LA VITA È COME IL VENTO

Il vento soffia e svanisce nel nulla come la vita. Essa è una breve esperienza vitale che lentamente svanisce proprio come il vento. L'uomo è un essere creativo che ha tanti sogni e progetti in serbo, e con tanti sacrifici e lavoro riesce orgogliosamente a realizzare il suo sogno prima o poi. Quando infine lo ha realizzato si sente appagato, e spera di goderselo per lungo tempo.

Il tempo e gli anni svaniscono come il fruscio del vento, e lasciano dietro di loro solo una leggera brezza. Senza rendersi conto, la vita svanisce e si trascina dietro sogni e speranze. L’uomo si affatica per arrivare a crearsi un suo ideale, ma non si rende conto che è solo un vento che passa, con tutta la sua fatica non potrà portarsi niente dietro. Il vento è aria, e aria resterà!

Il soffio del vento solleva la polvere e la disperde lungo il suo percorso. Esso gli permette di viaggiare e spostarsi in luoghi diversi, e vivere nuove esperienze. Come la polvere non può diventare vento e volare nell’aria, così anche il vento non potrà diventare polvere e restare unito ad essa, essi sono utili e indispensabili l’un per l’altro, ma non si fondono l’un nell’altro.

Il loro compito è collaborare insieme per permettere alla vita di procrearsi, ma la loro natura è diversa, una visibile l’altra invisibile. Ma nonostante ciò, essi sono uniti fra loro da formare un corpo solo. Un corpo che unito insieme crea e procrea e dà vita a nuove creature. Il vento da solo non potrebbe procreare vita, e neanche la polvere potrebbe far germogliare niente da essa senza il vento.

Pur di essere di natura diversa, essi hanno bisogno l’un dell’all’altro per procreare la vita. Le creature sono simili a queste materie, esse sono formate di polvere e Spirito vivente, quando il vento dello spirito vola via, la polvere si unirà alla sua stessa materia. La materia si affatica a portare frutto e addobbarsi di un manto di vita, ma se il vento verrà a mancare tutto ritornerà ad essere polvere.

Anche l’uomo è frutto di polvere e vento Vitale, quando esso vola via, la polvere si unirà alla sua stessa materia, e con essa anche le sue opere mortali. La vita è un privilegio, è un prezioso regalo di natura fragile, se non si ha cura di essa come tale può diventare fatale. L’uomo si aggrappa ad essa come sua proprietà, e non si rende conto che non gli appartiene, ma gli è solo affidata per un tempo tracciato dal vento.

L’uomo è un custode di tutto quello che gli era stato affidato “non il padrone. Tutto è cambiato dal momento che lui si ribellò al Creatore e gli disubbidì! Esso fu cacciato fuori dal giardino “Eden, da quel giardino misterioso e meraviglioso, dove tutto cresceva perfettamente e naturalmente.

Lì l’uomo era veramente felice, non conosceva la sofferenza, né la fame e tanto meno la sete, tutto era abbondante a sua disposizione. Tutta questa abbondanza e felicità non aveva prezzo, solo quello di essere ubbidiente e riconoscente verso il suo Creatore. Ma L’uomo ha preferito “disubbidire, e perdere ogni privilegio persino la Vita.

Questo “fenomeno:(disubbidienza e ribellione) è diventato il cancro che ancora uccide. Con la disubbidienza verso Dio, l’uomo ha perso il diritto di vivere in comunione con Lui e nel bel giardino, e con questo anche il diritto alla Vita Eterna. Dal peccato “Originale, le condizioni dell’uomo e di tutto il creato ha cambiato aspetto e percorso!

(Genesi 3): 14Allora il Signore Dio disse al serpente: «Poiché hai fatto questo, maledetto tu fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali selvatici! Sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai per tutti i giorni della tua vita.15Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno». (la stirpe della donna -Gesù Cristo) 16Alla donna disse: «Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli.

Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ed egli ti dominerà». 17All’uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato: “Non devi mangiarne”, maledetto il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. 18Spine e cardi produrrà per te e mangerai l’erba dei campi. 19Con il sudore del tuo volto mangerai il pane, finché non ritornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere ritornerai!»).

L’uomo passò da una vita spensierata e serena, ad una vita di duro lavoro e stress. Lo stress non era solo il lavoro, ma anche la preoccupazione di come nutrirsi e vestirsi ecc., dove abitare e come ripararsi dai pericoli e dalle intemperie e così via. Prima aveva tutto a disposizione, erano sereni e spensierati, dovevano svolgere solo un compito, quello di essere ubbidienti e umili.

È una bella differenza, vivere e operare in un’oasi dove tutto progredisce alla meraviglia, e sei anche ben protetto, o trovarsi a vivere fra bestie e serpenti velenosi pronti a divorarti. È una grande differenza avere una casa già pronta ed un tavolo ben imbandito, o al contrario incominciare dal niente, e fare i conti con un terreno improduttivo e infestato di erbe buone e malefiche.

Adesso l’uomo non poteva vivere più spensierato e felice, ma era chiamato a lavorare duramente, e restare allerto per sopravvivere. A tutto questo si aggiungeva la mancanza della presenza diretta della Vita, di un Padre premuroso e affettuoso. Questo ha favorito ad un indebolimento del sistema vitale e immunitario dell’uomo, e ha alimentato il processo della sua morte. Per mezzo della disubbidienza a Dio, l’uomo si è allontanato dal Suo protettore, e nello stesso tempo dal tavolo imbandito e dalla Vita. Tutto ciò ha causato il declino dell’uomo e di tutte le generazioni future.

Quindi la morte è la conseguenza diretta della disubbidienza dell’uomo verso il Suo premuroso Creatore. Il Creatore è il “datore della Vita, e anche il cordono “ombelicale che tiene in vita le Sue creature. Se esso viene interrotto parzialmente, la creatura viene malnutrita e fa fatica a sopravvivere, e perde pian piano la sua energia e il suo vigore. L’uomo è stato separato parzialmente da Dio, il peccato “Originale lo ha “privato dall’alimentazione diretta del Padre.

Ma il cordone vitale fra il Creatore e le Sue creature, non è stato completamente spezzato, altrimenti Dio non sarebbe Padre Sovrano. Se questo sarebbe avvenuto, allora l’uomo sarebbe morto completamente, e insieme ad esso tutto quello che era caduto in maledizione per colpa sua. Nonostante che L’uomo ha deciso di sbrigarsela da solo senza Dio, Lui non ha mai smesso di alimentarlo per mezzo del cordone vitale, non ha mai smesso di prendersene cura, anche se in un modo diverso.

Possiamo paragonare tutto ciò ad un figlio ribelle ed egoista! Cosa possono fare i genitori difronte a una creatura simile? Possono solo sperare che prima o poi accumula conoscenza e sapienza e ritorna a casa, ma nel frattempo si prendono cura di lui da lontano; magari mandargli qualcuno che lo aiuti anche a sua insaputa, o del denaro ecc., e aspettare pazientemente senza mai perdere la fiducia.

Nonostante l’uomo si allontana sempre di più, Il Padre celeste non perde mai la fiducia che esso ritorna, Lui è sempre in allerta ad aspettarlo. Come abbiamo menzionato, che la sofferenza e la morte sono le conseguenze della “ribellione verso il premuroso Padre celeste, e l’allontanamento dalla sua casa natia, ove esso era stato generato per viverci felice e spensierato in eterno. Questa separazione lo ha condotto ad ammalarsi e infine alla morte fisica.

Questo vale non solo per Adamo ed Eva, ma anche per le future generazioni e anche per noi. Nonostante il peccato abbia preso il sopravvento sul Creato e le creature, il cordone ombelicale che ci collega al nostro Creatore, non è stato mai del tutto interrotto; e in più “esso è stato “completamente “ricollocato per mezzo del “Sacrificio di Gesù Cristo sulla Croce.

Lui ha rimosso dà noi la condanna della morte, morendo come peccatore al nostro posto; ha spezzato completamente le sue catene. Chi vive e muore in Lui, non muore, ma si separa solo dal corpo materiale, per poter poi essere rivestito di un corpo senza macchia e peccato, e vivere in comunione per sempre con Lui e il Padre Creatore. Gesù Cristo ha “riallacciato completamente il cordone ombelicale fra Dio e L’uomo e il Suo creato.

Quindi abbiamo ancora la certezza di poter ritornare a casa dal Padre, e vivere nel Suo bel giardino per sempre vicino a Lui. Essere accuditi premurosamente e affettuosamente, proprio come i nostri antenati prima del peccato Originale. E questo “grazie al nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. L’uomo savio sa che prima o poi dovrà lasciare il visibile, per andare incontro l’invisibile, e quindi “evita uno stress psicologico o materiale oltre le sue forze.

Esso non si affida a quello che vede, ma sa che la sua vera casa è quella futura. La sua vita si basa sulla fede verso il Creatore, sperando in una vita migliore, felice e spensierata vicino al premuroso e affettuoso Padre. Anche se sembra un sogno lontano, esso può diventare in un attimo reale, basta che il vento soffia! La vita è un vento che soffia, non possiamo stringerla a noi e trattenerla, in un attimo ti viene regalata, e in un altro ti viene ripresa.

Tutto quello che accumuliamo con tanti sacrifici e sofferenze nel corso di questo cammino terreno, è vanità. Per accumulare ed avere sempre di più, si rischia la propria salute e quella degli altri. Infine raccoglieremo il frutto di tanta fatica e stress! Che non ci adempie solo di soddisfazioni, ma anche di sofferenze che ci logorano, e ci privano della salute e di una vita migliore.

Se l’uomo si rendesse conto realmente, che la sua vita terrena è determinata da un tempo prestabilito dal Creatore, la vivrebbe con più passione e serenità! Non si affaticherebbe a raccogliere vento. L’uomo si priva di serenità e salute, pur di accumulare e possedere sempre di più! Esso si preoccupa del corpo e delle sue richieste, e di come circondarsi di beni superficiali.

E per arrivare a concretizzare il suo sogno, si priva anche delle cose essenziali alla salute e alla vita stessa. L’uomo raccoglie i frutti di quello che semina, ci sono semi che germinano in breve tempo, e altri invece ci impiegano di più, ma prima o poi raccoglierà quello che ha seminato di certo. Esso si accorge con il passar del tempo che niente dura per sempre, neanche la vita terrena che ha ricevuto per grazia.

Arriva il momento che ti rendi conto che hai corso dietro il vento, specialmente quando dopo tanto operare e sperare vorresti goderti i frutti del tuo lavoro, ma le circostanze o le forze non te lo permettono più! Tutto è vanità! La vita è un vento che soffia! Avveriamo il suo soffio mentre ci sfiora con la sua brezza leggera, e avvolgendoci nel suo manto rinfrescante ci dà il suo addio e va oltre.

Non siamo consapevoli che la vita è un dono, ci comportiamo come se essa non svolgesse mai a termine. Quanto tempo prezioso investiamo nelle vanità inutile e insensate, essi ci derubano dei nostri migliori anni, e a volte dell’affetto dei nostri amati. Tempo e occasioni perdute non più recuperabili! La vera sapienza è quella che viene dal Padre celeste, e non dalla scienza terrena. Se l’uomo l’ascoltasse di più, ne trarrebbe grandi benefici per l’anima e il corpo.

La disubbidienza e la ribellione verso Dio ci conduce verso il declino e la sofferenza. Se Ascoltassimo i Suoi consigli, vivremo di certo più sani e tranquilli, e la nostra vita goderebbe di lunghi giorni felici sulla terra, potremo anche godere più a lungo dei nostri frutti e gioire. Quello che realmente ci rimane! Sono i momenti belli che abbiamo condiviso e vissuto con le persone amate, e gli abbracci che ci siamo scambiati con loro.

Se comprendessimo realmente la vita, ci comporteremo diversamente. Accontentarsi di veder sorgere ogni giorno la luce del sole, essere grato al tuo Creatore che ha sempre cura di tutti e di tutto, senza riguardi personali.  Non affaticarsi e sacrificarsi per costruirsi un tesoro qui in questa vita, ma costruirsi un tesoro nei cieli, lì dove nessuno lo potrà rodere o distruggere, lì dove la vita non vola via come il vento ma la vivrai e godrai per sempre.

Se l'uomo comprendesse realmente cosa è la vita e il suo valore, non la distruggerebbe correndo dietro a vanità. Ascolta il fruscio delle acque che scorrono lungo il letto del fiume, essi non si voltano né a destra né a sinistra, ma seguono il loro percorso sempre diritto in avanti, e come se avessero una meta o un appuntamento con il mare, che li aspetta ansiosamente con le sue onde sussurranti e imponenti.

Essi sono fedele al loro “oceano, non cambiano rotta, e non si lasciano distogliere da proseguire il loro cammino, il loro desiderio è di arrivare dal loro padre “oceano, e raccogliersi tutti insieme per formare un’immensa distesa di acque. Acque che brulicano di vite e colori e alimentano i serbatoi del pianeta Terra.

I piccoli ruscelli che fedelmente seguono il loro percorso e si uniscono insieme, formano un grande fiume, e i fiumi che fanno lo stesso formano gli oceani, che a loro volta danno vita alla vita. Chi riconosce che la vita è un cammino da percorrere con una meta ben precisa, segue la sua meta e non cambia il percorso strada facendo, perché sa bene cosa e chi lo aspetta.

Il Desiderio di raggiungere la meta e la gioia avvenire, sono la sua forza motrice, esso non si lascia distogliere da chi gli incrocia la strada, ma resta fedele al suo “ideale. Quello che distoglie l’uomo dal percorso per lui “prestabilito, sono le cose visibile di questo mondo, l’attrazione del denaro e del materialismo, e l’insaziabile appetito di averne sempre di più.

L’uomo non solo distrugge sé stesso con la sua insaziabile fame di denaro e materialismo, ma distrugge tutto quello che non gli appartiene, del quale ne fa parte anche la sua vita. In fine gli resta solo un rimpianto di non aver riconosciuto il valore prezioso della vita, di aver dato più spazio a quello che è destinato a svanire invece di quello che vivrà in “eterno.

Se l’uomo conoscesse il suo Creatore conoscerebbe anche il vero amore, e solo così potrebbe amare e rispettare sé stesso e tutto quello che lo circonda, perché Dio è amore. Guarda un bambino! “Guardalo bene e diventa come lui, in lui c'è amore e ingenuità, in lui possiamo vedere la sembianza di chi ci ama; Gesù disse: se non diventerete come bambini non potete entrare nel regno dei cieli. Accarezza la vita come un vento che ti sfiora finché sei ancora in tempo, esso ti avvolge e va oltre.

Perdona e sarai perdonato, dai amore e riceverai amore, non aspettare che la vita sia volata via come il vento, dopo sarà troppo tardi per vivere di rimpianti, Accetta la vita come un regalo affidato, non come un tuo possesso. Perché essa non ti appartiene, ma è di Colui che te l’ha affidata, e a suo tempo se la riprenderà.

Lasciati accarezzare dai primi raggi di sole che ti riscaldano il cuore e la mente, e impara ad ascoltare le voci di chi loda il Signore per il nuovo giorno risorto e del cibo che gli viene offerto, essi lo lodano senza aspettative e pregiudizi. Apri il tuo cuore alla vita, a Colui che te l’ha affidata, Ringrazialo per ogni cosa e in ogni momento, e accontentati di quello che hai senza mirare troppo lontano, sappi che “essa è un vento che arriva passa e va oltre.

Non aggrapparti alle vanità, cerca la pace e avrai la pace, perdona e sarai perdonato ecc. Non farti tesori qui sulla terra, perché la Terra non è tua ma di Colui che l’ha creata. La tua vita non è tua ma di Colui che te l’ha data, e se la può riprendere quando vuole - lascia soffiare il vento.

SALMO 8 / SALMO DI DAVIDE.
2 O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Voglio innalzare sopra i cieli la tua magnificenza,
3 con la bocca di bambini e di lattanti:
hai posto una difesa contro i tuoi avversari,
per ridurre al silenzio nemici e ribelli.
4 Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
5 che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?
6 Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
7 Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi:
8 tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
9 gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari.
10 O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!