Michele Arcangelo, interverranno in aiuto al popolo del Signore, e insieme ad alcuni savi saranno un aiuto per molti. Sarà un tempo di angoscia mai vissuto prima; ma chi resisterà saldo fino alla fine sarà salvato. In quel tempo coloro che saranno trovati scritti nel libro della Vita, saranno salvati.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.12. V.2:3. 

2Molti di quelli che dormono nella regione della polvere si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l’infamia eterna. 3I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE. Spiegazione.C.12. V.2:3. 

In quel tempo di grande tribolazione, arriva la salvezza del Signore: (il rapimento della chiesa di Cristo, il tanto atteso evento). Molti che dormono nella polvere, che sono morti, risusciteranno, gli uni a gloria eterna, altri a infamia e vergogna eterna. Qui si parla della prima resurrezione; di coloro che hanno accettato Cristo. Coloro che hanno “operato in suo favore a vita e gioia eterna, quelli che hanno sonnecchiato e ignorato, a vergogna eterna. Ma i più privilegiati fra tutti, sono coloro che ne hanno condotto molti alla Vita eterna.

Che hanno lavorato sodo per il Signore, e non si sono fermati davanti a nessun ostacolo, neanche davanti la fossa dei leoni, o la fornace ardente, o la fiumara in piena ecc. Coloro che non si sono vergognati di Gesù, ma lo hanno innalzato anche davanti la spada; che niente e nessuno è riuscito a fargli cambiare idea. Costoro splenderanno in “Eterno come le stelle lucenti! Cosa sono settanta o cento anni di prove, difronte ad un’eternità di gloria? Beati i servi fedeli e veritieri, che hanno servito il Signore in ogni circostanza, essi “vivranno alla Gloria dell’Iddio Vivente in eterno. 

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.12. V.4:7.

4Ora tu, Daniele, chiudi queste parole e sigilla questo libro, fino al tempo della fine: allora molti lo scorreranno e la loro conoscenza sarà accresciuta».
5Io, Daniele, stavo guardando, ed ecco altri due che stavano in piedi, uno di qua sulla sponda del fiume, l’altro di là sull’altra sponda. 6Uno disse all’uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume: «Quando si compiranno queste cose meravigliose?». 7Udii l’uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume, il quale, alzate la destra e la sinistra al cielo, giurò per colui che vive in eterno che tutte queste cose si sarebbero realizzate fra un tempo, tempi e metà di un tempo, quando fosse giunta a compimento la distruzione della potenza del popolo santo. 

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.Spiegazione.C.12. V.4:7.

L’angelo del Signore dice a Daniele di “Sigillare queste profezie fino al tempo della fine, ma coloro che avrebbero messo a cuore di discernere il contenuto, avrebbero accresciuto conoscenza. Ma realmente, esso sarà compreso chiaramente gli ultimi tempi, quando gli avvenimenti si avverano uno dopo l’altro. Poi Colui che era vestito di lino, affermo con giuramento per Dio stesso, che tutto ciò si sarebbe “Adempiuto fra un tempo, tempi e metà di un tempo.

Un tempo a secondo da quello che possiamo capire dalla Parola, equivale a sette anni; il che vuol dire: in fra codesti anni. Tempi, si potrebbe capire i diversi anni; la metà di un tempo, vuol dire la metà di sette anni. Con il nostro comprendimento, è difficile immaginarci o farci un’idea esatta del ritorno di Gesù, e del “Rapimento della Chiesa di Cristo. 

Un tempo e la metà di un tempo, e ben comprensibile, ma resta la parola “tempi, che non si comprende esattamente, se sono i tempi inclusi nei sette anni, o fuori di essi. Sappiamo che i sette anni iniziano con l’alleanza di pace fra Israele e la Palestina. Alcune alleanze con i paesi Arabi sono già palesi, ma da quello che sappiamo, con la Palestina ancora no. Aspettiamo e vediamo, mammano che le profezie si adempiono, capiremo meglio, proprio come vuole il Signore. 

L’importante è non restare solo ad aspettare, ma di essere svegli e operanti nell’opera del Signore. In modo che alla Sua venuta non dobbiamo vergognarci, ma rallegrarci. Il Messaggero del Signore aggiunge: tutte queste cose si compiranno quando le forze del popolo “Santo saranno completamente “infrante. 

Finché il Suo popolo crede di farcela da solo, il Signore non tornerà a salvarlo; ma quando infine non avrà scampo e riconoscerà di aver bisogno del Suo intervento, si umilia e ritorna a Lui, sarà “esaudito e salvato. Quindi il Ritorno del Salvatore Gesù Cristo, dipende dalla fede della Sua chiesa. Essa sarà provata e affilata come un diamante scintillante. Infine vengono separate le pecore dalle capre, i falsi cristiani dai veri seguaci. I fedeli servitori sono coloro che hanno amato con tutto il cuore il loro Signore, e lo hanno seguito e servito ovunque. 

Dio vuole trasformare le pietre rozze e opache in preziosi diamanti, e fino a che essi non brillano, la fila continua ad affilarli, e il tempo del loro adempimento si prolunga. Quindi finché il Suo popolo continua a ignorare i Suoi comandamenti, e adora il vitello d’oro, resterà nel deserto. Finché non si ravvedono e tornano al Signore e si umiliano, non potranno entrare nella terra promessa. Svegliamoci fratelli e sorelle in Cristo, non restiamo ad aspettare il suo ritorno, ma “operiamo fedelmente per abbreviare la Sua venuta. Prima si finisce di mietere il grano, e più svelto si riempie granaio. 

È inutile aspettare che il granaio si riempie, se il grano non si semina e non si miete. Se non seminiamo e raccogliamo, il granaio del nostro Padrone resta vuoto, e quindi neanche possiamo aspettarci il soldo. Io penso che se un padrone affida un terreno ai suoi operai, per lavorarlo e farlo fruttare al meglio, e poi al suo ritorno, trova il terreno deserto e gli operai ad aspettarlo all’ombra, non di certo gli darà una ricompensa. Mi immagino il suo aspetto, e l’ira che gli provocano. Noi non siamo qui ad aspettare, ma a lavorare, per poi raccoglierne i frutti durante tutta l’eternità. 

Ma uno potrebbe dire: ma come posso servire il Signore, non posso mica mettermi ad evangelizzare ovunque? Io direi di “SÌ, possiamo evangelizzare ovunque se abbiamo Amore per il Signore, e se il fuoco del Suo Spirito brucia in noi! Dobbiamo “svegliarci se vogliamo raccogliere frutti di gioia e onore nell’eternità, altrimenti raccoglieremo tristezza e vergogna. Essere luce per il Signore si può in ogni occasione, una testimonianza si può dare in tanti modi, per esempio: innalzare una preghiera, o una lode davanti a un sofferente o un morente, oppure davanti a uno qualsiasi. 

Anche pregare apertamente al tavolo davanti a conoscenti, ma anche a sconosciuti. Basta essere decisi a farlo, senza riguardare intorno. Nessuno ti può impedire di pregare, neanche l’ateo, dipende anche da come si prega. Pregare davanti a tutti è possibile, basta dirgli “umilmente che è di tua abitudine farlo. Una fede stabile e luminosa può diventare una luce per molti. La Parola di Dio è medicina per l’anima e il corpo, e quindi non può danneggiare nessuno, ma solo aiutare a star meglio. 

Non mettiamo la Parola di Dio sotto il tavolo, ma sopra! Se il Signore ci apparecchia la “mensa ogni giorno, lasciamo risplendere su di essa la Sua Luce. Non c’è cosa più bella, di parlare di Gesù Cristo e del Suo Amore a gli altri. Chi ama il Signore veramente, non sa star zitto. Il colmo del cuore straripa dalla bocca. Se siamo colmi del fuoco dell’Amore del Signore, parliamo ovunque di Lui, senza guardare alle circostanze o alle persone, ma solo al Signore.   

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.12. V.8:13. 

8Io udii bene, ma non compresi, e dissi: «Signore mio, quale sarà la fine di queste cose?». 9Egli mi rispose: «Va’, Daniele, queste parole sono nascoste e sigillate fino al tempo della fine. 10Molti saranno purificati, resi candidi, integri, ma gli empi agiranno empiamente: nessuno degli empi intenderà queste cose, ma i saggi le intenderanno. 11Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l’abominio devastante, passeranno milleduecentonovanta giorni. 12Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a milletrecentotrentacinque giorni. 13Tu, va’ pure alla tua fine e riposa: ti alzerai per la tua sorte alla fine dei giorni».

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.Spiegazione.C.12. V.8:13. 

Colui che apparse a Daniele gli disse di essere paziente, perché codesta profezia è Sigillata fino al tempo della fine. Nel frattempo molti saranno purificati e salvati per mezzo della fede e la Parola. I saggi nel Signore acquisteranno sempre di più conoscenza della Sua Parola e le profezie. Ma gli empi, coloro che non vogliono ascoltare, continueranno a camminare e vivere nell’empietà. E nessuno di loro comprenderà la Parola di Dio e le profezie, e quindi non si avvertiranno e salveranno. 

Dal momento che sarà abolito il “sacrificio quotidiano e sarà eretto l’abominio devastante, passeranno milleduecentonovanta giorni. Quindi codesto abominio si prosegue per milleduecentonovanta giorni. E verso la fine di essi, il popolo di Dio sarà salvato, avverrà il rapimento. Dopo di ciò, molti saranno scioccati e disorientati, perché si è avverato quello che non credevano. 

Molti di loro si convertono in mezzo alla tribolazione, essi saranno addolorati e disorientati, anche perché tanti dei loro cari sono spariti, sono stati rapiti. Essi si trovano tutto ad un tratto fra l’incudine e il martello. Non sanno da quale parte stare, e come scampare all’ira dell’anticristo e il “marchio 666! Ma “qui il Signore l’incoraggia a “non “cedere, ma di restare fermi nella fede fino a giungere a milletrecentotrentacinque giorni. Dopo di ciò l’anticristo verrà distrutto dal fuoco del Signore, e loro saranno salvati. 

È importante, che in tempi di tribolazioni i seguaci di Cristo vivano come nel tempo delle catacombe, sfuggono alla massa, e si creano in tempo una propria autonomia, per “sfuggire alla “bestia a e al suo “marchio, senza il quale non si può comprare e vendere, e con certezza neanche lavorare e operare in mezzo alla società. 

Quindi bisogna già adesso prepararsi, per non essere poi colti all’improvviso e sprovvisti di ogni sopravvivenza. Chi ha la possibilità, sarebbe bene già adesso trovare un luogo un po' fuori dalla società, e piantare alberi da frutta, e avere terreno per ortaggi ecc. Per quelli che si trovano in centro della società, sarà dura, li si tratta di prendere o lasciare, di cercare si salvare la pelle o l’anima. Quindi è sacro e giusto se la chiesa ascolta la voce del Signore, e si allontana dal mondo del benestare, prima che arriva la prova del fuoco.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.13. V.23.  

23Meglio però per me cadere innocente nelle vostre mani che peccare davanti al Signore!».

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.13. V.45:48.

 45Mentre Susanna era condotta a morte, il Signore suscitò il santo spirito di un giovanetto, chiamato Daniele, 46il quale si mise a gridare: «Io sono innocente del sangue di lei!». 47Tutti si voltarono verso di lui dicendo: «Che cosa vuoi dire con queste tue parole?». 48Allora Daniele, stando in mezzo a loro, disse: «Siete così stolti, o figli d’Israele? Avete condannato a morte una figlia d’Israele senza indagare né appurare la verità!

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.Spiegazione.C.13. V.23/45:48.

La fedeltà di Susanna verso il Signore non rimase inosservata, e Lui venne in suo aiuto, prevalendosi di Daniele che era un giovinetto, ma il suo “cuore “amava il Signore, ed era pronto ad ubbidirgli, anche in “mezzo alla folla e davanti a coloro che osavano giudicare “ingiustamente il popolo. Daniele ascoltò l’impulso dello Spirito Santo e gli ubbidì, e a voce alta disse quello che lo Spirito gli suggeriva.

E così il Signore “operò per “mezzo di Daniele, e salvò la vita di Susanna che era innocente davanti a Dio e il popolo. La morale ci dice: che Dio conosce i cuori dell’uomo e ogni sua opera e pensiero. E non abbandona chi si affida a Lui, ma interviene in suo aiuto, e lo libera dalle insidie del diavolo. Questa morale ci insegna a tutti noi come servire il Signore. Di non ignorare la Sua voce che ci parla nel cuore, perché “essa potrebbe salvare vite o prevenire il peggio. 

Stiamo attenti alla voce del Signore e ubbidiamo, non vergogniamoci di intervenire anche in mezzo alla massa, o davanti un tribunale e personaggi senza scrupoli, che spesso si coprono di leggi e inganni. Combattiamo per la Verità, e non lasciamo condannare il giusto per l’ingiusto, e viceversa. Non restiamo in silenzio davanti alle ingiustizie e alle calunnie, ma alziamo le mani e la voce, e fermiamoli nel nome del Signore.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE. C.13.V.59.

 59Disse Daniele: «In verità anche la tua menzogna ti ricadrà sulla testa. Ecco, l’angelo di Dio ti aspetta con la spada in mano, per tagliarti in due e così farti morire».

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE. Spiegazione. C.13.V.59.

Colui che spera nel Signore sarà salvato dalla gabbia dell’uccellatore. Il Signore fa cadere il giusto giudizio su ognuno a secondo le sue opere. Affidarsi a Dio vuol dire: essere in buone mani, e avere come alleato il migliore “Avvocato e Salvatore. 

Senza dimenticare che la fede e l’operare vanno di pari passi, noi siamo il Corpo del Signore, Lui “opera tramite “noi, lasciamoci adoperare. Preghiamo che accenda in noi il fuoco dello Spirito Santo, e ci dia forza e coraggio per servirlo e innalzarlo in ogni circostanza

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.14. V.1:5.

 1Il re Astiage si riunì ai suoi padri e gli succedette nel regno Ciro, il Persiano. 2Ora Daniele era intimo del re, ed era il più onorato di tutti gli amici del re. 3I Babilonesi avevano un idolo chiamato Bel, al quale offrivano ogni giorno dodici sacchi di fior di farina, quaranta pecore e sei barili di vino. 4Anche il re venerava questo idolo e andava ogni giorno ad adorarlo. Daniele però adorava il suo Dio 5e perciò il re gli disse: «Perché non adori Bel?». Daniele rispose: «Io non adoro idoli fatti da mani d’uomo, ma soltanto il Dio vivo che ha fatto il cielo e la terra e che ha potere su ogni essere vivente».

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.Spiegazione.C.14. V.1:5

L’uomo di tutti i tempi che non ha conosciuto il Vero Dio, si ha fatto i propri idoli e li ha adorati, come fanno ancora oggi; alcuni per ignoranza altri per intessi di guadagno ecc. Vediamo che dietro a tali “idoli c’è sempre un perché! Un “idolo morto, è un tranquillante per chi lo adora; “esso non parla e non sente, e quindi non contraria mai il suo adoratore, e perciò colui che lo adora può comprenderla e girarla come vuole, tanto nessuno lo contraria. 

Il suo “dio muto sordo e cieco, non è un intoppo per lui, ma neanche un aiuto. Codesti adoratori non solo li adorano loro, ma cercano di farli adorare anche a gli altri, per farne una fonte di guadagno o di privilegio. Quindi il loro “idolo morto non solo non gli impedisce niente, ma gli porta guadagno.

Ma quando però l’adoratore cade nei guai, codesto idolo continua a restare muto sordo e cieco, quindi anche i guai possono fare quello che vogliono, perché nessuno li ferma. L’uomo in gran parte, è talmente accecato dalle tenebre, che non riesce a discernere il falso dal vero. Si studia la sapienza di questo mondo; ma gli resta nascosta quella Divina, se l’individuo non ha comunione con Dio Creatore. 

Non è la sapienza umana quella che aiuta e Salva, ma quella che si riceve dallo Spirito di Dio, se vive in noi. A cosa serve guadagnare tutto il mondo, quando poi si ritorna alla polvere da dove si proviene. Dio ha creato le sue creature e li ha vivificati con il Suo alito vitale, perché divenissero esseri viventi, e vivessero in eterno. Ma il corso della vita è stato interrotto dal “Distruttore “satana. Ma il Padre Creatore non ha mai smesso di seguirli e aiutarli, nella speranza che “essi ritornassero alle loro origini. 

Ma purtroppo essendo creature liberi di scegliere, create a Immagine del Creatore; non li costringe, ma li invita con amore a venire a Lui, e abbandonare gli idoli morti. Purtroppo sono pochi quelli che lo ascoltano, e decidono di cambiare rotta. Vediamo che anche il re, purché fosse fornito di una certa saggezza reale, non si era accorto del trucco umano, e adorava anche lui questa statua del dio “bel, era convinto che esso mangiava e beveva tanto cibo al giorno. 

Ma nonostante tutti lo adoravano, il fedele Daniele disse alla presenza di tutti e del re, che lui non adorava opere fatte da mano d’uomo; ma adorava solo il Suo Dio, perché solo Lui è il Vero Dio Vivente, e non c’è ne sono altri vicino a Lui. Quindi la Sapienza di Daniele fece scoprire il trucco al re, che preso dall’ira fece mettere a morte tutti i preti di “bel insieme alle loro famiglie.    

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.14. V.8:9.

8Il re s’indignò e convocati i sacerdoti di Bel disse loro: «Se voi non mi dite chi è che mangia tutto questo cibo, morirete; se invece mi proverete che è Bel che lo mangia, morirà Daniele, perché ha insultato Bel». 9Daniele disse al re: «Sia fatto come tu hai detto».

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.Spiegazione.C.14. V.8:9.

Qui vediamo che Daniele rimase fedele al Vero Dio, anche quando il re gli disse: che se codesto idolo avrebbe consumato i cibi, come credevano; lui sarebbe stato messo a morte. Qui possiamo dire: “ma Daniele conosceva il trucco, e quindi era certo che gli sarebbe andata bene. Ma nonostante ciò, chi oserebbe contraddire un re, senza temerne le conseguenze?

Leggiamo che Daniele non temeva nessun mortale; perché vivere senza o contro Dio, per lui era più che la morte. Era certo che il Suo Dio che amava, era sempre presente, e lo avrebbe liberato da ogni trappola. Quindi era “determinato a “rigettare ogni legge o “costrizione contraria alla Sua volontà. Non vacillava, ma restava fedele, e quindi nessuno riusciva a fargli cambiare idea, neanche la spada e la morte. La chiesa di oggi ha più che mai bisogno di tale “fede, se vuole arrivare sana e salva alle “nozze dello Sposo, ed esserne partecipe. 

Deve svegliarsi, se vuole essere rapita dal Signore nelle nuvole, insieme i suoi angeli. Sappiamo, che verranno tempi tristi,” essa sarà messa a dura prova! Sarà “costretta a “scegliere fra la vita o la morte, di seguire il Signore con tutte le sue conseguenze; oppure l’avversario e prenderne il marchio 666. Di servire e morire per Cristo, oppure per l’avversario, non ci sarà una via di mezzo. 

Non si potranno servire due padroni. Fino adesso la chiesa del Signore se l’ha goduta sonnecchiando, hanno accettato ogni cosa sotto forma di buonismo, anche il “sopravvento del “diavolo, tramite umili lupetti travestiti da pecora. Hanno sonnecchiato talmente tanto, che non si sono accorti che le loro stalle si sono riempiti di lupi travestite da pecore, e non solo le stalle, ma anche gli invitanti prati verdi. 

Quindi grazie al dormiveglia della chiesa, l’avversario ha potuto operare indisturbato, e si è infiltrato da per tutto, fra grandi e piccoli. Essa ne pagherà il prezzo della sua lunga siesta. E se adesso non si sveglia, resterà vittima di “satana, con imbrogli e buonismo sbagliato ecc. 

L’unica sua salvezza è di attivarsi in tutti i sensi! Deve strappare terreno all’avversario e resistergli, respingere le sue leggi perverse e indurire la fronte. 

Continuando ad “Evangelizzare, oggi più che mai; sulle strade, negli ospedali e nelle carceri, visitare i morenti e gli ammalati, e i bisognosi di pane quotidiano, sia per il corpo che per l’anima. Tornare al Signore con fede Vera e profonda. Pregare senza vacillare, per i morenti, gli ammalati e i sofferenti. La chiesa ha ricevuto “AUTORITÀ” di operare le stesse cose che operava Gesù. L’ingrediente essenziale è la fede stabile, fondata sulla Roccia Cristo Gesù.

La chiesa è chiamata a svegliarsi e a crescere in fretta, altrimenti non supererà la prova del fuoco, che si sta sempre più concretizzando. L’Anticristo, il “diavolo riverserà il suo furore su tutta la terra, ma appositamente sulla chiesa del Signore. Essa deve pregare che il Signore la svegli, dandogli forza e vigore come un’aquila, che parte in volo pronta e decisa. L’aquila non fa il suo nido dove capita, ma sceglie un posto in alto fra le rocce, dove i suoi piccoli sono protetti da predatori che strisciano sul suolo. 

E da dove essa può scrutare tutto intorno. L’aquila è una creatura sveglia e attiva, mira con sguardo deciso la sua preda dall’alto, che non ha scampo ai suoi artigli. Oltre ad essere forte, è saggia, il suo migliore amico è il cielo azzurro, nel quale svolazza libera e reale. Le sue forze vitali sono la sua arma, e l’istinto il suo consigliere, non cambia tattica né ideale, ma resta fedele alla sua natura da reale. 

Non decolla a caso ma con scopo preciso e mirato, con vigore e prontezza, senza mai distogliere il pensiero dal suo ideale. La “chiesa deve “trasformarsi in aquile se vuole arrivare fino alla fine, deve dichiarare guerra a “satana se vuole vincere la battaglia. Deve “SVEGLIARSI” e partire in volo. 

Essa deve predicare “Risveglio, non sempre gli stessi lamenti. Deve infuocarsi dell’amore di Cristo, e togliere terreno all’avversario, non deve piegarsi davanti alle ingiustizie grandi o piccoli che siano. “L’avversario “satana vende la sua merce ai supermarket, non ai passanti. I supermarket poi la distribuiscono ai passanti. Bisogna prendere la vipera al collo e bloccarla, non alla coda, altrimenti ti morde! Bisogna “decidere a chi servire e davanti a chi “inchinarsi! 

Daniele preferiva essere bruciato vivo, che inchinarsi davanti a un idolo o accettare una legge contro il suo Dio. Preferiva essere buttato vivo nella fossa dei leoni affamati, che umiliare o rinnegare il Suo Dio. Preferiva essere ucciso dal re, che inginocchiarsi davanti ai suoi decreti idolatri. 

Lui aveva le idee chiare e lucide a chi servire, e davanti a chi inchinarsi. Niente riusciva a fargli cambiare idea, neanche la morte. 

Il Suo amore per il Vero Dio, era più forte di ogni arma materiale o umana che sia. Questa fede era l’arma che metteva in moto la mano di Dio ad intervenire a suo favore, in ogni circostanza. E non solo lo liberava da ogni trappola mortale, ma lo ricolmava di Sapienza e intelligenza, da innalzarlo al di sopra degli altri vicari del re. Dio abbassa chi si innalza, ma innalza chi si abbassa. Daniele era ricco in fede, ma povero in orgoglio, era molto umile. Siate semplici come colombe, e astuti come i serpenti, dice il Signore alla Chiesa. 

I serpenti non si buttano nel pericolo, ma si nascondono fra rocce e boscaglie. Mirano e scrutano la loro vittima, e aspettano in agguato il giusto momento per colpirla. Non amano i luoghi rumorosi e nocivi, ma si assicurano attentamente che tutto intorno sia tranquillo e promettente.           

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.14. V.14:19. 

14Daniele ordinò ai servi del re di portare un po’ di cenere e la sparsero su tutto il pavimento del tempio alla presenza soltanto del re; poi uscirono, chiusero la porta, la sigillarono con l’anello del re e se ne andarono. 15I sacerdoti vennero di notte, secondo il loro consueto, con le mogli, i figli, e mangiarono e bevvero tutto. 16Di buon mattino il re si alzò, come anche Daniele. 17Il re domandò: «Sono intatti i sigilli, Daniele?». «Intatti, o re», rispose. 18Aperta la porta, il re guardò la tavola ed esclamò: «Tu sei grande, Bel, e nessun inganno è in te!». 19Daniele sorrise e, trattenendo il re perché non entrasse, disse: «Guarda il pavimento ed esamina di chi sono quelle orme».

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.Spiegazione.C.14. V.14:19. 

Daniele era monito di Sapienza Divina. E fece spargere alla presenza del re della cenere davanti all’idolo, e poi sigillare con l’anello del re anche la porta. Dio non opera solo invisibile, ma anche reale, con chiodi e martello. Quindi non solo a parole, ma anche con opere preventive. Dio ascolta le preghiere, e dopo fornisce il necessario, anche la Sapienza per adempire il piano. Vediamo che nonostante i predisposti, il re non era ancora in grado di riconoscere la truffa. Ma Daniele il savio, conosceva sia gli intrusi che il passaggio segreto, e svelò al re il trucco. E questo perché lui era sveglio nello spirito e nel corpo. 

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.14. V.24.27.

24Il re disse a Daniele: «Non potrai dire che questo non è un dio vivente; adoralo, dunque». 25Daniele rispose: «Io adoro il Signore, mio Dio, perché egli è il Dio vivente; se tu me lo permetti, o re, io, senza spada e senza bastone, ucciderò il drago». 26Soggiunse il re: «Te lo permetto». 27Daniele prese allora pece, grasso e peli e li fece cuocere insieme, poi preparò delle polpette e le gettò in bocca al drago che le inghiottì e scoppiò; quindi soggiunse: «Ecco che cosa adoravate!».

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.Spiegazione.C.14. V.24.27.

Quando la mente umana è otturata dalle tenebre, è quasi impossibile discernere la luce. Nonostante il re sia stato testimone di alcuni miracoli del Signore, continuava a confidare in idoli morti. E quindi cercava qua e la di convincere Daniele ad adorare i suoi “idoli! Ma niente da fare! Per Daniele c’era un Solo Vero Dio e basta. Ma dato che il re lo amava, e sapeva che lui era munito di una sapienza superiore a tutti, gli dava anche ascolto. E così gli permise di distruggere l’idolo, il drago.

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.14. V.28:42

28Quando i Babilonesi lo seppero, ne furono molto indignati e insorsero contro il re, dicendo: «Il re è diventato giudeo: ha distrutto Bel, ha ucciso il drago, ha messo a morte i sacerdoti». 29Andarono da lui dicendo: «Consegnaci Daniele, altrimenti uccidiamo te e la tua famiglia!».

30Quando il re vide che lo assalivano con violenza, costretto dalla necessità consegnò loro Daniele. 31Ed essi lo gettarono nella fossa dei leoni, dove rimase sei giorni. 32Nella fossa vi erano sette leoni, ai quali venivano dati ogni giorno due cadaveri e due pecore: ma quella volta non fu dato loro niente, perché divorassero Daniele.>>

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.Spiegazione.C.14. V.28:42

Il popolo indignato verso il re, lo minacciarono di morte insieme alla sua famiglia. Allora il re davanti a tale ira ebbe paura, e fece buttare Daniele nelle fosse dei leoni affamati. Il re ebbe paura del popolo, perché non aveva nessun alleato che lo avrebbe potuto aiutare e liberare dallo loro ’ira. 

E nonostante amasse Daniele profondamente, la paura era ancora più potente dell’amore che gli nutriva. Questo sentimento domina in ognuno di noi; quando subentra la paura, si tradisce anche il proprio sangue. Ognuno cerca di proteggere la propria pelle e di scampare alla spada. Immaginiamoci poi, a una morte così crudele e dolorosa; di assistere che i propri cari vengano sminuzzati vivi dalla fauce di un leone affamato, e infine anche sé stesso.

Oppure trovarsi davanti a una fornace ardente, e dover scegliere fra la vita e la morte, di esserci buttato dentro o salvarsi la pelle. Fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare! Tutti sono eroi, fino a quando non si trovano davanti al prendere o lasciare. Eppure la fede di Daniele era più forte di tutte queste orrende armi; lui agiva deciso, ed era pronto ad essere bruciato o divorato dai leoni, o ucciso per la spada, per amore del Padre che amava più della sua vita. Questa sua fede è stata la sua salvezza, e il suo onore. 

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.C.14. V.33:42

33Si trovava allora in Giudea il profeta Abacuc, il quale aveva fatto una minestra e aveva spezzettato il pane in un recipiente e ora andava a portarli nel campo ai mietitori. 34L’angelo del Signore gli disse: «Porta questo cibo a Daniele a Babilonia nella fossa dei leoni». 35Ma Abacuc rispose: «Signore, Babilonia non l’ho mai vista e la fossa non la conosco». 36Allora l’angelo del Signore lo prese per la cima della testa e sollevandolo per i capelli lo portò a Babilonia, sull’orlo della fossa dei leoni, con l’impeto del suo soffio. 

37Gridò Abacuc: «Daniele, Daniele, prendi il cibo che Dio ti ha mandato». 38Daniele esclamò: «Dio, ti sei ricordato di me e non hai abbandonato coloro che ti amano». 39Alzatosi, Daniele si mise a mangiare. L’angelo di Dio riportò subito Abacuc nella sua terra. 40Il settimo giorno il re andò per piangere Daniele e, giunto alla fossa, guardò e vide Daniele seduto. 41Allora esclamò ad alta voce: «Grande tu sei, Signore, Dio di Daniele, e non c’è altro dio all’infuori di te!». 42Poi fece uscire Daniele dalla fossa e vi fece gettare coloro che volevano la sua rovina, ed essi furono subito divorati sotto i suoi occhi.>>  

IL LIBRO DEL PROFETA DANIELE.Spiegazione.C.14. V.28:42

Dio non dimenticò il suo fedele servo, ma lo vedeva l’i nella fossa dei leoni. Ci potremo chiedere: “ma perché il Signore ha permesso che Daniele fosse buttato in quella fossa? Poteva intervenire nel cuore del popolo o del re, e risparmiargli tutto ciò. Ma se operava il tal modo, non avrebbero creduto alla Sua Sovranità e Potenza. Dio voleva mostrare ancora una volta a Daniele il Suo amore fedele, e anche al re e al popolo, che Solo Lui è Dio, non c’è né un altro, e che Lui può fare e disfare, può il possibile nell’impossibile. 

Il Signore chiuse la bocca dei leoni, che nonostante fossero affamati, non toccarono Daniele per tutto il tempo che rimase fra loro. Dio però non solo fece il miracolo di proteggerlo, ma si preoccupò anche della sua salute, e quindi mandò il suo angelo da Abacuc il Profeta, che lo condusse da Daniele a portargli il cibo, che aveva preparato anteprima per i mietitori nei campi. 

Quindi il Padre Dio lo proteggeva e nutriva in mezzo ai leoni.  Questo ci insegna che il Signore è Potente da proteggerci ovunque, anche in mezzo alle belve affamate; dipende dalla nostra fede e di come lo amiamo, a parole o fatti. Daniele viveva di fede e opere giuste, non solo di parole. Lui è il Profeta “ideale per insegnarci a crescere nella fede. Se leggiamo attentamente il suo libro, comprendiamo come amare Dio ed essergli fedeli realmente, e la benedizione che si riceve. 

Tali esperienze ci consolidano nella fede, e ci permettono di crescere Spiritualmente, in modo che la paura lascia il posto al coraggio e alla certezza.  E la luce del Signore ci illumina e rafforza sempre più. La fede accresce attraverso la Parola di Dio; leggendo attentamente, comprendiamo come Dio è, e come vuole essere adorato; e come possiamo avvicinarci a Lui con successo, ed essere aiutati e ascoltati. 

Per leggere e capire la sua Parola è importante avere il sopporto dello Spirito Santo, perché Essa è opera Sua. Lo Spirito Santo si riceve per fede nella Conversione a Gesù Cristo. Quindi ogni seguace di Cristo che si è convertito con il cuore e la mente, ha ricevuto lo Spirito Santo. 

Tanti credono, che se non sono battezzati nell’acqua non hanno lo Spirito Santo. Esso si riceve in quel momento che l’individuo si pente profondamente dei suoi peccati, e si lascia cadere nelle braccia di Gesù, e lo accetta come il suo personale Salvatore. Quando si riceve lo Spirito Santo, si riceve un senso di profonda pace, si avverte una luce che ti scalda il cuore e anche il corpo.

Quando avviene la “vera “conversione, non resta inosservato il cambiamento, né a sé stesso, né a gli altri. Il “battesimo nell’acqua è una testimonianza davanti a Dio, al mondo e alle tenebre, che apparteniamo al Signore e Salvatore Gesù Cristo. Da questo mondo di imbrogli e intrighi, c’è solo una via di uscita, Cristo Gesù Salvatore. Amen…